Una delle cose che più mi impressionava nei racconti dei miei nonni e dei miei genitori era la scena del secchio d'acqua sul lavello della cucina che nella notte faceva la crosta di ghiaccio... per me nato negli anni '70, quando aver freddo dentro casa significava non avere i termosifoni costantemente arroventati e 26°C in camera da letto la sera di Natale, immaginare di avere il gelo letteralmente dentro casa era una cosa quasi esotica... ovviamente non era una situazione frequentissima, almeno da queste parti, ma nei periodi freddi degli anni '40 e '50, in case riscaldate solo dalla stufa a legna della cucina, trovarsi al mattino col secchio ghiacciato sul lavandino era qualcosa che rientrava negli eventi possibili e tutt'altro che eccezionali...
Beh, preferirei che fosse meno omogeneo il riscaldamento sinceramente
Chiedo a te dato che sembri ferrato in materia: ma non è che sia proprio il fatto di avere un riscaldamento distribuito in modo omogeneo e lungo l'intero perimetro della stanza/appartamento interessata fa sì che non si possa proprio scendere al di sotto di un certo livello? Insomma, al di là dei consumi, anche considerando che a quanto pare le case riscaldate in quel modo sono solitamente molto caldo, il fatto che ci sia una fonte di calore lungo tutta la casa/stanza, tra l'altro appena sotto il livello del pavimento (ciò significa che ci saranno tubi caldissimi, magari pure roventi quanto i termosifoni, lungo tutta quell'area), potrebbe di per sè rendere così caldo l'ambiente senza che ci sia possibilità di avere una temperatura decente, intorno ai 20, con questa modalità di riscaldamento?
Perchè i termosifoni sono sicuramente inefficienti, a fronte di un grande calore emesso e sicuramente di una discreta quantità di energia riscaldano relativamente poco la stanza se non nelle immediate vicinanze se la stanza è grande, ma il pavimento riscaldato mi dà proprio l'idea di essere una roba buona per i luoghi veramente freddi....
Guarda, non sono in appartamento o condominio ma in una residenza universitaria, costruita in origine per le olimpiadi del 2006. Di queste strutture olimpiche riconvertite ce ne sono 3, e ora che ci penso anche l'altra in cui sono stato aveva il pavimento riscaldato ma si stava molto molto meglio in confronto, ci saranno stati 20/21 gradi in inverno, mi è venuto in mente solo ora.
Detto questo, ovviamente non si può avere alcuna pretesa o facoltà in questa situazione: sono anni che molti si lamentano per il caldo, ma di fatto non si fa mai nulla perchè per qualche motivo questa modalità di riscaldamento fa sì che i tubi riscaldino molto meno le palazzine più lontane, solo questo ho capito. Purtroppo non c'è proprio verso, poi quest'anno sembrano aver esagerato ulteriormente, con la finestra piccola un po' aperta fatico a restare a quest'ora sui 25.5 (lato nord), tant'è vero che alcuni delle palazzine più lontane (sono 4) nelle giornate più fredde si lamentano appunto per il freddo (ma scommetterei che tutto questo freddo sarebbe avere una ventina di gradi....perchè va bene quello che ho detto, ma qui in questa palazzina nemmeno nel febbraio 2018 o nel gennaio 2017 ha smesso di fare caldo, assolutamente). Poi c'è anche chi difende il diritto di avere le stanze calde mettendola in caciara, ma devo dire che la maggior parte di chi sta nella mia palazzina effettivamente riconosce che fa caldo.
Purtroppo mi sta comoda per altri motivi e quindi continuo a stare qui, ma questa cosa non la sopporto proprio.
Ma la cosa più assurda non la ho ancora detta: loro sono ignari di quel che succede a livello meteorologico, accendono il 15 ottobre e spengono il 15 aprile, stop. E pazienza se fa dei mesi di febbraio, marzo e aprile caldi e con sole ormai a prescindere molto forte (sul lato sud i vetri si riscaldano in modo allucinante tra l'altro), il riscaldamento rimane (non voglio immaginare come fosse starci nell'aprile 2011 con 30 gradi esterni in prima decade, va beh). Loro si giustificano dicendo che lo impone il comune di accendere il riscaldamento (?), peccato che teoricamente il comune permette di accenderlo entro quelle date ma in realtà non dovrebbe imporre proprio nulla.
PS: I termostati fisicamente ci sarebbero pure, ma ovviamente non funzionano dato che il riscaldamento è centralizzato.
Ultima modifica di ale97; 20/10/2021 alle 00:11
Non sono un esperto, ma so che è possibilissimo tenere i 20°C anche con il riscaldamento a pavimento.
Viste le condizioni meteo non avrebbe senso tenere il riscaldamento acceso già da ora, vedo che Caselle ha 9,7°C/19°C di medie provvisoria ad ottobre, e in città le minime saranno più alte! Comunque a Torino il riscaldamento si può accendere per 6 mesi l'anno, per 14 ore, e credo che non sia così raro neanche avere accensioni fuori da questo periodo. Torino ha comunque oltre 2600 gradi giorno, non pochi per una città posta a neanche 300 metri di quota
Se è una residenza universitaria da fare c'è ben poco, ne so qualcosa dai tempi dell'università che la mia ex frequentava dove in alcune residenze si stava tranquillamente in maniche corte, ovviamente alla maggior parte degli studenti piaceva dormire con coperta leggera e girare in pantaloncini tutto l'anno però ne ricordo un'altra dove c'erano i termosifoni per ogni stanza regolati da una sonda esterna dove in quel caso nei piani bassi il freddo si pativa un po' e a stento arrivavano a 18 gradi. Molti infatti tenevano una stufetta elettrica abusiva.
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Casa di quelle due mie zie: oggi la temperatura era di 17° , e a vederle stanno morendo di freddo...la stanza dove cucinano è ancora a camino spento, resistono con le stufe elettriche.
A Mesagne i riscaldamenti dovrebbero essere accesi tra 25 giorni... Loro non ne hanno, quindi nemmeno potrebbero, però non credo che la situazione sia differente nelle altre abitazioni della città.
E' da dire però che esaminando i dati meteorologici raccolti mi sto accorgendo di come sia stato davvero notevole il periodo sotto la media delle ultime due settimane, anzitutto per la persistenza. Quanto sia stato raro devo ancora comprenderlo appieno.
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