Certo, è chiaro che se uno si installa un impianto autonomo, deve pagare il suo e nient'altro, sennò quale sarebbe la convenienza?
.....sulla data dell'accensione....ma chi ti becca?
Anche scaricare gli mp3 è illegale, eppure
appunto, considerando tutti questi fattori,
la forbice quale potrebbe essere?
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Sono ormai prossimo al diploma di termo-idraulico e ti posso dare qualche dritta.
Un condominio può decidere di installare un impianto autunomo, ma per cause di forze maggiori (eventuali troppi consumi) il riscaldamento già esistente dovrebbe essere tolto o messo in disuso, quindi questo cosa vuol dire? Che tutti dovranno partecipare al "nuovo progetto" e ogni condomino dovrà sborsare i soldi per le spese.
I consumi sono abbastanza variabili, ma in genere a famiglia, durante tutto il periodo invernale, i 1.000€ possono essere raggiunti senza troppe difficoltà.
In casa ho 24° (ventiquattro!). Al massimo accendo in condizionatore.
Questa abitazione è particolarmente calda (esposizione a sud, altre case attigue, mura spesse) tant'e che non ho mai visto meno di 17° senza riscaldamento (in genere accendo sotto i 19° quindi molto raramente).
E' solo curiosità,
fortunatamente ne abito in condominio e nemmeno ho un impianto di riscaldamento centralizzato....
no scusami ma non ho capito
è chiaro che un condomino se dovesse decidere di fare questo tipo di modifica, lo fa per abbassare i consumi (in quanto leggo temperature raggiunte davvero assurde) e per poterlo accendere quando vuole.
Appurato questo,
che c'entrano gli altri?
Nel senso, non sono un idrauilico o un termotecnico, ma credo che l'impianto centralizzato ha la differenza rispetto ad un impianto autonomo solo nell'alimentazione,
ovvero nella caldaia, che una scalda tutti.
Per il resto in ogni appartamento, c'è un tubo che entra e uno che esce (presumo ci siano delle valove di zona o collettori sulle scale o comunque su ogni piano),
quindi basterebbe isolare l'appartamento che vuole fare l'impianto autonomo dal vecchio impianto centralizzato,
e al massimo, "cavallottare" nei collettori, i tubi del relativo appartamento.
dico una scemenza?![]()
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Il tuo ragionamento non fa una piega, ma allora non ti seguo con il discorso di prima... un condominio se ha un impianto autunomo dovrà pur sempre essere centralizzato! La caldaia è una sola anche in questo caso, se parte il riscaldamento da me al primo piano, parte da te anche all'ultimo.
Forse tu volevi dire "un condomino non può mettersi una caldaia a se e tagliarsi fuori dall'impianto condominiale?"
La logica era che l'impianto era progettato per andare in un certo modo con un certo numero di utenze e farlo funzionare con meno utenze connesse lo faceva lavorare in un punto meno conveniente della curva di rendimento, di efficienza. A volte (spesso) le norme prendono in considerazione la convenienza collettiva, piuttosto che quella dei singoli. Ma ora il problema mi pare non si ponga più.
Mi dicono che ci sono zone dove girano i vigili a controllare di casa in casa. Ma mi stupirei se fossero luoghi diversi da comuni tedescofoni dell'Alto Adige. Un controllo non l'ho mai avuto e nessuno mi ha mai detto di averlo avuto. In autunni anche frescolini dei decenni passati ho pacificamente acceso quando ce n'era bisogno senza aspettare il sindaco, tra l'altro osservando che il mio vicino vigile urbano aveva acceso anche lui. Anzi, sentendo più che osservando, perché il suo bruciatore faceva un casino tale che lo sentivo fin dentro casa mia, sembrava un camion-rimorchio carico di sassi sul passo Pordoi.
Bella domanda. Ipotizziamo un appartamento di un'ottantina di metri quadri in un condominio con altri appartamenti su tre lati e finestre a ovest riscaldato a metano con soffitti sui 250 cm? Direi da qualche migliaio di euro (ma non poi così tanti) nei paesi più freddi del Nord a poche centinaia in aree miti del centro-sud, a zone dove non ci sono neanche i termosifoni e si accende un bracere o una piccola stufa nelle aree più calde. Dipende...
