Dire come ha detto Albert0 che "non serviranno più operai" non vuol dire che sparisca l'industria.
Per esempio ci sono lavori che saranno sempre più appannaggio delle macchine. Quelli che facevano quei lavori tendono a essere sostituiti. La bassa manovalanza (che può suonare vagamente dispregiativo, ma non è mia intenzione) non ha futuro.
Il problema è quando questa transizione è veloce e impatta sull'esistente.
La questione protezionismo invece è altro paio di maniche. Può funzionare solo per chi non ha bisogno di esportare nulla. Auguri...
Invece l'abolizione della Dodd-Frank, i nomi di Dimon e Mnuchin sono proprio la dimostrazione che gli USA hanno un presidente che vuol mettere il morso alla finanza.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
No, certo che no! Ma stiamo parlando di due cose differenti:
- come frenare l'espansionismo russo a ovest (no, Putin non ha alcun diritto su Ucraina, Georgia o Baltici, figurarsi su Finlandia ecc.) senza scatenare una guerra "calda";
- gente che pensa che bisogna chiudere agli USA per aprire alla Russia, come se fosse quest'ultima il gigante economico.
Non sono un fanatico delle sanzioni, perché rischiano di colpire molto più i russi che Putin e la sua cricca; ovvero, di spingere Putin ad un giro di vite sia interno che esterno (cosa che sta infatti avvenendo). Col rischio di instabilizzare il paese, e c'è gente molto peggiore di Putin che punta al potere lì. Sono anche d'accordo con chi dice che la Russia andava trattata alla pari, con rispetto dei suoi legittimi interessi; i quali però, all'inverso, non presuppongono l'occupazione o la destabilizzazione manu militari dei paesi confinanti solo perché ex-sovietici (cominciata da subito con Eltsin, Abcasia ed Ossezia). L'Occidente doveva scendere a patti con i russi, e rispettarne storia ed interessi; ma la Russia doveva anche accettare di aver perso (come URSS) la Guerra Fredda, e di non aver più alcun diritto di governare su ucraini, georgiani, lettoni, finlandesi ecc. senza almeno il loro esplicito consenso.
Il risultato è questa pseudo-guerra cibernetica ed economica, vedremo se Trump raffredderà la questione: non è così semplice come sembra. Gli USA non possono abbandonare i loro alleati, diretti nella NATO, "indiretti" come Ucraina, Azerbaijan e Georgia, o che semplicemente guardano alla NATO e agli USA per la propria protezione come Svezia e Finlandia. La Russia non può semplicemente ritirarsi dal Donbass e dalla Crimea, senza perdere la faccia, cioè senza che Putin perda il potere ed il gigante euroasiatico si destabilizzi. Servirà un gran lavoro delle rispettive diplomazie, ed un impegno di ambo le parti (almeno dietro le quinte) a cedere qualcosa reciprocamente, per giungere ad un accordo vantaggioso anche per le terze parti coinvolte. E dopo, solo dopo, potranno finire le reciproche sanzioni.
C'e il problemino che se metti i dazi tu li metto anche io, anche se e' vero che gli USA hanno deficit esportazioni & in settori a basso uso di manodopera
Cmq ecco la mia ideona.
Metti dazi. Ovvero una tassa, ma l'elettore e' troppo c...onfuso per capirlo. Con il gettito dei dazi riduci le tasse. Indi riparte l'industria perche' protetta
Calano le tasse, aumentano i posti di lavoro: Alberto for President!
Questo mi fa' venire in mente un romanzo di fantascienza.
In un futuro in cui si e' abbassato il QI, si e' deciso che i campi vanno annaffiati con il Gatorade.
Arriva uno dal passato con QI normale, lo fanno presidente e si ritorna all'irragazione a acqua. L'effetto sul momento
e' disastrosa, una ondata di disoccupazione per la chiusura delle fabbriche di Gatorade.
E un parente della mia proposta di sopra: una idea buona sul breve periodo puo' avere effetti cattivi, e viceversa.
Ma all'elettore no si puo' chiedere di essere un esperto economista, per forza guarda il breve per cui possono succedere cose assai strane
Intanto , i "sinceramente democratici" non demordono.
Trump, "rivolta" negli Usa: polizia spara proiettili di gomma a Portland. Presidente: "Professionisti incitati dai media" - Il Fatto Quotidiano
A parte il chiedersi quale sarebbe stato il tono degli articoli a parti invertite, leggendo tutti sti post, incluso qui, sulla necessità di creare il "suffragio a numero chiuso " come nelle università, non v' è da stupirsi .....
" Intra Tupino e l'acqua che discende del colle eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI
- In avatar, il mio mondo : Omar, Sarah, il cantiere e .... la neve!
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Io che ho simpatie aristocratiche ( cioe' mi piacciono i migliori, le competenze , la cultura), adesso mi tocca prendere le difese del suffragio universale nel dopo Trump!
Fantasticavo anche io cose del genere, ma e' completamente impossibile. In democrazia=una testa un voto. La democrazia e' contro il principio di competenza ( che e' il motivo per cui non mi e' simpatica)
E neanche serve, visto che siamo in una democrazia rappresentativa, ovvero una aristocrazia eletta.In linea di massima, se c'e una buona offerta viene scelta. E sono le elite a fare una preselzione, in realta la partitocrazia era una cosa buona.
Come diceva Churchill , il sistema e' dubbio e inperfetto ma grossomodo funziona. Per esempio gli italiani non votavano Berlusconi perche' scemi, ma piu' per il motivo opposto saperla lunga, complicita'. L'elettore e' scemo, ma fino a un certo punto, percepisce la schermatura di balle e il nucleo di verita.
Ultima modifica di Albert0; 11/11/2016 alle 14:40
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
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