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  1. #1
    andrea.corigliano
    Ospite

    Predefinito Diamo un volto e una spiegazione all’evento del 20 marzo: siamo a un bivio?

    Se impostiamo il nostro discorso partendo da lontano e analizzando il tempo dell’ultimo periodo, decade dopo decade, è ormai evidente come l’atmosfera abbia ormai rotto un incantesimo durato per ben sei mesi e mezzo, anche se per poter decretare l’arresto di questa lunga fase calda anche su scala mensile dovremo aspettare il resoconto del prossimo mese, visto e considerato il peso che avrà, nel bilancio complessivo, la calda prima metà di marzo. La stabilità dell’anomalia termica positiva e la sua notevole intensità evidenziano, per certi aspetti, l’impotenza delle dinamiche circolatorie a carattere freddo nel far deragliare un progetto di accumulo spropositato di energia che non ha conosciuto ostacoli degni di nota in questo ultimo semestre. Infatti, le uniche tre evoluzioni meteorologiche di stampo invernale che si sono susseguite in questo ultimo periodo hanno fatto ben poco, se non addirittura nulla, nel limitare gli effetti di questo processo di riscaldamento su step temporali di 30 giorni.

    Riferendomi, in particolare, alla neve caduta sul versante adriatico nella prima decade del novembre scorso, all’episodio del 26 gennaio e all’ultimo peggioramento per certi aspetti eccezionale del 20 marzo, ci troviamo di fronte a tre episodi invernali nel complesso intensi (in particolare il primo e il terzo) che hanno avuto la forza di condizionare, più o meno pesantemente, solo la singola decade in cui si sono verificati. Per il resto, ragionando invece sul piano mensile, è come se questi tre eventi fossero stati risucchiati senza pietà da una sorta di… “buco nero dell’anomalia positiva”, visto e considerato che se andiamo invece a prendere singolarmente il bilancio termico mese per mese a partire dal settembre scorso per analizzarlo, a prima vista non compare il ben più minimo indizio che ci possa far intuire il passaggio di un intermezzo più freddo caratterizzato da una breve fase opposta rispetto al consueto iter di anomalia che ben conosciamo. In particolare, se focalizziamo poi l’attenzione su questo ultimo evento appena conclusosi ma i cui effetti ci accompagneranno ancora per qualche giorno, sembra quasi di essere di fronte a un paradosso, perché in questo contesto ci troviamo anche di fronte ad una lotta tra due eventi eccezionali stessi: gli effetti di questo ultimo peggioramento, infatti, notevole in particolare per i valori di pressione raggiunti al suolo e per quelli di geopotenziale raggiunti in quota (e anche per i rovesci di neve avutisi anche in alcune città del al Sud fin quasi in pianura, Messina è un esempio) vengono azzerati dal valore eccezionale di anomalia, il gran padrone di questo inverno appena terminato.

    Cioè, in parole povere, siamo di fronte ad un evento freddo notevole (per i valori raggiunti in alcuni campi meteorologici) che ha tentato di interrompere l’egemonia del surplus termico ma che è stato a sua volta gambizzato da quella stessa anomalia che è stata, per certi aspetti, la causa della sua formazione per la potenza raggiunta. Più o meno quello che è capitato anche agli altri due eventi, ma in questo ultimo caso siamo di fronte ad un contrasto ben più evidente. Già… perché sicuramente è indubbio che il calore accumulato in questo lungo periodo abbia giocato un ruolo non marginale nel plasmare la configurazione sinottica che abbiamo vissuto in questi ultimi giorni. Ma, allo stesso tempo, lo stesso calore non ha permesso che l’evento potesse ancora avere la forza per andare a condizionare anche un bilancio mensile globale. Attenzione, però, a interpretare correttamente quest’ultima frase… Perché se in tempi non sospetti, in riferimento ad esempio al trentennio 1961-1990, un fenomeno del genere avrebbe avuto probabilmente la forza di farsi notare anche su base mensile perché confrontato con una maggior linearità delle dinamiche del clima, adesso invece l’aumento della variabilità climatica stessa e la sua perseveranza nel continuare a insistere su una fase dello stesso segno porta a ridurre quegli effetti di contenimento del surplus che, se prima erano reali perché potevano essere apprezzati, ora diventano potenziali: in altre parole… questi tentativi di raffreddamento ci sono, agiscono perché noi li seguiamo passo dopo passo, ma non si notano in un contesto di media mensile. O almeno… non si noteranno fin tanto l’ordine di grandezza raggiunto dai fenomeni a carattere freddo non si avvicinerà a quello dell’anomalia positiva.

