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  1. #1521
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    molto interessante la tua analisi Matteo
    mi viene subito da porre una questione
    se nelle fasi canoniche di condizionamento o comunque di ao+ le latitudini polari sono "intrise" di vorticità questo mi fa pensare che avere una condizione di segno opposto in questo senso sia comunque un punto a favore delle dinamiche meridiane perchè queste ultime non hanno la necessità di "bucare" una matassa estremamente compatta (giusto per usare una metafora un pò rozza)
    ora se in questo caso le dinamiche prettamente relative al vp vanno a incentivare le vorticità in "periferia" mi verrrebbe da pensare che questa forza aggiuntiva potrebbe essere spesa non solo in rapporto a un moto zonale ma anche per ottenere rossby più incisive e del resto abbiamo sempre detto che nelle dinamiche di trasporto di calore non è decisamente un vantaggio avere un nastro trasportatore spompato
    il fatto che queste dinamiche continuino a latitare anche in presenza di condizioni simili a quelle attuali credo vada almeno in parte ricercato in dinamiche sfavorevoli nell'interazione tropici-polo

  2. #1522
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    La letteratura sulla stratosfera è ampia ma spesso ci si sofferma sulla regola statistica e questa non sempre ci fornisce risposte coerenti.
    Come già trattato alcune pagine addietro, all'interno di questo thread, la colonna unica del vortice polare tende ad interagire fra i vari piani e alle varie altezze in modo diverso ma sostanzialmente coerente per cui, pur nelle diverse modalità, una volta appreso il meccanismo, alcuni aspetti devono essere verificati su base empirica.
    L'esperienza, se ce ne fosse stato bisogno, ci conferma che la risposta della stratosfera non sempre segue i canoni ed il collegamento statistico Strat cooling - perdurante fase invernale in AO prevalentemente positiva si rivela talvolta, come in questo caso, fallace o quantomeno inesatto.
    Nessun condizionamento quindi dal punto di vista letterario.
    Si è già avuto modo di vedere che la trasmissione di moto verso il basso fra strati laminari deve avvalersi di vettori di trasporto in grado di incidere su superificie che diversamente risultano più dense e "scivolose".
    Vero il fatto, più volte evidenziato, che la trasmissione di moto è andata a perdersi prevalentemente in alta-media stratosfera tra i 10 e i 50 hpa proprio a ragione di EPV quasi costantemente sotto media a discapito di un moto zonale molto elevato del vps a tali quote:

    Allegato 476997

    Il trasporto di moto zonale e di momento negativo (west) infatti ha prediletto le periferie molto ampie (edge sopramedia) del vortice, durante le fasi di picco delle EPV lasciando sostanzialmente sgombere o quasi le latitudini polari (AO negativa) ma rinforzando notevolmente le fasce della corrente a getto polare e quindi un fronte polare troposferico sostanzialmente basso.

    Allegato 476999

    Ai picchi di Epv corrisponde la massima capacità di trasporto di fase occidentale e contestuale ad una forte divergenza dei flussi di calore fino anche all'inversione dei vettori di Eliassen Palm:

    Allegato 476998

    Il problema, se così vogliamo definire un comportamento sequenziale delle dinamiche verticali nella colonna del vortice polare, è costituita a mio avviso, dall'alta frequenza dei picchi di vorticità.
    Per cui se da un lato ci troviamo al di fuori della caratteristica di prevalenza tipica del condizionamento in senso letterario con impatto sull'Arctic Oscillation, dall'altra ci troviamo con una trasmissione di vorticità a "corrente alternata" estremamente dispersiva anche per le caratteristiche della troposfera oltre che soprattutto per la cattiva trasmissione da parte delle epv, ma a frequenza molto elevata.
    L'onda di Rossby infatti può venire sostanzialmente inibita dall'inizio da una costante e forte velocità zonale oppure formata ma prontamente riassorbita (insufficiente trasporto di momento easterlies e mancata rottura dell'onda di Rossby nel piano) dal vps prima che assuma le caratteristiche di criticità necessarie (in base ad altezza, velocità di moto e ad ampiezza della stessa) a creare una forte controrisposta troposferica nei confronti di una dinamica down stratosferica.

