Dura salita o "discesa" verso il default?

[kima]

Strade - Completare il mercato comune, una sfida di sopravvivenza

Premetto che non sono ne anti ne pro europa, che mi sembra un po come essere un tifoso di questa o quella squadra. Semplicemente cerco di valutare il caso specifico, dal mio punto di vista, che è ne piu ne meno quello del consumatore di beni e servizi, che facendo parte di un mercato comune si aspetta vantaggi tangibili da questo. A tal scopo portavo l esempio del vino al Tesco, che magari è un esempio tagliato con l accetta, ma è un caso reale e non preso sui libri o sui blog.
L articolo mi sembra un discorso di un parlamentare qualsiasi....
Buoni propositi, ricette generiche, frasi fatte che funzionano in ogni contesto e in ogni epoca.
Ma solo a leggere il titolo mi viene la pelle d oca..... Completare il mercato comune....Nel 2017? Ma che significa? Il mercato è o non è comune, beninteso una volta definito il perimetro di prodotti che esso comprende.
Se poi adesso vogliamo allargare questo perimetro, estendendolo all unita fiscale, al bilancio comune, etc., dicendo che non stiamo andando come dovremmo perche ancora non abbiamo raggiunto questi traguardi, mi sembra volersi creare un alibi.
Ok, sta bene, aspettiamo che le ricette espresse nell articolo vengano messe in pratica..... Pazienza se non ci viene spiegato come, da chi, quando, e con che risultato.

[Josh]

Giusto, però ritengo che in Italia non ci siano ancora le condizioni per portare a un regurgito nazional-regionalistico come avvenuto in UK, dove da tempo è maturata l'idea delle nazioni nella nazione. Probabilmente qui avverrebbe solo ex post. Sarebbe un processo più lento...
E in effetti l'euroscetticismo mediterraneo (penso a Syriza, Podemos o Grillo) più che essere antieuropeista tout court contesta determinate misure di politica economica.

1)L'ala governativa di Syriza si barcamena come può,dopo che quelli che proponevano un default del tipo sovranista si sono scissi nella tarda estate 2015(con quel caldo,poracci ).
2)Podemos non si è mai espresso ufficialmente contro l'uscita dall'euro,né tantomeno dall'UE,anche se un paio di anni fa circolava qualche isolata dichiarazione secondo la quale la prima non era da escludere.
3)Il M5S,almeno a livello di vertici,almeno dal 2015 ha escluso l'uscita dell'Italia dall'UE,mentre propugna un referendum consultivo su quella dall'euro.
Quindi è come dici,almeno parzialmente...anche se in politica qualunque posizione è rivedibile.

[NoSync]

Il mercato è o non è comune, beninteso una volta definito il perimetro di prodotti che esso comprende.

Mica tanto. Per i servizi, ormai più importanti dei bene stessi, di comune per ora c'è poco.

[Josh]

Premetto che non sono ne anti ne pro europa, che mi sembra un po come essere un tifoso di questa o quella squadra. Semplicemente cerco di valutare il caso specifico, dal mio punto di vista, che è ne piu ne meno quello del consumatore di beni e servizi, che facendo parte di un mercato comune si aspetta vantaggi tangibili da questo. A tal scopo portavo l esempio del vino al Tesco, che magari è un esempio tagliato con l accetta, ma è un caso reale e non preso sui libri o sui blog.
L articolo mi sembra un discorso di un parlamentare qualsiasi....
Buoni propositi, ricette generiche, frasi fatte che funzionano in ogni contesto e in ogni epoca.
Ma solo a leggere il titolo mi viene la pelle d oca..... Completare il mercato comune....Nel 2017? Ma che significa? Il mercato è o non è comune, beninteso una volta definito il perimetro di prodotti che esso comprende.
Se poi adesso vogliamo allargare questo perimetro, estendendolo all unita fiscale, al bilancio comune, etc., dicendo che non stiamo andando come dovremmo perche ancora non abbiamo raggiunto questi traguardi, mi sembra volersi creare un alibi.
Ok, sta bene, aspettiamo che le ricette espresse nell articolo vengano messe in pratica..... Pazienza se non ci viene spiegato come, da chi, quando, e con che risultato.

