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  1. #431
    Burrasca
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    Predefinito Re: Le città più belle d'italia e le più brutte

    Citazione Originariamente Scritto da Belumat Visualizza Messaggio
    Io sono stato in Canada, a Toronto qualche anno fa.
    Bellissima città e bellissimo l'hinterland, in special modo la Penisola del Niagara, dove mi sentivo praticamente "a casa" dato che c'erano distese e distese di bellissimi vigneti e aziende agricole, che offrivano (forse un po' scopiazzando noi qua in Europa) vini e prodotti locali.
    Mancava peró una cosa che da europeo percepisci subito: la mancanza di centri storici antichi, di tradizioni antiche.
    Quello (purtroppo per loro) non lo possono replicare, diciamo che forse da questo punto di vista a volte la sensazione é di alienazione perché é tutto un po' cosí.
    E' una cosa anche molto italiana. Le città medievali e rinascimentali italiane erano molto grandi per l'epoca, e ancora dopo metà '800 città oggi di dimensioni "minori" come Padova e Verona (e altre in Italia) entravano nelle classifiche continentali delle prime 50 città europee, se non ricordo male (avevo visto una classifica pochi mesi fa); con pochissime eccezioni (es. Pescara e Latina). La Padova occupata dagli italiani nel 1866, era molto più popolosa dell'Atlanta bruciata dai nordisti nel 1865 (ora vai a vedere chi è la metropoli). Anche in giro per l'Europa, la guerra o lo sviluppo edilizio (in alcuni casi già nel XIX secolo) hanno spesso rimodellato i centri storici; però è vero che il centro città rimane, un po' ovunque in Europa, un quartiere vitale e commerciale, mentre in Nord America non esiste se non in pochissimi casi.

  2. #432
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    Predefinito Re: Le città più belle d'italia e le più brutte

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    E' una cosa anche molto italiana. Le città medievali e rinascimentali italiane erano molto grandi per l'epoca, e ancora dopo metà '800 città oggi di dimensioni "minori" come Padova e Verona (e altre in Italia) entravano nelle classifiche continentali delle prime 50 città europee, se non ricordo male (avevo visto una classifica pochi mesi fa); con pochissime eccezioni (es. Pescara e Latina). La Padova occupata dagli italiani nel 1866, era molto più popolosa dell'Atlanta bruciata dai nordisti nel 1865 (ora vai a vedere chi è la metropoli). Anche in giro per l'Europa, la guerra o lo sviluppo edilizio (in alcuni casi già nel XIX secolo) hanno spesso rimodellato i centri storici; però è vero che il centro città rimane, un po' ovunque in Europa, un quartiere vitale e commerciale, mentre in Nord America non esiste se non in pochissimi casi.
    Una cosa che amo delle zone residenziali in Nordamerica (in genere non c'è grande differenza fra il Canada e gli USA in questo) é che hanno molto verde intorno, ma anche le piante quelle lungo la strada, spesso le lasciano crescere e diventano molto grandi e ombreggianti.
    Poi esteticamente le case senza recinzione davanti ma coi giardini "liberi" sono molto carine.

  3. #433
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    Predefinito Re: Le città più belle d'italia e le più brutte

    Innamorato da sempre di Firenze

  4. #434
    Burrasca
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    Predefinito Re: Le città più belle d'italia e le più brutte

    Citazione Originariamente Scritto da Belumat Visualizza Messaggio
    Una cosa che amo delle zone residenziali in Nordamerica (in genere non c'è grande differenza fra il Canada e gli USA in questo) é che hanno molto verde intorno, ma anche le piante quelle lungo la strada, spesso le lasciano crescere e diventano molto grandi e ombreggianti.
    Poi esteticamente le case senza recinzione davanti ma coi giardini "liberi" sono molto carine.
    E' un'urbanistica di tradizione e ispirazione britannica, pur con qualche differenza. Anche qui c'è molto verde e ogni casa ha il proprio giardinetto. Una differenza, appunto, è che i nordamericani spesso vivono in case isolate, più simili alle nostre villette che alle comuni case a schiera inglesi: vivendo qui, invece, capisci le case degli hobbit di Tolkien

