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  1. #21
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    Predefinito Re: Raffreddamento del nord atlantico

    Avete dato un occhiata al mio post sull'ENSO? Penso che quella potrebbe essere una spiegazione ragionevole...ovvero un forte feedback negativo post Nino causato dal surplus anomalo di cloud cover sugli oceani...

  2. #22
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Raffreddamento del nord atlantico

    Dobbiamo ad ogni buon conto andare oltre gli effetti puramente radiativi dovuti a sinottiche persistenti che sono certamente legati ai pattern metorologici.

    tV6jWKhcg0.png

    Sebbene per motivi diversi, negli ultimi 3 inverni, il rinforzo e parziale abbassamento del fronte polare non può non aver inciso su tale raffreddamento ben visibile dalle SSTA, mi pare innegabile il trend ribassista monitorato sull'heat content:

    inodc_heat700_300-360E_40-80N_n.png

    questo nel nord atlantico fino alle regioni subartiche.

    Un trend opposto dalle regioni subtropicali fino a quelle equatoriali:

    inodc_heat700_300-360E_0-30N_n.png

    e qui possono venire molti dubbi compresi quelli sull'ottimale funzionamento dell'AMOC o comunque sulla recente modifica delle dinamiche di trasporto e relativi feed back atmosferici.
    Immagini Allegate Immagini Allegate
    Ultima modifica di mat69; 18/03/2016 alle 15:21
    Matteo



  3. #23
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Raffreddamento del nord atlantico

    Vale la pena di dare un'occhiata anche nel Pacifico ove troviamo un'enorme quantità di trasporto di calore trasportato in particolare negli ultimi 4 anni verso le medie latitudini e le regioni subartiche verosimilmente attraverso la Corrente del Giappone ( C. Kuroshio) e manifestata attraverso l'enorme Blob persistente fino all'instaurazione di una circolazione Nino like che ha permesso lo scarico del surplus di calore verso l'America latina attrverso le Onde di K.

    inodc_heat700_120-250E_40-80N_n.png

    L'inversione del trend ( se confermata) dimostrerebbe il cambio di circolazione collegato all'esordio del Nino strong mentre il precedente trend in salita starebbe a testimoniare un periodo di alisei pacifici molto intensi (soprattutto l'aliseo di Sud Est) dovuti all'anomalo rinforzo dell'anticiclone australe tropicale Pacifico.
    Questo a conferire un andamento circolatorio dal 2011 /2012 equatoriale sostanzialmente La Nina like.

    Questo invece nelle regioni tropico/equatoriali:

    inodc_heat700_120-250E_0-20N_n.png

    che sembrerebbe la dimostrazione della forte cessione di calore all'atmosfera e il suo trasporto verso le latitudini settentrionali.

    Se separiamo longitudinalmente tali latitudini fino alla regione 3.4 enso e da lì verso ovest notiamo infine:

    inodc_heat700_190-250E_0-10N_n.png

    con gli evidenti effetti del Nino strong e

    inodc_heat700_120-180E_0-10N_n.png

    il repentino crollo termico ovviamente delle regioni liberate dal calore attraverso le Onde di Kelvin.

    Complessivamente il bilancio dell'heat content tropico/equatoriale parrebbe negativo.

    Matteo



  4. #24
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Raffreddamento del nord atlantico

    Heat content: aggiornamento monitoraggio blob nord Atlantico:

    Matteo



  5. #25
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Raffreddamento del nord atlantico

    Gli effetti di segnali ad alta frequenza (AMO/PDO) sui pattern atmosferici vanno valutati nel lungo periodo e non certo in itinere.
    Ad ogni buon conto il raffreddamento è evidente come anche il fatto che non si tratti semplicemente di un'anomalìa delle SST.
    Teniamo presente che l'ultimo dato rilevato relativa all'AMO era di febbraio e ancora leggermente positivo.
    Al momento mi pare che l'anomalìa riguardi strettamente la circolazione che fa riferimento alla CdG:



    Se infatti misuriamo il trend termico anche da ovest verso est, possiamo notare che alle latitudini nelle quali scorre la Corrente del Golfo (circa 30/55°N e che è una parte dell'AMOC) il raffreddamento riguarda le longitudini centro orientali dell'Atlantico (320/360°) mentre più a ovest si registra al contrario un riscaldamento che pare dovuto all'accumulo delle acque calde subtropicali e alla confluenza della corrente equatoriale atlantica:


    inodc_heat700_320-360E_30-60N_n.png inodc_heat700_290-315E_30-60N_n.png
    Matteo



  6. #26
    Uragano L'avatar di baccaromichele
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    Predefinito Re: Raffreddamento del nord atlantico

