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  1. #21
    Burrasca
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    Predefinito Re: L'Europa al centro dei cambiamenti climatici: modifica del getto nell'ultimo ventennio

    Citazione Originariamente Scritto da Blizzard Visualizza Messaggio
    Mi aggancio anche all'altro thread sulle correzioni di temperatura effettuate dal GISS, per illustrare la particolare situazione configurativa americana (cartine alla mano) dei primi anni '30, che portò tra il 1930-34 a temperature simili a quelle del periodo 2002-2006. Probabilmente il periodo caldo si chiuse realmente nell'inverno 1935/36, eccezionalmente freddo, tanto da causare l'intera glaciazione delle cascate del Niagara, evento decisamente raro anche 100 anni fa.

    La situazione sembra incredibilmente simile a quella che sta attualmente vivendo l'Europa, nel senso che la pressione era inferiore alla media proprio sull'Oceano Pacifico a ridosso delle coste occidentali nordamericane (così com'è stato in tempi recenti nell'E Atlantico), permettendo la risalita di calde correnti meridionali. Il VP era in grande spolvero, limitando di fatto cospicui affondi artici nel semestre invernale:

    Curiosa coincidenza: il gennaio-febbraio 1936 fu mitissimo in Italia, gelido in gran parte del Nord America ed anche in Turchia mi pare (Maxcrc?). Inoltre, fu probabilmente uno dei casi (più unici che rari) in cui per alcune stazioni gennaio risultò il mese invernale più caldo, almeno nel Nord Italia; e tutto questo potrebbe più o meno ripetersi nei mesi che stiamo vivendo.

    Comunque, direi anch'io che il principale forcing è costituito dall'AMO, nella zona nord-atlantica (diciamo in senso lato dal Tropico sino alle Svalbard).

  2. #22
    Uragano L'avatar di Gravin
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    Predefinito Re: L'Europa al centro dei cambiamenti climatici: modifica del getto nell'ultimo ventennio

    Contributo come sempre di ottima qualità da parte di Paolo.
    Complimentissimi!


    http://www.predazzo-meteo.it/index.php
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  3. #23
    Uragano L'avatar di giorgio1940
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    Predefinito Re: L'Europa al centro dei cambiamenti climatici: modifica del getto nell'ultimo ventennio

    Grazie!
    seppur con un lieve mal di testa per lo sforzo di capire questa bella ed approfondita analisi, il mio piccolo "bagaglio culturale" si sta accrescendo grazie a voi
    Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
    Non posso che dir grazie a tanto Artefice!

  4. #24
    TT-chaser L'avatar di Tormenta
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    Predefinito Re: L'Europa al centro dei cambiamenti climatici: modifica del getto nell'ultimo ventennio

    Grazie ragazzi...se non vi si vedono le cartine allegate, clikkateci sopra...a me il mal di testa è venuto più che altro per quello

  5. #25
    Vento moderato L'avatar di francesco.nucera
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    Predefinito Re: L'Europa al centro dei cambiamenti climatici: modifica del getto nell'ultimo ventennio

    Citazione Originariamente Scritto da Tormenta Visualizza Messaggio
    Questa che vi propongo è una breve analisi che spero venga presa in considerazione per trarre importanti conclusioni sulle cause di un cambiamento avvenuto nel getto in uscita dal comparto americano. Tale cambiamento avvenuto sia in inclinazione , sia in magnitudine è forse da ricercare più ad ovest, magari i più esperti possono dare una mano a capire come.

    Lo studio è suddiviso per il trimestre invernale(DJF) ed estivo(JJA)

    In questo primo post e nei prossimi analizzerò il cambio circolatorio partendo dall'alto per il trimestre DJF:

    Partiamo dallo studio Estivo in quanto possiamo toccare con mano quanto stà accadendo in questi giorni.
    Nelle mappe allegate troviamo la posizione e la direzione del getto (vettore vento a 200hPa) attorno al globo, sia per quanto riguarda il trentennio 61-90 (rispetto al quale ho voluto vedere il cambiamento) sia il periodo 1991-2007.
    Consideriamo i punti salienti del getto in uscita nordamericano nel trentennio di riferimento. La zona di uscita è quella delle coste orientali canadesi e del Labrador, diretto verso le isole britanniche con vettori inclinati di qualche grado a nord rispetto alla direzione dei paralleli. Questo getto è dovuto alle differenze termiche tra il mar dei caraibi e la zona polare canadese. Noteremo come in inverno questo getto si sposti verso sud.
    Altro punto focale sono i getti subtropicali collocati ad ovest del centro america nel pacifico ed ad ovest del continente africano. E' proprio in queste due tasche che si vengono solitamente a formare, tra i getti superiori (polari) e quelli subtropicali, onde corte cutoffate (buche di geopotenziale) caratteristiche. Nella climatologia 61-90 le ritroviamo a circa 20°N e rispettivamente a 160° e 30° W. Sull'Europa le perturbazioni scorrono alle alte latitudini passando sulla gran Bretagna, Francia e paesi Europei e Alpi. Sull'Italia ci troviamo esattamente al ricongiungimento dei due getti con la possibilità di essere interessati a fasi alterne da onde atlantiche e africane ciclicamente.

