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  1. #451
    Vento forte
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    non c'è la legenda ma il colore rosso indica venti in rinforzo e viceversa
    non potrebbe essere altrimenti del resto visto che la il quadro mostra anomalie rosse (quindi positive) proprio nella fase che stiamo attraversando in linea con lo stato del vps che abbiamo monitorato
    Quindi ora caleranno...

  2. #452
    Brezza tesa L'avatar di pubblico
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da sponsi Visualizza Messaggio
    Cosa comporterebbe caro? Con il VPS in rinforzo come mai negativo
    perchè tanto in rinforzo non è



    azione a due wave? ecmwf10f2162.jpg

  3. #453
    Brezza tesa L'avatar di pubblico
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    non c'è la legenda ma il colore rosso indica venti in rinforzo e viceversa
    non potrebbe essere altrimenti del resto visto che la il quadro mostra anomalie rosse (quindi positive) proprio nella fase che stiamo attraversando in linea con lo stato del vps che abbiamo monitorato
    esatto. wind m/s

    https://acd-ext.gsfc.nasa.gov/Data_s...60N-80N_zm.pdf

  4. #454
    Vento forte
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    A chi puo ' interessare ha aggiornato COHEN il suo blog..fa riferimento a quanto diceva MATTEO sull'area BARENTS , e a un cedimento del VPS piu'in la...non mi pare immagini un grande inverno Europeo..anzi..mi pare anche l idea di ACW

  5. #455
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Un'opinione spesso diffusa è quella secondo la quale la stratosfera possa produrre effetti in troposfera solo a seguito di ESE cold e in stato di precondizionamento di quest'ultima.
    Va detto da subito che si tratta di un'opinione del tutto discutibile.
    Sovente dinamiche visibili in troposfera sono risonanze della stratosfera che non necessariamente sono effetti di uno strat-cooling con superamento della soglia NAM così come descritto da Baldwin & Dunkerton https://people.nwra.com/resumes/dunk....d24.30937.pdf

    Si tratta di mere risonanze che derivano dalla compressione della massa del vps e che hanno riflesso nel piano delle EPV ma che non presentano i caratteri del condizionamento sia sotto il profilo della durata delle fasi "compressive" imposte dalla discesa in troposfera di aria stratosferica, sia sotto il profilo più ampio della configurazione assunta dal vps.
    Anche un'azione di displacement a carico di una sola cresta d'onda e che implica di conseguenza l'approfondimento e la dislocazione del vortice stratosferico, può generare comportamenti assimilabili all'iter di un ESE cold senza integrarne le caratteristiche.

    Dato comune alle dinamiche di risonanza stratosferica è la risposta della troposfera prima del touch down della componente di moto zonale derivante dalla stratosfera attraverso pronunciata attivazione delle onde di Rossby (forte richiamo di eddy heat fluxes) che rispondono ad un forte squilibrio pressorio verticale.
    Va detto da subito che la dinamica prospettata dai gm da qui ai prossimi 10 giorni circa presenta queste caratteristiche.

    ecmwfpv850f168.gif

    Si notano bene infatti le dinamiche compressive di massa caratteristiche degli approfondimenti del vps:

    Immagine.jpg
    come del resto la maggior estensione delle EPV all'interno della massa del vortice nel piano isentropico preso in esame:

    Immagine.jpg

    L'interferenza di aria stratosferica all'interno delle dinamiche turbolente della troposfera (che le va quindi ad incentivare) si nota dal repentino abbassamento del livello della tropopausa che caratterizza questi eventi anche a latitudini medie:




    La distinzione rispetto quanto potrebbe derivare da un ese cold sta negli elementi sopra menzionati oltre che da un netto rinforzo delle velocità zonali distribuite all'interno della massa di un vortice polare sostanzialmente in posizione baricentrica al polo.
    Evidenzia che NON sia ha nell'analisi delle cromografie verticali delle velocità zonali (U) che anzi mostrano al contrario un vps fortemente disturbato dall'azione di una cresta d'onda:

    Immagine.jpg
    elemento quindi che distingue una mera risonanza strato rispetto una dinamica di precondizionamento.

    Ciò tuttavia non toglie che spesso, una volta esaurita la dinamica d'onda, segua una fase di approfondimento del vortice polare anche in troposfera magari in maniera dislocata in base alla configurazione e al posizionamento del vortice stratosferico.

    Questo in sinergia con una MJO fase 3 che con un lag time di 6/12 giorni potrebbe annunciare una seguente fase contraddistinta da una positivizzazione dell'indice NAO a ridosso di inizio dicembre.
    Matteo



  6. #456
    Tempesta violenta L'avatar di Fabry18
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Un'opinione spesso diffusa è quella secondo la quale la stratosfera possa produrre effetti in troposfera solo a seguito di ESE cold e in stato di precondizionamento di quest'ultima.
    Va detto da subito che si tratta di un'opinione del tutto discutibile.
    Sovente dinamiche visibili in troposfera sono risonanze della stratosfera che non necessariamente sono effetti di uno strat-cooling con superamento della soglia NAM così come descritto da Baldwin & Dunkerton https://people.nwra.com/resumes/dunk....d24.30937.pdf

    Si tratta di mere risonanze che derivano dalla compressione della massa del vps e che hanno riflesso nel piano delle EPV ma che non presentano i caratteri del condizionamento sia sotto il profilo della durata delle fasi "compressive" imposte dalla discesa in troposfera di aria stratosferica, sia sotto il profilo più ampio della configurazione assunta dal vps.
    Anche un'azione di displacement a carico di una sola cresta d'onda e che implica di conseguenza l'approfondimento e la dislocazione del vortice stratosferico, può generare comportamenti assimilabili all'iter di un ESE cold senza integrarne le caratteristiche.

