La oregon misura a partire da 1 m/s con risoluzione di 0,2 m/sOriginariamente Scritto da pisanaccio
L'ho scritto alla fine, "ed ovviamente dalla sensibilitÃ* delle coppette a girare", il mio discorso come detto in linea di massima vale, poi c'è la sensibilitÃ* dello strumento a girare e che velocitÃ* interpreta per gli impulsi a determinare la bontÃ* con venti deboli.Originariamente Scritto da elnino
La risposta al dilemma sta nel mio post della pagina precedente, dipende dal tempo di ascolto, se anche girando nei 2.5 secondi non compie una rotazione intera ed il magnete non passa almeno una volta sul reed switch mandando il primo impulso al contatore sulla console verrÃ* visualizzato il valore "0". Questo è il limite degli anemometri con reed switch, medio alta frequenza di aggiornamento e solo 1 impulso per rivoluzione.Originariamente Scritto da pisanaccio
Poi può benissimo darsi che ad esempio 3 rivoluzioni nell'arco dei 5 secondi l'Oregon li interpreti come 3.6 km/h mentre in realtÃ* sono 1 o 2. Di certo come detto in termini percentuali l'errore è si vistoso ma in senso assoluto è molto piccolo ed assolutamente normale con anemometri amatoriali provvisti di reed switch.
Un'altro elemento da tenere in considerazione, al di lÃ* delle performance tecniche, è le problematiche di progettazione dei sensori, e più in generale della catena strumentale, legate a loro volta alle tipologie costruttive.
Faccio un esempio con un problema comune, specie per gli anemometri: in fase di progettazione si tiene sempre conto di quella che viene definita "l'incertezza del dato"; ad esempio, per un anemometro a coppe con reed switch, può verificarsi una parziale rotazione artificiale, supponendo di essere in assenza di vento, dovuta ad un grosso insetto o un piccolo volatile. E' evidente che in questi casi estremi la rotazione dell'anemometro (in questo momento non ci interessa se piccola o grande) è casuale e non ripetitiva. Proprio per evitare di acquisire come "dato" questi "spostamenti" anomali dell'anemometro si utilizzano diverse tecniche che vanno dal tempo di campionamento doppio a quello di rilevamento (giÃ* ne abbiamo discusso) ad altri che fanno uso di controlli quali cicli di isterisi, "ritardi" elettronici o tempi di rilevamento sufficientemente lunghi. Per questi motivi, a paritÃ* di qualitÃ* strumentale, si verifica (non è una regola, è una tendenza) che più è basso il tempo di campionamento e più l'anemometro "soffre" a rilevare i venti deboli; viceversa è molto sensibile per i venti forti.
Ciao, Alessandro.
www.meteosmad.it
Mi sono riletto attentamente pagina dopo pagina questo interessantissimo post e volevo fare i più sentiti complimenti a tutti per la passione che nutrite e la voglia con cui eseguite le prove. Ho scoperto molte cose sulla mia stazione e sono ancora + convinto del mio acquisto. Pierpaolo è un "mostro" e mi stupisce la sua obbiettivitÃ* e professionalitÃ* con cui affronta questi argomenti, ed ora, dopo 14 pagine di prove, controprove e m/s bisogna fare un bel sunto e mettere a nudo OBBIETTIVAMENTE le 3 stazioni, Davis, Oregon e La Cross.
*** Stazione Oregon WMR 968 ***
WEBCAM in diretta e dati del mio paese,S.Giovanni 580 mt.s.l.m.
http://www.reggioemiliameteo.it/
Per le LaCrosse si hanno ancora notizie frammentarie, non si è ancora a conoscenza di quale sia l'effettivo tempo di ascolto per campionamento sia in configurazione cablata che wireless ( si ha qualche informazione più precisa per le WS1600 ma non per le WS2300 e WS3600 ) che è fondamentale per definirne la bontÃ*. Bisognerebbe che ci fosse qualcuno che, dopo avere appena acquistato una LaCrosse, facesse una serie di prove prima di installarla per verificare l'effettivo funzionamento anemometrico. Io non credo che in modalitÃ* wireless il tempo di campionamento sia di 32 o 128 secondi, sarebbe veramente assurdo.Originariamente Scritto da Davide_RE
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