Come se ci fossero poche altre leggi che si sovrappongono l'una con l'altra...
Qui: CGIA
Invece sono quasi sempre in radicale disaccordo col giardiniere in materia di questioni diciamo "politiche" (ma qui non è tanto una faccenda politica... o
meglio "si ma non proprio/non solo")... e me ne dispiace.
Detesto essere in disaccordo con le persone che stimo, eppure è un destino....
Mi infastidisce il suo argomentare "donabbondiesco" (seppur "laico") e anche spesso
sottilmente (come in questo caso) "benpensante" (deve fare quello che "ooh le
scuole devono essere tutte presenza rigore e dovere")
Poi tempo fa se ne uscì con un messaggio allucinante (non glielo ho perdonato) in cui si chiedeva, per uscire dalla situazione schifosa in cui eravamo , cosa ne
pensavamo di un temporaneo eventuale periodo "autoritario"....
EEEEH??!?Feci un salto sulla sedia ! Una persona NON DEVE NEMMENO PENSARE COME IPOTESI, tali "soluzioni"....
e a maggior ragione non sono ammissibili da una persona della sua immensa levatura intellettuale
(Stefano qua dentro fa le scarpe a quasi tutti, me per primo, in materia di
sagacia)
Cmq per smuoverlo dai suoi atteggiamenti "Donabbondieschi laici con marcata seppur pacata inclinazione a destra"basta fargli il nome della....ex casa regnante!
Diventa UNA BESTIA!
C.
"S'è la notizia fossi confermata sarò zio."
mah no Ale,il mio discorso era diverso...cioè mi pare che ci sia un sentimento,non supportato da testi "fiscali" visto che proviene anche da chi è in "debito" con lo stato,che si basa su una sorta di presunzione di diversità...cioè nel movimento valsesiano che citavo nessuno parla di tasse,avanzi/disavanzi,ecc ma di un legame "culturale" con popolazioni dell'arco alpino che giustificherebbe una "secessione".
Quelli che vogliono fare la Regione Salento che motivazioni adducono???
Sono io il primo ad essere incavolato come una bestia vista la condizione del Piemonte ma francamente non lego questo al concetto di unità d'italia ma più al malfunzionamento e al malgoverno del paese (e parlo di 60 anni di governo se non di più).
Il sistema italia non funziona,ed è evidente,di certo non perchè è unita ma perchè chi doveva farlo funzionare non è stato in grado di farlo.
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
Veramente il Lazio ha un residuo fiscale attivo, meglio di Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. che te possino NoSync..
http://www.cgiamestre.com/portal/sho...php?id_n=22203
Ultima modifica di Vyborg; 10/02/2011 alle 14:43
E chi ha mai detto nulla del Lazio? Anzi, prima ho citato Roma insieme a Milano come una delle maggiori "vittime". La propaganda di "Roma ladrona" non mi prenderà mai.
(oltre al periodo antecedente, comunque, c'è tuttavia da considerare anche questo)
Sono convinto che se un bravo docente insegnasse ad una scolaresca cosa significa unità d'Italia, sarebbe meglio che mandare i medesimi bambini un giorno a casa in vacanza. O se vuoi fai un compromesso: il giorno prima tieni una bella lezione su cosa vuol dire morire per unificare un paese, per un ideale di unità e libertà ed il giorno dopo tutti a casa.
Ora che ci penso però, su certi argomenti ho sentito docenti dire cose invereconde, non per ignoranza quanto per trinariciutismo conclamato.
Mi hai convinto. La Gelmini è una stronza ed è assai meglio mandare i bimbi a casa con sollievo di tutti piuttosto che correre il rischio di farli assistere impotenti a qualche comizio.
CR 1
Gdr 0
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Partiamo da un presupposto ben definito: culture anche estremamente disparate possono felicemente convivere in uno stato ben organizzato (vd. Svizzera).
Ciò detto, uno stato è un'entità politica atta a garantire stabilità, pace e benessere ai suoi cittadini. Se non ne è in grado, come a mio avviso lo stato italiano da sempre, l'esperimento è fallito ed amen, si prova qualcosa di nuovo. Le fregnacce culturali (da una parte la ricchezza data dalle differenze, dall'altra le difficoltà ed i conflitti dati dalle diversità) sono, appunto, fregnacce: le ricchezze (impalpabili, non parlo dei denari) di questo mondo non sono date da dove passa un confine o l'altro o dal colore del passaporto, e non scompaiono con uno stato in più o uno in meno. È solo ed esclusivamente questione di organizzazione più o meno funzionale, così come una famiglia o un'azienda, ed è dai ricami e dalle sovrastrutture romantiche (amor patrio, etc) che poi nascono conflitti ed odio, imho.
Io sono d'accordo con te. Se veramente qualcuno crede nella nazione italiana e vuole instillare nel popolo una coscienza patriottica, allora dovrà iniziare dalle generazioni più "malleabili" in questo senso, cioè i bambini. Molto spesso queste cose si riducono ad un giorno di vacanza in più ed un giorno in cui si può dormire di più. Benissimo, perfetto, ma allora gran parte della popolazione italiana è ipocrita.
D'altra come dici tu bisognerebbe anche saperla instillare, questa coscienza, e non credo che i docenti di qualsiasi scuola siano in grado di farlo. L'idea della Gelmini è buona in sè ma dal punto di vista pratico non so a quanto possa servire, un comizio politico di certo non aiuta i bambini a comprendere determinati problemi.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
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