    Andiamo ad analizzare ora gli ultimi 18 anni.
    La media del vettore vento a 200 hPa per il periodo 1991-2007 è notevolmente cambiata in uscita dal comparto americano, sia in direzione di uscita che in intensità. Il core del getto non si è spostato di latitudine (sempre posizionato est canada Labrador) ma si è rinforzato e soprattutto nella zona 45/50° N 50-20°W zona medio atlantica. La direzione è molto più meridionale come potete osservare dalla mappa delle anomalie.
    Ne risulta una componente maggiormente zonale e una ripercussione sul getto subtropicale che risulta spostato tutto verso ovest rispetto alla climatologia di riferimento.
    La "tasca" che si trova tra i due getti è indebolita (correnti ovest est meno forti) ma si viene a trovare ora proprio a ridosso delle coste marocchine portoghesi. Questa zona ricordo è sede di correnti ascensionali e di tanto in tanto appena il getto atlantico si inclina verso nord appena uscito sull'atlantico (come in questi giorni) "acchiappa" refoli di aria fresca atlantica in discesa da nord dando inizio alla ciclogenesi marocchina. L'Italia e in generale l'Europa ovest si vengono a trovare molto più interessate dal getto subtropicale e molto meno a tiro di quello atlantico che scorre più intenso e che quindi fatica a rallentare curvando verso sud in prossimità delle Alpi. In quesa maniera ritarda la sua discesa verso sud centinaia di km più ad est.
    Se osserviamo l'anomalia del getto in pieno mediterraneo notiamo un generale rallentamento delle correnti da ovest ad indicare una zona di subsidenza dove le correnti fresche oceaniche vengono a mancare.

    Riassumendo, i punti cruciali di questa analisi sono l'incremento della forza del getto in uscita dal comparto nordamericano con particolare riferimento alla zona medioatlantica che produce uno spostamento verso est di tutta la struttra circolatoria con particolare riferimento alla "falla barica" traslata dal medio basso atlantico fino alle coste marocchino-portoghesi, la quale aumenta l'intensità e la frequenza delle ondate di calore.

    Ora, la questione pricipale è, e qui a questo punto avrei bisogno dei vostri pareri: a cosa è dovuta questa fluttuazione? Il jet stream si genera grazie alle differenze di spessore (tamparatura della colonna d'aria) tra una zona e l'altra, tra un tipo di troposfera ed un' altra. E' possibile che le differenze in medio atlantico tra il polo e la zona "temperata" si siano accentuate proprio sul medio atlantico? Le anomalie SST in tal senso potrebbero dare una spiegazione?
    Altra ipotesi: se guardiamo più ad ovest il getto in uscita dal comparto asiatico presenta anche esso delle anomalie di rilievo. Poichè è questo che direttamente va ad alimentare poi quello nordamericano, è possibile che le sue variazioni si ripercuotano in maniera significativa sul secondo?
    La PDO può aver modificato questo getto e a valle quello nordamericano?

    Grazie.

    P.S: se avete un programma che vi fa vedere le immagini montate come fosse una gif animata provate a montare le due immagini principali e salteranno subito all'occhio le anomalie.
    in pratica il tuo splendido intervento che leggo solo adesso, in un certo senso dà ragione ad una mia scialacquata ipotesi di un cambio circolatorio dovuto ad una variazione dell'instabilità idrodinamica che, con ogni probabilità, è dovuta a forzanti termiche
    Francesco Nucera
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  6. #26
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di 4ecast
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    Predefinito Re: L'Europa al centro dei cambiamenti climatici: modifica del getto nell'ultimo ventennio

    Può darsi. Cella indopacifica più possente ed allungata sul Pacifico unita alla rotazione antioraria del VP che porta il suo asse sulla parte occidentale dei 2 oceani.

    Andrea

  7. #27
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    Predefinito Re: L'Europa al centro dei cambiamenti climatici: modifica del getto nell'ultimo ventennio

    Citazione Originariamente Scritto da Tormenta Visualizza Messaggio
    piccolo aggiornamento.

