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Risultati da 61 a 70 di 279
  1. #61
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Ancora NAO- il prossimo inverno?

    Io concordo in toto con le considerazioni di naturalist: mi aspetto una compensazione altrettanto forte e di segno opposto rispetto alle anomalie positive che, tranne qualche pausa, hanno contradistinto questi ultimi sei mesi.

  2. #62
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Ancora NAO- il prossimo inverno?

    Citazione Originariamente Scritto da Marcoan Visualizza Messaggio
    Io concordo in toto con le considerazioni di naturalist: mi aspetto una compensazione altrettanto forte e di segno opposto rispetto alle anomalie positive che, tranne qualche pausa, hanno contradistinto questi ultimi sei mesi.
    Basta che, semmai, durino per altri 5-6 mesi. E non si limitino ad un paio o meno.
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  3. #63
    Vento moderato L'avatar di tifone95
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    Predefinito Re: Ancora NAO- il prossimo inverno?

    Citazione Originariamente Scritto da steph Visualizza Messaggio
    Basta che, semmai, durino per altri 5-6 mesi. E non si limitino ad un paio o meno.
    ciao grande stefano mi raccomando neutra va bene per me
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  4. #64
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Ancora NAO- il prossimo inverno?

    Up!!!

    Buongiorno. Stanno vieppù emergendo le potenzialità per una svolta nella configurazione dominante da NAO+ che ci sta accompagnando oramai dallo scorso inizio autunno, più o meno in linea con quanto decritto nel nostro outlook invernale.

    Come scrivevo nel post #13 in questo TD dedicato alla NAO, per la fine autunno e la prima parte dell'inverno (NDJ) alcuni importanti predittori lasciavano supporre una tendenza generale improntata a NAO+. E la cosa, in effetti, si è puntualmente verificata, quest'anno quindi viene confermata l'ottima skill di questi predittori prevalentemente oceanici. È anche vero che soppesare i diversi predittori è tutt'altro che semplice perché alcune condizioni al contorno possono amplificare o favorire l'efficacia forzante di alcuni rispetto ad altri. Potremmo considerare i vari predittori come delle variabili e particolari condizioni al contorno come delle costanti che agiscono su scala inter-stagionale.

    Fatta questa premessa, vediamo cosa possiamo inferire sul prosieguo stagionale.

    La proiezione della NAO può essere fatta a partire da una dozzina di predittori suddivisi in 4 ambiti principali:
    1) atmosfera (circolazione generale, VP, anomalie termiche e bariche,...),
    2) idrosfera (SSTA, ENSO, cicli oceanici,...),
    3) criosfera (snowcover e estensione/concentrazione di ghiacci artici),
    4) ciclo solare (solar flux, attività geomagnetica).

    Ebbene: mentre i primi, in generale, non permettono una vera a propria proiezione intra-stagionale (a parte quella dell'AO, "sorella maggiore" della NAO e direttamente associabile alla forza del VP e a tutte le implicazioni predittive in gioco, vedi ad es. il lungo TD sulla stratosfera) e già dalla scorsa estate e dall'autunno lasciavano intravvedere una stagione connotata in generale da NAO+ (peso: circa 55% ma per il 40% dipendente unicamente dall'AO), gli altri 3 permettono invece di fare qualche ulteriore considerazione con focus maggiormente intra-stagionale e in particolare con target sulla seconda metà dell'inverno/inizio primavera (JFM).
    I predittori oceanici fanno capo sopratutto sulla situazione ENSO (in associazione a quella della regione IPWP) e su quella del NATL. In generale, ricorderei anche il fatto che, sul NPAC, siamo in regime di PDO- e questo significa che, su scala temporale pluriennale (bassa frequenza) la modulazione del getto fra NPAC e NATL tende a favorire maggiormente situazioni bloccanti da NAO-, tuttavia su scala temporale annua (alta frequenza, lagtimes mensili) una situazione del NPAC in stato PDO- like tende invece a favorire zonalità e NAO+ (tipico esempio di relazione non lineare). Segnale di difficile interpretazione quest'anno, quindi. A differenza, invece e per es., della stagione 2009/10 perché se lo stato generale e pluriennale del NPAC è in situazione di PDO- da poco più di un decennio, quell'inverno si presentava invece con una transitoria e importante risalita dell'indice oceanico. E infatti corroborò la situazione di NAO- che caratterizzò quell'inverno.
    Per quel che riguarda l'AMO, la correlazione cross mostra come questa sia più soggetta ad influenza da parte dell'atmosfera che non il contrario ad alta frequenza annua, invece su scala pluriennale (bassa frequenza) la NAO sembra essere anticorrelata all'AMO.

