Capisco alnus, ottima disamina .
In effetti è proprio come dici tu: anche in inglese (e sto vedendo pure con l'olandese) c'è proprio quella discrepanza tra scritto ed orale (ed è verissimo, idem col francese). Se pensiamo, invece, che il tedesco al 95% come lo scrivi così lo leggi, che bel vantaggio in effetti!
A questo punto, viva il latino: tam scriptum, sicut dictum .
Grazie alnus. Ti dico: l'inglese è la mia prima lingua, ma avendo fatto gli studi qui in Italia (scuola ed università) ho colmato il vuoto, diciamo così.
Devi sapere che essendo figlio di genitore straniero (la mamma), il ragionamento è stato questo: gli parliamo solo in inglese in casa, libri, tv ecc., tanto l'italiano lo impara "nella società" (scuola, amici, e così via).
Così ho finito col ritrovarmi in Italia ma con la sola lingua inglese che conoscevo.
E debbo dire che questo metodo l'ho poi riscontrato in parecchi altri stranieri, che cosa curiosa.
Oggi ho pareggiato i "conti" eh . Però la mia prima lingua è sempre stata l'inglese.
Des certitudes ? Il n'y en a qu'une: fièrement francophone.
Sai cosa simo? In questi casi come il mio si sente una sorta di "dissociazione". Mi spiego.
Nasci ed apprendi le prime parole, i primi discorsi, i pilastri "linguistici" in una lingua (nel mio caso l'inglese). Bene, quel substrato (passami il termine) non lo soppianterà o sostituirà mai nient'altro, per quanto possa poi imparare e parlare perfettamente un'altra e seconda lingua.
C'è una base, una sorta di "forma mentale" che ti si "sviluppa" e quella è, non c'è verso. Ne sono convinto sempre più di questa cosa (e ne ho avuto poi riscontro anche con altri stranieri con storie simili).
Poi ad aggravare il fatto () c'è stata l'educazione linguistica che mia madre mi ha impartito: in casa sempre e da sempre only in English, always, anyway, at all ().
"tanto l'italiano lo impari fuori", si diceva.
Ti ripeto, secondo me simo abbiamo una specie di "base mentale" : se si forma in un modo, quello rimane, non c'è verso. Hai presente quando devi imprimere una forma su qualcosa? Ecco l'immagine che ho io. Forgi una materia e così rimane...
Dunque si, per carità, formalmente mi posso tranquillamente definire bilingue; ma nella sostanza, mmm, boh... Chissà perché ma mi viene da ragionare prima in inglese (se poi devo incazzarmi o inveire viene proprio automatico ).
Pensa che molte persone mi chiedono spesso una cosa molto curiosa. Mi dicono "ma tu in che lingua pensi?" oppure "ma in che lingua sogni"?
Comunque, in tutto questo, forse, è anche un po' "colpa" mia: seguo la tv in lingua, leggo in inglese, bazzico con i miei cugini con WhatsApp pure una giornata intera e solo in inglese...ma mi viene naturale, spontaneo (a casa mia tipo la tv ce l'ho sempre o quasi su canali inglesi - o americani -). E considera che vivo solo con la mia fidanzata eh (i miei vivono lontano da me, e ci sentiamo al telefono e con la mamma ovviamente si parla in inglese al 90% delle volte).
Insomma, io sento che è preponderante il peso della mia lingua con cui sono cresciuto.
Ovviamente l'italiano è l'altro lato della medaglia, certo.
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Capisco...beh chiaramente hai mantenuto una forte connessione col mondo inglese, facilitata da whatsapp, TV, ecc ecc, quindi di fatto continui a mantenere in allenamento anche quella parte lì.
