Non ho ora dati alla mano, ma ricordo qualche comunicato sindacale che indicava comunque una notevole riduzione in questi ultimi anni dei lavoratori nel settore bancario in Italia: la maggior parte di questi hanno usufruito dei cosidetti "scivoli" ovvero incentivi al prepensionamento, ma altri sono proprio rimasti a casa....
Detto cio', sono il primo a dire che e' stato forse il settore meno colpito: tranne qualche eccezione, comunque, c'e' altresi' da dire che mediamente le banche non sono e non sono state poi cosi' "malmesse", da cui l'esiguo numero di salvataggi/fallimenti.
Diverso nel settore delle imprese, ma obiettivamente occorre riconoscere che qui c'erano realta' che non potevano piu' stare in piedi, e la colpa non la si puo' certo dare alle banche che eventualmente hanno chiuso in tal caso i rubinetti del credito !
Assolutamente d'accordo sul fatto che anche nel settore bancario qualche problema occupazionale è ben presente ma tengo sempre a precisare che l'impresa bancaria gode finanziariamente di salvagenti e paracaduti che il resto del sistema imprenditoriale non ha.
Detto questo non sono sicuramente uno di quelli che si augurano l'implosione del settore bancario ma la gestione finanziaria/monetaria del sistema bancario mondiale degli ultimi 15-20 anni (soprattutto gli ultimi 6) la ritengo alquanto pericolosa ma soprattutto ritengo che l'impresa bancaria non è un'impresa come tutte le altre visto l'enorme responsabilità che ha nei confronti dell'intero sistema economico-finanziario-sociale mondiale e questa responsabilità deve essere esercitata a livello di politiche imprenditoriali della gestione bancaria e non utilizzata come alibi affinché si debba salvare a tutti i costi una banca patrimonialmente in difficoltà o economicamente in perdita.
Questo a livello di settore bancario.
A livello macroeconomico, la politica monetaria adottata la ritengo ancor più pericolsa e a mio modesto avviso il rischio che si corre l'ho già spiegato in passato e lo dettaglio nuovamente.
Se i bilanci delle varie banche centrali del mondo sono stati quadruplicati o quintuplicati dal 2008 ad oggi vuol dire che sono loro che in un modo o nell'altro si stanno assumendo il rischio del sistema nella sua totalità. La scommessa è quella di alzare sempre più la posta e portare il rischio in capo a chi stà all'inizio della catena, l'anello principale, il più forte, e quello che in pura teoria ha risorse illimitate. Il problema è proprio questo, che le risorse delle banche centrali sono illimitate solo in teoria, perchè alla fine anche loro hanno un bilancio a cui far riferimento e degli azionisti, e quando queste cominceranno ad accusare le inevitabili perdite gli azionisti saranno tenuti a risponderne finanziariamente tramite ricapitalizzazioni. Il problema è che gli azionisti sono le banche stesse (nel sistema euro sono le banche nazionali degli stati membri, che a loro volta sono possedute dalle banche private) e quindi come finirà questo giochino? Se le banche sono praticamente alla frutta, come faranno a salvare le banche centrali?...Ecco che entra in gioco il bail-in e la socializzazione delle perdite a carico del settore non bancario tramite partecipazione dei correntisti.
Alternative?
Il riconoscimento che l'intero sistema (finanziario privato e pubblico) è fallito nella sua totalità e quindi la fusione delle banche centrali in un unica entità mondiale e di conseguenza l'emissione di una nuova valuta mondiale, ovviamente svalutata rispetto al valore delle valute occidentali di oggi. Ulteriore presa di tempo per evitare le conseguenze di un processo divenuto irreversibile con la crisi del 2008. Fantascienza?
Ma la vera domanda non è cosa succederà o cosa dovrebbero fare o non fare le banche centrali ... la vera domanda è perchè il sistema ha prodotto un tale livello di debito (pubblico e privato) e di perdite oggi "accantonato/e" presso le banche centrali. Perchè se non si risponde a questa domanda non si è nemmeno in grado di trovare una soluzione, sempre nella consapevolezza, che a questi livelli, qualsiasi soluzione ha un costo enorme, sia che si decida di pagare il conto nel breve termine sia che di decida di posticipare tale pagamento perchè alla fine qualcuno dovrà pur farsi onere di tutto quel passivo in pancia alle banche centrali ... e non riesco ad immaginare qualcuno differente rispetto al contribuente. Infine rimandare il pagamento del conto altro non fa che aumentare l'importo di tale conto a danno di noi tutti.
Ultima modifica di CausaEffetto; 10/09/2014 alle 13:18
[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
Arriva l' ignorante (cioè io) che in tutti questi ragionamenti macroeconomici vi fa una domandina semplice semplice: come mai il 25 aprile 2013 in autostrada presso Munchen si paga il gasolio 1,44, a Parigi una settimana fa 1,338 (alla Esso, perchè all' Auchan di Tours era 1,248), mentre nel paese di Bengodi non si riesce ad andare sotto 1,550 nemmeno nel più scalcagnato dei cd "no brand"????
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
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Ultima modifica di Fede85; 11/09/2014 alle 12:57
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
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