    Per essere più corretti, dovremmo però parlare di uno stesso ordine di grandezza da raggiungere non all’istante (sarebbe impossibile), ma tramite una “funzione cumulativa inizialmente potenziale a cuore freddo” che possa contrastare la “funzione cumulativa reale a cuore caldo” fin qui ancora dominante. È quindi vero che allora l’atmosfera sta tentando di provare a imbroccare la strada che porti ad un riequilibrio delle parti, ma fino a questo momento lo scarso successo non fa altro che evidenziare e a porre notevolmente in rilievo, ancora una volta, quanto sia stato veramente fuori ogni possibile schema razionale l’accumulo di calore incamerato dall’atmosfera. Un altro modo di vedere le cose circa l’evoluzione del tempo degli ultimi giorni e che inquadra nuovamente questo tentativo di riequilibrio andato a vuoto, può essere adottato facendo anche riferimento ad un approccio un po’ più teorico, mentale, ma di facile intuizione. Il punto di partenza è la stabilità dell’anomalia e il suo comportamento. Se identifichiamo questa stabilità con le condizioni di un sistema atmosferico, noi sappiamo che se queste condizioni stabili vengono perturbate, la risposta del sistema è prevalentemente quella di azzerare gli effetti della perturbazione: in particolare, questo accade soprattutto se gli indici di stabilità sono ben saldi e si mantengono su valori elevati. Se però, grazie a determinati fattori, questo indice di stabilità decresce verso un valore magari nullo, ecco che in questo caso l’azione di un disturbo esterno può essere proprio quel battito d’ali di una farfalla in grado di rendere l’evoluzione del sistema molto meno predicibile rispetto a prima e quindi in grado di poter innescare una fase con segno opposto rispetto a quella avuta fino a quel momento.

    Trasportando questo discorso della stabilità e della predicibilità sul nostro tema di interesse per applicarlo dell’anomalia, ecco che a questo punto, volendo, saremmo in grado di costruirci anche un “modello d’ensemble dell’anomalia” stessa e provare a dedurre come è stato il suo andamento negli ultimi sei mesi in funzione dei tre eventi a carattere freddo che si sono susseguiti nel medesimo periodo: eventi da intendere anche come il “battito d’ali di una farfalla” che perturba lo stato di stabilità. Ecco, in linea di massima, quale potrebbe essere l’uscita grafica di un modello del genere nella classica versione degli spaghetti…



    ens anomalia.PNG




    Allora, per rispondere alla domanda su quanto siano state in grado di instabilizzare l’anomalia le tre perturbazioni che abbiamo avuto, dobbiamo fare dei distinguo, anche se tutte e tre sono state accomunate dall’aver abbassato il valore dell’anomalia stessa, specie quella riferita alla decade in cui la perturbazione si è verificata. Ma se le stesse perturbazioni, a conti fatti, sono state inghiottite dal surplus termico globale, ecco che le rinnovate condizioni di anomalia stabile circolettate in rosso nella figura non possono fare altro che mostrare l’entità dirompente del calore che l’atmosfera ha potuto accumulare e che, al momento, appare ancora in buona salute, visto ormai il più che certo bilancio con cui chiuderà marzo. Il prossimo mese, stando così le cose, potrebbe però riservare delle sorprese, in quanto questo si aprirebbe a seguito del passaggio della più intensa decade fredda delle ultime 20. A questi punti, è quindi probabile che la maggiore incisione di questa perturbazione sulle configurazioni sinottiche europee possa veramente potuto sollecitare la corda delle correnti zonali più del dovuto e quindi potremmo essere all’inizio di una fase sicuramente meno calda di quella vissuta fino a questo momento. In tal caso, ecco che quella… “funzione potenziale cumulativa a carattere freddo” di cui ho parlato precedentemente avrebbe raggiunto quell’ordine di grandezza tale da condizionare anche un bilancio mensile. Ma non è detto…

    Se quindi il volto di questo evento è quello di un nuovo fenomeno sorprendente per i valori raggiunti in alcuni campi meteorologici e la sua spiegazione è da ricercare in un tentativo di riequilibrio non ancora ben riuscito, le aspettative per il prossimo futuro sono quelle di capire se questo battito d’ali più veemente sia stato sufficiente a instabilizzare gli… spaghetti dell’anomalia positiva. A mio avviso, si aprono quindi tre strade:

