Ma quelle sono anomalie superficiali e non a 850 hPa![]()
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Quali sono i dati disponibili per le località del nord per il 1963, e in che rapporto stanno con il 2007?
Non sarebbe la prima volta, infatti, che si trovano discrepanze con quelle mappe, anche se penso che almeno per diverse zone debbano per forza collimare (non riesco a pensare che siano così errate!)
Ciao
I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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Questa la bibliografia dell'articolo:
Intergovernamental Panel on Climate Change, www.ipcc.ch/
Global Warming: Early Warning Signs, www.climatehotmap.org/index.html
World View of Global Warming, www.worldviewofglobalwarming.org/
Il clima, di Antonio Navarra e Andrea Pinchera, Editore Laterza, 2002
I protagonisti del clima, di Andrea Giuliacci, Ed. Alpha Test, 2002
L'incertezza del clima, di Robert Kandel, Einaudi, 1999
Clima tempestoso — 101 soluzioni per ridurre l'effetto serra, di Guy Dauncey e Patrick Mazza, Franco Muzzio Editore, 2003
Tempesta globale — La nuova minaccia che viene dal clima, di Bell Art e Strieber Whitley, Rizzoli, 2000
Le variazioni del clima. Dall'ultima grande glaciazione alle prospettive per il XXI secolo, di Mario Pinna, Franco Angeli, 1996
Tutti i dati inclusi nell'articolo sono tratti da report ufficiali emessi dall'Intergovernamental Panel on Climate Change - IPCC
Autore: Vietti
Quando cerco di capire quanto l'uomo incide (infatti il dubbio è quanto e non se), mi sono riferito, tra le altre cose, a questa pagina web del NOAA.
da: http://www.ncdc.noaa.gov/paleo/why-paleo.html
What is Paleoclimatology?
Paleoclimatology is the study of past climate, for times prior to instrumental weather measurements. Paleoclimatologists use information from natural climate "proxies," such as tree rings, ice cores, corals, and ocean and lake sediments, that record variations in past climate. Records of past climate from these proxy records are important for several reasons. Instrumental records of climate are limited in many parts of the world to the past 100 years or less, and are too short to assess whether climate variability, events, and trends of the 20th and 21st centuries are representative of the long-term natural variability of past centuries and millennia. For example, was the 1930s Dust Bowl drought, a widespread and severe event in the United States, a rare occurrence or have similar events occurred in past centuries? Knowledge of the long-term natural variability of the Earth Climate system, and its causes, will also allow an understanding of the roles of natural climate variability and human-induced climate change in the current and future climate. In particular, reconstructed temperatures from proxy data for the past 1000 years have allowed an assessment of the warming over recent decades and indicate that at least part of this warming is due to the impact of human activities on climate, according to the Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC).
Geological evidence demonstrates that the Earth's climate is dynamic, and has varied widely from our everyday experience. Over the past two million years, numerous glacial periods have covered much of the northern hemisphere in glacial ice, dropped sea level as much as 125 meters, and significantly cooled even tropical regions. In the more distant past, the Cretaceous Period was significantly warmer than today, with less polar ice, raising sea levels and allowing warm weather organisms to thrive even in near-polar regions. In the past 150 years, instrumental weather records indicate that the Earth has warmed by approximately 0.6°C. Our goal is to provide an archive of past climate observations, derived from multiple proxies, that enables scientists to understand and model the many different states of the climate system that have existed in the past.
Per semplicità, il grassetto tradotto:
Per esempio, era la siccità del Dust Bowl drought nel 1930, un evento severo diffuso negli Stati Uniti, un caso raro o gli eventi simili si sono presentati nei secoli passati?
inoltre permetteranno una comprensione dei ruoli di variabilità naturale del clima e del cambiamento umano-indotto del clima nel presente e nel clima futuro
In generale, penso che varrebbe la pena verificare se in passato non ci siano già stati periodi con prolungati scarti positivi dalla media (evidentemente non dico come quest'anno: 8 mesi di fila e con valori anche cospicui), perché ho il sosptto che l'attuale GW (e l'ipotizzata radiazione termica di fondo) possa in un certo modo mascherare una presunta ciclicità anche nelle ondate di calore prolungate e abbraccianti l'Europa centro-meridionale e centro-occidentale. Beninteso, il ragionamento può anche essere capovolto, nel caso di periodi di tempo più freschi della norma, con la presunta ciclicità di fondo (in fase termica riequilibrante) che maschererebbe gli effetti del GW.