    Pertanto il cambiamento di marcia, rispetto l'attuale, dipenderà dalla capacità di questa nuova fase di trasmissione di flussi di calore, di destrutturare ulteriormente un vortice stratosferico attuale e previsto ancora very strong (a 240 ore continuo a vedere valori al di sotto dei 2800 dam a 10 hpa) permettendo la creazione di un'onda stazionaria in grado di mettere in crisi la struttura.
    E' altresì evidente che l'avanzata stagionale avrà un graduale progressivo impatto sul riscaldamento delle fasce tropicali.
    I flussi di calore e le Rossby waves potranno pertanto aver maggiore incisività nel disturbare la corrente a getto polare se il forte gradiente attuale verrà attenuato da una progressiva diminuzione delle vorticità nella colonna del vortice polare, diversamente le velocità zonali verranno ulteriormente amplificate proprio dall'incremento del gradiente stesso.

    Disamina molto bella Matteo. Come sempre. Hai fatto un riassunto che più riassunto dicendo le cose che contano non si può.
    Finalmente si comincia ad accettare (non da te figurati) la consapevolezza che siamo di fronte ad un vortice polare in modalità strong.
    Probabilmente i prossimi 10/15 giorni saranno decisivi per capire se gli ultimi 20 giorni dell'inverno meteorologico potranno darci qualche soddisfazione.
    Non ci scommetto molto, le velocità zonali man mano che passano i giorni vengono sempre riviste al rialzo. Quindi non siamo ancora nel momento per cui possiamo auspicare un cambio di marcia.
    Vedremo. Per ora una primavera anticipata ha più possibilità di vedere un invernata tosta perchè con queste robe in giro la via di mezzo non ci può essere.
    Ci aggiorniamo tra 10 giorni

  3. #1523
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    molto interessante la tua analisi Matteo
    mi viene subito da porre una questione
    se nelle fasi canoniche di condizionamento o comunque di ao+ le latitudini polari sono "intrise" di vorticità questo mi fa pensare che avere una condizione di segno opposto in questo senso sia comunque un punto a favore delle dinamiche meridiane perchè queste ultime non hanno la necessità di "bucare" una matassa estremamente compatta (giusto per usare una metafora un pò rozza)
    ora se in questo caso le dinamiche prettamente relative al vp vanno a incentivare le vorticità in "periferia" mi verrrebbe da pensare che questa forza aggiuntiva potrebbe essere spesa non solo in rapporto a un moto zonale ma anche per ottenere rossby più incisive e del resto abbiamo sempre detto che nelle dinamiche di trasporto di calore non è decisamente un vantaggio avere un nastro trasportatore spompato
    il fatto che queste dinamiche continuino a latitare anche in presenza di condizioni simili a quelle attuali credo vada almeno in parte ricercato in dinamiche sfavorevoli nell'interazione tropici-polo
    Se mi posso permettere, a mio avviso, essendo la AO un valore calcolato come ben sappiamo, il fatto che sia prossimo alla neutralità e leggermente negativo nei giorni scorsi è dovuto al forte decentramento di esso (a livello troposferico) sul Canada ed'un altro lobo sulla Siberia. Un vortice fortemente decentrato ma comunque fortemente attivo.

    Sul secondo punto è chiaro che per le dinamiche squisitamente verticali dal punto di vista delle onde di rossby è preferibile avere velocità zonali inizialmente più alte possibili, naturalmente in un contesto di ondulazione che va oltre la soglia critica per cui si possono avere episodi di blocking.

    Il terzo punto... lo scambio di calore tra tropici e polo non è che sono dinamicamente più sfavorite... sono solo cambiate le modalità. Noi ci troviamo in questo punto nella zona di scambio di calore.... poi è risaputo che diminuendo il gradiente termico orizzontale al suolo tra polo ed equatore causato da enormi anomalie termiche alle alte latitudini rende la componente V sicuramente più fiacca rispetto a quella che si poteva osservare qualche decennio fa.


  4. #1524
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da fabio.campanella Visualizza Messaggio
    Se mi posso permettere, a mio avviso, essendo la AO un valore calcolato come ben sappiamo, il fatto che sia prossimo alla neutralità e leggermente negativo nei giorni scorsi è dovuto al forte decentramento di esso (a livello troposferico) sul Canada ed'un altro lobo sulla Siberia. Un vortice fortemente decentrato ma comunque fortemente attivo.

    Sul secondo punto è chiaro che per le dinamiche squisitamente verticali dal punto di vista delle onde di rossby è preferibile avere velocità zonali inizialmente più alte possibili, naturalmente in un contesto di ondulazione che va oltre la soglia critica per cui si possono avere episodi di blocking.

