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  1. #771
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da galinsog@ Visualizza Messaggio
    Le parlate vivaro-alpine (gavot) sono quelle di tipo provenzale che si parlano sui due versanti alpini a sud del Delfinato e sono imparentate abbastanza strettamente col nizzardo (che di fatto ne è una variante costiera urbana). Nelle valli cuneesi si parla vivaro-alpino. Il franco-provenzale (arpitano) si parla più a Nord, dal Delfinato alla Svizzera romanda e in Italia nelle cosiddette "valli valdesi" della Provincia di Torino e in quasi tutta la Val d'Aosta.

    Di fatto esiste un continuum linguistico che praticamente dai dintorni di Valencia e dalle Baleari raggiunge la Guascogna e l'Alvernia e poi si espande dal Massiccio Centrale e dal Golfo del Leone fino a Ginevra e alle valli alpine piemontesi, dalla Val Vermenagna alla Valle d'Aosta. Poi puoi suddividere e/o raggruppare queste parlate quanto vuoi, in base a processi fonetici e strutturali comuni oltre che per il lessico (che ovviamente presenta numerosi termini comuni con le parlate confinanti di tipo piemontese e ligure, oltre che col francese, con l'italiano e con le lingue ibero-romanze). Gli occitani(sti) sono quelli che invece si inventano identità culturali comuni che nella migliore delle ipotesi sono anacronistiche, nella peggiore posticce. E che ambirebbero a costituire una comunità nazionale e politica, che non esisteva nemmeno (nelle dimensioni volute da loro) al tempo del Ducato di Provenza e dei trovatori.

    Costoro vorrebbero sostituire un "provenzale normativo" (simil-marsigliese) che chiamano "occitano" alle varietà locali del provenzale... rivendicando anche territori che provenzali non sono mai stati, con risultati grotteschi, basti pensare ai cartelli "bilingui" di un comune monregalese (Roccaforte Mondovì) sul cui territorio si parla, da sempre, solo piemontese (piemontese occidentale della variante monregalese e, in una sola frazione, un dialetto piemontese molto isolato ed arcaico, noto come "kyé").
    Ma non è vero
    Il patois delle valli non è provenzale... il provenzale è il dialetto della Provenza, che non è lo stesso.. i dialetti alpini poi sono diversissimi dal Nizzardo..
    Riguardo l'occitanismo sì, è vero quel che tu dici, ma diciamo che un pò tutti ci hanno provato a "normalizzare"... è una cosa impossibile... ogni valle, ogni paese pronuncia in modo diverso, una normalizzazione è impossibile e insensata, provoca solo cose ridicole come la segnaletica da te menzionata..
    Ma lo scontro sui termini "occitano" "provenzale" "patois" "nosto modo" è una diatriba che esiste dalla notte dei tempi e non serve a nulla, non ci sono particolarmente caro...
    I due termini più usati ("Provenzale" ed "Occitano") sono entrambi entrati negli anni Sessanta, prima non c'erano, quindi sono "posticci" entrambi.
    Il punto è che il "provenzale" è esclusivamente il dialetto della provenza (e non quello alpino, e dunque non sarebbe corretto utilizzarlo), mentre "patois" aveva un significato dispregiativo, così come "a nosto modo"... e dunque si è "scelto" il termine "occitano" per definire la lingua (da Oc), e per me ci può stare... Ma non è quello il focus del problema..
    Qui in valle si usano entrambi i termini per definire la lingua: "patois" e "usitàn", senza troppi problemi..
    Lou soulei nais per tuchi

