Altra curiositá riguardo al veneto:
la parola in lingua italiana "giocattolo" è un'italianizzazione della corrispondente parola in veneto, che è "xugatoło"
(pron. zugatoeo). La vera parola italiana sarebbe "balocco".
In veneto per indicare via via gli stadi evolutivi in base all'etá (neonato, bambino, ragazzo, ecc.) diciamo putèo o butèo, toseto, toso (la s sempre pronunciata come in italiano la s di "casa").
E i giorni della settimana voi come li dite?
Qua: I dì dea stimána
luni, marti, mèrcore, xòbia o xoba, vènare, sábo e domenega
Ultima modifica di Andreas94; 05/04/2020 alle 08:44
Mmh no, io sono è semplicemente “mi son” (o sempre chiusa...)
“Mi on” significa “io vado”, è come detto circoscritto nel cembrano. Altrove è “mi vago” più semplice.
Il bello è che per le altre coniugazioni è ugualle al resto della provincia (con la differenza della -t sostituita dalla -s come già descritto)
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Io da veneto per quanto riguarda le parlate in Trentino, considero più capibile quella della Valsugana, la Valle dell'Adige è una specie di confine linguistico, e sento proprio "diverse" le parlate verso owest, la Val di Fiemme ancora ancora (ricordo all'universitá di Bolzano che io e uno di Daiano parlavamo nei rispettivi dialetti capendoci per un buon 70%). Però voi in Trentino usate tanto la Z mentre in veneto praticamente non esiste come lettera.
La valle dell’adige e cembra è il più distaccato dai dialetti delle regioni confinanti, il veneto lo si capisce ma si sente che è roba proprio diversa.
Sì qui su usa molto la Z, anche se ci sono gruppetti minoritari che usano di più la C al suo posto. Io non la uso molto.
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Pensa che nei paesi confinanti, Antey e Valtournenche, si dice "Provaco" (quindi parola totalmente diversa da "Ambrequella" ).... comunque Ambrequella è un frutto (per chi volesse indovinare cosa significa)
Per quanto riguarda "Lo gorpeul", che tu sicuramente saprai cos'è, se qualcuno ha studiato la lettura francese potrebbe ricordarsi cosa significa (è un animale)..... deriva dall' "Ancien Français" (Francese antico) "Goupil", ma poi in Francia si chiamò questo animale in un altro modo per via di un romanzo famoso della letteratura medioevale francese...
Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITORGN6
http://datimeteoasti.it/stazionimete.../realtime.html
Non lo sapevo che "giocattolo" derivasse dal veneto.... comunque qua si dice "Muès-e" (sicuramente deriva da "Amusement(s)" in francese.... divertimento/i) oppure è usato anche "juà" (gioco)... ma questo termine è più per i giochi "veri e propri" (diciamo cosi)..."ad esempio "juà di carte" ma anche "juà du pallon" (calcio)
gli stadi evolutivi si dicono: pitché minò (bambini piccoli) minò (bambino in età scolare) buébo/buéba (ma garçon e feuille in VdA occidentale) per indicare gli adolescenti e i giovani.
le dzor de la sena-a (i giorni della settimana):
deleun, demars, demécro, dedzeu, devèndro, dessando, demèndze
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The fox. Peraltro da Aosta in su si usa rèinar, di indubbia influenza francese parigina (goupil credo sia più di origine della langue d'oc, anziché langue d'oil)
Ci sono parecchie parole che cambiano parecchio, tipo baou/ahtala (stalla, noi della bassa usiamo parecchio l'h aspirata come transizione verso il piemontese) o certi nome di piante, come merdzé/larje/brenva (o brenga) per dire larice.
Similmente al piemontese, visto che si parla di giochi, oltre al classico juà citerei il damouré o il damoura non tanto diversi dal dësmora e del dësmoré dei "cugini".
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