Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Se l'ha detto vuol dire che aveva le sue ragioni, non mi risulta che nessuno abbia chiesto al ministro per quale motivo/esperienza ha detto quel che ha detto. Mi pare il solito motivo per fare un polverone e fare i processi alle minchiate.
Non so se abbai ragione o no, se almeno qualcuno gli avesse domandato perchè in quel momento avesse detto ciò probabilmente si riferiva a qualcosa in particolare...che tutti quelli che vanno all'estero si trovano meglio è una cazzata talmente grande che non bastano le finestre per farcela stare..
Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 23/12/2016 alle 19:03
Il problema è che quest'affermazione non l'ha fatta nessuno, ma dire che considerato chi se ne va tutto sommato è meglio se va via l'ha detto un ministro della Repubblica.Originariamente Scritto da Alessandro(Foiano)
Che poi ha cercato di tappare il buco in maniera talmente goffa che faceva meglio a non mostrare il suo faccione in giro per un paio di settimane... (qualcuno direbbe decenni, ma a Natale siam tutti più buoni...)
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
ma oggi chissà perchè si dà più spazio ad attaccare e a mettere alla berlina qualunque personaggio che rimane antipatico, invece di fare informazione costruttiva e mettere in risalto la capacità di lavorare bene. Il parlare bene non è sinonimo di lavorare bene.
Mi interessa ciò che è stato fatto, ma chissenefrega di ciò che viene detto...sempre tutti attenti alla forma e non alla sostanza!
appunto per questo che anch'io ero d'accordo col concetto che chi voglia emigrare emigri, nessuno può costringere a rimanere.
Più grave sarebbe stato il fatto che fosse imposto di non emigrare, ma non mi risulta.
Se oggi è questa l'esigenza,cioè emigrare, a mio avviso è merito del popolo italiano ignorante o in malafede.
Come possiamo attenderci che un popolo vissuto tra raccomandazioni e clientelismo stravolga il proprio costume e che di conseguenza l'Italia funzioni? In Italia se non sei capace è colpa di chi non ti fa lavorare e di conseguenza in Italia non essendoci meritocrazia ma clientelismo cosa ci si aspetta che succeda? emigrazione...regolare
Ultima modifica di Alessandro(Foiano); 27/12/2016 alle 18:49
Son perfettamente d'accordo sul fatto che parlare bene non sia sinonimo di lavorare bene.
In compenso è certo che sparar cazzate sia indice di lavorare male.
La sostanza è che il ministro ha detto una sonora vaccata. La maggior parte di chi se ne va son persone con alta qualifica che non trovano lavoro adeguato in patria.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Ah, ma non ci piove. Nessuno può costringere nessuno a rimanere dove non vuole.
In compenso se quando ti si fa notare che sono lustri che siamo vittime di "fuga di cervelli" rispondi che in fondo se ne vanno dei gran pirla (non letterale, ma così è) sei un cretino. Nella forma e nella sostanza.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
No questa è solo la tua interpretazione, un pò come è stato fatto nell'interpretare le parole di Poletti.
Chi non se la sente di rimanere se ne va, ma se se ne vanno non si devono lamentare, anzi...
La fuga di cervelli non è una cosa negativa come dipingono i media, è una cosa positiva per i singoli che prendono quella decisione.
Segnalibri