Sul discorso dell'imprinting di una lingua "base", probabilmente sì...nel senso che, se nasci monolingue, è molto probabile che non apprenderai mai più una lingua da madrelingua, anche se ho letto di alcuni studi che affermano che non è così sicuro. Personalmente, l'unica lingua che ho studiato seriamente e in maniera approfondita da quando sono nato è l'inglese, un po' anche il francese alle medie ma non m'è rimasto quasi nulla a parte un livello, che so, A1 forse
Dovrei sperimentarmi e andare a vivere altrove per 2-3 mesi e vedere che effetto fa, sono convinto che mi basterebbe per diventare ovviamente non madrelingua, ma a un livello che potrei confondermi coi madrelingua.
Carino poi il discorso su quando ti incazzi, io per esempio mi incazzo ovviamente in italiano, che poi degenera in dialetto reggiano quando proprio sono incazzato nero Ma normalmente, non parlo mai dialetto se non qualche frase qua e là, eppure lo sono bene per essere un giovane, perchè poche altre persone sotto i 40-45 lo parlano, ma siccome io ci tengo mi è venuto spontaneo impararlo. Potrei quindi, addirittura, definirmi trilingue
È un discorso complesso, io non credo che per forza ci sia una lingua base...secondo me se ti isolassi dall'ambiente inglese, non ascoltassi inglese per mesi o anni, fidati che la "bilancia" si sposta dalla parte dell'italiano. Certo, una volta era più semplice, nel senso che quando gli italiani andavano in America e non c'era nessun modo di comunicare in italiano, se non vivendo la con altri italiani, era più semplice immergersi in una cultura e "dimenticare" la propria o comunque ridimensionarla, oggi con tutti i canali che hai per tenerti in contatto è quasi impossibile non parlare più la propria lingua
Assolutamente si, è un discorso molto complesso, che implica svariati fattori e, al tempo stesso, genera tantissimi risvolti.
Prendiamo il mio caso. Ora, va bene, io ho un ramo intero della mia famiglia lì, ho la mamma che è straniera, ho casa su, la frequento regolarmente, ho l'infanzia lì, e va bene tutto.
Ma secondo me c'è proprio anche un fattore "culturale, di temperamento".
L'Italia è anche il mio Paese, vivo e lavoro qui, lungi da me farne un discorso dispregiativo, ci tengo a sottolinearlo.
Amo questo Paese (che, come TUTTI, ha pregi e difetti...).
Però io culturalmente sono più nordeuropeo piuttosto che "latino", mediterraneo, ecco.
E questo da sempre. E lo rintraccio in tantissimi aspetti (il mio carattere "particolare" per certi versi , il mio approccio alla vita e ad alcune tematiche - anche delicate, per dirne alcune-).
Ecco, se dovessi metterla sul proporzionale, direi che un buon 75% del mio corredo genetico (facciamo pure 80...) è assolutamente anglosassone; e il rimanente è mediterraneo.
Poi ho un carattere... ma vabbé, là do la colpa ai miei: dall'accopiata mamma della Cumbria e papà abruzzese, cosa poteva mai uscirne? .
Mix micidiale
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tornando al discorso dialetti.... ho notato che molti giovani qua sopra lo sanno bene, o perlomeno sanno come si dicono le parole nel proprio dialetto.... una domanda ma voi a casa, con genitori e parenti, lo parlate? o lo parlate/parlavate con i nonni? oppure fate una sorta di "bilinguismo" (o diglossia)?
Torgnon (1350 mt) / Chatillon (530 mt) stazione meteo:
https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITORGN6
http://datimeteoasti.it/stazionimete.../realtime.html
@alnus
Ma poi alnus, mi hai messo una curiosità: ma pure in danese sono frequenti i dialetti? Tu ne conosci?
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Nella mia frazione e in generale nei paesi qui il dialetto lo parlano tutti, anche i ragazzi e i ragazzini
Dialetto lo parlavo con mio nonno e lo parlo con i miei amici.. chiaramente un pò italiano un pò dialetto.
Già a Cuneo è diverso, i più giovani non lo parlano... lo capiscono, ma non lo parlano.
Lou soulei nais per tuchi
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