Ma come... non si era detto che dovevamo risparmiare?
Invece giù milioni di euro a pioggia, manco fossimo la Banca d'Italia.
Battute a parte, gli ipotetici miliardi di euro per finanziare la costruzione di centrali nucleari è risaputo che non proverrebbero in toto dallo Stato. Come è risaputo che i privati non sarebbero disposti a finanziare la ricerca.
Son due cose ben distinte e non è detto che non debbano percorrere la stessa strada.
Cioè, finanziare la ricerca è cosa buona e giusta, ma i 44.000 GWh son sempre lì che aspettano di essere colmati, per non dire delle schifezze che quotidianamente spargiamo nell'atmosfera bruciando petrolio e carbone.
Con buona pace del protocollo di Kyoto.
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
Hai avuto modo di leggere nelle pagine precedenti che le possibilità di risparmio sono molte.
Ci vorrebbe qualche anno questo sì, ma anche per costruire le centrali nucleari ce ne vorrebbero( e con altrettanti o maggiori costi, mentre i profitti sarebbero per pochi, con le rinnovabili un pò tutti o cmq molti cittadini avrebbero una bolletta leggera rispetto perfino all'attuale e quindi i vantagi sarebbero diffusi). E' tutto un fatto culturale, di informazione seria data ai cittadini da parte di chi ci rappresenta ( con l'ausilio dei professionisti di cui si avvalgono nei vari ministeri ) e da parte degli enti di ricerca pubblici, come dell'università che dovrebbe essere in stretto collegamento con il mondo industriale e dei servizi e investire maggiormente in ricerca e nei giovani talenti. Bisogna organizzare il mondo produttivo e il settore pubblico differentemente che adesso, e poi risparmiare da parte delle utenze domestiche e gestire così il cambiamento verso uno sviluppo più sostenibile. Bisogna avere un nuovo piano energetico che sfrutti razionalmente le potenzialità del nostro Paese, minimizzando l'impatto ambientale. Se si riesce ad essere maggiormente autosufficienti senza mettere a rischio il territorio e la salute pubblica, questo costituisce un punto importante di forza per superare le sfide future
Ultima modifica di domenicix; 20/03/2011 alle 23:01
You have to be trusted by the people that you lie to. Pink fLOYD
Giusto per parlare di soldi: per quanto riguarda i 44.000 GWh, se la cifra è giusta, corrispondono a circa 30-35 GW installati di fotovoltaico ovvero, con le cifre attuali, circa 15 miliardi di euro di soli incentivi, demandando ai privati la spesa di costruzione, gestione, manuntenzione e smantellamento di difficile quantificazione, ma superiore senza dubbio ai 100-120 miliardi di euro per circa 30 anni totali. Senza contare i 1000 chilometri quadrati (!) di superficie agricola che verrebbe rovinata. Parlando di nucleare, o termoelettrico i 44000 GWh corrispondono a circa 5 GW installati, ovvero circa 4 centrali nucelari da costruire, il cui costo stimato di costruzione e gestione è intorno ai 40 miliardi di euro per 40 anni (inclusi i costi stimati di smaltimento delle scorie). Quindi non è scorretto dire che quei 44.000 GWh, con le cifre attuali e in un mondo ideale dove il malaffare non è contemplato, costerebbero ai cittadini oltre il triplo di quanto costerebbero con altri tipi di generazione.
Giusto per chiarire le illazioni (offese personali, direi) di qualcuno nei post precedenti: lavoro nel settore delle energie rinnovabili....
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Domenicix guarda che solo il 25% del fabbisogno è dovuto aglu usi domestici
Leggendo le percentuali da voi postate, mi viene da porvi un quesito: se molte aziende continuassero a beneficiare degli eco-incentivi per munirsi di autoproduzione energetica (impianti fotovoltaici integrati, quindi su tetto o simili e mini pale eoliche domestiche) di quanto calerebbe il fabbisogno?
..e se le infrastrutture pubbliche e private dei prossimi 20 anni diventassero eco-compatibili quanto fabbisogno verrebbe ulteriormente rosicchiato?
..e se aggiungessimo ancora recupero di materie prime dai rifiuti, a quanto arriveremmo?
Leggo molti contrari ideologicamente al nucleare ma "forzatamente" spinti a richiederlo per un evidente crescente fabbisogno. Una soluzione estrema non è un investimento ma un compromesso. Si investe seminando per raccogliere in futuro, la nostra semina dovrebbe essere la ricerca, sono le innovazioni a portare i risultati migliori, non le vacche grasse e le tasche rigonfie.
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Questione risparmio:
Nel mio piccolo cerco di eliminare tutte le possibili fonti di spreco, ad iniziare dalla sostituzione di tutte le lampadine a filamento con quelle a risparmio e ad un uso il più possibile sobrio dell'energia. Dopo tutto è anche un mio interesse...
Inoltre, da novembre sto facendo dei lavori di ristrutturazione della casa tra i quali è compreso il cappotto dei muri esterni con uno spessore di 10 cm in Stiferite, isolamento del sotto tetto con 10 cm di poliuretano spruzzato. Nuovi serramenti in pvc con cazzi e contro cazzi, vetri doppi basso emissivi, persiane sempre in pvc e balle varie...