    Schermata 2012-01-08 a 14.58.57.png

    The record-breaking cold temperatures during the winter of 2009/2010 in the Northern Hemisphere - Wang - 2010 - Atmospheric Science Letters - Wiley Online Library

    Pure le SSTA attuali sul NATL non permettono di definire un preciso pattern, attualmente però (in condizioni di pieno inverno e di VP ancora bello forte, perlomeno finora) siamo in una situazione in cui è più l'atmosfera a condizionare le SSTA che non il contrario, pur essendoci più o meno sempre una situazione di reciprocità fra le due componenti del sistema e senza dimenticare l'inerzia termica oceanica. La Nina attuale (core sul centropacifico), in associazione alle SSTA+ in area indo-pacifica fra l'Indiano e il Pacifico occidentale, deporrebbe a favore di una prosecuzione del regime di NAO+, tuttavia è da notare come a) la Nina sia abbastanza debole e 2) ultimamente l'atmosfera sembrerebbe "preferire" il mode Nino-like (GWO negli stages 2-3, MJO in fase 6, SOI in ribasso, conseguente riduzione dei torques frizionali,...). Un disaccoppiamento fra gli stati EN e SO dell'ENSO può anche essere foriero di importanti mutamenti del pattern generale (e perlomeno potrebbe anche inibire la tipica influenza da NAO+ che la Nina con condizioni di SSTA+ in zona indo-pacifica eserciterebbe sulla seconda parte degli inverni euro-atlantici), soprattutto quando anche altri predittori remano in questa direzione.

    Infatti, imho, è proprio nelle altre due categorie di predittori che si celano le potenzialità per un reversal pattern dell'oscillazione nordatlantica.
    Se il ciclo solare è oramai ai massimi, la sua perdurante fiacchezza unita allo stato attuale della risalita fanno sì che l'indice Ap sia sempre piuttosto basso. Attività geomagnetica bassa, in associazione a QBO-, danno maggiori possibilità, in inverno, di avere riduzione della NAO e sono spesso forieri di blocchi nordatlantici soprattutto nella seconda metà della stagione.
    Quest'anno, però, a causa della stratosfera molto fredda e della forza del VPS (ora però assai ridimensionata: e occhio che l'ozono, in previsione, sta aumentando in tutto il settore polare, pur essendo ancora sottomedia), la possibilità di avere una potente wave 2 foriera di blocchi e NAO- è meno alta.

    Schermata 2012-01-08 a 15.33.42.png

    Una delle caratteristiche di questa stagione, comunque (oltre a quanto detto sopra), è la forte anomalia sei ghiacci artici nel settore fra i mari di Groenlandia, di Barents e di Kara, come già segnalato qui da Remigio Zago. Mentre in zona Baffin/baia di Newfoundland - a differenza dello scorso inverno molto deficitario - oggi l'area coperta da seaice è decisamente in media, dall'altra parte del bacino atlantico polare siano in forte deficit, soprattutto - e di nuovo specularmente all'anno scorso, ma allora venivamo da un autunno e un inizio inverno connotati da AO/NAO-, a differenza della stagione corrente - sui mari di Barents e Kara. Aree libere da ghiaccio in inverno significa aumento del flusso di calore sensibile (accumulato in estate) che l'oceano cede all'atmosfera sovrastante. Anche questa relazione non è lineare, ma in generale è dimostrato che simili anomalie possono favorire, nel corso della stagione invernale, pattern maggiormente bloccanti e NAO-.
    Qui i due studi dai quali ho tratto questa associazione, qui la mappa che mostra il "forcing" che il pattern di anomalie nell'estensione dei ghiacci marini (prima immagine sotto, nella seconda è quella di dx con la sigla ICE2) eserciterebbe sulla circolazione atmosferica. In grigio anomalia + dei ghiacci, in nero anomalia -. A seguire la risposta media nel gph a 500 hPa sia nel caso ICE2 sia nel caso (come quest'anno) nel quale la vera e propria anomalia è quella negativa in zona mare di Groenlandia-Barents-Kara (area nera nelle prime carte, sigla ICEGRN nell'ultima).

