Inizio per ora con questo, ovvero:
Semplicemente anche solo per un mero fattore numerico/pratico: dimmi tu, infatti, come si possa eventualmente conciliare con un programma unico ipoteticamente circa 25 ml (tante sono le famiglie in Italia) di "desideri" !
Cos'e', facciamo una sorta di "primarie" tra ipotetici programmi ? Peraltro, questi scelti da chi ?
Gia' questo aspetto meramente pratico basta ed avanza, ma se vuoi possiamo anche ulteriormente continuare ragionando su quanto effettivamente/idealmente sia corretto che un genitore debba decidere cosa debba essere insegnato ai propri figli (a livello di istruzione, ovviamente): gia' mi immagino i figli dei black bloc.......
Premessa fondamentale, sto parlando di scuola dell'obbligo eh !
No, anzi è proprio questa la differenza sostanziale: ogni scuola ha una propria offerta formativa, che può in taluni casi differenziarsi (anche se non penso di molto) da quella di altre, e sulla base di tale offerta poi le famiglie decidono quale preferire.
Dopodichè, ribadendo così all'obiezione che mi è stata volta anche da alexeia secondo cui così facendo si ammetterebbero anche programmi che accettano la negazione della scienza o cose che non stanno ne in cielo ne in terra, rispondo che molto semplicemente se la gran maggior parte degli italiani non la pensa così (e credo di si francamente), tali scuole uscirebbero automaticamente dal mercato entro breve tempo.
Alla fine in questo modello ciò che viene premiata è soprattutto la maggior possibilità di rivolgere il servizio all'utente e la sua libertà di scelta. Sinceramente non sono affatto pessimista su questo modello di base, penso anzi che - stante la concorrenza - in una situazione del genere alla fine verrebbe premiata la scuola con offerta migliore e insegnanti più specializzati. Pensare il contrario significa considerare dei gran ignoranti la maggior parte degli italiani, ignoranti a tal punto da non riuscire a scegliere la scuola in cui mandare i propri figli .
Forse si può al limite obiettare, e l'ho già scritto, che in una impostazione di questo genere può esserci un problema di asimmetria informativa, dovuto al fatto che lo Stato potrebbe avere alcuni problemi nel conoscere il livello di prezzo medio applicato e di conseguenza avere difficoltà nello stabilire i sussidi pro-istruzione da erogare alle famiglie (soprattutto quelle più povere).
Infine, effettivamente potrebbe essere più adatto per le scuole superiori e forse medie una cosa di questo genere, piuttosto che ad esempio per le elementari, e su questo condivido.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Parto dalla "fine" perche' hai tu stesso evidenziato tale cosa: con le scuole primarie (che peraltro sto seguendo direttamente da qualche anno, tramite il Consigli di Circolo) non puo' esserci possibilita' di lasciare ai genitori alcun tipo di decisione, e qui lo dico con fermezza !
Scuole medie e superiori: ok, ammettiamo per un attimo di poter in qualche modo scegliere/decidere che tipo di indirizzo istruttivo dare ai propri figli, come lo facciamo ?
Cioe', ogni genitore si mette a tavolino e studia una sorta di programma formativo per il proprio figlio, dalla durata pluriennale ovviamente, e poi.... che fa, ammesso e non concesso che riesca a "produrre" qualche cosa di sensato in merito ?
Non sono dogmatico manco io quindi son tutto orecchi in tal senso: basta pero' arrivare ad un qualche cosa di pratico e tangibile, e non rimanere sulla mera "ideologia" (si potrebbe, si dovrebbe,.... )
Perchè la cosa bella è che molti degli anti-Euro, sono convinti che una volta usciti dalla moneta unica si aprirebbero per l'Italia le porte del Paradiso Terrestre .
Al contrario invece, proprio grazie all'Euro, l'Italia sta pagando dalla sua creazione nel 2001 tassi di interesse sui titoli del Tesoro che - eccezion fatta per il 2011-2012 e parte iniziale del 2013 quando appunto c'era il rischio che l'Euro saltasse - sono decisamente più bassi di quelli che il nostro Paese pagherebbe se nell'Euro non ci fosse! Ed è proprio questo, come ben sa Domenico , il motivo per cui il sottoscritto è contrario all'Euro. Perchè penso che ognuno dovrebbe avere quello che gli spetta e che i prezzi dei titoli di Stato come ogni altra cosa debbano essere decisi dal mercato, non da scelte politiche-burocratiche.
Nel 2010, alla vigilia dello scoppio della bolla dei BTP avvenuta l'anno seguente, l'Italia pagava un tasso di interesse del 4% effettivo sui buoni del tesoro, circa 1/3 di quello che pagava nel 1996 con pari debito pubblico e situazione dei conti pubblici tutt'altro che peggiore. Gli interessi più bassi erano dovuti al fatto che eravamo (e siamo) all'interno di una istituzione "too big to fail" e che quindi per tanti anni (fino al 2010) gli investitori hanno considerato solidissima.
