Elementi teleconnettivi di partenza:
AO in crollo fino a valori consistentemente negativi;
NAO in calo fino a valori neutro-negativi;
PNA positiva
L'analisi dei suddetti indici sottolinea una marcata predisposizione all'instaurazione di una situazione di blocco atlantico avallato da un progressivo calo delle velocità zonali che a partire dalle regioni polari (>60°N) si propagherà fino ai 35°N e che riguarderà specificatamente il comparto euroatlantico dal momento che nel Pacifico il PNA resterà positivo e quindi manterrà salda la propria funzione di comandare ed ondulare il jet stream polare.
L'analisi prevista dalla carta postata mette in evidenza gli aspetti indicati attraverso la verifica dell'anomalìe di momento angolare (GLAAM) che già negative alle latitudini polari e subpolari, è atteso in progressivo calo anche alle medie latitudini.
Questo avverrà grazie ad una profonda onda di Rossby che si trasmetterà verticalmente attraverso l'oscillazione pacifica, mettendo in forte crisi la corrente a getto polare nel comparto atlantico.
Il forte abbassamento del fronte polare va ad anticipare una sostanziale fusione con la J.S subtropicale sostanzialmente a latitudini basse (<35°N) e un crollo delle velocità zonali al di sopra di tale linea ove potrebbe instaurarsi un coriaceo blocco.
Presto per qualsiasi considerazione deterministica ma molti elementi che fanno pensare ad un inverno ai nastri di partenza per l'Europa centrale e meridionale.
Matteo
Bel post, bella ventata di ottimismo!
Vi seguirò con attenzione
sembra che si, Matteo, un reversal in AO-/NAO-/PNA+ ci possa stare.... per ora solo NAO debole negativa ma che dovrebbe rimanere in territorio negativo per tutto il mese così come il PNA che scende ma rimane sicuramente in territorio positivo per molto tempo ancora
la nascita di un coriaceo blocco sopra il flusso <35°N dovrebbe iniziare a vedersi con un rallentamento del JS in EA; il target non cambia, rimane sempre lì a metà gennaio
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Finiti i sogni di gloria sul gelo che è rimasto confinato sull'est Europa a causa di una spinta zonale davvero imponente, probabilmente dopata dal connubio Nino est based e Qbo + (occidentale), ci apprestiamo a vivere una prima decina del mese comandata da correnti da w/nw con fronte polare basso e ritorno convinto della neve soprattutto su alpi,appennini e in qualche caso anche a quote basse come nei giorni scorsi.
L'intensa reazione troposferica dei giorni scorsi che si è espressa con il forte hp scandinavo ha messo i bastoni tra le ruote al vortice polare interrompendo la sua supremazia e deviando così le correnti zonali verso il polo, provocando nuovi warming stratosferici in area pacifica fig.(1).
intenso warm.png
Questo nuovo warming che avrà le caratteristiche di un minor tenderà a comprimere nuovamente il vortice polare stratosferico determinando un nuovo raffreddamento e approfondimento a breve termine ma nel compenso lo destabilizzerà e indebolirà ulteriormente nel medio lungo termine.
A questo punto la palla passerà nuovamente alla troposfera (già dimostratasi reattiva a fine dicembre) che dovrà intervenire con forza contro questo nuovo tentativo cold stratosferico, le possibilità sono due:
1) fase cold stratosferica inefficace con pronta risposta troposferica probabilmente convergente verso il polo. Onda che questa volta partirebbe in atlantico a causa delle velocità zonali in netto calo (vedi Ao e Nao index in crollo) con possibili blocking e dinamiche artiche/ continentali sull'Europa 70%.
2) fase cold che prevale e si trasferisce lungo tutta la colonna isobarica del vp, forte ripresa delle correnti zonali con sopramedia termico e prevalenza di alte pressioni alle medie latitudini 30%.
La situazione teleconnettiva depone a favore della causa Europea, infatti troviamo un Pna positivo che manterrà il controllo sulle ondulazioni della jet stream polare, una Nao in calo fino a valori neutro negativi e un Ao in crollo fino a valori fortemente negativi che segnalano una diminuzione delle correnti occidentali sul comparto atlantico fig.(2)-(3)-(4)
ao.gif
nao.gif
pna +.gif
Insomma la seconda parte di Gennaio (sopratutto terza decade) ha buone chance di essere movimentata e divertente per gli amanti del freddo e della neve.
Detto questo, vorrei sottolineare il fatto che troposfera e stratosfera stanno lavorando insieme, ogni azione stratosferica ha provocato una reazione troposferica e viceversa, evidenziando un perfetto coupling tra le due, vi posto il grafico sotto per semplificare fig.(5)
fluxes (1).gif
Dinamiche veramente interessanti in stratosfera. Dopo un sonnacchioso inizio, il minor del 21/12 ad opera dell'anticiclone aleutinico ha prodotto il disturbo bilaterale del VPS visibile con il geopotenziale della wave 2 in touch down con 500 m' in media troposfera. Da lì è seguita una coppia di pulsazioni dinamiche in est Atlantico (una in zona Isole Britanniche, l'altra più centrata in Europa) seguite da intrusione ad onda corta in area subartica, dalla Scandinavia verso il nord della Siberia, che hanno portato la retrogressione continentale fino al limite dell'asse da cui era partita la pulsazione. Raramente questa dinamica opera un deradicamento dell'asse da est, soprattutto questo non è mai avvenuto in modalità Nino strong e QBO+. A mio avviso questo continuerà ad essere il leit motif anche per la restante parte dell'inverno, quindi l'unica modalità attualmente fruibile dopo il prossimo minor warming sarebbe l'intrusione in area artica ad opera della tropowave atlantica. Il fatto che la probabilità di realizzazione sia apprezzabile dipende proprio dalla terna delle 3 teleconnessioni principali in cui il PNA+ impedisce di fatto l'instaurarsi della stessa sul Pacifico.
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Forcing dinamico fortemente energivoro che richiederà per la sua realizzazione e trasformazione in blocco tempi e modalità piuttosto sincroni.
E' ovvio che in questi casi importanti differenze fra i gm si vedano già a medio termine:
Matteo
Non a caso si è parlato di un abbassamento del fronte polare come effetto dell'intrusione della wawe 1. Il grado elevato di vorticità assoluta (da Nino strong /qbo+) tende infatti a frantumarsi in vorticità relative ad alta energia, che quindi possono favorire una certa insistenza delle dislocazioni dei centri di vorticità. Vogliamo tirare in ballo anche la CDG?..ebbene, dalla posizione bassa e parzialmente monca in cui si trova sotto Terranova, come risposta allo scossone del PNA esercita sicuramente una forte attrazione baroclina sugli impulsi provenienti dal Labrador, conferendo maggior richiamo e profondità al cavo di risposta indotto dal PNA+. Aggiungerei anche che in caso di blocking persistenti potrebbe essere determinante nella retroazione (asse più ad ovest) della pulsazione atlantica
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