Prendiamo sempre quello che viene detto dalla CGIA di Mestre:
Negli ultimi 30 anni la spesa pubblica corrente e’ raddoppiata | CGIA MESTRE
Negli ultimi 30 anni la spesa pubblica corrente e’ raddoppiata
Tra il 1981 e il 2011, le uscite correnti sono più che raddoppiate (+105%). In termini assoluti, al 31 dicembre del 2011, la spesa corrente ha raggiunto quota 672, 6 miliardi di euro. Seppur leggermente in calo rispetto al 2010 (-2,3%), nell’ultimo decennio è aumentata del +16,8%.
“Appare evidente che l’aumento delle uscite correnti avvenuto in questi ultimi decenni ha comportato un conseguente incremento della tassazione generale sui contribuenti italiani .– commenta il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi – Infatti, tra il 2001 ed il 2011 la pressione fiscale è aumentata di oltre 5 punti percentuali. Pertanto, sono convinto che in questo Paese riusciremo ad abbassare il peso delle tasse, solo quando comprimeremo in maniera stabile la spesa corrente, incidendo sulle parte improduttiva."
Ora, non vuoi chiamarla statalista la classe politica degli ultimi anni? Hai ragione. Forse è riduttivo in effetti. Una classe politica che ha ipotecato il futuro della generazione successiva, che ha aumentato in modo massiccio il debito pubblico, la spesa pubblica e le tasse fino a portarli su livelli mai visti in tempi di pace, beh no...non è statalista in effetti.
Che poi siano state privatizzate diverse aziende pubbliche è vero ma:
1) la privatizzazione è stata fatta senza alcuna liberalizzazione del mercato nella maggior parte dei casi, per cui per il consumatore è una doppia inc***ta, come ovvio...Autostrade S.P.A. è l'esempio più lampante, dato che si tratta ad esempio di un monopolio pubblico legalmente garantito...del resto con una classe politica così favorevole al libero mercato figurati se mettevano a rischio i loro amici e i vari trombati politici di perdere la loro poltrona in qualche aziendina ex pubblica;
2) le privatizzazioni sono state una scelta imposta dalla NECESSITA' dell'Italia di entrare nell'Euro, altrimenti, se così non fosse stato - se cioè avessimo ancora la ns. liretta - saremmo già con buona probabilità falliti, poichè nel 1992, quando Amato ha effettuato il famoso prelievo notturno dai conti correnti, la situazione relativa ai bilanci statali era già sull'orlo del precipizio. Credi veramente che Prodi, Draghi e Amato abbiano venduto volentieri le società pubbliche o le quote di partecipazione alle stesse? Lo hanno fatto perchè improvvisamente, dopo aver professato il socialismo per tanti anni, si erano convertiti alle idee della Thatcher? Ma per carità: lo hanno fatto perchè obbligati. Se il debto pubblico non veniva ridotto o quantomeno si dava prova di saperlo ridurre bene, c'era il concreto rischio di stare fuori dall'Euro e di dover ricorrere alle cariole per andare a fare la spesa, da tanto che sarebbe stata svalutata la Lira in seguito.
In merito c'è una gamma di esempi vastissima...preferisci la Svizzera o il Niger? L'Australia o il Nicaragua? Giusto per dire che chiunque, compreso il sottoscritto, può prendere uno Stato qualunque la cui economia va a gonfie vele e dire: "ecco, avete visto come funziona bene fuori dall'UE ". Poi però arriva un altro che mi prende come esempio il Venezuela per dire che fuori dall'UE fa tutto schifo... Dunque se le cose stanno così forse l'UE non c'entra una fava.
Magari chiediamolo a qualcun altro visto che i giapponesi dal 1990 in avanti sono forse l'unica nazione occidentale che è riuscita a crescere meno di noi.
Dipende da quale austerità si fa. Io parto sempre dal presupposto che la base della crescita economica non è il consumo bensì il risparmio e l'accumulazione di capitale.
