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  1. #20271
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    Per rispondere anche a @Josh: non ho mica parlato di plebiscito bulgaro con maggioranza schiacciante Il No ha avuto il 55% dei voti con l'85% dei votanti, confermo e ribadisco che questo è un "ampio margine" difficile da invertire, più ancora che per il margine in sé (comunque buono), per l'elevata affluenza al voto e dunque la scarsa presenza di indecisi e disinteressati. E' stato un No convinto direi!
    Secondo me, invece no: è lo stesso discorso del Quebec.Con gli anni,i "no" alla secessione dal Canada sono diminuiti e nessuno può escludere che prima o poi lo strappo avvenga.Ovviamente,nel caso della Scozia,non è motivato dall'europeismo.

  2. #20272
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    Anche Slovacchia e Cechia, dove Bratislava e Praga hanno un tenore di vita (a PPP) ormai paragonabile all'Occidente, ma con redditi e ricchezza che sfumano verso le "periferie" del paese. Ma non mi pare lo stesso un gran paragone: sono paesi in crescita e con settori e regioni che trainano il resto del paese. E' una ricchezza peggio distribuita? Sempre meglio della povertà ben distribuita. Esiste il rischio che le regioni rimaste indietro, non vengano trainate fuori dalla povertà, aumentando il distacco? Non mi sembra che dove vige quel che potremmo chiamare "egalitarismo territoriale", l'economia sia complessivamente così tanto in crescita, anzi al contrario. A volte, come nei circuiti elettrici, è la differenza di potenziale a garantire che passi corrente
    Nei Paesi dell'est,se guardi il PIL procapite della regione che comprende la capitale,esso arriva ad essere 4/5 volte quello delle regioni periferiche.
    E' una situazione "alla cinese",più che all'europea.
    Nella Repubblica Ceca,anche le regioni periferiche sono più ricche di quelle del nostro sud.
    Non così in Slovacchia e meno ancora in Polonia e in Ungheria.
    Almeno per ora.Poi magari fra 5 anni il discorso cambia.
    Resta invece piuttosto povera la Croazia nel suo complesso ma soprattutto è lo Stato dell'Europa centrp-sud-orientale che più è stato in stagnazione nell'ultimo decennio.
    Cm,se il nostro sud perde posizioni,le regioni greche-isolette a parte-sprofondano:tranne zone come l'Attica,la Grecia continentale è quasi tutta sotto i 20.000 euro annui.Valore che raggiungeva già nel 2005.

  3. #20273
    Burrasca
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Secondo me, invece no: è lo stesso discorso del Quebec.Con gli anni,i "no" alla secessione dal Canada sono diminuiti e nessuno può escludere che prima o poi lo strappo avvenga.Ovviamente,nel caso della Scozia,non è motivato dall'europeismo.
    No, non è lo stesso discorso del Québec: lì erano passati 15 anni E comunque dopo la sconfitta di misura del Sì nel 1995, ad oggi (22 anni) non c'è più stato nessun'altro referendum. Anche perché il caso del 1995 partiva dal fallimento di due accordi costituzionali federali (a margine, il successo del Sì avrebbe portato il Canada ed il Québec sull'orlo della guerra civile alias di secessione). La devolution britannica mi sembra invece un successo finora.

  4. #20274
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    La devolution britannica mi sembra invece un successo finora.
    Siamo sempre là,siamo in tempi di insofferenza identitarista e chi di secessione ferisce (UK) di secessione potrebbe,prima o poi,perire.
    Personalmente sono contrario alle secessioni:difficilmente sono storie di successo e spesso producono danni e rancori.
    Sono invece per le forti autonomie e per le Confederazioni.Vale per l'UE(per me è sbagliato insistere con l'idea federale,si adotti l'idea di una Confederazione basata sulla cooperazione economica),varrebbe anche per l'Italia:la Lombardia ed il Veneto hanno tutto il diritto di agganciarsi all'Europa core,così come la Sicilia dovrebbe massa critica con altre realtà mediterranee,prima di tutte Malta.
    La diversa specializzazione economica,in un quadro di liberi scambi,va favorita.