  2. #772
    Vento forte L'avatar di galinsog@
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Ma non è vero
    Il patois delle valli non è provenzale... il provenzale è il dialetto della Provenza, che non è lo stesso.. i dialetti alpini poi sono diversissimi dal Nizzardo..
    Riguardo l'occitanismo sì, è vero quel che tu dici, ma diciamo che un pò tutti ci hanno provato a "normalizzare"... è una cosa impossibile... ogni valle, ogni paese pronuncia in modo diverso, una normalizzazione è impossibile e insensata, provoca solo cose ridicole come la segnaletica da te menzionata..
    Ma lo scontro sui termini "occitano" "provenzale" "patois" "nosto modo" è una diatriba che esiste dalla notte dei tempi e non serve a nulla, non ci sono particolarmente caro...
    I due termini più usati ("Provenzale" ed "Occitano") sono entrambi entrati negli anni Sessanta, prima non c'erano, quindi sono "posticci" entrambi.
    Il punto è che il "provenzale" è esclusivamente il dialetto della provenza (e non quello alpino, e dunque non sarebbe corretto utilizzarlo), mentre "patois" aveva un significato dispregiativo, così come "a nosto modo"... e dunque si è "scelto" il termine "occitano" per definire la lingua (da Oc), e per me ci può stare... Ma non è quello il focus del problema..
    Qui in valle si usano entrambi i termini per definire la lingua: "patois" e "usitàn", senza troppi problemi..
    Il provenzale attuale è quello che con varianti si parla a Marsiglia, Aix, ecc., ma il provenzale era anche la lingua storica e letteraria del Ducato di Provenza, io uso il termine "provenzale" come si usa "castigliano" in luogo di spagnolo (senza negare il valore delle lingue strettamete affini al castigliano come il leonese).

    Per i dialetti dell'aggregato nord-orientale (quello delle Alpi cuneesi) preferisco il termine di parlate "vivaro-alpine" (o al limite di "occitano settentrionale") tra l'altro le vostre (pur nelle diversità locali) sono parlate di transizione tra quelle della Francia centro-meridionale (es. alverniate) e il gruppo gallo-italico, ad esempio in molte zone è diffuso il rotacismo della "l" in posizione intervocalica e si presentano spesso fenomeni di caduta delle consonanti intervocaliche, che sono presenti anche nel gruppo franco-provenzale e nel francese stesso, ma sono assenti nel provenzale vero e proprio (quello marsigliese) come lo sono nell'italiano (il dialetto provenzale di Marsiglia foneticamente suona "più italiano" della maggior parte dei dialetti gallo-italici). La parentela tra il nizzardo e il vivaro-alpino è nota, anche se il dialetto nizzardo urbano ha avuto forti interferenze del piemontese occidentale, del ligure intemelio e dell'italiano e di fatto ha assunto un carattere proprio e peculiare.

    Per le valli a Nord-est di Nizza (Roya esclusa) si può parlare traquillamente di dialetti di tipo vivaro-alpino, lo stesso dialetto dell'interno mentonasco (es. Gorbio) ha tratti fonetici vivaro-alpini con numerosi ligurismi lessicali (posto che lessicalmente tra estrema Riviera di Ponente e Costa Azzurra le distanze sono tutto meno che abissali, mentre foneticamente e strutturalmente già a Mentone prevale l'elemento nizzardo).

    Del resto le interferenze nell'area alpina sud-occidentale sono presenti un po' ovunque, ad esempio le parlate dell'alta Val Vermenagna (che pure sono di tipo vivaro-alpino) hanno tracce fonetiche del ligure-alpino, soprattutto il dialetto storico di Limone che aveva la stessa palatizzazione dei gruppi consonantici pl, fl, gl, tipici dei dialetti intemeli e del ligure in genere. In linea generale preferisco parlare di "provenzale" e non di occitano perché il provenzale è la lingua del gruppo "occitanico" che ha il maggiore prestigio letterario, le altre parlate le sono sorelle. Del resto la "letterarura italiana" include al proprio interno le opere di Basile e Belli e perfino quelle (di fatto "alloglotte") di Ruzante e di Porta, per cui preferisco, se parliamo di lingue e non di "cultura materiale" parlare di provenzale (o di Lingua d'Oc come Dante) e non di "Occitano"...
    Ultima modifica di galinsog@; 15/04/2020 alle 13:01

  3. #773
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da galinsog@ Visualizza Messaggio
    Il provenzale attuale è quello che con varianti si parla a Marsiglia, Aix, ecc., ma il provenzale era anche la lingua storica e letteraria del Ducato di Provenza, io uso il termine "provenzale" come si usa "castigliano" in luogo di spagnolo (senza negare il valore delle lingue strettamete affini al castigliano come il leonese).