Solo con il risparmio si possono finanziare nuovi investimenti e liquidare quelli inefficienti, e solo con investimenti coperti da risparmio precedente i consumi possono ripartire.
Maggiore risparmio si può ottenere solo tagliando la spesa pubblica e le tasse, poichè la spesa pubblica è - oggi - in larga parte spesa corrente, e dunque consumo. Peccato che questo tipo di austerità non sia mai stato messo in pratica, in particolare non in Italia:
LA SPESA PUBBLICA CONTINUA AD AUMENTARE | CGIA MESTRE
Inoltre questa è la variazione delle entrate negli ultimi anni. I mesi con variazione negativa sono come i mesi con T sotto la media 1971-00 in Italia: una chimera, specie da fine 2014 in poi.
entrate erariali.png
Dipartimento delle Finanze - Entrate tributarie
L'austerità degli ultimi 6 anni ha una sola e chiara direzione: più spesa e più tasse, con le ultime che crescono più velocemente delle prime. Una "cura" economica che deprime il risparmio e fa aumentare i consumi dello Stato, in pratica come curare una malattia ammazzando il paziente.
Invece un'austerità basata su tagli del bilancio pubblico, che - ripeto- non è esistita in Italia
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Peccato che la composizione del debito giapponese non abbia nulla a che fare con quella del debito italiano...
Io di recessivo sai cosa vedo, al di là delle solite "manovre imposte dall'europa kattiva"? Un sistema come quello italiano che si regge su pensioni intoccabili. Poi magari siamo a primi a lamentarci dei giovani bamboccioni che vivono grazie alle pensioni dei loro progenitori. Per esempio, sarei favorevole al famoso "contributo di solidarietà" che andrebbe preso dalle tasche di chi è pensionato col sistema retributivo...dal momento che prendere la pensione con quel tipo di sistema non è un diritto ma un privilegio.
Inverno 2016/17
16/1 Fiocchi
Ma cos è questa notizia che gira sui siti italiani che il UK "chiudera le frontiere" ai cittadini europei il 15 marzo???
Roma non è mai stata la capitale economica d'Italia e salvo sconvolgimenti mai lo sarà. Anzi, oggi è probabilmente il periodo in cui più si avvicina a questo ruolo; negli anni '60 ad esempio i paragoni con Milano, dal punto di vista economico, erano abbastanza impensabili e si dava per scontato che Roma fosse un paesone burocratico (per quanto importantissimo per altre ragioni, dalla cinematografia al turismo alla cultura) e Milano il polo industriale per eccellenza del paese. Dagli anni '80 in poi Roma si è economicamente e socialmente evoluta ma sì, tuttora non è innovativa e competitiva quanto Milano.
Ad ogni modo che la Lombardia sia al pari della periferia francese (o "deserto francese") non è propriamente una cosa positiva.
Ultima modifica di nevearoma; 28/02/2017 alle 15:07
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Il periodo di maggiore riequilibrio fra Roma e Milano sono stati i secondi anni 90': stagnazione per la Milano post-Tangentopoli,buon momento per le opere pubbliche romane,che facevano da volano,in vista del Giubileo del 2000(ben più significativo economicamente di quello del 2016,per la diversa contingenza internazionale,molto più favorevole nel 2000).
Il Giappone,fra i Paesi che componevano il G7 nel 1994(quando il termine fu usato la prima volta),è al penultimo posto per la crescita del PIL.
Quindi ha smesso di essere un modello di successo ALMENO dal 1990.
Lo era prima e sta vivendo di quella di rendita.E quando lo era,guarda caso,non era indebitato come oggi.
Non so se ti sei accorto di questo.
In secondo luogo,più che al Giappone guarderei al Cile:è dal 1999 che cresce a ritmi encomiabili ed ha i conti più in ordine della Germania.
Ultima modifica di Josh; 28/02/2017 alle 15:25
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