Proprio questo fatto ha consentito alla classe politica di avere più soldi in tasca a disposizione da bruciare in spesa pubblica e al contempo ha spinto la stessa classe politica a pensare: "qui siamo al sicuro, non serve che facciamo le riforme tanto il pericolo di essere esposti ai giudizi dei mercati è scampato."
Prova ne è che da quando stiamo nell'Euro le riforme efficaci fatte sono in tutto una sola: quella della Fornero sulle pensioni (fatta nell'unico momento in cui rischiavamo di uscire dall'Euro , che è riuscita a darci un sistema pensionistico in grado di stare finanziariamente in piedi, e che ora tutti vorrebbero togliere. \fp\
Per il resto? Zero assoluto. Quindi altrochè euro cattivo, l'Euro ci sta regalando dei soldi e sta distorcendo tanto per cambiare i prezzi dei titoli di Stato dei vari Paesi (e gli incentivi dei policy-maker di conseguenza). L'Euro è stato un mega-sussidio che i paesi del nord Europa (Germania e Finlandia in primis) hanno fatto a quelli del Sud, e come tutti i sussidi esso si è rivelato a lungo termine contro-producente.
E il motivo l'hai scritto tu nel messaggio sotto: mettere insieme Paesi che non c'entrano nulla nella stessa moneta è una scelta di tipo puramente politico/burocratico che è stata decisamente scellerata e incurante degli effetti distorsivi che essa si porta dietro. Il fallimento dell'Euro risiede proprio in questa convinzione assurda dei policy maker europei, ossia che mettere una stessa moneta per tutti i Paesi dell'Europa continentale non avesse effetti collaterali !
Ma nel mercato tutti i nodi vengono al pettine prima o dopo, e infatti è quello che è successo nel 2011-2012. Ora la BCE sta cercando di salvare nuovamente la moneta unica iniettando liquidità e mantenendo i tassi a livelli molto bassi, ma non servirà a lungo...Prima o poi il conto di questa scelta scellerata chiamata Euro lo pagheremo definitivamente.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Questo infatti è un falso problema.
Il problema diventa il caso in cui il mercato ce l'abbiano.
Nel caso sarebbe giusto finanziare simili soggetti (anche se di finanziamento indiretto si tratta)? Io dico che andrebbero appesi per le palle, altro che finanziamento indiretto, ma è solo un'opinione...
Forse mi sono perso la risposta (tua o di chi voglia rispondere): quale libera scelta oggi è impedita in termini di istruzione? Esiste una scuola pubblica ed esistono scuole private di qualsivoglia ispirazione. Se proprio vogliam parlare di un problema inesistente è proprio quello della scelta.
Visto e considerato che si sono dimostrati del tutto incapaci di valutare il proprio futuro direi che non serva chissà quale estrapolazione per arrivare al quotato eh!
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Puoi anche serenamente togliere l'eccezione a meno di non voler pensare che nel momento in cui si sono impennati i rendimenti dei nostri titoli in Euro quelli in "lire" sarebbe rimasti serenamente stabili...
Se poi a questa "scelta scellerata" continuiamo ad accoppiare le spinte alla divisione, al mantenimento di quel residuato bellico che sono gli Stati nazionali e non procedere di corsa all'unificazione reale quello che è "scellerato" passerà alla storia come un momento brillante se confrontato al resto.
D'altra parte la storia corre: se correrci assieme o esserne travolti almeno all'inizio è una scelta...
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Ma appunto proprio perchè si tratta di finanziamento indiretto dove sta il problema?
I soldi spesi per tali soggetti non sono soldi pubblici ma eventualmente quelli di qualche privato cittadino che decide per tasca sua. Vuol pagare scuole che predicano le scie chimiche o altre boiate? Lo fa con i soldi propri. Che problema è?
Fammi capire: oggi vengono sussidiate con i soldi pubblici numerose scuole paritarie e pochi si pongono il problema se non quando, come ha giustamente fatto notare lo zione in un altro post, "mancano i fondi" per quella pubblica. Al contempo però non si permette che un cittadino singolo possa decidere in quale scuola mandare suo figlio. E' interessante come cosa, davvero.
Questo per quanto riguarda le famiglie abbienti che possono permettersi una scuola privata, ma quelle meno abbienti non hanno alcuna libertà di scelta. Esiste la scuola pubblica o nient'altro (per via del fatto che quelle private o sono sussidiate dallo Stato - scuole paritarie - in maniera vergognosa, oppure sono totalmente private ma essendo in numero ridotto hanno prezzi elevati). O mangi questa minestra o salti dalla finestra. Ecco il perchè l'idea dei buoni scuola è in realtà molto meno conservatrice di quanto sembri.
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