    Per i dialetti dell'aggregato nord-orientale (quello delle Alpi cuneesi) preferisco il termine di parlate "vivaro-alpine" (o al limite di "occitano settentrionale") tra l'altro le vostre (pur nelle diversità locali) sono parlate di transizione tra quelle della Francia centro-meridionale (es. alverniate) e il gruppo gallo-italico, ad esempio in molte zone è diffuso il rotacismo della "l" in posizione intervocalica e si presentano spesso fenomeni di caduta delle consonanti intervocaliche, che sono presenti anche nel gruppo franco-provenzale e nel francese stesso, ma sono assenti nel provenzale vero e proprio (quello marsigliese) come lo sono nell'italiano (il dialetto provenzale di Marsiglia foneticamente suona "più italiano" della maggior parte dei dialetti gallo-italici). La parentela tra il nizzardo e il vivaro-alpino è nota, anche se il dialetto nizzardo urbano ha avuto forti interferenze del piemontese occidentale, del ligure intemelio e dell'italiano e di fatto ha assunto un carattere proprio e peculiare.

    Per le valli a Nord-est di Nizza (Roya esclusa) si può parlare traquillamente di dialetti di tipo vivaro-alpino, lo stesso dialetto dell'interno mentonasco (es. Gorbio) ha tratti fonetici vivaro-alpini con numerosi ligurismi lessicali (posto che lessicalmente tra estrema Riviera di Ponente e Costa Azzurra le distanze sono tutto meno che abissali, mentre foneticamente e strutturalmente già a Mentone prevale l'elemento nizzardo).

    Del resto le interferenze nell'area alpina sud-occidentale sono presenti un po' ovunque, ad esempio le parlate dell'alta Val Vermenagna (che pure sono di tipo vivaro-alpino) hanno tracce fonetiche del ligure-alpino, soprattutto il dialetto storico di Limone che aveva la stessa palatizzazione dei gruppi consonantici pl, fl, gl, tipici dei dialetti intemeli e del ligure in genere. In linea generale preferisco parlare di "provenzale" e non di occitano perché il provenzale è la lingua del gruppo "occitanico" che ha il maggiore prestigio letterario, le altre parlate le sono sorelle. Del resto la "letterarura italiana" include al proprio interno le opere di Basile e Belli e perfino quelle (di fatto "alloglotte") di Ruzante e di Porta, per cui preferisco, se parliamo di lingue e non di "cultura materiale" parlare di provenzale (o di Lingua d'Oc come Dante) e non di "Occitano"...
    Ma ti ripeto: è sbagliato usarlo nelle valli, perchè il Provenzale oggi è il dialetto d'Oc della Provenza, al pari del Vivaro-alpino. Sì, vero, in talune zone come hai fatto notare ha avuto influenze, tra la Roya e la Vermenagna, ma in Val Stura, Grana, Maira, Varaita, ecc. non si può parlare di Provenzale, è proprio linguisticamente sbagliato: sono parlate classificate come vivaro-alpino, e non provenzale, è proprio un'altra cosa.
    Poi le influenze ci sono su tutto e ovunque, ovvio, anche con il piemontese, col francese, e così via, ma intanto è classificata così, che piaccia o no
    Lou soulei nais per tuchi

  4. #774
    Vento forte L'avatar di galinsog@
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Un modo di dire molto strano che si usa dalle mie parti, per quelle persone che amano stare all'ombra è: "A ti te piaxe u luvegu cum'ai letuen", che significa letteralmente "A te piace stare nei posti in ombra come i lituani"... "luvegu" condidive l'etimologia del francese "ubac", ossia il versante in ombra di una collina (in italiano: a bacìo)... però il motivo per cui i lituani amino i posti ombrosi resta misterioso...
    Ultima modifica di galinsog@; 15/04/2020 alle 14:57

  5. #775
    Calma di vento L'avatar di Matëlmaire
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Ahahah, da me si parla il patois ma a ben pensarci andrebbe chiamato franco-provenzale alpino o, al più, arpitano valdostano. Non so se conoscete questo personaggio (ha anche una sua pagina su Wikipedia): Joseph Henriet - Wikipedia

    Arpitano clâ/Valdostano clliou/Piemontese ciav/Occitano clau/Italiano chiave
    Arpitano chiévra/Valdostano tchivra/Piemontese crava/Occitano cabra/Italiano capra
    Arpitano lenga/Valdostano lènva/Piemontese lenga/Occitano lenga/Italiano lingua
    Arpitano nuet/Valdostano nèt/Piemontese neuit/Occitano nuèch/Italiano notte
    Arpitano églésé/Valdostano éillise/Piemontese césa(o gésia)/Occitano glèisa/Italiano chiesa
    Arpitano fromâjo/Valdostano fromadzo/Piemontese formagg/Occitano formatge/Italiano formaggio
    Arpitano savon/Valdostano savon/Piemontese savon/Occitano sabon/Italiano sapone

  6. #776
    Vento forte L'avatar di galinsog@
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Altra roba abbastanza buffa, ma comune a buona parte del Nord Italia sono i costrutti sintattici analoghi ai gallicismi del francese, tipo "Ne vegnu de dite"... che poi passano nell'italiano regionale nella sua forma colloquiale ("Ne vengo da dirti" al posto di "Ti ho appena detto").