  5. #20275
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Nei Paesi dell'est,se guardi il PIL procapite della regione che comprende la capitale,esso arriva ad essere 4/5 volte quello delle regioni periferiche.
    E' una situazione "alla cinese",più che all'europea.
    Nella Repubblica Ceca,anche le regioni periferiche sono più ricche di quelle del nostro sud.
    Non così in Slovacchia e meno ancora in Polonia e in Ungheria.
    Almeno per ora.Poi magari fra 5 anni il discorso cambia.
    Resta invece piuttosto povera la Croazia nel suo complesso ma soprattutto è lo Stato dell'Europa centrp-sud-orientale che più è stato in stagnazione nell'ultimo decennio.
    Cm,se il nostro sud perde posizioni,le regioni greche-isolette a parte-sprofondano:tranne zone come l'Attica,la Grecia continentale è quasi tutta sotto i 20.000 euro annui.Valore che raggiungeva già nel 2005.
    Ma bisogna considerare che sono nazioni che crescono da solo una quindicina di anni, quindi mi sembra normale che ci sia questo divario tra città e campagna, anche in Italia c'erano queste differenze negli anni del boom economico e infatti le campagne si spopolavano. Probabilmente nei prossimi anni la situazione migliorerà anche nelle zone rurali (lo spero visto che ho parenti proprio nelle zone più povere della Polonia.)

  6. #20276
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Per la serie "L'Italia che riparte", ecco l'indice di competitività delle regioni europee, versione 2016:
    REGIO - Regional Competitiveness
    "In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."

  7. #20277
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    La gente inizia a capire,
    globalizzazione e liberismo vanno fermati

    Il gruppo più cospicuo è quello degli «statalisti» (39,1%), particolarmente diffuso fra i 30enni, gli operai e chi vive nel Mezzogiorno: ritengono la competizione apportatrice di disuguaglianze e per combatterla è necessario incrementare l’intervento statale.
    La libera competizione divide nettamente gli orientamenti. Per il 49,1% è il modo migliore per avviare lo sviluppo, ma per l’altra metà (50,9%) aumenta le disuguaglianze. La competizione sembra associata più alla «perdita», che al «merito». Prevale l’idea del più forte che schiaccia il più debole, rispetto a una prospettiva dove i talenti si sfidano e sollecitano a un miglioramento progressivo.
    Ben due terzi fra gli italiani (65,3%) ritiene debba essere lo Stato a intervenire. È un orientamento particolarmente sostenuto dai più giovani, dagli studenti e dai disoccupati ossia da chi è ai margini del mercato del lavoro.
    Dunque l’indirizzo prevalente su come sollevare le sorti del Paese è un maggiore intervento dello Stato. Comprensibilmente, nell’incertezza e nelle difficoltà, è rassicurante utilizzare gli schemi del passato.
    [Poi la cazzata finale]
    Con la crisi delle risorse pubbliche, significherebbe aumentare la tassazione: chi paga?

    http://www.lastampa.it/2017/02/27/economia/pi-stato-meno-mercato-italia-in-cerca-di-protezione-vL1z5bMPY2JwILZpXqIumL/pagina.html

  8. #20278
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Il gruppo più cospicuo è quello degli «statalisti» (39,1%), particolarmente diffuso fra i 30enni, gli operai e chi vive nel Mezzogiorno: ritengono la competizione apportatrice di disuguaglianze e per combatterla è necessario incrementare l’intervento statale.


    ROTFL!
    Aumentare l'intervento statale nello Stato dal mercato più ingessato del pianeta e nel quale lo Stato muove ben più del 50% del PIL?
    Ma il meteorite tarda ancora molto?


    Dai pur sempre la colpa al governo se questi dati sono veritieri......
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  9. #20279
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da nevearoma Visualizza Messaggio
    Per la serie "L'Italia che riparte", ecco l'indice di competitività delle regioni europee, versione 2016:
    REGIO - Regional Competitiveness
    Siam praticamente gli unici che non hanno un picco almeno nella capitale...
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  10. #20280
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Garg Visualizza Messaggio
    La gente inizia a capire,
    globalizzazione e liberismo vanno fermati


    [Poi la cazzata finale]
    Con la crisi delle risorse pubbliche, significherebbe aumentare la tassazione: chi paga?

    http://www.lastampa.it/2017/02/27/economia/pi-stato-meno-mercato-italia-in-cerca-di-protezione-vL1z5bMPY2JwILZpXqIumL/pagina.html
    Un debito pubblico di 2400 miliardi e una spesa pubblica che sfiora gli 800 miliardi annui (su un PIL di 1550 circa) non sono sufficienti in effetti.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

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