    Ragionando a spanne, è possibile notare come sia cambiato il getto nell'ultimo periodo 1991-2007 rispetto al trentennio 1961-1990 segnatamente in inverno (DJF).

    Posto due animazioni.
    La prima è relativa al getto in uscita dal comparto asiatico, più rinforzato e zonale di quanto registrato nel trentennio di riferimento. Tale modifica si ripercuote (a mio avviso) in una diversa inclinazione del getto atlantico (seconda animazione) più verso nordest. Si nota soprattutto un'importante intensificazione nei pressi del mare del nord e scandinavia dei venti umidi e miti, e una storm track decisamente più settentrionale con tutte le ovvie conseguenze per l'Europa.

    Ora poichè credo che la modifica del getto atlantico sia diretta conseguenza di quello asiatico ( e dell'AMO), vorrei capirne le cause.
    In primis reputo che lo spostamento della fascia tropicale verso l'alto, in prossimità dell'indonesia (terza animazione) in particolarmodo abbia ristretto il "tubo" e in particolar modo abbia accentuato il gradiente meridionale di temperatura tra siberia e oceano indo-pacifico, rafforzando il getto.
    Secondo voi fluidodinamicamente è possibile?
    Paolo scusa ma come fai a realizzare queste animazioni ???
    Complimenti per l'analisi !!

  8. #28
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    Predefinito Re: L'Europa al centro dei cambiamenti climatici: modifica del getto nell'ultimo ventennio

    il problema è la causa scatenante: Tormenta dice bene che ci sia una vaezione del getto, quindi del percorso delle perturbazioni. Può essere legato ad una variazione dell'instabilità baroclina che si è andata ad esempio intensnficandosi + a nord e diminuendo a sud. Questo potrebbe essere anche messa in relazione a riscaldamenti del nord Atlantico ad esempio. Anomalie o cambiamento climatico?
    Francesco Nucera
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  9. #29
    Burrasca forte L'avatar di Blizzard
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    Predefinito Re: L'Europa al centro dei cambiamenti climatici: modifica del getto nell'ultimo ventennio

    Paolo ti ricordi quando ti "suggerivo" che tra i motivi di un aumento dell'EA c'erano secondo me le SSTA indiane.

    Bè...guarda un po' cos'ho scovato:

    http://web.gfi.uib.no/conference2007...huanglinLi.pdf

    Sintesi: è stato costruito un modello dove si analizza l'impatto della forzante esercitata dal riscaldamento dell'Oceano Indiano. I risultati mostrano come nel periodo DJF (inverno boreale, estate australe) l'aumento delle SSTA contribuisca a indurre contemporaneamente un NAM positivo e un SAM negativo per effetto di un'anomalia delle onde stazionarie che si riflette nell'Ep Flux. Il SAM negativo previsto viene controbilanciato dall'effetto opposto provocato dal buco dell'ozono, mentre il NAM positivo trova riscontro nelle osservazioni.

    A cosa è dovuto il riscaldamento dell'Indiano? Global Warming? Ciclo naturale? ENSO? PDO?

    Ad ogni modo forza Nina Strong, l'unica in grado di abbassare le SSTA dell'Indiano.
    [CENTER]--> Marco <--

    ***...Always Looking At The Sky...***

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    [B] Don't panic. But if you panic, be the first.
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  10. #30
    TT-chaser L'avatar di Tormenta
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    Predefinito Re: L'Europa al centro dei cambiamenti climatici: modifica del getto nell'ultimo ventennio

    Citazione Originariamente Scritto da Blizzard Visualizza Messaggio
    Paolo ti ricordi quando ti "suggerivo" che tra i motivi di un aumento dell'EA c'erano secondo me le SSTA indiane.

    Bè...guarda un po' cos'ho scovato:

    http://web.gfi.uib.no/conference2007...huanglinLi.pdf

    Sintesi: è stato costruito un modello dove si analizza l'impatto della forzante esercitata dal riscaldamento dell'Oceano Indiano. I risultati mostrano come nel periodo DJF (inverno boreale, estate australe) l'aumento delle SSTA contribuisca a indurre contemporaneamente un NAM positivo e un SAM negativo per effetto di un'anomalia delle onde stazionarie che si riflette nell'Ep Flux. Il SAM negativo previsto viene controbilanciato dall'effetto opposto provocato dal buco dell'ozono, mentre il NAM positivo trova riscontro nelle osservazioni.

    A cosa è dovuto il riscaldamento dell'Indiano? Global Warming? Ciclo naturale? ENSO? PDO?

    Ad ogni modo forza Nina Strong, l'unica in grado di abbassare le SSTA dell'Indiano.

    Grande Marco, me lo leggo!
    Grazie

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