D'altra parte se la legge dice questo...
Comunque leggevo tempo fa che l'ordine di reintegro non è l'opzione statisticamente più frequente. Vediam se lo ritrovo...
Ecco... Nel 2012 pare fosse attorno al 50% dei casi (quindi in realtà è l'opzione statisticamente più frequente, ma anche la meno frequente )
Nel nuovo ordinamento mi pare valga il licenziamento per motivi economici, mentre il diritto al reintegro resta solo per i licenziamenti discriminatori (e vorrei pure vedere, aggiungo io).
Ultima modifica di FunMBnel; 20/03/2014 alle 11:06
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Diciamo che una grande azienda accetta che una quota di "sfigati" in organico sia statisticamente inevitabile.
Se la selezione funziona ovviamente resta bassa e quindi pace e bene.
Ma i casi limite possono capitare e anche le grandi aziende si muovono di conseguenza (e ben prima di arrivare davanti a un giudice).
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Il licenziamento per motivi economici, altro non è che per giustificato motivo oggettivo, quindi soppressione di posti di lavoro per cause inerenti l'attività produttiva (chiusura di rami d'azienda, delocalizzazioni, ecc...) quindi non rientra nel ragionamento che si faceva dei licenziamenti dei cosiddetti fannulloni. Qui si materializza o un licenziamento per giustificato motivo soggettivo o giusta causa se è possibile ricondurlo ad un procedimento disciplinare e il rischio reintegra esiste ancora:
Molto più rilevanti sono invece le innovazioni previste per il licenziamento disciplinare, vale a dire il licenziamento intimato per giusta causa in base all'articolo 2119 del Codice civile, ovvero per giustificato motivo soggettivo in base all'articolo 3 della legge 604/1966, a seguito di un procedimento disciplinare. Per questo atto la legge delinea tre diversi blocchi sanzionatori:
- il fatto contestato non esiste oppure rientra tra le condotte punibili con una sanzione conservativa: la sanzione consiste nella reintegra sul posto di lavoro, più un'indennità di valore massimo pari a 12 mensilità;
- non ricorrono gli estremi di giusta causa e giustificato motivo soggettivo: la sanzione consiste nel pagamento di un'indennità di valore massimo compreso tra le 12 mensilità e le 24 mensilità, senza la reintegra;
- vizi della procedura di cui all'articolo 7 dello Statuto: la sanzione consiste nel pagamento di un'indennità di valore massimo compreso tra le 6 e le 12 mensilità, senza la reintegra
Riforma dei licenziamenti: la reintegra non è più la sanzione d'obbligo in caso di illegittimità - Il Sole 24 ORE
oppure si materializza un licenziamento discriminatorio o semplicemente illegittimo, non sussistente, a discrzione ovviamente del giudice:
Tuttavia, se il licenziamento è manifestamente insussistente, oppure è stato intimato per ragioni discriminatorie o disciplinari (e che dunque l'attribuzione del motivo oggettivo è meramente fittizia) si applicano sanzioni più gravi (reintegra e risarcimento, variabile secondo i casi).
Riforma dei licenziamenti: la reintegra non è più la sanzione d'obbligo in caso di illegittimità - Il Sole 24 ORE
Il tutto per le aziende con almeno 15 dipendenti.
In sostanza la reintegra è ancor ben presente nell'ordinamento ...
[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
Stau, se ci sei batti un colpo.
Regno Unito, ripresa a credito | Phastidio.net
"Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"
Ciao Tub.
A me invece è piaciuto più questo.
Non tutti i ?poveri? sono uguali davanti a Renzi | Phastidio.net accoppiato a questo
Riduzione Irpef: per favore, fatela bene | noiseFromAmeriKa
Che dimostra che straparlare senza sapere di cosa si straparla non è patrimonio di una sola parte politica (se per caso ci fossero dubbi nel caso specifico...).
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Chi mi sa spiegare meglio il meccanismo (indicato negli articoli appena linkati) che fa sì che, "grazie" alle detrazioni, le aliquote reali dei primi scaglioni siano più alte di quelle marginali? A logica, si penserebbe il contrario: se c'è una detrazione ad una tassa, l'aliquota reale relativa dovrebbe scendere...
Guardate che era un discorso generale, non stavo parlando necessariamente del mercato del lavoro italiano. Dove comunque nelle PMI (che rappresentano la maggior parte del ns. tessuto produttivo), si riesce a licenziare lo stesso, anche se con un po' più di fatica che altrove.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
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