  5. #435
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    Predefinito Re: Le città più belle d'italia e le più brutte

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    E' un'urbanistica di tradizione e ispirazione britannica, pur con qualche differenza. Anche qui c'è molto verde e ogni casa ha il proprio giardinetto. Una differenza, appunto, è che i nordamericani spesso vivono in case isolate, più simili alle nostre villette che alle comuni case a schiera inglesi: vivendo qui, invece, capisci le case degli hobbit di Tolkien
    Verissimo
    Comunque sí, specialmente qua al Nord vige un po' la regola e tradizione della villetta singola con tutto verde intorno, ché esteticamente é molto bello e grazioso nel suo complesso

  6. #436
    Brezza tesa L'avatar di Turgot
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    Predefinito Re: Le città più belle d'italia e le più brutte

    Sto frequentando un master a Padova e sono già innamorato.
    Visti i suoi legami con Bologna fin dal Medioevo per via dell'università ricorda davvero molto il capoluogo emiliano, con vicoli porticati e fondo in pavé. In aggiunta l'inevitabile spirito studentesco che pervade l'intera città, d'altronde il campus raccoglie 75 mila studenti l'anno.

    Those who are not shocked when they first come across quantum theory cannot possibly have understood it. (N.Bohr, 1952)

  7. #437
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    Predefinito Re: Le città più belle d'italia e le più brutte

    Citazione Originariamente Scritto da Turgot Visualizza Messaggio
    Sto frequentando un master a Padova e sono già innamorato.
    Visti i suoi legami con Bologna fin dal Medioevo per via dell'università ricorda davvero molto il capoluogo emiliano, con vicoli porticati e fondo in pavé. In aggiunta l'inevitabile spirito studentesco che pervade l'intera città, d'altronde il campus raccoglie 75 mila studenti l'anno.
    Padova é molto bella come città

  8. #438
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    Predefinito Re: Le città più belle d'italia e le più brutte

    Citazione Originariamente Scritto da Turgot Visualizza Messaggio
    Sto frequentando un master a Padova e sono già innamorato.
    Visti i suoi legami con Bologna fin dal Medioevo per via dell'università ricorda davvero molto il capoluogo emiliano, con vicoli porticati e fondo in pavé. In aggiunta l'inevitabile spirito studentesco che pervade l'intera città, d'altronde il campus raccoglie 75 mila studenti l'anno.
    Behh..
    Citazione Originariamente Scritto da Belumat Visualizza Messaggio
    Padova é molto bella come città
    Quoto..



    È stata una sorpresa pure per me.
    Come rapporto studenti : cittadinanza è una delle migliori d'Europa.

    Ma dal punto di vista urbanistico è incredibile il suo centro storico, questi popoli Venetici che si sono latinizzati ma fin da subito distinguendosi dai Romani e tirandosi su l'autolegittimazione col mito-fondativo (fake) d'esser figli di Antenore, un troiano che scappava dalla guerra di Troia..

    Solo questa storiella fondativa carica Padova di storie, biografie e vicende incredibili che si ritrovano in ogni angolo.
    In zona Borgo Altinate c'è un'antica chiesetta bizantina, che ha appena 1100 anni d'età, credo sia Santa Sofia, meravigliosa.
    Lì vicino visse e compose il Tartini (quello del "trillo del diavolo"), più in là su un'altra tavola marmorea su una parete si legge di Napoleone, più in là ancora si legge del Tríssino, umanista e italianista del ´500 che ivi visse e scrisse.
    Poi la palma di Goethe all'orto botanico più antico d'Europa, aperto nel 1545 ed esteso nel 2007 con un progetto stupendo.
    Poi gli studi galileiani.
    Poi Prato della Valle, il Santo e Santa Giustina, ma scherziamo?
    Padova è un gioiello.