Sicuramente la casa è adesso molto più confortevole sotto il profilo termoacustico: il riscaldamento (anche tramite stufa a legna) è spento da parecchi giorni e le ultime accensioni si sono limitate a poche ore la sera, quando invece negli anni in cui non avevo la coibentazione la stufa rimaneva accesa per buona parte del giorno anche nel mese di marzo.
Ma... c'è un ma! Il tutto mi è costato qualcosa come 30k euro circa. Ah, però si risparmia, eh?!![]()
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
Tra tutti gli utenti credo di essere quello che ha più avversato le tue considerazioni, probabilmente in maniera forte ma non penso di essere arrivato alle offese.
Nel caso ti chiedo scusa.
Ho riletto il mio ultimo intervento, e trovo due considerazioni che potrebbero essere "offensive", anche se non volute.
Il ci fai o ci sei: forse ho esagerato, tuttavia continuo a credere che l'ipotesi di mettere in discussione l'uguaglianza tra il voto di un "esperto" ed un "ignorante" sia estremamente pericolosa per i motivi che ho già espresso.
La nonna: assolutamente non c'era nulla di personale, e non a caso ho citato anche le mie.
Mi consola il fatto comunque che nessun altro, compresa la moderazione, abbia visto offese.
Riguardo le tue ultime considerazioni, non mi va di far conti e prendo per buone le tue stime economiche, non concordando solo sui costi di smaltimento delle scorie nucleari in quanto credo sia il fattore che meno si conosce.
Tuttavia, sempre volendo accettare quelle stime, non credi che il cittadino ignorante abbia il diritto di dire: si voglio spendere il triplo ma voglio una energia più sicura?
P.S.
Occhio alle unità di misura, in qualche post si è confusa energia e potenza.![]()
Sto facendo fare preventivi per contenere le spese di elettricità per una sede di circa 3000mq
Con un minimo di oculatezza certi investimenti si riescono a recuperare in tempi decenti.
Mi hanno proposto un apparecchiatura per il distacco programmato delle varie utenze interne, compreso illuminazione e riscaldamento: in circa 3 anni rientro dell'investimento fatto di circa 7000€
Stessa cosa vale per l'illuminazione esterna: passando al LED taglierei le spese di illuminazione dagli attuali 4500€/anno a circa 600 con un investimento di (spero) 12/13k€
Per i pannelli solari invece i tempi di rientro dell'investimento sono più lunghi, si parla di circa 8 anni, e le cifre da mettere sul piatto sono significativamente superiori
Il tutto si sarebbe tradotto in risparmio se lo stato incentivasse maggiormente il lavoro che hai fatto. Quei 30 miliardi di euro che spenderemmo per le nuove centrali, proviamo a tradurle in incentivi su tutto il territorio nazionale. Nel caso estremo, ovvero che i lavori li pagasse interamente lo stato, si potrebbero realizzare a regola d'arte 100000 abitazioni. Con il giusto tipo di incentivazione si potrebbero realizzare circa 150000 abitazioni. Inutile dire che l'impatto sui consumi energetici sarebbe enorme, così come il calo del fabbisogno energetico nazionale. Capisco che per il business tutto ciò è decisamente meno conveniente, ma è ora di finirla con l'ideale dello spreco a fine di lucro, e iniziare a vivere in modo intelligente. Staremo tutti meglio, e senza scorie radioattive in giro per l'Italia![]()
fu Adrenaline...bannato a vita, colpevole di aver definito la meteorologia una scienza, quando evidentemente è materiale da chiacchiere da bar...
Val di Fassa, sei entrata nel mio cuore!
Il cittadino ha il diritto di pensare ciò che vuole. Tuttavia è ben chiaro il danno che ha fatto il referendum del 1987, dove si smise di produrre energia elettrica con il nucleare pur mantenendo tutti i pericoli ad esso connessi.
E poi, che senso ha dire "non mi piace" il nucleare quando sappiamo benissimo che le radiazioni non conoscono i confini, perciò in caso di incidente in Francia i pericoli sarebbero identici a quelli che correremmo se la centrale fosse in Italia.
Questo però nessuno lo dice e tutti fanno finta di non saperlo.. L'importante è non averla vicino a casa, gli altri si arrangeranno.
Che poi è un discorso estendibile a tantissimi altri ambiti.. Pensa un po'se dopo il Vajont si fosse diffusa la paura delle dighe: un referendum per abolirle non sarebbe passato, sull'onda dell'emozione? Se davvero ci fosse stato oggi magari ci troveremmo anche senza idroelettrico.
Così come per i rifiuti: se un giorno qualcuno si svegliasse e pensasse di insire un referendum per abolire dal territorio nazionale discariche e inceneritori, credo proprio che otterrebbe l'unanimità di SI. Peccato che i rifiuti vado portati da qualche parte..
Dico questo perchè il popolo è giusto che si esprima in democrazia e scelga i propri rappresentanti (non parliamo della loro attuale qualità e capacità che è meglio) ed è giusto che si pronunci per tematiche di carattere generale (monarchia/repubblica, divorzio, aborto, matrimoni omosessuali, ecc..) ma nelle tematiche specifiche non credo sia la strada migliore
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