Il mercato dei servizi ha fatto pochi progressi negli ultimi decenni.
Se da Caserta voglio assicurare un'auto con una Compagnia austriaca o finlandese o ungherese,non posso,se non condizioni che le rendono impossibile entrare in concorrenza con le Compagnie italiane.Occorre che sia autorizzata ad operare in Italia e abbia una rappresentanza stabile sul suolo italiano.
Assicurazioni estere: posso usarle per circolare in Italia?

[kima]

Il mercato dei servizi ha fatto pochi progressi negli ultimi decenni.
Se da Caserta voglio assicurare un'auto con una Compagnia austriaca o finlandese o ungherese,non posso,se non condizioni che le rendono impossibile entrare in concorrenza con le Compagnie italiane.Occorre che sia autorizzata ad operare in Italia e abbia una rappresentanza stabile sul suolo italiano.
Assicurazioni estere: posso usarle per circolare in Italia?

Anche in Italia ti puoi assicurare con societa del gruppo admiral o aviva, britanniche. Poi è ovvio che la polizza deve essere rilasciata nello stato dove il veicolo è immatricolato, e anche i costi sono commisurati a quello stato, dipendendo piu o meno dalle denunce/truffe che le compagnie devono sostenere.
Puoi anche fare una fideiussione assicurativa sulla caparra del preliminare di compravendita con una assicurazione con sede a londra.

[NoSync]

Poi è ovvio che la polizza deve essere rilasciata nello stato dove il veicolo è immatricolato

È questo il punto: non è ovvio per nulla in un mercato unico. Poi il pricing varia ma quello è un altro discorso.

E comunque non c'è ragione per cui non possa abbonarmi ad un servizio di streaming francese perchè questo non ha i diritti di trasmettere in Italia. Il mercato comune dei servizi è mooooolto indietro.

[kima]

È questo il punto: non è ovvio per nulla in un mercato unico. Poi il pricing varia ma quello è un altro discorso.

E comunque non c'è ragione per cui non possa abbonarmi ad un servizio di streaming francese perchè questo non ha i diritti di trasmettere in Italia. Il mercato comune dei servizi è mooooolto indietro.

Sul discorso assicurazione veicoli credo sia proprio un discorso di regolamenti imposti dai ministeri dei trasporti nazionali, oltre che di implicazioni legali legate ai codici civili e penali applicabili. Faccio un esempio. In UK i veicoli devono fare il MOT tutti gli anni, che è diverso dalla nostra revisione. Un assicurazione UK non ti darebbe mai un rimborso su un veicolo non avente il MOT.
In ambito assicurazioni su compravendite immobiliari, ad esempio, invece si puo andare tranquillamente alla compagnia di Cardiff e aprire una polizza con la propria carta di identita e assicurare una fideiussione in Italia.
Discorso broadcasting, beh, li ci sono i diritti televisivi, il canone Rai, la TV license, ....... D altra parte chi ha costruito e mantiene le infrastrutture fa in modo di farli rientrare i soldi in qualche modo....

[NoSync]

Sul discorso assicurazione veicoli credo sia proprio un discorso di regolamenti imposti dai ministeri dei trasporti nazionali, oltre che di implicazioni legali legate ai codici civili e penali applicabili. Faccio un esempio. In UK i veicoli devono fare il MOT tutti gli anni, che è diverso dalla nostra revisione. Un assicurazione UK non ti darebbe mai un rimborso su un veicolo non avente il MOT.
In ambito assicurazioni su compravendite immobiliari, ad esempio, invece si puo andare tranquillamente alla compagnia di Cardiff e aprire una polizza con la propria carta di identita e assicurare una fideiussione in Italia.
Discorso broadcasting, beh, li ci sono i diritti televisivi, il canone Rai, la TV license, ....... D altra parte chi ha costruito e mantiene le infrastrutture fa in modo di farli rientrare i soldi in qualche modo....

