Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 09/09/2015 alle 19:18
Ultima modifica di steph; 09/09/2015 alle 20:21
~~~ Always looking at the sky~~~
Ho letto, concordo.
Comunque e in generale: le condizioni teleconnettive non sono troppo favorevoli al rischio di avere TNH+ (ergo: canadese vigoroso e pompato), che è più tipico in anni caratterizzati da Nina strong accompagnata da QBO- oppure da SF minimo e QBO+.
Tuttavia non sono nemmeno troppo elevate le chances di avere al contrario TNH-, pattern più tipico in anni caratterizzati da Nino strong accompagnato da QBO- (categoria che è però poco numerosa e quindi statisticamente poco robusta) oppure da SF massimo e QBO+. Potrebbe essere il caso quest'anno, ma mi pare di leggere troppe aspettative in tal senso. Per essere nella categoria dei massimi, il SF deve superare 150 unità, dubito lo faccia quest'inverno, per me è SF discendente.
Nino strong e QBO+, di solito, aumentano invece le chances di avere prolungati periodi con PNA+, un pattern diverso rispetto al TNH.
[mode "hope is the last to die" ON] Siccome il pattern PNA+ è piuttosto efficace nel condizionare il VPS e trasferire così il segnale dal pacifico all'atlantico via ponte stratosferico, se avremo PNA+, quando la NAO calerà (se lo farà), potremmo esperire fasi dinamiche e interessanti, magari nella seconda parte della stagione (?).............
[mode "hope is the last to die" OFF]
Ultima modifica di steph; 09/09/2015 alle 20:50
~~~ Always looking at the sky~~~
infatti ho scritto intorno a 100 ( per la precisione sotto 90 ) ed è addirittura in discesa, per ora.
Quindi concordate che non possa essere presa in considerazione la correlazione QBO/Massimo solare , in quanto non è un Massimo solare ?
Sarebbe come un QBO+/Minimo Solare/Nino strong ( secondo le previsioni resterà bello alto per l' Inverno).
Quindi più verso TNH+? No, secondo me un mix a questo punto .
Come hai detto , il PNA potrebbe essere l' ultima speranza quindi? A questo punto , perchè non inserire anche una probabilità di Nino WP? In quest' ultimo caso però le previsioni non lasciano ben sperare .
Tutto ciò conferma che , forse anche statisticamente , la previsione resta alquanto complessa, almeno dal mio punto di vista.
Concordo Non è un mistero infatti che il WR emisferico sia cambiato proprio in concomitanza con la variazione della PDO e soprattutto area Namias....guarda caso....proprio dal 2013 La difficoltà nell'avere una Wave2 pimpante dipende proprio dal segno del TNH, l'anno scorso ne è un esempio lampante, con un MMW...impossible
Filippo Casciani previsore di Meteodue.it/
Rimango della mia idea che le due modalità di Nino portino a due modalità diverse di uscita del getto sul sud degli USA. Per intenderci quella del Nino EP è piuttosto simile al PNA di cui abbiamo già esperito negli ultimi inverni come non riesca a condizionare il getto subtropicale in Atlantico.
Sono d'accordo sul passaggio dell'articolo postato da elz in cui si diceva che entrambe le modilità operano alla stessa maniera sul VP (limitate al vortice polare).
Purtroppo tra tutti siamo andati parecchio OT....
I'm hoping you are reading this blog outside enjoying the wonderfulness of the weather wherever you may be.
Always looking at the sky
Andrea quando si parla di stratosfera è difficile andare OT nel monitorare tutta la colonna d'aria.......
E in logica di ciò segnalo che nel lungo termine dei GM ( ultima carte disponibile di ECMWF) (e sull'extreme forecast di GFS) si nota il primo deciso assalto di natura dinamica al VP.
Al momento la base di partenza della presa dinamica dell'hp in area pacifica pare essere proprio la west coast americana con un PNA+ a +1000.
A parte le battute interessante notare come si potrebbe mantenere ancora un filo conduttore interranuale sulla location dell'attività d'onda pacifica.
E sappiamo che un'onda planetaria pacifica così posizionata non aiuturebbe di certo a destrutturare il VPT-VPS nel corso della stagione invernale.