    1)se il tentativo avrà successo e aprile cambierà segno, potremo dire che un primo tentativo è riuscito, ma la strada è ancora lunga per parlare di svolta decisiva (7 mesi consecutivi col segno positivo sono troppi…);
    2)se questo tentativo andrà a vuoto non abbiamo ancora raggiunto l’ordine di grandezza desiderato e continueremo ancora a battere sullo stesso tasto con la speranza di raggiungere il primo tentativo;
    3)se si arriverà ad una mediazione tra i due punti precedenti, potremmo essere in grado di avere un barlume di speranza per tentare di quantificare la “radiazione termica di fondo”.

    Siamo quindi a un bivio: vedremo quale di queste tre strade imboccheranno quegli spaghetti emessi dal modello mentale…

  2. #2
    Presidente MeteoNetwork L'avatar di Jerry
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    Predefinito Re: Diamo un volto e una spiegazione all’evento del 20 marzo: siamo a un bivio?

    Mamma mia Andrea che analisi!!!!! Superlativa!!!
    Speriamo di prendere la strada buona!
    Complimenti!
    Marco Giazzi, Presidente MeteoNetwork

    Esiste quindi la possibilità di creare una realtà completamente nuova partendo da zero ma con forze nuove che abbiano voglia di divertirsi e lavorare. (Marco Giazzi, 27 Marzo 2002)

  3. #3
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    Predefinito Re: Diamo un volto e una spiegazione all’evento del 20 marzo: siamo a un bivio?

    Citazione Originariamente Scritto da Jerry Visualizza Messaggio
    Speriamo di prendere la strada buona!
    Statisticamente è molto probabile, visto che non credo che il 2007 possa concludersi con una media di 3/4° sopra. Nei prox mesi arriverà l'anomalia negativa e potrebbe anche essere molto interessante

  4. #4
    Burrasca forte L'avatar di Lorenzo Catania
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    Predefinito Re: Diamo un volto e una spiegazione all’evento del 20 marzo: siamo a un bivio?

    Bravo Andre! Come sempre analisi ampia ed esaustiva della situazione
    Questi 6-7 mesi di anomalia hanno segnato un po' tutti noi, in particolare per la vana attesa di un inverno quantomeno normale; ma come hai evidenziato c'è qualche segnale che ci fa sperare in un miglioramento.
    Resta ancora da chiarire una cosa, ovvero se:

    - negli ultimi mesi il sistema Terra+atmosfera si sia stabilizzato in una nuova posizione di equilibrio alla quale dovremo riferirci per eventuali anomalie nel prossimo futuro
    - oppure se al contrario il sistema stesso si sta rapidamente destabilizzando, promuovendo oscillazioni di temperatura sempre più ampie mascherate da una componente di fondo ad anomalia positiva.
    In quest'utlimo caso potremmo al limite anche supportare la teoria di un imminente cambio climatico che porterebbe in pochi anni o decenni ad un nuovo periodo glaciale.

    Ma dato che conosciamo ancora così poco del nostro Pianeta, non conviene misurarsi in elucubrazioni così estreme; anzi, forse è meglio cercare di giustificare la prima ipotesi e trovare qualche analogia o modello che ci aiuti nel descriverne l'evoluzione.
    Con l'aiuto della figura che hai inserito nel tuo intervento mi è venuta in mente l'analogia con una spugna asciutta che galleggia sull'acqua (la componente continua dell'anomalia): ogni tanto premiamo con il dito (la forzante termica artica) la spugna costringendola ad affondare, per poi lasciarla risalire; lo facciamo 2-3-4-5 ... n volte e ... beh, chissà, prima o poi a forza di accumulare acqua dovrebbe anche affondare, no?
    "La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)

  5. #5
    Tempesta violenta L'avatar di bufera87
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    Predefinito Re: Diamo un volto e una spiegazione all’evento del 20 marzo: siamo a un bivio?

    giusto solo per confermare una tesi di cambiamento configurativo a livello europeo, posto qualche mappa significativa


    con ottimi sviluppi che possiamo ben immaginare






    troppo sul lungo? posso essere d'accordo... ma mappe long range di adesso hanno un valore diverso rispetto allo stesso range di dicembre o gennaio, quando non si vedeva nessun cambiamento della circolazione

    buon weekend!
    Tecnico Meteorologo certificato (WMO 1083 – registro DEKRA DTC-TMT-001-17 secondo UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012). www.meteoravanel.it (webcam realtime e dati meteo da oltre 15 punti di osservazione e monitoraggio a Vittorio Veneto e dintorni).

