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  1. #561
    Burrasca forte L'avatar di meteo_vda_82
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da AbeteBianco Visualizza Messaggio
    Il caso della Svizzera Tedesca è particolare perché i dialetti si sono diffusi nel corso del XX secolo per distanziarsi dalla Germania, dato che (ancor prima della Seconda Guerra Mondiale e dopo la Confederazione Germanica) dalla seconda metà del XIX secolo a metà XX secolo a livello politico esisteva una mentalità di "voler riunire i popoli tedeschi" dato che finora erano sempre stati divisi in mille staterelli. Quindi la Svizzera si è voluta staccare da questa mentalità, ed è anche per questo che troviamo quella diglossia particolare.

    Invece la sparizione dei patois francesi dicono sia anche legata alla mentalità della rivoluzione francese che vedeva i dialetti francesi come lingue "non pure" e allora si doveva usare il vero francese. Indirettamente ci sono state quindi ripercussioni anche in Svizzera Francese.

    Anche nelle aree italofone si è assistito a questo fenomeno di screditare i dialetti, sopratutto in Italia, un po'meno, ma anche in Ticino.
    Per qualcuno i dialetti erano lingue di cui vergognarsi e gli "intelligenti, la borghesia" non dovevano parlare dialetto (non gli veniva nemmeno insegnato).

    Ora abbiamo visto in che situazione ci troviamo in tante aree... in certi casi sono proprio lingue in via di estinzione.

    PS: In Vallese ho visto toponimi assurdi che sembrano polacco: La Tzoucdanaz a Zinal, Tzalé, ecc... questi dovrebbero avere una radice di patois?
    Interessante quindi la situazione della Svizzera tedesca, ma comunque ovunque prima del XX secolo era cosi (La lingua alta la parlava solo la borghesia e la si usava solo per questioni formali, nello scritto, in ambito religioso, ecc)... poi con gli stati nazionali o per altre ragioni (come in Svizzera francese) c'è stata questa assimilazione da parte delle lingue nazionali...

    Si esatto sono nomi che derivano proprio dal patois, tra l'altro anche tutti quelli con la "Z" in fondo sono tipici dell'area francoprovenzale (molto diffusi qui in Vda, in Svizzera romanda e in Savoia)

  2. #562
    Burrasca forte L'avatar di Sneg
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da Sneg Visualizza Messaggio
    Sono veramente fantastiche, una cosa affascinante.
    Pensa che in Molise hanno ben 2 isole linguistiche (quella croata e quella albanese, o meglio "arberesh", in altri 3 comuni).
    Poi il Greco, stupenda la vicenda della "Grecìa" nel Salento (una vera e propria porzione di antico greco in Puglia).
    Così come in molti comuni - come dici giustamente te - in Aspromonte e Pollino in Calabria.
    Veramente storie meravigliose, ricche.
    In provincia di Lecce c'è un paese che si chiama "Calimera", chissà perché... (greco antico).
    ​Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.

  3. #563
    Calma di vento L'avatar di Matëlmaire
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Vicinanze tra il francese savoiardo e il piemontese (anche se alcuni termini sono un po' desueti), non deve stupire visto il naturale influsso determinato nel corso della storia dal Ducato di Savoia:

    Agacin : cor au pied (piémontais ajassin)
    Balme : grotte (piémontais balma, occitan balma)
    Balouria : fête (ancien piémontais baleuria)
    Balourien : vagabond (piémontais tabaleuri)
    Bartavalle : personne parlant beaucoup, sans arrêt (piémontais bërtavela)
    Billon : tronc d'arbre (piémontais bion)
    Biolle (la) : bouleau (piémontais biola)
    Combe (la) : vallée en flanc de montagne (piémontais comba)
    Crochon : entame du pain (piémontais crocion)
    Crouille : personne ou animal rachitique (piémontais cròj)
    Envartoyer : emmêler (piémontais anvërtojé)
    Grattacu : (ou gratte-cul) fruit de l'églantier, rosier sauvage (piémontais grata-cul)
    Grêffion : cerise (piémontais grafion)
    Niffler : mettre son nez ou l'on ne devrait pas (piémontais nufié)
    Ourde : pénible, turbulent, énervant, insupportable (piémontais lord)
    Patiôque : boue épaisse (piémontais paciòch)
    Piaute : jambe (piémontais piòta)
    Polente (prononcé polinte) : semoule de maïs (piémontais polenta)
    Ramasse, ramaffe, r'maffe : balai (piémontais ramassa)
    Rate : rat, souris, le terme est féminin en français régional, comme il l'est en francoprovençal (piémontais rata)
    Sôque : chaussures (piémontais sòco)
    Tartifle : pomme de terre (piémontais trìfole ou tartifle)
    Tasson : blaireau (piémontais tasson)
    Tavan : taon (piémontais tavan)
    Tchouk (être) : être légèrement ivre (piémontais cioch)
    Toupin ou Taupin n.m. : pot en terre cuite pour servir les liquides à table (eau, vin, lait, bidollion, ...), (piémontais tupin)
    Trouver le temps long : s'ennuyer, se languir, (piémontais trové longh)
    Vartollion : état de quelque chose qui s'enroule, qui s'emmêle (piémontais vërtoj)
    Venir : devenir (piémontais ven-e ou vnì)
    Virolets : petits virages en montagne (piémontais viret)