    Sono i padovani che mi fanno per molti di loro cac***.
    Ma vale per molte città questo.
    Stesso dicasi del contesto urbano attorno a Padova, che col boom economico è stato definitivamente distrutto.
    I canali navigabili, i parchi d'acqua, le vie d'acqua, ne son rimasti pochissimi ora, il resto è fogna cementizia e deprimente grigio asfalto con ettari di capannoni sfitti, biodiversità uccisa e terreni fertilissimi cementificati in nome del PIL.


    Dopo i campi di sterminio, è giunto lo sterminio dei campi..


    Scriveva Andrea Zanzotto da Pieve di Soligo, un po' più a Nord, ma non meno colpito dallammer** del boom economico cieco, sordo e incapace di ragionare in chiave di benessere.
    Adesso i pfas, i liquami e l'inquinamento delle falde in Valdobbiadene e in molte province venete è una delle eredità più pesanti di quella sbornia laida che fu il boom economico.


    Evviva Padova comunque, più di Treviso.

  9. #439
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    Predefinito Re: Le città più belle d'italia e le più brutte

    Citazione Originariamente Scritto da Heinrich Visualizza Messaggio
    Behh..
    Quoto..



    È stata una sorpresa pure per me.
    Come rapporto studenti : cittadinanza è una delle migliori d'Europa.

    Ma dal punto di vista urbanistico è incredibile il suo centro storico, questi popoli Venetici che si sono latinizzati ma fin da subito distinguendosi dai Romani e tirandosi su l'autolegittimazione col mito-fondativo (fake) d'esser figli di Antenore, un troiano che scappava dalla guerra di Troia..

    Solo questa storiella fondativa carica Padova di storie, biografie e vicende incredibili che si ritrovano in ogni angolo.
    In zona Borgo Altinate c'è un'antica chiesetta bizantina, che ha appena 1100 anni d'età, credo sia Santa Sofia, meravigliosa.
    Lì vicino visse e compose il Tartini (quello del "trillo del diavolo"), più in là su un'altra tavola marmorea su una parete si legge di Napoleone, più in là ancora si legge del Tríssino, umanista e italianista del ´500 che ivi visse e scrisse.
    Poi la palma di Goethe all'orto botanico più antico d'Europa, aperto nel 1545 ed esteso nel 2007 con un progetto stupendo.
    Poi gli studi galileiani.
    Poi Prato della Valle, il Santo e Santa Giustina, ma scherziamo?
    Padova è un gioiello.

    Sono i padovani che mi fanno per molti di loro cac***.
    Ma vale per molte città questo.
    Stesso dicasi del contesto urbano attorno a Padova, che col boom economico è stato definitivamente distrutto.
    I canali navigabili, i parchi d'acqua, le vie d'acqua, ne son rimasti pochissimi ora, il resto è fogna cementizia e deprimente grigio asfalto con ettari di capannoni sfitti, biodiversità uccisa e terreni fertilissimi cementificati in nome del PIL.


    Dopo i campi di sterminio, è giunto lo sterminio dei campi..


    Scriveva Andrea Zanzotto da Pieve di Soligo, un po' più a Nord, ma non meno colpito dallammer** del boom economico cieco, sordo e incapace di ragionare in chiave di benessere.
    Adesso i pfas, i liquami e l'inquinamento delle falde in Valdobbiadene e in molte province venete è una delle eredità più pesanti di quella sbornia laida che fu il boom economico.