  7. #777
    Burrasca forte L'avatar di meteo_vda_82
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da Matëlmaire Visualizza Messaggio
    Ahahah, da me si parla il patois ma a ben pensarci andrebbe chiamato franco-provenzale alpino o, al più, arpitano valdostano. Non so se conoscete questo personaggio (ha anche una sua pagina su Wikipedia): Joseph Henriet - Wikipedia

    Arpitano clâ/Valdostano clliou/Piemontese ciav/Occitano clau/Italiano chiave
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    Arpitano lenga/Valdostano lènva/Piemontese lenga/Occitano lenga/Italiano lingua
    Arpitano nuet/Valdostano nèt/Piemontese neuit/Occitano nuèch/Italiano notte
    Arpitano églésé/Valdostano éillise/Piemontese césa(o gésia)/Occitano glèisa/Italiano chiesa
    Arpitano fromâjo/Valdostano fromadzo/Piemontese formagg/Occitano formatge/Italiano formaggio
    Arpitano savon/Valdostano savon/Piemontese savon/Occitano sabon/Italiano sapone
    Lo si puo' chiamare in 3 modi almeno ma è quello (tra l'altro volevo fare una precisazione, francoprovenzale si puo' scrivere così oppure franco-provenzale). comunque informalmente da noi si dice più "patois" ("patoué" in patois ) anche se un tempo in Francia il termine "patois" era un dispregiativo (già si vedeva il "disprezzo" dello stato centrale Francese per gli idiomi locali e i dialetti).
    Si certo che conosco Joseph Henriet (di fama e di vista), "Indépendantiste" degli anni 70/80/90 (ma che è tornato alla ribalta ultimamente)

  8. #778
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da meteo_vda_82 Visualizza Messaggio
    Lo si puo' chiamare in 3 modi almeno ma è quello (tra l'altro volevo fare una precisazione, francoprovenzale si puo' scrivere così oppure franco-provenzale). comunque informalmente da noi si dice più "patois" ("patoué" in patois ) anche se un tempo in Francia il termine "patois" era un dispregiativo (già si vedeva il "disprezzo" dello stato centrale Francese per gli idiomi locali e i dialetti).
    Si certo che conosco Joseph Henriet (di fama e di vista), "Indépendantiste" degli anni 70/80/90 (ma che è tornato alla ribalta ultimamente)
    Anche qui l'occitano delle valli si chiama "patois", ma pronunciato "patuà"
    Ha perso fortunatamente il connotato dispregiativo, almeno tra di noi
    Lou soulei nais per tuchi

  9. #779
    Burrasca forte L'avatar di meteo_vda_82
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Anche qui l'occitano delle valli si chiama "patois", ma pronunciato "patuà"
    Ha perso fortunatamente il connotato dispregiativo, almeno tra di noi
    Qua non ha mai avuto il connotato dispregiativo a dire il vero, questo in Francia fino al secolo scorso...

  10. #780
    Calma di vento L'avatar di Matëlmaire
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    Predefinito Re: Strani nomi di cose dialettali

    Citazione Originariamente Scritto da meteo_vda_82 Visualizza Messaggio
    Qua non ha mai avuto il connotato dispregiativo a dire il vero, questo in Francia fino al secolo scorso...
    Se parli mali del patois in Valle d'Aosta vieni guardato malissimo, altroché. Beh, forse qualche anno fa era anche peggio, al giorno d'oggi direi che tutto sommato è un po' diverso.

    Anni fa mio padre mi aveva raccontato che lo avevano buttato fuori da un bar di Aosta perché si era messo a parlare in piemontese con un suo amico di Settimo Vittone, giusto per rendere l'idea.
    Ultima modifica di Matëlmaire; 15/04/2020 alle 21:25

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