    Da notare che la trìfola in piemontese moderno non è propriamente la patata, bensì il tartufo.

  4. #564
    Vento forte
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da simo89 Visualizza Messaggio
    Verissimo!
    Il dialetto era legato alla civiltà contadina, scomparsa quella, pian piano si perde tutta l'eredità culturale a cui il dialetto era legato. Ho notato che è molto stratificato in base all'età, per esempio chi è nato fino agli anni 1950-1955 sono gli ultimi che lo parlano in maniera fluente, poi si ha tutta una transizione senza soluzione di continuità a un dialetto più slavato fino ai nati a fine anni '60, che già non lo parlano quasi più.

    Lo vedo con i miei parenti: mio padre è del 1955, ultimi di cinque fratelli nati tutti tra il 1940 e il 1945, e con loro parla sempre in dialetto reggiano, invece con suo cugino del 1962, figlio di un suo zio, parla molto più spesso in italiano che non in dialetto. C'è stato proprio un salto, un totale cambiamento di modo di vivere tra fine anni '40 e inizio anni '60, gli anni dell'industrializzazione, che ha portato al netto prevalere dell'italiano sul dialetto.

    Questo chiaramente a grandi linee, poi in città si parla meno e nessuno sotto gli 75 anni lo parla bene, mentre in campagna magari capita che pure gente di 55 lo parla bene, ma in generale i limiti temporali sono quelli
    Sì esatto.

    Ha giocato un ruolo il cambio del sistema economico come ben dici.

    A questo si somma anche il fatto che in certi ambienti spesso volontariamente non si insegnavano i dialetti ai figli perché erano lingue "dei poveri", oppure prima ancora oppure come sapete meglio di me in Italia si screditavano le minoranze, e da lì è partito un effetto domino.
    E anche a non sapere il dialetto si diventa poveri... culturalmente... rispetto le nostre origini.
    Adesso non viene insegnato non perché non si vuole, ma perché non lo si sa più.
    Il declino è ormai chiaro.

    Da quanto ho notato, la situazione dei dialetti in Ticino si è preservata meglio rispetto le altre aree gallo-italiche, pure facendo le ovvie proporzioni e comparazioni tra città e zone rurali.

    Soprattutto nelle zone rurali lo parlano parecchio anche i giovani, e poi come detto, in Ticino la toponomastica ha fortemente mantenuto il dialetto. In generale qua ora viene parlato da meno di 1/3 della popolazione.
    Stazione Davis Vantage Pro 2

  5. #565
    Uragano L'avatar di simo89
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da Sneg Visualizza Messaggio
    In provincia di Lecce c'è un paese che si chiama "Calimera", chissà perché... (greco antico).
    Figata!

    Tra parentesi, su youtube c'è un vecchio speciale della RAI fatto nel 1969, mi pare lungo più di un'ora sui dialetti e fa un po' una panoramica dello stato dei dialetti all'epoca. Molto interessante

  6. #566
    Uragano L'avatar di simo89
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da AbeteBianco Visualizza Messaggio
    Sì esatto.

    Ha giocato un ruolo il cambio del sistema economico come ben dici.

    A questo si somma anche il fatto che in certi ambienti spesso volontariamente non si insegnavano i dialetti ai figli perché erano lingue "dei poveri", oppure prima ancora oppure come sapete meglio di me in Italia si screditavano le minoranze, e da lì è partito un effetto domino.
    E anche a non sapere il dialetto si diventa poveri... culturalmente... rispetto le nostre origini.
    Adesso non viene insegnato non perché non si vuole, ma perché non lo si sa più.
    Il declino è ormai chiaro.