    Evviva Padova comunque, più di Treviso.
    Che ci sia il cosidetto fenomeno dello "urban sprawl" é vero, é un fenomeno comune a svariate zone del Nord Italia (e non solo). Comunissimo anche in Nordamerica, ricordo per esempio a Toronto quando ero là, ci son "neighbours" in continua espansione attorno alla città. Anche Bolzano\Bozen vi rientra eh, ricordo ancora chiaramente quegli ultimi lembi di campagna mangiati dal cemento nei lotti denominati "Prati di Gries" se non sbaglio. Per non parlare sempre di Bolzano owest che in pratica fra Kaiserau e Sigmundskron (fatta in treno svariate volte) ormai non c'é quasi piú soluzione di continuitá. Probabilmente una volta erano abbastanza distanti.
    Purtroppo (o per fortuna a seconda dei punti di vista) a Bolzano lo spazio é poco per cui ci son dei limiti allo sviluppo urbano.
    Qua in Painura Padana essendo piú libero morfologicamente (é quasi tutto piatto) i limiti sono meno evidenti.
    Ci sono eccezioni comunque, anche qua.

    Il grosso dello sviluppo comunque é stato fatto indicativamente fino a fine anni '90 \inizio 2000, poi c'é stato un deciso rallentamento.

    La Regione comunque da un po' di anni ormai ha introdotto con decisione delle leggi molto rigide, tanto che per esempio in zona agricola (a meno che non ci siano particolari motivazioni) é proibito costruire del nuovo.
    Quello che puoi fare é spostare i volumi, andando cosí a rinnovare le abitazioni a beneficio sia del territorio (vengono abbattuti i ruderi) sia dell'eco-sostenibilità della casa.

    I capannoni sono spesso delle brutture é verissimo.
    Ma molti di quelli sfitti, vengono attualmente abbattuti e rinnovati da nuove aziende, perché essendoci limiti strettissimi a nuove costruzioni non si puó piú costruirne su suoli liberi, ma su quelli già occupati.

  10. #440
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    Cool Re: Le città più belle d'italia e le più brutte

    Discussione affascinante, che mi appassiona, su cui ho studiato anche qualcosina e che mi infervora anche perciò rispondo per punti:
    Citazione Originariamente Scritto da Belumat Visualizza Messaggio
    Che ci sia il cosidetto fenomeno dello "urban sprawl" é vero, é un fenomeno comune a svariate zone del Nord Italia (e non solo). Comunissimo anche in Nordamerica, ricordo per esempio a Toronto quando ero là, ci son "neighbours" in continua espansione attorno alla città. Anche Bolzano\Bozen vi rientra eh, ricordo ancora chiaramente quegli ultimi lembi di campagna mangiati dal cemento nei lotti denominati "Prati di Gries" se non sbaglio. Per non parlare sempre di Bolzano owest che in pratica fra Kaiserau e Sigmundskron (fatta in treno svariate volte) ormai non c'é quasi piú soluzione di continuitá. Probabilmente una volta erano abbastanza distanti.
    Purtroppo (o per fortuna a seconda dei punti di vista) a Bolzano lo spazio é poco per cui ci son dei limiti allo sviluppo urbano.
    Qua in Painura Padana essendo piú libero morfologicamente (é quasi tutto piatto) i limiti sono meno evidenti.
    Ci sono eccezioni comunque, anche qua.

    Il grosso dello sviluppo comunque é stato fatto indicativamente fino a fine anni '90 \inizio 2000, poi c'é stato un deciso rallentamento.

    La Regione comunque da un po' di anni ormai ha introdotto con decisione delle leggi molto rigide, tanto che per esempio in zona agricola (a meno che non ci siano particolari motivazioni) é proibito costruire del nuovo.
    Quello che puoi fare é spostare i volumi, andando cosí a rinnovare le abitazioni a beneficio sia del territorio (vengono abbattuti i ruderi) sia dell'eco-sostenibilità della casa.

    I capannoni sono spesso delle brutture é verissimo.
    Ma molti di quelli sfitti, vengono attualmente abbattuti e rinnovati da nuove aziende, perché essendoci limiti strettissimi a nuove costruzioni non si puó piú costruirne su suoli liberi, ma su quelli già occupati.
    Non c'è fortuna nell'espansione edilizia su terreni vergini. C'è solo rovina, malessere e morte per noi poi.
    E questo doveva esser chiaro già anni fa, lo è adesso con un ritardo drammatico sulla salute psicofisica di tantissimi.