    Schermata 2012-01-05 a 22.05.53.pngSchermata 2012-01-05 a 23.12.48.pngSchermata 2012-01-05 a 22.05.33.pngSchermata 2012-01-05 a 23.15.56.png

    AMS Journals Online - The Effects of North Atlantic SST and Sea Ice Anomalies on the Winter Circulation in CCM3. Part I: Main Features and Storm Track Characteristics of the Response


    Insomma: spunti interessanti per un possibile reversal pattern. Ma occhio comunque alle possibili persistenze. Ci si ri-aggiorna più avanti.
    Ultima modifica di steph; 08/01/2012 alle 16:09
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  5. #65
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    Predefinito Re: Ancora NAO- il prossimo inverno?

    Super!
    staremo a vedere se la giostra si darà una mossa e cambierà i suoi assetti...ce lo meritiamo e ci sarebbe ancora spazio per il vero inverno.

  6. #66
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Ancora NAO- il prossimo inverno?

    Occhio alle persistenze, dicevo nel mio ultimo post.

    Adesso non ho tempo di postare approfondite analisi con tanto di immagini: in questi gg ho cercato di dirimere la matassa ma ammetto che le difficoltà sono forti, mai come in questo periodo della stagione in corso la situazione pare assai complessa per via di dinamiche ed elementi di difficile interpretazione e alcuni dei quali, oltretutto, con segnali fra loro in contraddizione.

    Non tutto è perduto, sia chiaro: ad oggi scommetterei per un ancora possibile reversal pattern ma di matrice maggiormente continentale.
    In sostanza: vedo difficile un cambiamento dell'impianto di circolazione generale sul settore nordatlantico, di più, invece, sul settore europeo.

    Nel prossimo post approfondirò.
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  7. #67
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Ancora NAO- il prossimo inverno?

    Citazione Originariamente Scritto da steph Visualizza Messaggio
    Occhio alle persistenze, dicevo nel mio ultimo post.

    Adesso non ho tempo di postare approfondite analisi con tanto di immagini: in questi gg ho cercato di dirimere la matassa ma ammetto che le difficoltà sono forti, mai come in questo periodo della stagione in corso la situazione pare assai complessa per via di dinamiche ed elementi di difficile interpretazione e alcuni dei quali, oltretutto, con segnali fra loro in contraddizione.

    Non tutto è perduto, sia chiaro: ad oggi scommetterei per un ancora possibile reversal pattern ma di matrice maggiormente continentale.
    In sostanza: vedo difficile un cambiamento dell'impianto di circolazione generale sul settore nordatlantico, di più, invece, sul settore europeo.

    Nel prossimo post approfondirò.
    Avrei detto le tue stesse parole .
    Segnali in contraddizione...davvero molti.
    Ultimo piccolo contributo sulla NAO ove, avvicinandosi alla primavera (leggasi: perdendo il getto polare gradualmente la sua componente maggiormente forzante ) comincia a divenire controverso il rapporto causa/ effetto - forzante/forzato delle SSTA.
    Nel qual caso cmq non è certo un tripolo NAO neg.

    sst_anom.gif

    eventuali cali dell'indice sono più facilmente ascrivibili a forcing dinamici piuttosto che ad una vera e propria inversione della circolazione (almeno in sede NAO)
    Matteo



  8. #68
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Ancora NAO- il prossimo inverno?

