Concordo con Mike. Ad eccezione di alcuni settori e di alcuni periodi (penso ristretti) generalmente credo che senza i cannoni sciare sia quasi impossibile al di sotto dei 2000 metri.
Lou soulei nais per tuchi
e non vedo carte pro ghiacciai,ma pro pianura e alpi, troppi cut off,per ora non c'e' inverno nevoso e normale sulla Alpi
Sono perfettamente d'accordo con te, almeno per quanto riguarda le nostre zone. Io ovviamente faccio riferimento agli inverni da me vissuti, ma comunque i racconti delle persone più anziane e soprattutto i ghiacciai in drastica ritirata fanno pensare ad un passato (almeno qualche decina d'anni, ma probabilmente anche più) certamente più freddo dalle nostre parti, quantomeno nella stagione invernale.
E' ancora accaduto che ci fossero invernate con penuria di neve, come diceva Michele (se non sbaglio l'inverno 1974-1975 potrebbe essere uno di questi, a parte quelli più recenti), ma la mia netta sensazione è che quella che prima era l'eccezione ora sia diventata non diciamo magari la regola, ma un'abitudine che sta diventando frequente purtroppo.
Non dimentichiamo poi che l'inverno per le zone alpine è la stagione secca, per cui non mi sorprenderei troppo per le annate secche che certo non sono mancate anche in passato, quanto piuttosto per la loro tendenza ad associazione con il caldo, vedi inverno 2006-2007 per esempio, ma non solo; credo sia questa la vera novità. Da quel che ho potuto sapere per dire il febbraio 1956 qui fu estremamente secco, ma freddissimo; così pure la prima parte dell'inverno 1984-1985 e quasi tutto l'inverno 1980-1981, solo per fare alcuni esempi.
Spinto dalla curiosità mi sono preso la briga di controllare sui miei appunti meteo (e qui chiedo magari l'aiuto di Manolo, che ha un archivio più cospicuo del mio) quante piogge "pure" si siano registrate nei primi 20 gg. del mese di gennaio (normalmente i più freddi dell'anno) a Trento, intendendo con questo termine le prp iniziate e terminate come pioggia e con neve relegata a quote medio-alte, ed escludendo quindi le nevicate concluse in pioggia o viceversa e le pioviggini o prp miste.
Ebbene, a meno di qualche svista, dal 1977 al 1987 compreso, cioè in 11 anni, l'unica pioggia degna di tal nome si ebbe il 1°gennaio 1982 (a seguito cmq di una 2^ metà di dicembre 1981 fra le più nevose di sempre), per il resto solo neve o prp "ibride".
Dal 1988 purtroppo la svolta: in quel gennaio ben 3 furono le piogge "pure" nelle prime 2 decadi (il 6, 14 e 15), e da allora il fenomeno è diventato più frequente, fino ad avere talvolta la quota neve relegata ben oltre i 1000 m. come accaduto nel gennaio 1991, 1994, 1996, 1997, 1998, 1999 per restare allo scorso millennio, e come potrebbe accadere nei prox gg, tanto da considerarlo un fatto quasi normale.
La normalità nella meteo è un concetto molto relativo, me ne rendo conto, ma avendo bene in mente gli inverni di 20-30 anni fa, parlo sempre per la mia zona, ed usandoli come termine di paragone con quelli attuali, la sensazione che ne deriva non è molto confortante.
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Saluti a tutti, Flavio
scusate , intendo carte pro pianura e PREALPI! per le alpi fanno schifo ,teniamo infatti conto che gfs triplica i mm
Ovvio io aggiungerei anche gli anni 60-50 e magari piu' indietro pero' ahime in quella data non ero in vita di conseguenza posso solo fare affidamento a cio che dice la gente!!!
E anche delle medie pluviometriche postate da alcuni che magari fanno riferimento agli ultimi 50 anni lasciano il tempo che trovano perche' ci sono appunto gli ultimi 15 anni in cui la media nevosita' viene letteralmente massacrata dalla pioggia scesa in inverno appunto in questi ultimi 15 anni!!!
Un'altra cosa che ho notato in questo ultimi anni, è che, almeno nella mia zona, moltissime volte o nevica fino a fondo valle o sopra i 1300/1400 se non 1700mt in caso di scirocco tosto, gli "scalini" intermedi praticamente non esitono più, concordate?
Anche secondo me, soprattutto nel cuore dell'inverno quando l'importanza del "cuscino freddo" è spesso fondamentale, soprattutto nella nostra conca trentina (io parlo per quella), visto che le nevicate sono quasi tutte da raddolcimento con afflusso di aria più mite in quota.
Una possibile spiegazione che mi dò è che essendo spesso presente una sostanziale omotermia durante le nevicate anche di diverse centinaia di metri in altezza, spesso con valori prossimi a zero, il fatto che lo zero termico si sposti anche solo di 2-300 metri verso l'alto rischia di far "crollare" tutta la colonna, alzando di botto la quota neve non dei 2-300 metri dello z.t., ma molto di più! Essendo 20-30 anni fa lo zero termico mediamente più basso, questi eventi con ogni probabilità erano più limitati nel tempo e nello spazio.
Provo a fare un esempio, sperando di non dire corbellerie: se lo z.t. è a 1200 m, con uno strato più mite fin verso gli 8-900 m e strato di nuovo attorno a zero o leggermente sotto da lì in giù, come mi pare capiti spesso dalle nostre parti quando nevica, la neve fonderà solo in parte e riuscirà a raggiungere il suolo, mentre con uno z.t. a 1500 m. (a meno forse di prp particolarmente intense) attorno agli 800 m. sarà già quasi tutta pioggia, per cui al massimo al suolo si potrà avere gelicidio se i valori restano negativi, e infatti mi sembra che i casi di gelicidio siano in aumento negli ultimi anni, anche se magari non frequenti come in altre zone.
Un esempio credo sia quanto avvenuto l'ultimo 5 gennaio, quando la quota neve nel giro di poco tempo è risalita di colpo dal fondovalle fino a 1100-1200 metri, con un salto all'insù quindi di circa 1000 metri in un paio d'ore soltanto, che non credo corrisponda allo sbalzo dello zero termico!
Paradossalmente credo siano messe meno peggio le stagioni "periferiche", in quanto il gradiente termico verticale di solito è maggiore e i contrasti sono più accesi con prp spesso più intense, per cui può capitare che nevichi alla grande a 700-800 metri mentre in città, senza cuscino, piove con 5 o 6°.
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Saluti a tutti, Flavio
Inverni normali?? What means "normali"??![]()
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