    Da quanto ho notato, la situazione dei dialetti in Ticino si è preservata meglio rispetto le altre aree gallo-italiche, pure facendo le ovvie proporzioni e comparazioni tra città e zone rurali.

    Soprattutto nelle zone rurali lo parlano parecchio anche i giovani, e poi come detto, in Ticino la toponomastica ha fortemente mantenuto il dialetto. In generale qua ora viene parlato da meno di 1/3 della popolazione.
    Qua nel giro di 20 anni non lo saprà più nessuno, purtroppo. Anche i tentativi di rivitalizzarlo sono un mezzo fallimento, è una ricostruzione fasulla, perchè esistevano mille sfumature del dialetto, non esiste un dialetto, ma tanti dialetti quanti erano i paesi, in una situazione senza soluzione di continuità da Parma a Modena, a Mantova, al toscano nell'alta montagna

  7. #567
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da simo89 Visualizza Messaggio
    Qua nel giro di 20 anni non lo saprà più nessuno, purtroppo. Anche i tentativi di rivitalizzarlo sono un mezzo fallimento, è una ricostruzione fasulla, perchè esistevano mille sfumature del dialetto, non esiste un dialetto, ma tanti dialetti quanti erano i paesi, in una situazione senza soluzione di continuità da Parma a Modena, a Mantova, al toscano nell'alta montagna
    Mi sono sempre chiesto come fosse la situazione in Italia in quelle zone dato che si dice che esistono i dialetti, ma poi ovunque si vede solo italiano.

    Siete messi un po’ come con i vari patois francesi allora, sono ormai lingue defunte.
    Da vedere se si riesce a preservare qualcosa nelle aree rurali.

    Anche se il declino c’è, nella Svizzera italofona è meno marcato allora.

  8. #568
    Brezza leggera L'avatar di natale2008
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da Andreas94 Visualizza Messaggio
    "A bonagrasia" è quella specie di merletto\decorazione sopra le finestre, fatto di stoffa o pizzo di solito

    In italiano non so proprio il nome
    Certi termini sono proprio specifici e intraducibili, es il canaletto di scolo del liquame nelle stalle, el "buregàl" (o "gàtol" in bellunese).
    Le altre parole che avevo messo sono gancio (sciòrena), sentiero (trùi, varianti sono tròi o tròdo). L'ultimo è un termine specifico che per il momento ho riscontrato solo nella mia frazione, l' "Arièl", è il falo dell'epifania (nel resto del Veneto Panevìn o Bubarata)
    Strane e divertenti in dialetto sono le Mende, ovvero i soprannomi delle famiglie, alcuni traggono origine da parole in dialetto altre sono ignote. Molte volte quando si parla in dialetto si pronuncia direttamente nome/soprannome e menda
    Alcune della zona assieme a qualche soprannome:
    Cùl (da culo)
    Ào (da ape, apicoltori)
    Vrèspa (da vespa, cattivo)
    Càldo (agitato, si "scalda" con poco)
    Cagno
    Barabba (si narra che uno di loro entrò in chiesa mentre si leggeva la passione, quando sentì ripetere più volte "Barabba" uscì dicendo "qua i a ga sù co mì!" (Ce l'hanno con me!))
    Pecora
    Scarfòcio (da descarfoiar-togliere le foglie alle pannocchie)
    Pìt (alleva pulcini)
    Ciapeta (piccola chiappa)
    Sucàt (zucca, zuccone, babbeo)
    Gevaro (lepre)
    Boeta (da bolletta)
    Baretina (da piccola berretta)
    Peòs (peloso)
    Petoeàn (da petoea, sterco di pecora)
    Botesea (piccola botte)
    Pèldoco (da pelle d'oca, pauroso)
    Oca
    Panza (grossa pancia)
    Angìn Baete (andavaa quaglie con lo schioppo a pallini (baete))
    Mario Osèl (mario, andava a caccia di fagiani)
    Riporto (ha il riporto sui capelli)
    Rino Rana

  9. #569
    Uragano L'avatar di simo89
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da AbeteBianco Visualizza Messaggio
    Mi sono sempre chiesto come fosse la situazione in Italia in quelle zone dato che si dice che esistono i dialetti, ma poi ovunque si vede solo italiano.

    Siete messi un po’ come con i vari patois francesi allora, sono ormai lingue defunte.
    Da vedere se si riesce a preservare qualcosa nelle aree rurali.

