Non ancora per molto... sembrerebbe...
Ho gia sentito infatti di due aziende qui nel Lazio a frosinone e latina dove il datore di lavoro ha pagato un investigatore privato per far pedinare un dipendente presunto infedele.... Uno ad esempio che in malattia si andava a fare la partitella a tennis...
Una volta raccolte prove schiacchianti, al loro rientro in ufficio i lavoratori hanno trovato una lettera di licenziamento per giusta causa. Non c è ricorso che tenga.
Questa cosa è assolutamente accettata dalla legge, e pare si stia diffondendo parecchio nel settore privato. In pratica l investigatore ti puó tenere d occhio anche fuori dalle fasce di reperibilita...
I tempi del secondo lavoro in malattia fanno parte ormai della preistoria.
Diverso invece sembrerebbe il discorso del pubblico, dove, sembrerebbe, che il rapporto di lavoro possa essere risolto soltanto dall Altissimo.... Ma il pubblico è un mondo a parte.
Tornando al privato, la facilita a licenziare dovrebbe essere bilanciata da una facilita ad assumere, e questo richiederebbe innanzitutto che ci fosse un mercato del lavoro, con una domanda e un offerta. Sappiamo bene che da noi non è esattamente cosi, sia perche l offerta si sta continuando a contrarre in volume ampliando la fetta di disoccupazione, sia perche ad essa non viene permesso sempre di incontrare la domanda in maniera "libera".... In parole povere, non c è un libero mercato del lavoro. Quindi, ad un licenziamento conseguirebbe molto probabilmente il rimanere a casa a data da destinarsi... Ecco perche viene vissuto come una tragedia enorme, e viene ostacolato (dai sindacati) con ogni mezzo.
Ma le cose sono gia cambiate, come dicevamo....ahime, a solo svantaggio dei lavoratori. Anche se poi, continuando a non produrre offerta di lavoro, l impatto arriva anche alle imprese, che, senza commesse finiscono prima o poi per chiudere bottega.
Per cui, invece di pensare ai modi con cui fregarsi a vicenda, nel nostro belpaese bisognerebbe iniziare a capire che si sta tutti sulla stessa barca, e si sta tutti meglio o tutti peggio insieme.
Parliamo di uno scatto di responsabilita del legislatore, che stabilisca regole semplici, chiare ed eque, e culturale della gente....
Ma in un paese dove ancora si prova a scavalcare la fila nonostante i numeretti, e si lascia la popó del cane sul marciapiede tanto non c ha visti nessuno....la vedo dura....
Ultima modifica di kima; 05/07/2017 alle 23:44
Ho visto in giro questo grafico sull'attrattività dei sistemi universitari europei per gli studenti dell'Europa occidentale:
Apparentemente il valore italiano è un po' pompato verso l'alto dagli studenti greci, senza i quali scenderebbe a 5. Lo stesso vale per l'Austria e l'Estonia, che ricevono un sacco di studenti rispettivamente tedeschi e finlandesi.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Ho cuttato la parte di buon senso per lasciare quella che, riferita al mercato del lavoro, è una comica.
Siam passati da una situazione di lavoratori di serie A e B in termini di protezione (la famosa distinzione tra più e meno di 15 dipendenti) ad una fatta di serie A, B e C a seconda che si parli di vecchi e nuovi contratti o di pubblico e privato. Equità estrema.
Però dopo tanto tempo son riuscito a trovare un elemento positivo anche in questa riforma: l'aver tolto alcuni vincoli ai licenziamenti ha provocato l'aumento del numero di imprese sopra i 15 dipendenti. In fondo anche la merda ha la sua funzione di concime...
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Sul concetto generale, sulla disfunzionalità del mercato del lavoro e sulla direzione nel privato sono sostanzialmente d'accordo, almeno per i nuovi contratti. C'è un ma: cose come l'investigazione privata e quant'altro riguardano più che altro aziende medio/grandi, in un paese fatto di PMI. Inoltre la produttività oraria per ora non è in aumento ed anzi continua a calare rispetto a praticamente chiunque nell'EU27, ma questo dipende non solo dalla gestione dei rapporti lavorativi ma anche dalla scarsa propensione all'innovazione. Sul pubblico stendo invece un velo pietoso, vedi i casi di assenteismo documentato nei vari comuni, poi costretti da sentenze deliranti a reintegrare i vari delinquenti (es. in Liguria occidentale l'anno scorso o quello prima, non ricordo bene).
L'affermazione che avere un facile licenziamento sia a svantaggio dei lavoratori la ritengo tuttavia fuorviante per almeno tre ragioni:
1) Chi lavora male, gli assenteisti e quant'altro danneggiano l'azienda in sè, che a sua volta andrà meno bene, assumerà meno lavoratori e li pagherà meno
2) Chi rientra nel punto 1 ma resta al suo posto (o viene reintegrato) di fatto fa concorrenza sleale ai buoni lavoratori
3) Se è difficile licenziare quando è necessario ci si farà molti più scrupoli nell'assumere
Ennesimo problema che sarebbe risolvibile in maniera relativamente semplice. Senza alcuna modifica legislativa nè tantomeno costituzionale, secondo lo statuto siciliano del 1946, la Sicilia potrebbe essere fiscalmente del tutto autonoma, ancor più del TAA: perchè non li si lascia nel loro brodo anzichè continuare a giocare all'estenuante gioco dei trasferimenti stato/regione che non fanno mai contenti nè gli uni nè gli altri? La risposta la conoscete, altrimenti potete trovarla con estrema facilità a Montecitorio, Palazzo Madama e Palazzo dei Normanni.
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