    Sul secondo sottolineato: apriti cielo! In Veneto ci sono comitati di cittadini ruggenti e furibondi che per fortuna han vinto cause contro l'imprenditore edile-carogna di turno, contro l'assessore corrotto di turno e contro il sindaco-tendenzialmente Lega-di turno.

    Il consumo di suolo è la condanna della civiltà umana.
    Se non l'abbiam capito noi italiani che avevamo i paesaggi urbani e rurali più belli del mondo con buona pace dei cinesi, non lo capisce nessuno.


    Fenomeno dello "urban sprawl" non lo definirei per l'Italia ma lo lascerei esclusivamente alle aree metropolitane oltreoceano.
    Per una questione storica: l'espansione e stratificazione edilizia è nel DNA europeo essendo il "vecchio continente" appunto vecchio.

    Ma i danni fatti col boom economico, sono solo danni. Certo: siamo usciti dalla povertà, a che prezzo però, e siamo divenuti potenza industriale.
    A che prezzo però?
    Dieci cento mille boom economici? No, mai. Non con me, piuttosto venga una eco-dittatura.

    Esagerando intendo ribadire quel che i mercati ormai sanno: il paradigma è cambiato.
    Il danno ambientale e paesaggistico è enorme e recuperare non si può sempre ovunque.

    Ci sono perle medievali tipo Cittadella - Montagnana - Marostica - Este col borgo medievale ancora dentro le sue mura originali, mentre fuori la città novecentesca è estesa anche 4x 5x e questa quadruplicata cubatura è sostanzialmente aree industriali e produttive.

    Antonio Albanese ci andò giù pesante col suo personaggio dei "Perego", per criticare il modello sociale di imprenditore edile di successo, ma svuotato di tutto il resto.
    Si può anche fare il proprio b.a.u. e stracciare la concorrenza e anche umiliarla e seppellirla viva e senza pietà, ma rispettando il suolo.
    Non possiamo permetterci più altra erosione.


    E infatti la pianura padana, purtroppo col minuscolo, è paesaggisticamente morta.
    Uno schifo.

    Andatevi a vedere le città francesi in Provenza: Nimes, o Arles: su una piana, circondata da colline. Dalle cui cime si può nettamente distinguere inizio e fine della città e la campagna estendersi liberamente per km.
    La densità abitativa dell'Italia le ha rovinato il paesaggio purtroppo. Leggetevi i diari di viaggi dell'epoca del Gran Tour, fra fine '700 ed inizi '800: l'Italia era un Eden.
    Adesso è un Purgatorio da purgare ancora.



    Il Veneto paesaggisticamente è una regione completa, eppure ha compromesso molti suoi ecosistemi in modo stupido, tipico di quelle società che escono dalla povertà in fretta ed in modo sregolato.
    Purtroppo è una storia occidentale diffusa, nonché globale. La Cina negli ultimi 30 anni ha cementificato più degli USA negli ultimi 100 anni!
    Un miracolo se non siamo già in pandemia..


    Ah no...aspè...




    Per quanto mi riguarda, la gestione del paesaggio urbano e rurale è tutto. Vuol dire PIL, terziario e non altro, vuol dire benessere collettivo e vuol dire storie ed identità tutelate.
    Non ci sono anti-gretini che reggano. Questi sono cardini, scientifici fra l'altro, su cui si muovono i maggiori studi urbanistici del mondo negli ultimi anni.
    S'è finalmente riscoperto che circondarsi del verde è qualificante.


    "Mio nonno si è messo a costruire il primo capannone in eternit più grande del paese; mio padre si vanta d'averlo fatto ancora più grande. Io ho costruito quello grandissimo!
    Mio figlio si droga: ha capito che non potrà costruire un capannone più grande.."


    -
    Cit. Ant. Albanese, 2003

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