Ho iniziato la costruzione dello schermo ragazzi, ho deciso di realizzare lo schermo "ora2". con sottovasi da 22 cm e il cappello da 24 cm(tutti con il bordo, al quale ho praticato 3 fori per permettere il deflusso dell'acqua), ho proceduto con la realizzazione del foro centrale (80 mm), i buchi per le barre filettate( 3 buchi su tutti i piatti). Per la verniciatura ho deciso di utilizzare smalto bianco da dare con il pennello, prima dello smalto però ho deciso di applicare sui sottovasi un fondo che permette miglior presa dello smalto stesso sui vasi...infine realizzerò i distanziatori di 19mm in PVC Vedremo cosa Riuscirò a fare ahahah
Neve a Milano
Inverno 2010/2011: 26/11 (1,5 cm); 27-28-30/11 (fiocchi); 01/12 (coreografia); 03/12 (fiocchi);05-06/12 (2 cm);17/12 (1,5 cm)
Se curi bene che gli spessori siano tutti uguali, che i piatti stiano ben allineati e paralleli, insomma se realizzi bene il progetto, dovresti avere le performance da progetto.
Dove sei tu è ventilato? Si sa che i passivi tendono ad andare tanto meglio quanto più il luogo è ventilato.
Il confronto tra un passivo artigianale (per quanto ben fatto) e un passivo Davis 8 piatti merita in realtà studi ben più prolungati ed accurati anche alla luce del vasto utilizzo (del primo) nella rete mnw-cem.
Ad errori medi con moda prossima allo 0,0° seguono, prendendo come riferimento una gaussiana, svariate variazioni sia positive che negative modeste, ed infine (è questo il punto) rari spread molto cospicui (generalmente nel periodo primaverile dopo nottate con inversione termina, con sole a picco e vento deltutto assente).
Avevo 3 schermi in terrazzo
Ventilato THDT
Passivo 8 piatti Davis (che chiamerò di seguito P8PD)
Passivo 9 piatti autocostruito (che chiamerò di seguito P9PA)
Lasciando da parte il THDT, superiore in ogni aspetto agli altri due, pensavo di aver raggiunto il con il P9PA le prestazioni del P8PD.
Tutto bene fino a quando andando ad analizzare i dati non ho individuato questi "grossi bug" nelle condizioni topoclimatiche presentate in precedenza con scarti che raggiungevano 1°/1,3° e che si "riassorbivano" appena la brezza inziava a fare il suo ingresso.
Detto ciò
-Sconsiglio di utilizzare passivi autocostruiti che generano (per quanto apparentemente possano essere perfetti) errori evidenti non standardizzabili facilmente.
-Consiglio schermi ventilati anche artigianali
Sì. Due iBUtton ficcati nel Davis passivo assieme al sensore Oregon della 968. Questo ha permesso di correggere le valutazioni successive per differenza di scala tra ciascun iButton e il sensore Oregon. Ovviamente non mi fido in assoluto di nessuno dei tre sensori (ma di nessun sensore: gente che conosco che lavora per reti professionali mi racconta cose di come si fa in realtà che il meteoappassionato medio decisamente non sa) nel valore istantaneo, ci sono fluttuazioni varie apparentemente random per tutti, specie gli iButton.
Questo ha permesso di mostrare che entrambi gli iButton si comportavano bene nella minima e in dinamica, ma uno dei due tendeva a salire di qualche decimo di giorno, prendendo poi in considerazione i valori depurati della differenza di scala.
Con l'assunto che la differenza sostanziale fra i sensore sia di scala e non di dinamica (cioè che i sensorei differiscano sistematicamente tra loro di una costante e il resto delle differenze sia random con media zero e una qualche varianza) ho potuto confrontare gli schermi tra di loro.
Ho fatto i confronti fra gli schermi sia su massimi e minimi istantanei, sia su medie orarie dell'ora più calda e più fredda, sia sulle medie a 15 e 30 minuti, sia infine su medie e mediane. Si osservano differenze presumibilmente random negli estremi assoluti, mentre non si va oltre 0.2°C di differenza (fatte le correzioni di scala) negli estremi medi orari. Perfettamente allineate le medie giornaliere. Notevole anche che questi risultati (validi per ciascuno dei giorni considerati) si sono osservati con giorni di diverse caratteristiche: con sole, senza sole, con pioggia, senza pioggia, ecc. Con questo ho risposto anche al post successivo.
Ultima modifica di Borat; 26/09/2009 alle 12:49
Spero che di questo non si offenda nessuno, ma personalmente non ho particolare interesse per gli standard di Meteonetwork. Nel senso che non hanno nessun effetto su di me che non fornisco i miei dati a quella rete e non intendo farlo. Beh, se me li chiedono glieli do ovviamente, ma nessuno me li ha mai chiesti. Voglio dire che non mi presento certo io a offrirli.
I rari spread molto cospicui li fanno tutte le reti professionali, e questa è la ragione per la quale molte di esse (sto investigando, credo che lo facciano praticamente tutti) ignorano di brutto massimi e minimi assoluti, e utilizzano i valori medi dell'ora più calda e dell'ora più fredda (ad esempio l'Arpa Lombardia, Fondazione Edmund Mach, Arpa Val d'Aosta), oppure rilevati in altri modi come il minimo e il massimo valore a step di 15 minuti (Arpav) o ancora la media dei 15 minuti più caldi e più freddi a step di pochi secondi (Meteotrentino).
Prova a rifare i tuoi confronti usando medie di gruppi di dati contigui di 15 o 30 o 60 minuti, e vedrai che i vantaggi della ventilazione si attenuano molto. Tutti questi effetti dipendono molto anche dai sensori e pare che ci siano in circolazione dei diffusissimi sensori con i quali gli estremi assoluti sono buoni solo per la pattumiera, e infatti nessuno li pubblica.
Dovresti considerare anche un particolare: che il vento/la brezza cambia la temperatura anche per davvero, non solo a titolo di interferenza metodologica. Hai modo di distinguere l'effetto metodologico da quello sulla temperatura vera?
EDIT: Che cos'è il THDT?
Ultima modifica di Borat; 26/09/2009 alle 12:46
Nel frattempo ho preso un po' di sottovasi per fare uno di questi
con piatti da 16 e cappello da 20, per gli iButton che ci entrano facilmente.
Se funziona e riesco ad allinearlo al Davis, il prossimo sarà con sottovasi da 14. Con i piatti da 14 mi piacerebbe provare a replicare questo:
Ce ne sono centinaia in circolazione (e forse anche migliaia) e mi sembra un buon obiettivo mettere insieme uno schermo che produce dati paragonabili a un riferimento così diffuso.
Petta eh ..... non correre.
Sul fatto che, la regolarità di un sensore vada controllata nella fase dinamica della temperatura, sfondi, semplicemente, una porta aperta; l'allineamento su semplice differenze di scala (come dici tu; o errori di accuratezza relativa, come dico io) la si raggiunge anche con sensori da pochi euro quando tutto il sistema tende all'equilibrio ed ha il tempo di farlo.
La questione che pongo è diversa:
1°C di dT in fase dinamica è tanto anche depurandolo da eventuali derive dinamiche di uno dei due sensori ....
.... però il metodo deve rispondere a queste domande:
è valido, valutare la dinamicità di uno schermo passivo con un altro schermo passivo ?
Siccome, ci muoviamo su dT relativi, quale delle due misurazioni usi come standard e perchè ?
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