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La politica agricola (PAC) della UE è una delle peggiori, e più costose, sciagure ereditate dalla CEE. Tuttavia non è certo una sciagura
iperlibbberista, al contrario: è la sciagura del dirigismo economico e degli aiuti di stato. A qualcuno volutamente sfugge, che le regole europee non sono basate sulla giungla del libero mercato, ma sono in questo caso molto più simili alle quote di produzione assegnate anche nel vecchio COMECON (lì pure nell'industria ecc.) In pratica, le quote esistono prima di tutto perché si vogliono evitare eccedenze sui mercati, con conseguenti ribassi dei prezzi che ucciderebbero localmente quel settore (ma farebbero bene ad altri produttori e al portafoglio dei consumatori); ed in secondo luogo, per dare a tutti i paesi europei una quota parte nelle produzioni agricole. L'Italia è inoltre il secondo destinatario di aiuti finanziari europei al settore primario, dopo la Francia:
https://ec.europa.eu/agriculture/sit...-per-ms_en.pdf
Certo è anche facile dimenticare che l'agricoltura italiana è quella che:
- produceva vino al metanolo;
- imboscava le vacche da latte per ragioni fiscali, e poi protestava perché le quote latte assegnate erano troppo piccole (Nord);
- fa largo utilizzo di manodopera in condizioni di semi-schiavitù (Sud);
- adultera l'olio d'oliva con olii esteri, dato che la produzione dello stesso è la metà del consumo nazionale e quindi dovremmo smetterla di usare tanto olio se lo volessimo al 100% made in Italy, ma poi ci tiene a dichiararlo
italiano e dagli addosso all'olio tunisino che è solo una piccola quota (ed un importante aiuto finalmente non regalato a qualche dittatore o oligarca africano);
- si è inventato la palese fuffa del
biologico, che in gran parte è solo un aumento di prezzo per prodotti normalissimi;
- crede a palesi superstizioni di manzoniana memoria, con relativa caccia agli untori, vuoi di OGM vuoi di malattie degli olivi ecc.
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