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Gli effetti di segnali ad alta frequenza (AMO/PDO) sui pattern atmosferici vanno valutati nel lungo periodo e non certo in itinere.
    Ad ogni buon conto il raffreddamento è evidente come anche il fatto che non si tratti semplicemente di un'anomalìa delle SST.
    Teniamo presente che l'ultimo dato rilevato relativa all'AMO era di febbraio e ancora leggermente positivo.
    Al momento mi pare che l'anomalìa riguardi strettamente la circolazione che fa riferimento alla CdG:

    Immagine


    Se infatti misuriamo il trend termico anche da ovest verso est, possiamo notare che alle latitudini nelle quali scorre la Corrente del Golfo (circa 30/55°N e che è una parte dell'AMOC) il raffreddamento riguarda le longitudini centro orientali dell'Atlantico (320/360°) mentre più a ovest si registra al contrario un riscaldamento che pare dovuto all'accumulo delle acque calde subtropicali e alla confluenza della corrente equatoriale atlantica:


    inodc_heat700_320-360E_30-60N_n.png inodc_heat700_290-315E_30-60N_n.png
    Chissà se sia collegato anche all'accelerazione dell'aumento del livello del mare negli ultimi anni per esempio in Florida...
    seflsealev.jpeg
    Massima: +38,7°C 23/7/2009 e 8/8/2013
    Minima: -8,3°C 21/12/2009
    Neve: 2008=1.0cm 2009=6.5cm 2010=74.0cm 2011=1.5cm 2012=78.0cm 2013​=19.5cm 2014=5.0cm 2015=0.0cm 2016=0.0cm
    http://climarimini.altervista.org/index.html

  7. #27
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    Predefinito Re: Raffreddamento del nord atlantico

    Molte nuove evidenze che il cold blob atlantico è legato a più fenomeni che agiscono su scale differenti. La subpolar gyre non si è riscaldata nell'ultimo secolo sia a causa del fatto che è una regione di upwelling di acque fredde di profondità che ne dilazionano il riscaldamento (come accade nell'oceano meridionale) ma anche a differenza dell'antartide a causa di un indebolimento dell'AMOC, questa immagine (Marshall 2014) separa i due contributi (in basso la variazione imputabile a dinamiche oceaniche) in un modello dopo 100 anni da un improvviso aumento nella concentrazione di co2:

    382_2014_2308_Fig10_HTML.gif

    Questi i trend (da yeager nell'ultimo link) nelle ersst e nelle ensemble cesm-le e la differenza tra SPNA ed SST dell'emisfero nord (warming hole index), la recente anomalia nella subpolar gyre è all'interno del range delle ensemble ma ben inferiore a quanto atteso dalla media ensemble, d'altra parte solo pochi anni prima le anomalie erano al limite superiore. Il warming hole index grazie anche al contemporaneo blob pacifico+nino è al di sotto del range delle ensemble e ben al di sotto di quanto atteso dal trend di lungo termine per i motivi indicati sopra:

    yea.png

    Sovrapposto al trend di lungo termine abbiamo variazioni multidecennali (AMV) che secondo numerosi recenti studi sono l'effetto integrato nel tempo e ritadato della NAO sulla circolazione oceanica (oltre in parte ai forcing radiativi-- es. aerosol negli anni '70) la fase fredda degli anni '70 segue la NAO- degli anni '60 e lo shift di metà anni '90 segue l'anomala NAO+ di fine anni '80-'90, anche il riscaldamento della prima metà del secolo scorso seguì una fase di NAO+; negli anni 2000 il calo della NAO con gli estremi negativi del 2009-10 potrebbe aver favorito uno shift dell'AMV in fase negativa o quantomeno aver posto termine alla fase positiva (l'indice NOAA dell'AMO essendo influenzato sia dal gw che dall'enso non è idoneo per monitorare questa possibilità).

    Su scala interannuale il fattore dominante sono però i flussi di calore associati alla NAO e l'oceano si raffredda quando le correnti zonali sono più forti e l'aria più secca per perdita di calore sensibile e latente, in misura minore contribuisce anche il flusso di ekman; nell'inverno 2013-14 la zonalità bassa ha favorito una massiva perdita di calore dall'oceano e la formazione anomala di acque fredde e dense nel Labrador questa anomalia si è mantenuta durante l'estate al di sotto del mixed layer oceanico ed è riemersa il successivo autunno(grist 2015), alla anomalia preesistente si è andata a sommare un inverno con una NAO record positiva e i flussi di calore associati giustificano il gran parte l'anomalia record del 2015( da Duchez 2016):

    erlaa2f23f2_lr.jpg

    http://iopscience.iop.org/article/10.../7/074004/meta
    http://oceans.mit.edu/JohnMarshall/w...OceansRole.pdf
    Extreme air?sea interaction over the North Atlantic subpolar gyre during the winter of 2013?2014 and its sub-surface legacy - Springer