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Avrei detto le tue stesse parole .
    Segnali in contraddizione...davvero molti.
    Ultimo piccolo contributo sulla NAO ove, avvicinandosi alla primavera (leggasi: perdendo il getto polare gradualmente la sua componente maggiormente forzante ) comincia a divenire controverso il rapporto causa/ effetto - forzante/forzato delle SSTA.
    Nel qual caso cmq non è certo un tripolo NAO neg.

    sst_anom.gif

    eventuali cali dell'indice sono più facilmente ascrivibili a forcing dinamici piuttosto che ad una vera e propria inversione della circolazione (almeno in sede NAO)
    Infatti!!!

    E le SSTA+ in zona RM + i continui flussi di calore dai mari artici fra Groenlandia e Norvegia e di Barents, mi lasciano ipotizzare qualcosa in quel senso.

    Le SSTA sul NATL sono davvero interessanti in questo periodo. Abbiamo una situazione sostanzialmente votata alla zonalità (conseguenza però anche del pattern zonale dallo scorso autunno) sul medio NATL, con il gradiente fra un centro-NW più fresco e un SW più caldo. E parallelamente le SSTA+ in zona RM ad ovest del 50esimo meridiano W e lungo tutta la costa del Nordamerica deporrebbero a favore di semizonalità, forzando un ulteriore irrobustimento della cella anticiclonica oceanica, impedendo una trasmigrazione verso N a causa della forza e della persistenza della LP nordatlantica e parallelamente favorendo (a sua volta) il blocco finno-russo.

    atl_anom.gif
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  9. #69
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Ancora NAO- il prossimo inverno?

    Westerlies e zonalità, finora, l'hanno fatta da padrone sul comparto euro-atlantico, in tipico pattern NAO+. Le ondulazioni del getto polare che, come un fiume in piena, si snoda ai limiti della tropopausa, hanno permesso fugaci fasi di semi-zonalità e/o quasi-meridianità apportanti estemporanei raffreddamenti e pure cospicui accumuli sul versante nord delle Alpi (ma anche insistenti phonate a sud di esse).
    Dominanti e persistenti, i due attori principali della storia di questa prima parte di inverno hanno avuto buon gioco nel guidare la configurazione generale da NAO+ e questo, al di là della mera stocasticità, anche a causa di alcuni motivi di fondo.

    L'anticiclone delle Azzorre in posizione invadente sull'ovest e sudovest europeo potrebbe essere stato "figlio" della Nina protratta e per di più con il core dell'anomalia ulteriormente shiftato sul Pacifico centrale. In condizioni al contorno di un certo tipo (es. senza altre forti forzanti come una MJO in piena corsa e considerando anche eventuali e cicliche specificità interne), normalmente viene a mancare - quando il sistema oceano-atmosfera è in stato consolidato di Nina - il ponte troposferico indotto dalla wave guide del jet subtropicale (quest'anno decisamente più debole, com'è usuale in condizioni Nina-like) che, se sollecitato e attivato dal forte riscaldamento convettivo che avviene ai margini della warm pool indo-pacifica a causa della divergenza nel flusso delle onde planetarie nell'alta troposfera subtropicale, può disturbare non poco i pattern subtropicali dell'emisfero boreale indebolendo l'anticiclone delle Azzorre.