Credo che si possa in qualche modo calcolare (con le grandi approssimazioni dovute appunto a isolamento, esposizione, dimensioni, infissi ecc) basandosi sulle temperature medie. Un conto è scaldare da -8 a +20 e un altro conto è scaldare da +12 a +20. Solo che scommetto che la curva di consumo al variare della temperatura media non è lineare e non è facile fare una stima. La mia era di 1h in più per 1°C in meno, e poco meno di 1 litro di gasolio per un'ora di riscaldamento (tenendo sotto controllo il consumo di acqua sanitaria, cioè neutralizzandola statisticamente). Un conto è un inverno da 300 ore, un altro un inverno da 650 ore e un altro ancora un inverno da 1000 ore di riscaldamento.
Poi considera il grado di continentalità della zona (e dell'annata). In questo topic parliamo di riscaldamento e siamo in ottobre. Ci sono ottobrate in cui si parla di spiaggia. Incide un bel po' anche il riscaldamento non-invernale. Nei paesi freddi si scalda tutto l'anno. Mi dicono che certi anni Livigno ha medie annue attorno a 0°C o sottozero. In quel posto un po' o tanto scaldi tutto l'anno.
Cmq ho guardato in Arpa Piemonte le medie di Borgomanero dell'anno scorso. Non è posto da cavarsela con quattro tronchetti. Le medie invernali sono bassine (1,6°C la media dei tre mesi invernali l'anno scorso) e bisogna spendere.
Ultima modifica di Borat; 11/10/2010 alle 21:26
No, ancora spento il riscaldamento. Su dove dormo sono in minima stagionale a +19.1°C, quasi certo un risveglio con +18.x, ma sopporterò.
Giù i miei sono un po' più freddolosi, hanno acceso qualche split, naturalmente in "modalità riscaldamento".
In ogni caso, a meno di deroghe, sarebbe proibito accendere fino al 15 ottobre. E in effetti solo oggi ho visto qualche canna fumaria in attività.
Beh credo che Borgomanero sia inserito nella zona f, cioè quella in cui si può accendere il riscaldamento in qualsiasi giorno dell'anno, o al massimo nella zona e (riscaldamento permesso dal 15/10 al 15/4 credo).
Qui abbiamo il riscaldamento privato, ma per ora non l'abbiamo acceso. Siamo nella fase in cui ci sono stanze dove si sta benissimo, altre dove si schiatta di caldo e altre dove si schiatta ugualmente di freddo. Quando avevamo il riscaldamento centralizzato c'erano giorni in cui faceva già freddo (es. ottobre 2007) e la temperatura scendeva quasi a 15°C ma nessuno poteva accendere niente, e giorni tipo l'inverno del 2007 in cui giravamo a maniche corte e sudavamo...
La cosa bella è stata quando stavo in Alto Adige e abbiamo acceso il riscaldamento ad inizio agosto. Temperatura interna di 17°C ed esterna di 7°-8°. Ma è capitato di peggio!
Comunque. Per quanto riguarda il freddo a Roma, non siamo mica sulle coste indonesiane. Non è che soltanto in pianura padana fa freddo. Capita spesso qui a Roma di sera che facciano meno di 5°C o anche meno di 0°, che non è tutto sto gran freddo ma comunque si sente e si può soffrire, e soprattutto capita che insieme a queste temperature soffi la tramontana. Oppure capita di sentire l'umidità del tevere o del mare. La media minime dell'Urbe a gennaio è di circa 2°C, che comunque sono una temperatura a cui si può sentire freddo. Al centro quanto saranno? Forse 5°? Comunque, c'è tanta gente che sente freddo e non perchè sono romani sprovveduti. Mi sembrano un pò superficiali certe considerazioni.
Poi beh, io sento di gente che grida Quanto fa freddo se in un giorno di giugno fanno 18°C, quindi è tutto molto relativo.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
no , purtroppo, e' centralizzato, 21 in camera 22 in salotto , per me lo accenderei la sera, bisogna aspettare il 15.Volevo accendere il clima a 30 ma mia moglie ha nascosto il telecomando!In ambulatorio oggi 5' a 30 per togliere un attimo l'umidita' dai 18.5 ai 19.5( devo visitare).In sala d'attesa erano in 20 e si scaldavano da soli col calore umano![]()
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