Quoto e aggiungo ..... quest' estate ho fatto la "feltrina" , la strada che porta da Treviso a Feltre per poi far visita a degli amici a San Martino di C. (TN) , location splendida e ben curata , al ritorno ho avuto la bella idea di tornare per Agordo, quindi a Fiera di Primiero (TN), sempre location splendida, ho fatto il passo Cereda per entrare nel Veneto (BL), non ti dico sembrava di entrare in Yugoslavia 20 anni fa , il primo paese Gosaldo (BL), un degrado spaventoso e così per tutta la valle , poi verso Agordo la situazione migliora ma il divario resta enorme , confermo non servono i cartelli per i confini
Giuliano Nardin
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E' ovvio che per le regioni del sud sarebbe un tracollo clamoroso: Non oso immaginare le sanità o le altre PA che adesso stanno insieme per un miracolo con i soldi statali (del Nord), che fine farebbero con meno soldi. Tutte palle quelle sul fatto che il federalismo faccia bene, perchè dà responsabilità, a chi non ne ha: una regione Sicilia, prima di "andare meglio perchè si responsabilizza", subirebbe un tracollo allucinante, ove in chissà quale modo le mafie ci camperanno. Ma la questione è che in Sicilia (solo un esempio), sono evidentemente d'accordo in tutto ciò, visto che hanno votato in massa chi fa del federalismo una bandiera, solo perchè la secessione è ormai ridicola anche per loro. Indi si tengano il federalismo e il ponte sullo stretto, e tanti auguri.
Giovanni Tesauro
Responsabile Rete Stazioni Meteorologiche MeteoNetwork-Meteo.it
Dati in diretta da Capiago Intimiano (CO, 375 m s.l.m.) http://www.dropedia.it/stazioni/intimiano_sud/index.htm
Diciamo anche che se 150 anni di assistenzialismo non hanno prodotto nulla di così apprezzabile in termini di ridimensionamento del divario N-S forse è il caso di rivedere qualcosa.
Per ragioni storiche e sociali alcune regioni d'Italia (segnatamente le ex-borboniche e parte delle ex-pontificie) non hanno mai avuto modo di gestirsi o di avere responsabilità elevate. Che questo giovi alla lunga ne dubito e mi pare che i fatti e i dati siano quasi inconfutabili.
Altrove dove della capacità imprenditoriale si è fatta un'arte e il rischio è sempre stato un aspetto della vita economica (se ce la fai con le tue forze bene, altrimenti sei sul lastrico) la mentalità è totalmente diversa.
Bisognerebbe mediare tra i due estremi, a mio parere.
Sono d'accordo con te, ma per me è PALESE che se si tolgono risorse di botto a chi da un secolo e mezzo non è mai stato in grado di gestirle, è una condanna a morte, altro che presa di responsabilità. Ci vorrebbero altre soluzioni se si tenesse veramente a fare delle nostre zone "depresse" sede di rinascita economica e sociale; ribadisco che se va bene a loro che le mie tasse rimangano in parte a me senza finanziare i loro sprechi, direi meglio per tutti, ma penso sia meglio solo per me.
Giovanni Tesauro
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Si rischia che le zone che restano indietro facciano da ancora per l'intera economia nazionale perchè volenti o nolenti ci si ritroverà sotto la stessa bandiera...è quello il mio timore.
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
E fanno bene, visto che la mirabolante ultima finanziaria, con una bella filosofia di "lotta agli sprechi" (cit.), toglie 1 miliardino di E alla Lombardia (unica regione ad aver ridotto la spesa corrente) e quasi nulla alla Sicilia. Evidentemente sanno bene anche loro che il ""federalismo"" in voto è una grandissima baggianata in salsa italiana, quindi tutta confusione e basta
Sciroccofilo e autunnofilo
Monitoraggio con stazione meteorologica Davis Vantage Vue
Amen, a un certo punto. Contribuire va benissimo ed è giusto e liberale, contribuire con proporzione 1:7 (dai 7, ricevi 1) è da imbecilli e pure masochisti, eppure è quel che facciamo al momento, e non ne possiamo più. Peraltro non è nemmeno una questione politica, perchè indipendentemente dal colore tutti vengono a ciucciare qua.
Se le altre regioni non ce la fanno a tenersi in piedi se noi ci teniamo metà o anche solo un terzo delle nostre entrate (mica il 90%...), direi che siano problemi più loro che nostri.
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