La relazione fra i monsoni dell’Africa occidentale (West African Monsoon, WAM) e dell’India (Indian Monsoon Index, IMI) e le caratteristiche dell'estate europea è stata analizzata l’anno scorso in questo TD e in questo post.
L’intensità dei 2 monsoni è associata a specifiche configurazioni bariche che tendono a influenzare l’estate europea, attraverso la circolazione di Hadley/ITCZ (WAM)
e/o attraverso il cosiddetto “monsone laterale” (IMI).
Ci sono alcuni predittori che permettono di gettare uno sguardo con qualche mese di anticipo sull’intensità dei 2 monsoni.
Sull’IMI e in generale sul monsone indiano influiscono molti predittori; secondo gli autori che li hanno sintetizzati e codificati (Stephenson et al.), i più importanti a livello globale/emisferico (e al di fuori dell’India) sarebbero i seguenti 5 (in ordine di robustezza della correlazione):
1) IOD estivo;
2) anomalie termiche superficiali europee in gennaio;
3) ENSO (SOI o SSTA in Nino4) fra inverno e primavera (DJF – MAM);
4) anomalia nella copertura nevosa himalayana in DJFM;
5) QBO a 10 hPa in gennaio.
Sul WAM influiscono soprattutto SSTA in specifiche aree oceaniche fra precedente autunno e primavera. Secondo gli autori di questa analisi dei predittori del WAM (Gaetani et al. del IBIMET – CNR), queste aree sono (in ordine di robustezza della correlazione):
1) Golfo della Guinea (GUG), in OND;
2) Oceano Indiano Occidentale (WIN), in JFM;
3) Atlantico Meridionale al largo del Sudamerica (SAT), in NDJ;
4) Oceano Pacifico meridionale (SPA), in JFM, la meno significativa.
Monsone indiano (IMI).
3 indicatori su 5 vertono su un IMI più intenso della media (2, 4 e 5), mentre solo uno indicherebbe un IMI meno intenso (l’indebolimento della Nina fra inverno e primavera). Cmq uno dei predittori più significativi, l’IOD, è previsto sostanzialmente neutro quest’estate, quindi poco influente.
Al momento, l’IMI sembra già più robusto e prematuro della media.
Questo potrebbe anche essere stato favorito dal l’attuale raffreddamento dell’Oceano Indiano (effetto post-Nina?) accompagnato dal contemporaneo rapido incremento termico sul continente asiatico (favorito anche dalla rapidissima scomparsa dell’estensione nevosa che, fino all’ultima decade di febbraio, aveva connotato gran parte dell’Asia centro-meridionale).
Monsone westafricano (West African Monsoon, WAM).
Seguendo l’andamento delle SSTA, si delinea un quadro a tinte fosche. In effetti, se fino a febbraio la situazione sembrava propensa ad un WAM più intenso della media (SSTA+ sul GUG a OND, SSTA+ sul SAT a NDJ), in seguito la situazione appare meno netta, e anzi considerando che gli altri 2 predittori verterebbero su un WAM meno intenso della media (SSTA- sul WIN a JFM grazie alla neutralizzazione di J e alle anomalie – di FM e infine SSTA+ sul SPA a JFM, grazie al forte incremento delle SST a FM) si potrebbe dedurre un WAM in media o solo leggermente sopramedia.
Al momento, il WAM sembra ancora debole e sottomedia. Ma è ancora un po' presto.
Da notare che l’IBIMET nel suo primo outlook di gennaio prevedeva appunto un WAM più intenso della media (Sudsahel Rainfall+).
Ricordiamo che, al di là dell’analisi effettuata l’anno scorso a proposito dell’influenza incrociata dei 2 monsoni sul clima estivo europeo, il WAM sembra essere, fra i 2, quello che più direttamente influisce sull’Europa centro-occidentale (Folland et al.) e meridionale (Gaetani et al.).
(Image hosted from Gaetani et al.)
Il WAM produce come effetto primario il rafforzamento dell’HP subtropicale sul Nortatlantico (Rodwell & Hoskins, 2001), con conseguente shift del flusso occidentale verso l’Europa nordoccidentale e maggior stabilità sul Mediterraneo, che viene anche più spesso toccato dall’HP nordafricano.
L’analisi effettuata l’anno scorso sull'influenza incrociata dei 2 monsoni ha permesso anche di confermare il feedback positivo che l’azione remota dell’IMI produrrebbe nel rafforzare i moti di subsidenza sul Mediterraneo e la discesa di venti termici dal mare verso l’Africa subsahariana.
La configurazione tipo che ne esce tende ad assomigliare all’Atlantic Low di Cassou et al., caratterizzata dal dipolo LP nordatlantica - HP centroeuropea tipico di gran parte delle estati calde sull’Europa CW.
Ultima modifica di steph; 01/05/2008 alle 18:52
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non sono certo un esperto , ma con l'attuale anomalia negativa dell'oceano indiano potrebbe essere probabile la partenza prematura del monsone e dopo questa partenza veemente una sua seguente debolezza potrebbe rientrare nelle possibilità , appunto per effetti del calo nina , ma questo quanto influezzerebbe sull'europa , si potrebbe avere una stagione con due fasi proprio come le conseguenze di un monsone di questo tipo ...?
max +42°c 14/8/03 / min -13°c 7/2/91- T a n o G. -Castelferretti , frazione a circa 5 km a s/o di Falconara Marittima (AN)
L'IMD lo dà con elevatissima probabilità nel range della neutralità:
http://www.imd.gov.in/section/nhac/d...essrelease.htm
La partenza anticipata potrebbe essere proprio dettata dal forte contrasto tra il continente molto più caldo della norma e le fredde acque oceaniche, ma alla lunga il riassorbimento delle anomalie positive continentali e la persistenza di WTIO e SETIO negativi assieme agli ultimi scampoli della Nina a mio avviso permetteranno un rientro in media del monsone proprio nel periodo estivo "clou". E allora potrebbe proprio andare come ipotizzato da Tano.....
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[B] Don't panic. But if you panic, be the first.
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Andrea
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