Purtroppo ti quoto. E' decisamente peggio. A luglio la circolazione atmosferica è un disco rotto. Vedi anno scorso in senso posto ed anni precedenti. Vi sono due finestre di cambio pattern: la prima a 45 giorni, la seconda a 90 gg. O metà agosto o fine settembre.
La realtà è che nella meteorologia appena si esce dall'ovvio si entra nell'assurdamente complesso. G.B.
La verità imposta è una bugia.
Mi sa che sei troppo giovane per ricordarti i black out dell'estate 2003, e non quella che mise sotto scacco tutta Italia. Intanto oggi... Blackout a Milano: diverse zone senza corrente elettrica
più semplicemente non abito in Lombardia..so che ne consumate tanta lì..mi ricordo anche quelli del 1983 (tu mi sa di no),
ma per me il black out è qualcosa di più di distacchi programmati.
La parola black out andrebbe contestualizzata, a me fa paura quello non programmato.
Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 06/07/2015 alle 21:52
Si sul passo del Lugomagno. Ma fu' una parziale ricostruzione dell'interruzioni d'energia e poi allora era Settembre ....quasi Ottobre. L'energia ando' in tilt a meta' Luglio gia' , per l'esasperata richiesta in Megawatts, da parte italiana. Diciamo che senza centrali, siamo con 60mil. , da 3° mondo...(che serve poi avercele a 3 km dal confine...?'?' )
Qui un rapporto.
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I blackout programmati del luglio e dell'agosto 2003 furono decisi non per l'eccessivo impiego dei sistemi di condizionamento ma perché, a causa dello storico stato di magra del Po, la centrale termoelettrica di Porto Tolle fu temporaneamente chiusa perché non si potevano più utilizzare le acque fluviali per il raffreddamento dei bruciatori. Nel luglio di 12 anni fa le prese del sistema di raffredamento della centrale si trovavano a un livello superiore rispetto a quello a cui era sceso il Po (credo che ai tempi della costruzione della centrale si fosse tenuto conto della magra del 1921, ma nel 2003 si scese al di sotto di quel livello di quasi 1 m).
Da Porto Tolle, nel 2003, dipendeva poco meno del 6% della fornitura elettrica nazionale e gran parte di quella veneta, per cui furono programmati dei blackout elettrici (peraltro ad orari diversificati e in aree diverse del Nord Italia) per supplire alla temporanea indisponibilità della centrale, riducendo i consumi. Attualmente lanciare allarmi su blackout elettrici ha poco senso, per due precise ragioni:
1) si intervenne sulla regimazione delle acque e sulle prese, in modo tale che anche di fronte a magre del Po paragonabili a quella del 2003 (o anche di entità superiore) il raffreddamento dei bruciatori fosse sempre possibile;
2) siamo in una situazione nemmeno lontanamente paragonabile a quella del luglio 2003 per quanto riguarda lo stato di magra del Po.
Per cui le dinamiche che portarono ai blackout programmati dell'estate 2003 non sono nemmeno lontanamente ripetibili e non lo sarebbero nemmeno se questa situazione di stabilità e caldo si prolungasse al resto della stagione.
Ultima modifica di galinsoga; 07/07/2015 alle 12:02
Qui trovate la relazione tecnica (istruttoria) del 26 giugno 2003, in cui viene descritto il tipo di emergenza ed anche il modo in cui si sarebbero svolti i distacchi programmati di energia elettrica, va anche detto che, nonostante in quel mese di luglio si siano toccati diversi picchi massimi della richiesta energetica nazionale, la centrale termoelettrica di Porto Tolle lavorava molto al di sotto della sua massima capacità produttiva, credo anche per una forma di precauzione. Troverete anche la modalità in cui furono gestite le interruzioni programmate, che iniziarono circa tre settimane dopo la redazione del documento, quando la condizione di magra del Po si aggravò ulteriormente.
http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/03/black_giugno.pdf
Tutto molto interessante, sempre più raffronti con il 2003.
Ma l'effetto dello shift nordemisferico per l'estate come per l'inverno è sull'indice AO:
AO.png
Anomalo è aprile con la crescita progressiva rispetto alla media, più ci si avvicina al dato attuale, e anomalo è giugno con il crollo progressivo rispetto alla media. Quest'anno giugno è stato positivo anche se di poco, ma da metà giugno l'indice ha virato verso la negatività. E luglio avrà l'indice in piena negatività.
Se da un lato il Nino est indebolisce il VP in giugno e in generale il multivariate ENSO è correlato con l'anomalia di goepotenziale positiva in Artico, è la posizione dell'anomalia negativa persistente tra Scandinavia e Russia settentrionale che non convince molto sull'attuale forzante ENSO.
Potrebbe riguardare l'interazione remota tra anomalia ghiacci artici e stratosfera (attraverso il link che ho riportato anche in questo TD pagine addietro) ?
Ricordo che il MEI (e il Nino est) tende a spalmare la LP sul Pacifico e sull'Atlantico tra Cina e GB passando per gli USA.....
correlazione MEI giugno e luglio.gif
correlazione Nino est e giugno+luglio.gif
In buona sostanza, l'evento del FW* o simili (a meno di soglie, come quello del 2014), che sono eventi a lento rilascio in quanto non più riassorbibili dalla porzione dell'atmosfera che l'hanno prodotti, comportano una ben precisa signature nordemisferica tra giugno e luglio, tendente a riassorbirsi parzialmente in agosto, con HP groenlandese e LP sul nordest Europa.
AO- giugno da shift climatico e MFW.png
Attenzione perchè questo pattern da AO- è molto diverso da quello del periodo individuabile nell'articolo su citato, dal 2004 al 2013, in cui non si erano manifestati fenomeni simil FW*. In particolare, la posizione della LP ad ovest delle Isole Britanniche (in pieno WR3), risulterebbe spostata tra Scandinavia, Russia e Artico europeo. Da notare che se queste speculazioni fossero centrate sul fenomeno, si avrebbe anche un presidio più a ovest del WR3 con ridge su GB e non presente nella precedente....
AO- giugno luglio da shift climatico.png
un fantomatico WR3 più occidentale o un WR1 più a est
I'm hoping you are reading this blog outside enjoying the wonderfulness of the weather wherever you may be.
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