    Anche se il declino c’è, nella Svizzera italofona è meno marcato allora.
    Il dialetto qua è proprio un'altra lingua...non sarebbe in realtà corretto chiamarla lingua, perchè di fatto una lingua ha un sistema codificato di scrittura come il veneto o il napoletano, o anche il sardo, mentre molti altri dialetti no, ma da un punto di vista diciamo "linguistico", non c'è nessuna differenza tra una lingua e un dialetto, è un idioma a parte con sue forme grammaticali e sintattiche, totalmente distinte dall'italiano.

    Adesso chiaramente il dialetto parlato è molto slavato, e chi viene qua dice "ma è facile da capire, non è tanto diverso dall'italiano", ma non è così, è perchè si è perso nel tempo, non perchè non era diverso.

    Per dire, il fratello di mio padre più vecchio era del 1940 e, a volte, facevo fatica a capire cosa diceva e anche adesso, il mio zio più vecchio ancora in vita, del 1942, a volte su alcune parole non lo capisco, perchè sono proprio termini antichi, che quasi nessuno conosce più, poi gli stessi detti contadini che ormai anche lì, nessuno conosce più a parte loro.

    Il tutto, come dicevo, in un cambiamento senza soluzione di continuità che va da Sant'Ilario d'Enza, al confine col parmense, dove la pronuncia è gia simile a Parma (il rotacismo della "r", per dire), a Guastalla, dove chiudono già le vocali tipo "u" e "o" come nei dialetti lombardi, a Rubiera dove aprono molto le vocali "a" e "o" come a Modena, oppure nell'altissima montagna, dove è il dialetto è ancora diverso, molto più chiuso e paradossalmente simile in certi termini al lombardo.

    Addirittura nell'alto appennino modenese e bolognese, ci sono delle zone di commistione tra emiliano e toscano, che a Reggio non ci sono, perchè anche a Massa e Lucca la parlata è tendenzialmente più emiliana che toscana. Però ad esempio, il vino tipico dell'alta montagna è il chianti più del lambrusco, per dire...

  10. #570
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da natale2008 Visualizza Messaggio
    Certi termini sono proprio specifici e intraducibili, es il canaletto di scolo del liquame nelle stalle, el "buregàl" (o "gàtol" in bellunese).
    Le altre parole che avevo messo sono gancio (sciòrena), sentiero (trùi, varianti sono tròi o tròdo). L'ultimo è un termine specifico che per il momento ho riscontrato solo nella mia frazione, l' "Arièl", è il falo dell'epifania (nel resto del Veneto Panevìn o Bubarata)
    Strane e divertenti in dialetto sono le Mende, ovvero i soprannomi delle famiglie, alcuni traggono origine da parole in dialetto altre sono ignote. Molte volte quando si parla in dialetto si pronuncia direttamente nome/soprannome e menda
    Alcune della zona assieme a qualche soprannome:
    Cùl (da culo)
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    Vrèspa (da vespa, cattivo)
    Càldo (agitato, si "scalda" con poco)
    Cagno
    Barabba (si narra che uno di loro entrò in chiesa mentre si leggeva la passione, quando sentì ripetere più volte "Barabba" uscì dicendo "qua i a ga sù co mì!" (Ce l'hanno con me!))
    Pecora
    Scarfòcio (da descarfoiar-togliere le foglie alle pannocchie)
    Pìt (alleva pulcini)
    Ciapeta (piccola chiappa)
    Sucàt (zucca, zuccone, babbeo)
    Gevaro (lepre)
    Boeta (da bolletta)
    Baretina (da piccola berretta)
    Peòs (peloso)
    Petoeàn (da petoea, sterco di pecora)
    Botesea (piccola botte)
    Pèldoco (da pelle d'oca, pauroso)
    Oca
    Panza (grossa pancia)
    Angìn Baete (andavaa quaglie con lo schioppo a pallini (baete))
    Mario Osèl (mario, andava a caccia di fagiani)
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    Trodo si usa anche qua da me, si traduce in "sentiero".

    In Provincia di Bolzano esiste un paese che si chiama Trodena\Truden e pare che il nome derivi da una parola ladina che significa proprio trodo, quindi sentiero

    Ah beh poi le mende sono tipicissime in Veneto! Anche qua quasi tutte le famiglie le hanno!

    Móla, Gambarèo, Músa, Suìn, Ròco, ...

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