  6. #6
    Burrasca L'avatar di Aliseo
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    Predefinito Re: Diamo un volto e una spiegazione all’evento del 20 marzo: siamo a un bivio?

    Ieri e stanotte il modello in questione vedeva più Bora, ora il run delle 06 vede Rodano.
    Rivivremo il balletto delle ultime settimane? Chi vincerà, sempre che l'impianto meridiano sarà confermato?
    "....[I]E vedrete il Figlio dell'uomo, seduto alla destra della Potenza, venire con le nubi del cielo[/I]."
    [B]Gesù Cristo[/B] (Marco 14,62)

    [B][URL="http://www.luceraweb.eu"]
    [/URL][/B]

  7. #7
    andrea.corigliano
    Ospite

    Predefinito Re: Diamo un volto e una spiegazione all’evento del 20 marzo: siamo a un bivio?

    Citazione Originariamente Scritto da Lorenzo Catania Visualizza Messaggio
    . Con l'aiuto della figura che hai inserito nel tuo intervento mi è venuta in mente l'analogia con una spugna asciutta che galleggia sull'acqua (la componente continua dell'anomalia): ogni tanto premiamo con il dito (la forzante termica artica) la spugna costringendola ad affondare, per poi lasciarla risalire; lo facciamo 2-3-4-5 ... n volte e ... beh, chissà, prima o poi a forza di accumulare acqua dovrebbe anche affondare, no?
    Infatti! Continuando per metafore il problema è quello di vedere se questa spugna, complice il cambiamento climatico in atto, non si sia traspormata in pietra pomice. Possono arrivare tutte le forzanti che vuoi ma si rimane sempre a galla... Ecco che, se fosse veramente così, come dici tu... "il sistema stesso si sta rapidamente destabilizzando, promuovendo oscillazioni di temperatura sempre più ampie mascherate da una componente di fondo ad anomalia positiva", cioè questa ormai famosa radiazione...

  8. #8
    Burrasca L'avatar di marzio
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    Predefinito Re: Diamo un volto e una spiegazione all’evento del 20 marzo: siamo a un bivio?

    Citazione Originariamente Scritto da Jerry Visualizza Messaggio
    Mamma mia Andrea che analisi!!!!! Superlativa!!!
    Speriamo di prendere la strada buona!
    Complimenti!
    quoto il presidente. Veramente complimenti per l'analisi.
    Marzio

  9. #9
    Banned L'avatar di Konrad66
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    Predefinito Re: Diamo un volto e una spiegazione all’evento del 20 marzo: siamo a un bivio?

    Aggiungiamo che le 2 irruzioni (qui quella di novembre fu calda con t°sopramedia,fredda sul centrobasso adriatico e sud)invernali, non hanno avuto sti gran effetti al suolo, ed è il secondo problema di questi 7 mesi graticolari

    con una-7 milano ha visto pioggia o neve acqua, eppure con rain rate 1mm./ora,sarebbe bastato ,come altre volte,a far nevicare e sottozero ,il 25-26 gennaio

    l'ultima irruzione poi ,come han sottolineato in tanti,record storici di gpt bassi, la 112 dam a 850,e per cosa? per una -2-3 a tratti a 850, e,a parte qualche orticellino, per fare accumuli di neve sopra i 300-500mt,quando ste situazoine facevano neve con accumulo anche al centro sud in pianura in passato con gpt meno forti...(vedi bari a aprile 2003 o roma marzo85)

    è come se a pari gpt a 500hpa,rispetto anche al recente passato l'atmosfera nei bassi strati si fosse riscaldata.

  10. #10
    Brezza leggera L'avatar di francescoviscardi
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    Predefinito Re: Diamo un volto e una spiegazione all’evento del 20 marzo: siamo a un bivio?

    Ancora un 3d ad elevatissimo spessore didattico oltre che scientifico. Proporrei questo Comitato Scientifico alle elezioni politiche del 2011.....grandi!
    Tutta la fiducia è riposta in Madre Natura

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