Comuque una cosa e' sicura i Lombardi non si possono certo lamentare della nevosità degli inverni degli anni 2000
Allarme caldo, potrebbe essere un inverno mitissimo e senza neve
20 dicembre 2006: ore 07:09. Sono le previsioni del prestigioso Centro Meteo inglese, parliamo del MetOffice, che ha diffuso le proiezioni per l'inverno. L'Istituto è sempre molto attento ai cambiamenti climatici e propone al grande pubblico gli esisti dei suoi studi, compresi gli errori di valutazione. Le proiezioni sono eloquenti, anche in Italia avremo un inverno più caldo della norma, mentre le precipitazioni dovrebbero essere in media. Sarebbero in forte calo le possibilità di neve nelle basse quote. Va sottolineato, che negli inverni stile anni '90, questo tempo era abbastanza comune, e si aveva l'arrivo del freddo a marzo.
www.metoffice.gov.uk
[URL="http://www.capracottameteo.it"]www.capracottameteo.it[/URL]
No beh, ti ho dimostrato quali sono assurdità e quali no, di sicuro è un assurdità dire l'inverno 2006/2007 sarà un disastro, e qui son d'accordo con te. Non ha senso. L'inverno fino_ad_ora è stato un disastro, ma siamo nemmeno a un terzo, quindi c'è tempo per recuperare.![]()
Nono, spe, stai aprendo troppe parentesi.Non scordarti della solita posizione dell'Italia, che rimane sempre e comunque quella che è, e non scordarti nemmeno che abbiamo dati numerici da 150 anni circa, dati sui quali sono state costruite delle medie che prendono come base quel periodo iniziale, indipendentemente da come si relaziona quello stesso periodo rispetto alle condizioni precedenti.
In soldoni, secondo me non basta il rapporto con un piccolo lasso di tempo (a livello climatologico) come quello del secolo scorso a tirar fuori discorsi di catastrofi apocalittiche. Io sono sicuro al 100% che sia avvenuto anche in passato che una sequela di inverni siccitosi e relativamente caldi si siano contrapposti a inverni mediamente più nevosi e freschi, in un contesto comunque interglaciale, e cioè di regressione naturale dei ghiacciai come è già avvenuta almeno per 5 volte dalla preistoria a oggi.
In realtà vorrei dire talmente tante cose che mi sta per esplodere il cervello, però purtroppo il tempo stringe (dannato lavoro). Basti solo pensare all'optimum medievale, che è avvenuto sul serio, non è una fandonia, che è durato per 200 anni (non un inverno sì e uno no, o 10 sì e 10 no, come in genere si calcola un "cambio climatico" sui forum meteo) e che è stato seguito da un periodo molto più freddo (popolazione della Groenlandia sterminata...) che io credo sia una compensazione. Alla luce di eventi del genere, molto più estremi di quelli in atto ora, in periodi in cui il GW non era minimamente da prendere in considerazione, come fate a parlare di catastrofi climatiche SENZA prendere in considerazione il fatto che potremmo semplicemente star ritornando a un optimum climatico come è già successo? Non dico che non bisogna battere i piedi in terra e chiedere la neve davanti alla porta di casa ogni inverno, per carità, però secondo me bisogna avere una visione più globale della questione, anche se per assurdo questo significasse prendere atto che magari la nostra generazione non vedrà più neve in pianura.
Per questo mi fa anche sorridere il discorso che ho letto dei nostri pronipoti che non sapranno più cos'è la neve, come se molti di voi pensassero che questo processo verso il caldo è irreversibile. E non lo è, visto che più di tanto non può andare avanti (fisicamente parlando) e perché è già avvenuto in passato, ed è sotto gli occhi di tutti.
Quando ho tirato in ballo milano che l'anno scorso ha avuto il doppio della media nevosa non era per dire "quindi non lamentatevi oggi". Ho tentato, con un esempio banale e forse sbagliato (me ne sto rendendo conto ora), di dire che non è che potete cancellare un inverno eccezionale (cioè che rappresenta un'eccezione rispetto a quelli usuali) come quello dell'anno scorso così, di punto in bianco, solo perché vivete (anzi, viviamo, visto cosa sta succedendo pure qua su) una fase di stanca termica (qua su) e dinamica (in Italia), già avvenuta in passato.
Tento solo di dire che esistono compensazioni di varie entità e tipo, che accadono di ora in ora, di giorno in giorno in giorno, di anno in anno, di secolo in secolo e magari di millennio in millennio (le glaciazioni...) che non devono essere ignorate.
Insomma non sono un buon oratore e di questo me ne sono accorto all'università, però spero di aver comunicato il pensiero giusto.![]()
Ti ho solo contestato l'aver detto che a Milano era caduto il 600% della neve media, e da questo hai dedotto che, quindi, ci si poteva stare a panza piena. Ti ho dimostrato che non può essere così, anzi, se si "allarga" la vista (come dici tu) da una compensazione annuale a una decennale, dovrebbe essere l'esatto contrario.