Comunque sia dopo 2 anni di PDO+++ ci voleva proprio un Nino strong magari est based.....
Per ora siamo messi così: chissà se nel corso dell'autunno si possa modificare il peso dell'anomalie in area pacifica al fine di rimodulare la locazione dell'onda plenetaria.....
Con conseguenze ben diverse per lo status del VPT- VPS
Non so se era il caso di aprire una nuova Discussione, per questo lo inserisco qui . E' un pdf di un recente studio ( Giugno 2015) dell' ISAC ( magari già lo conscevate )
e vi riporto una figura che riassume la questione Snow Cover / WAF / Venti e coupling Tropo-Strato-Tropo
All' interno del pdf è presente anche una piccola parte relativa all' AA ( nelle ultime pagine ) dove apre dicendo che le cause non sono chiare , questo già lo sapevamo mi sembra
http://www.to.isac.cnr.it/aosta/Lect...ntekhabi_1.pdf
Ancora sullo Snow Cover , stavolta la correlazione in base ad un recente studio ( Ottobre 2015 , Furtado et al. )
tra Snow Cover Ottombrino e Polar Cap Height
ed , infine, sempre dallo stesso studio SLP e Meridional Heat Flux con alto e basso Snow Cover
sperando che desti interesse, un saluto a tutti
edit:
in rosso situazione di elevato Snow Cover, in blu basso.
Infine vi lascio le conclusioni di uno studio recentissimo ( Stevens et al. , 10-2015 ) ( che riporterò , eventualmente , per promemoria nella Discussione sull' AO ) su un interrogativo riguardo alla correlazione " inverni freddi in Europa e anomalie positive nell' Artico più anomalie negative dei ghiacci :
(tradotto da Translate, ho fatto qualche correzione ... per renderlo leggibile alle persone .... )
", Esploriamo l'impatto della perdita di ghiaccio Artico e il correlato riscaldamento alle alte Latitudini delle SST sul clima invernale alle medie latitudini dell' Emisfero Nord.....
Il nostro modello mostra che non c'è influenza tra la perdita di ghiaccio nell' Artico ed aumento alle alte latitudini delle SST con la circolazione atmosferica a larga scala nel NH, rispetto ad indici come AO, PNA, e la frequenza di Blocking eurasiatico Invernale degli ultimi decenni. L'aumento osservato, negli inverni 1998-2012,
dei Blocking sembra invece essere una manifestazione di variabilità atmosferica interna .
. Le nostre simulazioni non supportano che la perdita di ghiaccio marino artico insieme con l'aumento SST alle alte latitudini possa portare ad una tendenza di un sistematico raffreddamento nel clima invernale Eurasiatico, ma la riduzione osservata nel ghiaccio marino artico associato al riscaldamento alle alte latitudini
potrebbe contribuire alla variabilità del clima invernale eurasiatico e quindi aumenta la probabilità che l' inverno in Eurasia prosegua il trend verso il freddo estremo "
Ultima modifica di Lucas80; 07/10/2015 alle 12:43
le analisi nel medio lungo termine stanno evidenziando la progressiva maturazione del vortice polare che proprio a partire da questa decade tenderà sempre più ad assumere caratteristiche della stagione invernale.
La circolazione a cui infatti esso è associato va vista in un'ottica verticale dai piani più bassi della troposfera fino ai più elevati in alta stratosfera.
Bene, la sovrapposizione dei piani a cui viene associata la circolazione del vortice polare alle diverse altitudini e la loro sempre maggiore comunicazione è indice dell'avanzamento stagionale e del progressivo raffreddamento delle regioni polari e subpolari.
Il forte incremento di gradiente tra le regioni tropicali e il polo nord è ragione primaria dell'incremento delle velocità zonali e quindi anche della graduale modifica dei pattern circolatori.
La progressiva "ellitticizzazione" del vortice polare dovuta ai flussi di calore che vengono dal basso è il più evidente segnale della sincronizzazione della struttura verticale del vortice polare e del sempre maggiore spostamento non solo orizzontale (polo-tropici e viceversa) ma anche verticale (in altezza) delle masse d'aria associate alla sinottica sottostante.
Matteo
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