    Il terzo punto... lo scambio di calore tra tropici e polo non è che sono dinamicamente più sfavorite... sono solo cambiate le modalità. Noi ci troviamo in questo punto nella zona di scambio di calore.... poi è risaputo che diminuendo il gradiente termico orizzontale al suolo tra polo ed equatore causato da enormi anomalie termiche alle alte latitudini rende la componente V sicuramente più fiacca rispetto a quella che si poteva osservare qualche decennio fa.

    va bene ma il decentramento potrebbe condurre anche a maggiore instabilità
    un vortice accorpato è sinonimo di stabilità non solo in strato, altrimenti rivediamo tutto il discorso sul senso dell'ao+ anche in rapporto alla zonalità e quindi alla nao+
    e comunque ribadisco se abbiamo un'area polare sgombra di vorticità significa che nel momento in cui il nastro trasportatore per quanto rinforzato trova la giusta spinta per essere impostato in senso meridiano non trova ulteriori ostacoli
    comunque Fabio se tra coloro che non volevano accettare il rinforzo del vortice pensi ci sia io ti sbagli
    mi ero limitato ad osservare alcune settimane fa che non ravvisavo le condizioni analizzando i processi (non da un punto di vista statistico ma fisico) che erano stati considerati negli studi per condurre verso dinamiche di raffreddamento che avessero facilità di propagazione in troposfera e questo aspetto mi sento di rivendicarlo in pieno
    il fatto che si assista comunque a dinamiche di tipo zonale per quanto riguarda specificatamente il nostro settore è un fatto che credo non vada ricercato solo nelle dinamiche interne al vortice ma anche in rapporto alla "disponibilità" nelle interazioni tra fasce climatiche di indirizzare l'energia suplettiva in senso meridiano
    il senso era questo e poichè quando si parla di queste interazioni si parla di troposfera le mie considerazioni ritornano al punto di partenza
    del resto mi pare che i tuoi punti 2 e 3 abbiano fatto altro che ribadire quanto ho espresso io
    quest'anno siamo partiti con una condizione ordinaria del vortice che ha mostrato qualche moderata ondulazione ma sempre in un contesto che non ha mai favorito dinamiche di blocco di una certa intensità tant'è che la nao anche prima del rinforzo del vps non è mai andata in negativo e questo a mio avviso è la spia che la circolazione troposferica a priori non fosse così favorevolmente impostata anche nel momento in cui si trovava scevra da ulteriori condizionamenti

  5. #1525
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    molto interessante la tua analisi Matteo
    mi viene subito da porre una questione
    se nelle fasi canoniche di condizionamento o comunque di ao+ le latitudini polari sono "intrise" di vorticità questo mi fa pensare che avere una condizione di segno opposto in questo senso sia comunque un punto a favore delle dinamiche meridiane perchè queste ultime non hanno la necessità di "bucare" una matassa estremamente compatta (giusto per usare una metafora un pò rozza)
    ora se in questo caso le dinamiche prettamente relative al vp vanno a incentivare le vorticità in "periferia" mi verrrebbe da pensare che questa forza aggiuntiva potrebbe essere spesa non solo in rapporto a un moto zonale ma anche per ottenere rossby più incisive e del resto abbiamo sempre detto che nelle dinamiche di trasporto di calore non è decisamente un vantaggio avere un nastro trasportatore spompato
    il fatto che queste dinamiche continuino a latitare anche in presenza di condizioni simili a quelle attuali credo vada almeno in parte ricercato in dinamiche sfavorevoli nell'interazione tropici-polo

    Ho qualche perplessità a riguardo e faccio un parallelismo a mio avviso coerente con quanto detto.
    Recenti studi hanno messo il punto sul fatto che l'amplificazione artica non incide tanto sulla diminuzione del gradiente quanto su una diversa ripartizione delle caratteristiche celle nelle quali si ripartisce la circolazione generale dell'atmosfera (polare, ferrel, hadley).
    Il getto polare infatti ne risulta compattato verso sud ovvero traslato a più basse latitudini a motivo della minore capacità contenitiva del vortice polare ( e qui si potrebbe trovare i motivi di un "edge" sostanzialmente un po' abbondante) con impatto, ovviamente in troposfera, sulla Cella di ferrel che ne risulta assottigliata.
    Anche il gradiente quindi cambia la propria distribuzione in quanto, stante a quanto detto, risulterebbe nettamente amplificato tra le fasce tropicali fino alla parte più avanzata del fronte polare ma indebolito all'interno della cella polare.
    Le Rossby quindi sarebbero ostacolate in parte nel loro sviluppo da questa mancata "progressività" della distribuzione pressione/temperatura.
    Matteo



