Troppo caldo o freddo?
Decide la termodinamicaI climatologi scettici: finora solo modelli sbagliati. "Impossibile elaborare previsioni a lungo termine"
MARCO PIVATO
Cambiamenti climatici: tutto da rifare. È stato dimostrato che il modello attuale su cui si basano le previsioni ignora le leggi della termodinamica: per sapere se è veramente in atto un riscaldamento globale non dobbiamo misurare la temperatura, ma l'energia complessiva del pianeta. Anche il ruolo dell'anidride carbonica sarà completamente da rimettere in discussione. Seconda notizia: inserire la termodinamica nel puzzle del «global warming» significa ammettere che al momento è impossibile prevedere l'evoluzione del clima. Si arriva così alla terza notizia: mentre infuria lo scontro tra «negazionisti» e «catastrofisti» nasce il terzo polo dei climatologi, gli «scettici».
Comincia tutto da un articolo dell'anno scorso di Roger Pielke dell'Università del Colorado, massimo studioso americano di climatologia, che sul «Journal of Geophysical Research» firma: «L'equazione del clima non è in funzione della temperatura, ma dell'energia complessiva che circola nel sistema-pianeta in tutte le sue forme».
«L’articolo - spiega Teodoro Georgiadis dell’Istituto di Biometeorologia del Cnr - dimostra che l’equazione che definisce la temperatura media globale passa per le regole della termodinamica, la branca della fisica che descrive gli scambi di energia, di cui temperatura e calore sono solo alcuni aspetti». La temperatura, in effetti, sarebbe un indizio insufficiente: non è stato l’aumento di temperatura ad aver causato l’arretramento dei ghiacci del Kilimangiaro, per esempio, ma una rapida diminuzione dell’umidità atmosferica, come hanno dimostrato Kaser e altri autori già nel 2004: «Il disboscamento sotto al Kilimangiaro - spiega Georgiadis - ha dimezzato l’evaporazione d’acqua e, quindi, alle grandi altezze sono diminuite le precipitazioni nevose». E così cambia anche la percezione degli allarmi per l’Antartide: «Come mostrano i satelliti, si ha un progressivo raffreddamento al Polo Sud, se si esclude la penisola che costituisce solo il 10% del continente».
La misurazione della temperatura media dalla Terra, del resto, non è condotta scientificamente. La rete globale di monitoraggio, pur essendo dichiarata a norma dal «Wmo» - l’Organizzazione mondiale di meteorologia - è disomogenea: «Le centraline sono posizionate nelle zone urbane e talvolta addirittura vicino a fonti di calore». E l’anidride carbonica? Si tratta di un processo puramente indiziario. «È inequivocabilmente un gas serra e, quindi, trattiene il calore. Ma con le nuove logiche non è più la prova del presunto aumento globale della temperatura».
Eppure Al Gore era stato chiaro con la sua «hokey stik», il grafico del climatologo Michael Mann che mostra l’impennata della temperatura nell’ultimo secolo. «È citato nel terzo rapporto dell’Ipcc come prova dell’influenza antropica sul clima. Ma, quando gli economisti Ross Mc Kitrick e Stephen McIntyre hanno dimostrato che la statistica era sbagliata, Mann si è rifiutato di replicare». Le linee mostrano una temperatura costante per migliaia di anni «e tuttavia è un’interpolazione errata». Ecco, per esempio, perché nel grafico manca il grande disgelo del X secolo, che permise a Erik il Rosso di scoprire Grün land, la Groenlandia.
Gli antichi pascoli della Groenlandia e la neve di quest’inverno in Italia sono esempi delle discontinuità climatiche, che per ragioni termodinamiche impediscono la formulazione di modelli affidabili. Luigi Mariani dell’Università di Milano sostiene con Georgiadis che «l’aumento di anidride carbonica non è direttamente proporzionale all’aumento della temperatura: l’equazione è forzata senza considerare proprio la termodinamica».
Intanto, la contraccusa al partito degli scettici è già partita: l’impennata della temperatura - si sostiene - è comunque provata dall’accelerazione del ciclo dell’acqua che causa gli uragani, dati che tengono proprio conto della termodinamica. Ma Vincenzo Levizzani dell’Isac-Cnr, con Arnold Gruber dell’Università del Maryland, ha appena concluso uno studio per la «Wmo» su 25 anni di foto satellitari: mostrano sì un aumento delle precipitazioni, senza, però, valore statistico. Insomma, non ci sono dati per stabilire che uragani come Katrina e Dolly siano eccezioni o segni di un trend: il «range» di errore è troppo grande.