    Dato comune alle dinamiche di risonanza stratosferica è la risposta della troposfera prima del touch down della componente di moto zonale derivante dalla stratosfera attraverso pronunciata attivazione delle onde di Rossby (forte richiamo di eddy heat fluxes) che rispondono ad un forte squilibrio pressorio verticale.
    Va detto da subito che la dinamica prospettata dai gm da qui ai prossimi 10 giorni circa presenta queste caratteristiche.

    ecmwfpv850f168.gif

    Si notano bene infatti le dinamiche compressive di massa caratteristiche degli approfondimenti del vps:

    Immagine.jpg
    come del resto la maggior estensione delle EPV all'interno della massa del vortice nel piano isentropico preso in esame:

    Immagine.jpg

    L'interferenza di aria stratosferica all'interno delle dinamiche turbolente della troposfera (che le va quindi ad incentivare) si nota dal repentino abbassamento del livello della tropopausa che caratterizza questi eventi anche a latitudini medie:

    Immagine



    La distinzione rispetto quanto potrebbe derivare da un ese cold sta negli elementi sopra menzionati oltre che da un netto rinforzo delle velocità zonali distribuite all'interno della massa di un vortice polare sostanzialmente in posizione baricentrica al polo.
    Evidenzia che NON sia ha nell'analisi delle cromografie verticali delle velocità zonali (U) che anzi mostrano al contrario un vps fortemente disturbato dall'azione di una cresta d'onda:

    Immagine.jpg
    elemento quindi che distingue una mera risonanza strato rispetto una dinamica di precondizionamento.

    Ciò tuttavia non toglie che spesso, una volta esaurita la dinamica d'onda, segua una fase di approfondimento del vortice polare anche in troposfera magari in maniera dislocata in base alla configurazione e al posizionamento del vortice stratosferico.

    Questo in sinergia con una MJO fase 3 che con un lag time di 6/12 giorni potrebbe annunciare una seguente fase contraddistinta da una positivizzazione dell'indice NAO a ridosso di inizio dicembre.
    inzio dicembre in Ao/nao ++?
    No spoken word....Just a scream

    stazione meteo di casa: https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITAGLI6

  7. #457
    Brezza tesa L'avatar di pubblico
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da Fabry18 Visualizza Messaggio
    inzio dicembre in Ao/nao ++?
    sembrerebbe proprio no

    http://www.meteociel.fr/modeles/ecmw...1-144.GIF?21-0

  8. #458
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    quoto tutto Matteo
    unica cosa la mjo credo che non sarà particolarmente determinante in questa fase
    bassa magnitudo e passaggio rapido verso fase 5 dove ragionevolmente si fermerà vista la (spero temporanea) fase di rinforzo della nina in zona 4

  9. #459
    Brezza tesa L'avatar di pubblico
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Un'opinione spesso diffusa è quella secondo la quale la stratosfera possa produrre effetti in troposfera solo a seguito di ESE cold e in stato di precondizionamento di quest'ultima.
    Va detto da subito che si tratta di un'opinione del tutto discutibile.
    Sovente dinamiche visibili in troposfera sono risonanze della stratosfera che non necessariamente sono effetti di uno strat-cooling con superamento della soglia NAM così come descritto da Baldwin & Dunkerton https://people.nwra.com/resumes/dunk....d24.30937.pdf

    Si tratta di mere risonanze che derivano dalla compressione della massa del vps e che hanno riflesso nel piano delle EPV ma che non presentano i caratteri del condizionamento sia sotto il profilo della durata delle fasi "compressive" imposte dalla discesa in troposfera di aria stratosferica, sia sotto il profilo più ampio della configurazione assunta dal vps.
    Anche un'azione di displacement a carico di una sola cresta d'onda e che implica di conseguenza l'approfondimento e la dislocazione del vortice stratosferico, può generare comportamenti assimilabili all'iter di un ESE cold senza integrarne le caratteristiche.

    Dato comune alle dinamiche di risonanza stratosferica è la risposta della troposfera prima del touch down della componente di moto zonale derivante dalla stratosfera attraverso pronunciata attivazione delle onde di Rossby (forte richiamo di eddy heat fluxes) che rispondono ad un forte squilibrio pressorio verticale.
    Va detto da subito che la dinamica prospettata dai gm da qui ai prossimi 10 giorni circa presenta queste caratteristiche.


    Ciò tuttavia non toglie che spesso, una volta esaurita la dinamica d'onda, segua una fase di approfondimento del vortice polare anche in troposfera magari in maniera dislocata in base alla configurazione e al posizionamento del vortice stratosferico.
    Sono d'accordissimo e ci tengo a precisare che spesso è proprio questo il momento cruciale, che andrebbe poi va attivare un heat flux high event non appena finisce la dinamica di contrazione del VPS

    23795512_2252598268300474_8023992125497165303_n.jpg


  10. #460
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da pubblico Visualizza Messaggio
    Sono d'accordissimo e ci tengo a precisare che spesso è proprio questo il momento cruciale, che andrebbe poi va attivare un heat flux high event non appena finisce la dinamica di contrazione del VPS

    23795512_2252598268300474_8023992125497165303_n.jpg

    Con la speranza poi di nn trovarci col cooling a gennaio

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