Quindi, anche le varie leggi della compensazione, non esistono, o non esistono come le hai intese tu.
Per quanto riguarda l'estate del 2002, non mi venite a dire che quella era un'estate normale, SPECIALMENTE dal punto di vista dinamico perché io nel 2002 sono stato in Italia per quasi tutta l'estate e ricordo bene in prima persona quello che è successo, e ho una casa a Fregene, e ricordo bene i nostri amici - gestori di stabilimenti con le mani tra i capelli che mi dicevano "daniè, con estati così falliamo nel giro di 2 anni". Ricordo le piogge di luglio, le grandinate di agosto, e se non sbaglio (correggetemi) in quell'estate Trento non salì mai sopra i 30 °C. Se mi venite a dire che non è stato un bimestre estivo globalmente anomalo (trascurando i discorsi orticellisti, tipo "nel mio paesino no"), allora risparmio il fiato di ulteriori commenti.
Bando alle ciance. Tu hai definito, testuali parole, l'estate 2002 come "rigida". Ciò è falsissimo:
E il fatto che portavi questa stazgione come compensativa della 2003, è un ulteriore dimostrazione che tale "legge" non esiste.
Ma no, questi son discorsi da bar che non hanno nulla di "meteorologico". Non ha senso dire che in Italia, visto che siamo vicini all'Africa, è più normale una estate calda di una fredda. L'Italia, come ogni zona del mondo, ha medie climatiche di riferimento, con scarti dalla media che ne definiscono l'eventuale anormalità. Quando si esce da questi binari statistici, sopra o sotto, si parla di scarti e anomalie, altri metodi non ce ne sono. Prego Corigliano, se vuole, di intervenire su questo punto.E ricordate che parliamo di Italia eh, dove rimane il fatto che è più facile che domini un'estate calda rispetto a una fresca, e che quindi per esserci stata un'estate come quella del 2002 vuol dire che la natura di fatica ne ha fatta parecchia![]()
Una città, ha "più diritto" di un'altra di vedere pioggia, neve, freddo o caldo, a seconda delle sue medie storiche, altrimenti non avrebbe più senso parlare di meteorologia. Questo ESULA dal discorso del meteofilo: è ovvio che un meteofilo Catanese vuole vedere la neve tanto quanto un meteofilo di Livigno, ma diciamo, se per il secondo c'è un "diritto" climatologico, per il primo no. Poi ripeto, questo esula dalla passione, visto che tutti abbiamo diritto di sperare in quello che vogliamo.Ah, un'ultima cosa prima di immergermi nel lavoro, non c'è discorso che aborro di più del "diritto" che ha una città di vedere pioggia/neve rispetto a un'altra, quindi se pensate che abbia detto uan cosa del genere è semplicemente perché mi sono spiegato da schifo.![]()
Insomma, parlando "asetticamente di clima", se un meteofilo di Madesimo vede 30 cm in un anno ha tutto il diritto di incazzarsi, se un meteofilo di Milano centro ne vede 30 cm, direi che può stare tranquillo e sereno.
Ciao
Fé![]()
Buon lavoro, sono comunque convinto che queste discussioni, specie se pacate, servano a tutti!![]()
Giovanni Tesauro
Responsabile Rete Stazioni Meteorologiche MeteoNetwork-Meteo.it
Dati in diretta da Capiago Intimiano (CO, 375 m s.l.m.) http://www.dropedia.it/stazioni/intimiano_sud/index.htm
Giovanni Tesauro
Responsabile Rete Stazioni Meteorologiche MeteoNetwork-Meteo.it
Dati in diretta da Capiago Intimiano (CO, 375 m s.l.m.) http://www.dropedia.it/stazioni/intimiano_sud/index.htm
Quotone. Ora però la domanda nasce spontanea: perchè nell'altra stanza, e per la precisione qui:
http://forum.meteonetwork.it/showthr...t=41331&page=6
quando io ho espresso lo stesso concetto che esprimi qui tu, hai quotato le dichiarazioni di chi mi contestava? Il discorso che fai qui non è identico a quello che facevo io quando dicevo che, basandomi aulle medie storiche, non mi posso accontentare di veder nevicare ad alta quota in pieno inverno? Se così non fosse, mi spieghi la differenza?
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Filippo
Vivo a Trento città, ma la mia stazione meteo è nella campagna di fronte casa dei miei genitori, a Rovereto.
Gio e Petr,
Avrei molto da ribattere su questo discorso soprattutto a voi due - anzi a dire il vero avevo pure scritto un altro intervento, ma rileggendolo alla fine l'ho cancellato per fastidio, perché devo sentirmi dire che sono logorroico, che faccio discorsetti da bar (Gio, mi piacerebbe conoscere i bar che frequenti) e soprattutto che faccio discorsi tanto per tirare bombe o per "sentito dire" (una cosa così disgustosa non me la sentivo dire da tanto tempo, specie perché io detesto il sensazionalismo di cui sono pregni molti interventi dei forum meteo) direi che non c'è alcuna base per continuare, e forse a quanto pare è meglio così no?
Hade
Fé.
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
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