«I modelli matematici forniscono sempre previsioni: basta inserire i dati sperimentali - conclude Georgiadis -. E’ per questo che piacciono a scienziati, politici e opinione pubblica: un risultato lo danno sempre e comunque». Ma quanto affidabile? «Dipende dai dati: la termodinamica dimostra che allo stato attuale sono insufficienti per elaborare previsioni a lungo termine».
Io da sempre mi ritengo appartenere agli scettici, o agnostici. Pochi elementi per valutare. Possiamo solo studiare le tendenze in atto e secondo un principio di precauzione cercare di ridurre i gas serra. Ma la vera grande priorità non è il clima, ma l'uomo che si avvelena nelle città attuali. La priorià è l'inquinamento ambientale diretto, più che quello climatico.
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
vorrà dire che, mentre continuano all'infinito le discussioni, ad un certo punto, improvvisamente, congeleremo o bruceremo... senza sapere il perché!
le nuvole alte non portano la pioggia. Papa Luciani
Non sapevo di potermi annoverare tra gli scettici, ma sul fatto che brancoliamo nella totale ignoranza e sul fatto che non abbiamo la più pallida idea di come stia cambiando il clima ne ho avuta la certezza da quando ho iniziato a studiare l'argomento. E condivido quello che dici, ossia noi più che cambiare il clima, stiamo avvelenando il pianeta, ed è fermando l'avvelenamento che eventualmente fermeremo anche il cambio di clima, qualunque esso sia.
L'avevo letto. E' un articolo Tafazzi, a mio avviso, perché gli slogan che ripete sono ormai sempre gli stessi e, a questo punto, si ritorcono verso coloro che li enunciano. I verdi pascoli della Groenlandia (falso: all'epoca in Groenlandia vivevano 5.000 vichinghi, oggi sono 50.000 e coltivano tranquillamente patate); l'hockey stick alle cui critiche, secondo costoro, Mann si è rifiutato di replicare (falso, perchè ha prodotto altri modelli con dati consistenti); il Kilimangiaro causato dal disboscamento (e tutti gli altri ghiacciai, dalla Patagonia alle Alpi passando per le Ande?). Insomma: sono anni che gli scettici ripetono le stesse argomentazioni (nel caso dei termometri e delle isole di calore sono decenni). Argomentazioni che, come al solito sono un pout pourri disomogeneo e avvilente.
Questo perché, nell'ansia di criticare i sostenitori del GW arrivano a sostenere cose tra loro in contraddizione. Ti faccio un esempio: nell'articolo da te citato ci sono due blocchi di macrocritiche:
1) L'idea stessa che sia in atto un GW. Appartengono a questo filone il kilimangiaro e le isole di calore.
2) L'idea che non sia solo la temperatura responsabile del riscaldamento. E che vor di'? Vor di' che aumento di T c'è stato, ma che, forse non basta a definire il quadro. Inoltre la Co2, da sola non è più la prova del presunto aumento? E che vor di'? Vor di' che la Co2, da sola, non basta. Ergo non basta puntare il dito sulle emissioni. Inoltre la solita retorica sul "com'era verde la mia Groenlandia": ammettere che la Groenlandia sta ritornando ai livelli del massimo medievale vuol dire comunque che le T si stanno riscaldando.
Famose quindi a capi': la T è aumentata o no? Se questi vogliono sostenere che non è aumentata fanno la figura barbina del cardinale Bellarmino (scettico ad honorem) che nel Galileo di Brecht si rifiutava di guardare dentro il cannocchiale e vedere i satelliti di Giove perché lui, a prescindere, era scettico circa la possibilità che la Terra girasse attorno al Sole.
Se invece sostengono che sì, è in atto un aumento, ma da ricondurre a cicli naturali, allora la piantassero di sfracassare las pelotas con le isole di calore.
Ma il punto, qui come altrove, non è sostenere un'ipotesi, ma solo gettare fango sugli innumerevoli contributi scientifici che da lustri si producono in ogni parte del Globo.
Ultima chicca: qualche giorno di neve, in Pianura padana, a metà gennaio è indizio sufficiente per parlare di "discontinuità climatica"? Perché? E' la prima volta in cent'anni che si vede neve a Milano?