Questa ciclicità potrebbe dipendere dalla Oscillazione Multidecadale Atlantica (AMO), un ciclico surriscaldamento e raffreddamento delle acque del Nordatlantico che ha notevoli ripercussioni sul clima europeo, segnatamente del rilascio di calore e nell'indurre certe configurazioni bariche sul settore euro-atlantico e mediterraneo occidentale.
La fase dell'AMO ha una durata media di circa 30 anni. AMO+ (---> SSTA+ sul Nordatlantico) ha caratterizzato le ultime decadi del XIX secolo e poi all'incirca il periodo 1925/30-1960/65; AMO- (--> SSTA- sul Nordatlantico) fra il 1900/05 e il 1925/30 e poi fra il 1960/65 e il 1990/95, quando è ricominciata una fase di AMO+.
Nel terirtorio alpino, so per certo che la frequenza delle ondate di calore segue abbastanza bene anche il ciclo dell'AMO, avendo una correlazione molto buona (0.6 - 0.8) con la fase + dell'AMO.
Infatti, per es., da me (ma non solo) ci furono diverse ondate di calore a fine anni 20 e negli anni 40 (ma, in questo caso, esclusi gli inverni!), molto meno negli anni 60-70.
Fra l'altro, gli anni 40 furono caratterizzati da persistenti siccità da me a sud delle Alpi (nella serie secolare di Lugano, risulta essere la decade più asciutta...) probabilmente anche sul NW.
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Infatti!E tra le altre cose gli anni '40 risultarono complessivamente più caldi della media '61-'90 a livello globale......ma lo stesso più freddi di questi ultimi anni, seppur con persistenza anticiclonica sul continente simile a quella attuale.
Da sottolineare, però, che diversi inverni di quella decade risultarono eccezionalmente freddi in Europa!!
Per correttezza ho riportato la SD rispetto al periodo 1968-1996, come le mappe NCEP plottate nell'altro topic da Andrea, includendo così tutte le decadi del '900:
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[CENTER]--> Marco <--
***...Always Looking At The Sky...***
""[URL="http://dailymotion.alice.it/video/x3ov8b_peak-oil-how-will-you-ride-the-slid_tech"]How Will You Ride The Slide[/URL]""
[B] Don't panic. But if you panic, be the first.
[/B]
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Mi riallaccio a quanto nel quoting ed a quanto ha postato Pietro dal sito del NOAA, riguardo alle osservazioni strumentali, per fare due considerazioni sulla natura ciclica e di trend (antropica + altre ipotesi) del GW a partire dalla curva delle temperature strumentali rilevate dal 1860 in poi, opportunamente depurata dal rumore.
Dal grafico è evidente una ciclicità di 60-70 anni con due picchi, uno che precede di poco il 1880 ed uno che segue di poco il 1940, mentre un terzo picco non è ancora ben delineato sulla coda. Allo stesso modo due ampie "vallate" sono presenti nei periodo 1900-20, 1950-70.
La magnitudine dei picchi progredisce (secondo la serie 0.2*i, i=0,1,2), mentre le valli tendono ad addossarsi al picco precedente (+35 anni, +20 anni) riducendo la loro distanza relativa.
Quindi appare evidente come la curva sia ottenuta dalla somma di una ciclicità naturale, che in ultima analisi è riscontrabile nelle oscillazioni multidecadali atlantica e pacifica (p.e. la curva dell'AMO), con una linea di trend crescente che tende a forzare il ciclo climatico. Infatti i picchi e le valli della curva AMO sono in crescita e il periodo caldo è traslato verso destra fino agli anni 60. Attenzione: la curva AMO arriva fino al 96 e quindi dovremo integrarla con la seguente coda: 0.29, 0.12, 0.20, 0.30 (e un parziale 0.30 del biennio 2007-08), che conferma quanto detto sul trend di crescita dei picchi dei cicli naturali.
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Andrea
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