parola che non trova traduzione: ciapot
tetto: coert
tossire: sbosegar
intasare/sturare: 'ngosar/desgosar
uovo: eo, ovo, of (in trentino terrone però)
cader giù (passando e finendo tra varie cose, tipo giù per viti su un pendio): crodar gio 'n trà
scemo: 'nsemenì
aprire/chiudere: daverger/serar
bruciacchiato: citolà
in noneso:
nove uova: nueu uevi
i già ligià le giambe al giat col spac de le lugiange: hanno legato le gambe al gatto con lo spago delle lucaniche
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
comunque son io che son scemo o almeno il mio di dialetto trova molte somiglianze con lo spagnolo?
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
In in non molti km molte parole cambiano. Ecco quelle che cambiano dal torinese alla mia zona:
Peperone: pavrun
Scemo: piciu'
Cipolla: sigulla
Chiedere: ciama'
Stufa: stivia
Lra altre perle dell piemontese della mia zona:
Arancia: purtugal
Neve: fioca
Tappo: stupuj
Cavatappi: tirabuson
Pubblicita: reclam
Sprecare: sgare'
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
Occorre un portafoglio molto largo, e di pazienza
Come Ponzio palato nessuno non ha la colpa, si lavano le mani.Le mie foto su Flickr:
http://www.flickr.com/photos/14667436@N02/
Il mio fotoalbum:
http://fotoalbum.virgilio.it/fabrizio.binello
Chiedere è molto simile qui diciamo ciamè, per il resto, il piemontese come tra l'altro la maggior parte dei dialetti, varia molto da zona a zona, se non di comune in comune, ad esempio da qui a Torino cambia già qualche parola!
Per quanta riguarda la derivazione, il piemontese è molto simile al francese, anche come pronuncia, mentre dall'Italiano prende poco o niente, in fondo il Piemonte e sempre stato sotto l'influenza francese e inoltre i Savoia venivano dalla Francia!
Beh gli Spagnoli sono stati un bel po' in Lombardia( non dimentichiamoci che nei Promessi Sposi, nella prima metà del XVII secolo, la Lombardia era ancora sotto iul controllo spagnolo) inoltre all'epoca dell' impero di Carlo V la Spagna aveva sotto il suo controllo o influenza buona parte dell'Italia
sono convergenze di lingue e dialetti neolatini
il piemontese è una parlata galloitalica, come il ligure (lascio ad altri la disputa lingua/dialetto)
ed più imparentato con l'Occitano e l'Arpitano piuttosto che col Francese d'Oil (Parigino o francese standard)
fatto sta che le radici di tutte queste parlate sono comuni e secolari, spesso vi sono convergenze e divergenze anche a centinaia di Km di distanza
Il Corso ad esempio, che è sostanzialmente un dialetto toscano (almeno nella sua variante del nord) assomiglia tremendamente all'umbro-sabino ma è parlato con un accento che ricorda i dialetti e le lingue del sud, siciliano in primis
Il Trentino, così come tutte le Venezie ha risentito degli infiniti e secolari scambi culturali, commercial e quindi linguistici di Venezia, sicuramente molti termini sono stati importati e adottati nel parlare comune.
Stessa cosa per il Ligure, dove, pur essendo un dialetto dell'italiano, vi è il 90% di affinità linguistica con l'Occitano, con cui vi è una quasi completa intercomprensibilità tra i locutori, e in cui vi sono però anche tantissimi innesti di vocaboli, soprattutto dall'arabo.
Quando venni in Trentino, sponda ovest (Pinzolo, Val di Non, Val di Sole) pensavo di non capire un tubo di quello che la gente diceva, invece lo trovai molto simile al resto delle parlate "padane" con le quali ho una relativa dimestichezza, quindi "fatto l'orecchio" all'andamento della pronuncia non ebbi poi particolari problemi (fatti salvi alcuni termini tuttora incomprensibili )
Coi dialetti e le lingue del sud invece non ci acchiappo proprio.
tra pronuncia e termini incredibili non ce la posso fare...
Napoletano e Pugliese sono totalmente fuori dalle mie capacità, tanto che mi vien difficile capire come fra di loro facciano ad intendersi
Con calabrese e siciliano va un po' meglio
Col sardo lasciamo perdere
con tutta che la maggior parte dei miei conoscenti parla Sassarese, che non è sardo in senso stretto, piuttosto una via di mezzo tra Corso e Sardo, ma con innesti di ligure e catalano/spagnolo... l'aver studiato il latino aiuta, ma a capirli...
Occorre un portafoglio molto largo, e di pazienza
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sì la sponda ovest prende molto dalla lombardia come dialetto, mentre la valsugana assomiglia al veneto ma solo per la cadenza e non più di tanto.
io invece parlo il cembrano che è una via di mezzo, cadenza abbastanza "pesante", ed è quello che assomiglia di più allo spagnolo!
non mi piace per niente invece quello che si parla da Lavis in giù, specialmente quello cittadino di trento che è molto italianizzato.
prospetticamente le carte mostrano una potenziale tendenza verso alte potenzialità di prospettiva....
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