  6. #1526
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da Alessandro1985 Visualizza Messaggio
    va bene ma il decentramento potrebbe condurre anche a maggiore instabilità
    un vortice accorpato è sinonimo di stabilità non solo in strato, altrimenti rivediamo tutto il discorso sul senso dell'ao+ anche in rapporto alla zonalità e quindi alla nao+
    e comunque ribadisco se abbiamo un'area polare sgombra di vorticità significa che nel momento in cui il nastro trasportatore per quanto rinforzato trova la giusta spinta per essere impostato in senso meridiano non trova ulteriori ostacoli
    comunque Fabio se tra coloro che non volevano accettare il rinforzo del vortice pensi ci sia io ti sbagli
    mi ero limitato ad osservare alcune settimane fa che non ravvisavo le condizioni analizzando i processi (non da un punto di vista statistico ma fisico) che erano stati considerati negli studi per condurre verso dinamiche di raffreddamento che avessero facilità di propagazione in troposfera e questo aspetto mi sento di rivendicarlo in pieno
    il fatto che si assista comunque a dinamiche di tipo zonale per quanto riguarda specificatamente il nostro settore è un fatto che credo non vada ricercato solo nelle dinamiche interne al vortice ma anche in rapporto alla "disponibilità" nelle interazioni tra fasce climatiche di indirizzare l'energia suplettiva in senso meridiano
    il senso era questo e poichè quando si parla di queste interazioni si parla di troposfera le mie considerazioni ritornano al punto di partenza
    del resto mi pare che i tuoi punti 2 e 3 abbiano fatto altro che ribadire quanto ho espresso io
    quest'anno siamo partiti con una condizione ordinaria del vortice che ha mostrato qualche moderata ondulazione ma sempre in un contesto che non ha mai favorito dinamiche di blocco di una certa intensità tant'è che la nao anche prima del rinforzo del vps non è mai andata in negativo e questo a mio avviso è la spia che la circolazione troposferica a priori non fosse così favorevolmente impostata anche nel momento in cui si trovava scevra da ulteriori condizionamenti
    Assolutamente non mi riferivo a te ma in linea generale tra molti longers vi era una certa tendenza a definire il vortice polare weak.

  7. #1527
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio

    Ho qualche perplessità a riguardo e faccio un parallelismo a mio avviso coerente con quanto detto.
    Recenti studi hanno messo il punto sul fatto che l'amplificazione artica non incide tanto sulla diminuzione del gradiente quanto su una diversa ripartizione delle caratteristiche celle nelle quali si ripartisce la circolazione generale dell'atmosfera (polare, ferrel, hadley).
    Il getto polare infatti ne risulta compattato verso sud ovvero traslato a più basse latitudini a motivo della minore capacità contenitiva del vortice polare ( e qui si potrebbe trovare i motivi di un "edge" sostanzialmente un po' abbondante) con impatto, ovviamente in troposfera, sulla Cella di ferrel che ne risulta assottigliata.
    Anche il gradiente quindi cambia la propria distribuzione in quanto, stante a quanto detto, risulterebbe nettamente amplificato tra le fasce tropicali fino alla parte più avanzata del fronte polare ma indebolito all'interno della cella polare.
    Le Rossby quindi sarebbero ostacolate in parte nel loro sviluppo da questa mancata "progressività" della distribuzione pressione/temperatura.
    di fronte a questa spiegazione alzo le mani

  8. #1528
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Citazione Originariamente Scritto da fabio.campanella Visualizza Messaggio
    Assolutamente non mi riferivo a te ma in linea generale tra molti longers vi era una certa tendenza a definire il vortice polare weak.
    come non detto allora

  9. #1529
    Uragano L'avatar di Alessandro1985
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    tra l'altro (parentesi) andrebbe considerato anche sempre da un punto di vista prettamente troposferico la carenza di ghiaccio ovviamente concentrata nelle aree periferiche in rapporto a maggiore sviluppo di moti convettivi quindi vorticità specie in associazione a un amo+ così intensa come in questi ultimi tempi

  10. #1530
    Vento forte L'avatar di Lucas80
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    Predefinito Re: Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18

    Bello il riscaldamento asiatico a 10 hPa, con 20 °C guadagnati in 24 ore, e il centro del VP che si sposta verso Est.



    Appena possibile sarà utile fare un resoconto rispetto a quello che dicevamo a Natale su un possibile disturbo degno di nota al VPS.

    Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18Monitoraggio Vortice Polare semestre invernale 2017/18



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