    Per quel che riguarda il vigore della LP nordatlantica islandese, qui penso che ci sia una doppia influenza: stratosfera (e VPS) e risonanza dipolare con la LP nordpacifica aleutinica.
    La stratosfera è molto fredda con GPT molto bassi dalla seconda metà dello scorso inverno, seguito in primavera da un nuovo minimo di T (in associazione ad un nuovo record negativo nella conc. di O3). Dopo l'interludio estivo, dall'autunno scorso è come se la stratosfera avesse ripreso un "discorso" interrotto o sopito durante il "letargo estivo", cosa questa tutt'altro che rara.
    La circolazione meridiana stratosferica di Brewer-Dobson (BDC, portatrice di O3 dalla strato tropicale alla bassa strato polare), nel 2011, è stata debole e anche questo - come spiegavo qui nel punto 3 - è probabilmente da relazionare alla Nina protratta, con l'aiuto della QBO+ e forse di altri elementi.
    Se associamo debole BDC, QBO+ e relativa tropopausa tropicale un po' più bassa e calda, irradianza solare e flusso di UV in ripresa vediamo che - come già scrivevo qui - il gradiente termico meridiano in stratosfera è stato più forte della media anche e ancora ad inizio inverno. Tutto ciò ha irrobustito il VPS, favorendo il suo compattamento e raffreddamento e - in associazione alla debole azione verticale dei flussi di momento e di calore da una troposfera invece a ridotti gradienti termici meridiani - ha decisamente indebolito la possibilità di rottura da parte delle onde planetarie che invece tendevano a rifrangersi verso le basse latitudini. Come una trottola impazzita, il VPS ha condizionato tutta la colonna troposferica, andando continuamente a rinvigorire la LP nordatlantica e inibendo qualsiasi tentativo di ampliamento della wave 2.
    Probabilmente anche la fase di WPO+ dello scorso ottobre ha finito per contribuire alla forza del VPS.
    La risonanza dipolare fra LP aleutinica e islandese è conosciuta e può agire sia in sincronia (tipicamente nella seconda metà dell'inverno) sia con lagtimes di circa 3 mesi, con la prima a guidare la seconda. In condizioni di VPS molto forte, però, l'associazione sincronica è molto più frequente rispetto agli inverni con VPS più debole e destrutturato e quando la wave 1 induce un "riempimento" della LP nordpacifica generando invece una bolla anticiclonica in zona Aleutine la risposta sul nordatlantico è quasi sempre un rinforzo della LP islandese e quindi una prosecuzione del pattern NAO+.
    Sulla correlazione a lagtimes di 3 mesi, invece, sembrerebbe influire la snowcover euroasiatica (che, come sappiamo, influisce pure sul VPS e sull'AO invernali con alcuni mesi di ritardo): grande estensione e veloce accumulo di neve sul nord del continente nel pieno dell'autunno boreale (ottobre è il mese clou, in questo senso), tendono a produrre un rinforzo del gradiente termico pellicolare fra entroterra asiatico e nordpacifico favorendo un irrobustimento della LP aleutinica nella seconda metà dell'autunno e, in ultima analisi, un indebolimento della LP islandese nella seconda metà dell'inverno successivo. In caso contrario (con la LP aleutinica indebolita anche dalle persistenti SSTA+ sul Nordpacifico), il meccanismo sembrerebbe produrre una risposta opposta.

    Quest'anno, in effetti, con un ottobre con snowcover euroasiatica sottomedia e in lento recupero, abbiamo avuto una situazione di anomalia barica + sul Nordpacifico. Visto e considerato questo aspetto, quello che ho detto prima e quel che ho detto nel precedente post a proposito delle SSTA sul NATL, c'è quindi da aspettarsi una prosecuzione del pattern relativamente zonale perlomeno sull'oceano.

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    Tuttavia, mentre abbiamo "estinto il debito" stratosferico dato dal NAM+ iniziato a novembre e la strato nel frattempo si è scaldata anche a quote più basse, rileverei la possibilità di un cambio (radicale?) sul continente europeo: se le westerlies non penetrassero troppo al suo interno e se venisse un aiutino anche dalla disposizione di uscita del jet polare dal continente nordamericano (favorente l'agognato "arricciamento" della LP nordatlantica: occhio qui a PNA e GWO...), credo che quel che ho scritto nel post precedente e in quello dell'8/1 (in coabitazione con le SSTA+ sempre più marcate in zona RM) possano permettere di inferire una fase di blocco anticiclonico sul nordest europeo (SCAND+?) con possibile influenza anche fino a qui; forse una non frequente combinazione data dall'accoppiata AO- (o cmq in ribasso) e NAO ancora abbastanza +. Finora, su scala mensile, solamente in poco meno di una decina di occasioni si è verificata questa combinazione a febbraio. Fra questi anni, ce ne sono alcuni interessanti e che presentano non poche analogie di circolazione atmosferica con quella di questo inverno (anche se, dal punto di vista delle teleconnessioni, non ho approfondito).
    Magari domani o dopo posto una carta di compositi.
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  10. #70
    Uragano
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    Predefinito Re: Ancora NAO- il prossimo inverno?

    Che post strepitoso Stefano!!!

    Tra i mesi di febbraio a cui alludi, c'è quindi anche il 1991?
    "We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.

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