Appunto: tutto quello che hai scritto (dall'assicurazione al broadcasting) va contro un mercato unico completo. Una compagnia assicurativa può operare da una sola base ed assicurare proprietà altrove tenendo conto delle diverse regole nel proprio pricing - che poi anche queste regole andrebbero armonizzate è un altro discorso.

Un'assicurazione UK sveglia assicurerebbe anche i veicoli senza MOT in Svezia, se potesse farlo, e anche le assicurazioni di viaggio sono nazionali, per esempio. Tutte leggi che, appunto, impediscono il completamente del mercato unico.

[kima]

Appunto: tutto quello che hai scritto (dall'assicurazione al broadcasting) va contro un mercato unico completo. Una compagnia assicurativa può operare da una sola base ed assicurare proprietà altrove tenendo conto delle diverse regole nel proprio pricing - che poi anche queste regole andrebbero armonizzate è un altro discorso.

Un'assicurazione UK sveglia assicurerebbe anche i veicoli senza MOT in Svezia, se potesse farlo, e anche le assicurazioni di viaggio sono nazionali, per esempio. Tutte leggi che, appunto, impediscono il completamente del mercato unico.

Beh si, credo che abbiamo preso i due casi peggiori..... Non ho approfondito le leggi in materia, ma per le assicurazioni auto credo possa trattarsi piuttosto di una mancanza di convenienza economica. Lasciamo perdere il UK che è sempre stato in EU a modo loro, ma ad esempio, per una compagnia francese, con sede in francia, quanto converrebbe assicurare un veicolo italiano a Roma? E in caso di incidente? Perizie, tribunali, costi amministrativi, leggi italiane, lesioni a persone e addirittura decessi? Riuscirebbero ad offrire polizze competitive? Evidentemente se hanno optato per aprire le loro sedi in Italia si saranno gia fatti i loro conti.
Ma non escludo che prima o poi ci si arrivera. E allora dovremo vedere se ci sara convenienza per il consumatore, che poi è la chiave di tutto il discorso. Vedremo se finalmente il cittadino di Napoli potra assicurare la propria panda a 500 euro all anno con la allianz di base a Colonia.....
Sul broadcasting ho veramente poche speranze che le cose possano cambiare.

[NoSync]

Beh si, credo che abbiamo preso i due casi peggiori..... Non ho approfondito le leggi in materia, ma per le assicurazioni auto credo possa trattarsi piuttosto di una mancanza di convenienza economica. Lasciamo perdere il UK che è sempre stato in EU a modo loro, ma ad esempio, per una compagnia francese, con sede in francia, quanto converrebbe assicurare un veicolo italiano a Roma? E in caso di incidente? Perizie, tribunali, costi amministrativi, leggi italiane, lesioni a persone e addirittura decessi? Riuscirebbero ad offrire polizze competitive? Evidentemente se hanno optato per aprire le loro sedi in Italia si saranno gia fatti i loro conti.
Ma non escludo che prima o poi ci si arrivera. E allora dovremo vedere se ci sara convenienza per il consumatore, che poi è la chiave di tutto il discorso. Vedremo se finalmente il cittadino di Napoli potra assicurare la propria panda a 500 euro all anno con la allianz di base a Colonia.....
Sul broadcasting ho veramente poche speranze che le cose possano cambiare.

Si, il discorso assicurazioni è molto complesso. Però un'azienda non dovrebbe essere costretta ad aprire una sede locale per operare in un altro paese dell'Unione comunque, quella è proprio la negazione di un mercato comune.

In realtà il broadcasting è dove qualcosa sta accadendo. Dal prossimo anno perlomeno ci sarà la portabilità dei servizi (es se sono abbonato Netflix qua il tutto funzionerà anche se mi trovo in Germania, con IP tedesco).