    Da notare che anche le variazioni dell'AMOC su scala multidecennale sono legate principalmente ai flussi turbolenti e su lungo termine al maggiore trasporto di valore acqueo mentre la fusione dei ghiacci groenlandesi è attesa dare solo un piccolo contributo.
    http://journals.ametsoc.org/doi/abs/...I-D-13-00125.1
    https://indd.adobe.com/view/publicat...ter-online.pdf

    Il Clivar ha anche 2 video sul blob pacifico ed atlantico:
    https://www.youtube.com/watch?v=JOeGXBY3CRk
    https://www.youtube.com/watch?v=tH6cdVXqlqU
    Ultima modifica di elz; 08/07/2016 alle 21:26

  8. #28
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Raffreddamento del nord atlantico

    Nel voler apportare qualche aggiornamento, ho verificato che l'heat content che maggiormente ha subito un brusco tracollo termico è grossomodo quello relativo alla porzione più centrale del NATL attorno mediamente i 45/55°N verosimilmente per il pattern invernale 2013/2014:

    inodc_heat700_320-340E_45-55N_n.png

    con un relativo recente rimbalzo verosimilmente attribuibile alla modifica del pattern invernale 2014/ 2015/2016 connotato da NAO+ che ha consentito una maggior conservazione di anomalìe fredde a latitudini leggermente più elevate:

    inodc_heat700_320-340E_50-60N_n.png

    Si tratta comunque del mantenimento, allo stato attuale di un blob freddo che sta già in parte riemergendo nelle SSTA e che, dato il pattern previsto, non c'è motivo di pensare non possa intensificarsi.
    Questo unitamente a quanto già detto relativamente all'indebolimento dell'AMOC.
    Si tratta pertanto di una concausa interannuale.

    Ultima modifica di mat69; 28/09/2016 alle 10:06
    Matteo



  9. #29
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    Predefinito Re: Raffreddamento del nord atlantico

    Se c'era bisogno di una conferma che il brusco raffreddamento nella subpolar gyre dopo l'inverno 2013-14 è stato causato dal pattern atmosferico di quei due inverni(+ un po di persistenza nell'anno successivo) l'anomalia è rientrata in media nella seconda parte del 2016 con il venir meno dell'anomalia atmosferica; non modifica ovviamente quanto detto sopra circa i trend di lungo termine/variabilità multidecennale.

    iersstv4_-45--20E_45-60N_n_1950:2016_19812010a.png
    iersstv4_-45--20E_45-60N_n_1950:2016_7month_low-pass_box_a.png

    mnth_lhsh_na_yt_4yr.gif
    Ultima modifica di elz; 28/01/2017 alle 20:29

  10. #30
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    Predefinito Re: Raffreddamento del nord atlantico

    L'esistenza di un ponte teleconnettivo tra warm blob pacifico e cold blob nel NATL è stato correlato attraverso il TNH pattern:

    tnh_correlation_map.gif

    The positive phase of the TNH pattern is associated with below-average surface temperatures throughout the western and central United States, and across central and eastern Canada. It is also associated with above-average precipitation across the central and eastern subtropical North Pacific, and below-average precipitation in the western United States and across Cuba, the Bahama Islands, and much of the central North Atlantic Ocean.

    e oggi oggetto di un paper che ne ha verificato buona correlazione. Linking the Tropical Northern Hemisphere Pattern to the Pacific Warm Blob and Atlantic Cold Blob --
    Yu-Chiao Liang, Jin-Yi Yu, and Eric S. Saltzman



    When the TNH pattern stays in its positive phase for extended periods of time, it generates prolonged blob events primarily through anomalies in surface heat fluxes and secondarily through anomalies in wind-induced ocean advection.

    This study also finds that the atmospheric circulation anomalies associated with the TNH pattern in the North Atlantic can induce SST variability akin to the so-called Atlantic cold blob, also through anomalies in surface heat fluxes and wind-induced ocean advection. As a result, the TNH pattern serves as an atmospheric conducting pattern that connects some of the Pacific warm blob and Atlantic cold blob events.


    Blob warm, NPM+ sono dinamiche portate da accumulo in costanza di pattern ricorrenti.
    Penserei a tal proposito alla prolungata fase antecedente al Nino 2015-2016 di IPO- (La Nina like).
    Il massimo accumulo di SSTA+ riferite al warm blob pacifico si è avuto negli inverni 2013-2014.
    Potremmo quindi ipotizzare che El Nino 2015-2016 possa aver funzionato da "trigger" non solo per l'inversione dell'IPO ma anche del TNH.

    In effetti se guardiamo l'heat content del NATL forse l'influenza del concorso dei pattern atmosferici incidenti nel cold blob potrebbe almeno in parte aver terminato i propri effetti:

    inodc_heat700_310-340E_40-65N_n.png






    Ultima modifica di mat69; 21/10/2017 alle 14:24
    Matteo



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