La cella di Peltier andrebbe a funzionare sulla base della temp. del materiale delle due facce il quale si riscalderebbe di più o meno a secondo di quanto sia investito di enegia radiante e termica. Ma visto che il sistema si troverebbe all'aperto la ventilazione (e la pioggia e l'umiditÃ*?) non inficierebbe i risultati? Ora, dipingendo di nero le due facce ed evitando qualsiasi raffreddamento dovuto al vento (che uniformerebbe la temp. delle due piastre) il sistema potrebbe avere una sua validitÃ*. Si potrebbe inserire la cella in un piccolo oblò ma è bene sapere che il vetro tende ad assorbire nel vicino infrarosso quindi questa soluzione andrebbe sperimentata con attenzione. Inoltre, per evitare condense o ghiaccio dentro l'oblò dovrebbe esserci il vuoto od un gas molto anidro.
Forse un'alternativa potrebbe essere l'uso di due fotocellule sensibili all'infrarosso rivolte come nel caso della cella di Poltier. La differenza di corrente dato dalle due fotocellule lo si potrebbe correlare alla copertura nuvolosa. Il vantaggio è che in questo caso la ventilazione sulle fotocellule non incide granchè visto che loro leggono i raggi emessi dal cielo e dal terreno.
Ultima modifica di Conte; 25/03/2006 alle 18:49
Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Non è proprio così. Ho affrontato questo problema e posso dirti, a fronte della sperimentazione, che l'energia radiante è determinante perchè la cella, più in generale il dispositivo, è esposto a flussi distinti; condizioni ambientali, quali ad esempio vento o umiditÃ*, investono il dispositivo in egual misura (teoricamente, in realtÃ* c'è una minima differenza che non inficia la rilevazione della presenza di nubi).Originariamente Scritto da Conte
Approfitto per allegare una foto, forse più esplicativa delle parole.
Ciao, Alessandro.
www.meteosmad.it
Ho visto che su ebay si trovano a 30/40¤ multimetri digitali interfacciabili con il pc provvisti di software con tanto di dati archiviati e grafici nel tempo, potrebbe essere un'idea, modificandoli poi affinchè vadano a corrente anzichè a batteria. Ho pensato poi che, una volta installate le 2 piastrine sulla cella, il tutto possa essere chiuso in un contenitore in modo che che all'esterno stiano solo le piastrine, il tutto sigillato con il silicone, in modo che "l'apparecchiatura" possa essere lasciata all'esterno in via definitiva.
Oppure, più semplicemente guardando la foto di Smad, chiudere con il silicone il piccolo spazione di separazione sui 4 lati che divide le due piastrine.Originariamente Scritto da Pierpaolo.
Segnalibri