Ultima modifica di Jadan; 21/01/2009 alle 14:57
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
[quote=Jadan;2262916]L'avevo letto. E' un articolo Tafazzi, a mio avviso, perché gli slogan che ripete sono ormai sempre gli stessi e, a questo punto, si ritorcono verso coloro che gli enunciano. I verdi pascoli della Groenlandia (falso: all'epoca in Groenlandia vivevano 5.000 vichinghi, oggi sono 50.000 e coltivano tranquillamente patate); l'hockey stick alle cui critiche, secondo costoro, Mann si è rifiutato di replicare (falso, perchè ha prodotto altri modelli con dati consistenti); il Kilimangiaro causato dal disboscamento (e tutti gli altri ghiacciai, dalla Patagonia alle Alpi passando per le Ande?). Insomma: sono anni che gli scettici ripetono le stesse argomentazioni (nel caso dei termometri e delle isole di calore sono decenni). Argomentazioni che, come al solito sono un pout pourri disomogeneo e avvilente.
Questo perché, nell'ansia di criticare i sostenitori del GW arrivano a sostenere cose tra loro in contraddizione. Ti faccio un esempio: nell'articolo da te citato ci sono due blocchi di macrocritiche:
1) L'idea stessa che sia in atto un GW. Appartengono a questo filone il kilimangiaro e le isole di calore.
2) L'idea che non sia solo la temperatura responsabile del riscaldamento. E che vor di'? Vor di' che aumento di T c'è stato, ma che, forse non basta a definire il quadro. Inoltre la Co2, da sola non è più la prova del presunto aumento? E che vor di'? Vor di' che la Co2, da sola, non basta. Ergo non basta puntare il dito sulle emissioni. Inoltre la solita retorica sul "com'era verde la mia Groenlandia": ammettere che la Groenlandia sta ritornando ai livelli del massimo medievale vuol dire comunque che le T si stanno riscaldando.
Famose quindi a capi': la T è aumentata o no? Se questi vogliono sostenere che non è aumentata fanno la figura barbina del cardinale Bellarmino (scettico ad honorem) che nel Galileo di Brecht si rifiutava di guardare dentro il cannocchiale e vedere i satelliti di Giove perché lui, a prescindere, era scettico circa la possibilità che la Terra girasse attorno al Sole.
Se invece sostengono che sì, è in atto un aumento, ma da ricondurre a cicli naturali, allora la piantassero di sfracassare las pelotas con le isole di calore.
Ma il punto, qui come altrove, non è sostenere un'ipotesi, ma solo gettare fango sugli innumerevoli contributi scientifici che da lustri si producono in ogni parte del Globo.
Ultima chicca: qualche giorno di neve, in Pianura padana, a metà gennaio è indizio sufficiente per parlare di "discontinuità climatica"? Perché? E' la prima volta in cent'anni che si vede neve a Milano?[/quote]
In effetti... avrei capito se il mese chiudesse con medie di 5°C / 6°C in meno rispetto alle medie ( vedasi per esempio Estate 2003 ! ). Ma questo mi pare poco come indizio ...
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... il modello attuale su cui si basano le previsioni ignora le leggi della termodinamica...
fantastica: questa è una vera perla
dopo 10 anni che faccio questo lavoro, per non parlare degli studi, mi trovo a dover imparare che nei modelli NON sono applicate le leggi della termodinamica!
la fantasia degli ignoralisti, pardon, giornalisti non ha limiti.
ilari saluti. LD
articolo sconclusionato
scettico significa che dubita, nella fattispecie dubita della sicurezza delle tesi pro-GWA...
la categoria degli scettici non è nata ora, c'è sempre stata ed è sempre stata maggioritaria...
sia per l'uomo della strada, sia per noi appassionati... solo "l'elite" è ciecamente fiduciosa...
ma com'è che non riesce a convincerci se è una cosa così sicura?
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Ah ecco, mi sembrava di aver gia' letto in passato una cosa del genere....
Si guarda, qui siamo veramente alle..comiche anche perche' si parla della neve di quest’inverno in Italia :cioe', la nevosita' effettivamente superiore in molti casi alle proprie medie al piu' nel solo NW sono.....rappresentativi dell'intero territorio italico ?
Chi e', un...seguace di Bossi costui !![]()
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Vabbuo', nulla di nuovo sotto il sole in effetti...
Ciao Maurizio !
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