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  1. #24481
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Quello che manca in Italia, ma proprio alla base della base, è l'etica del lavoro.
    Siamo stati mal abituati, praticamente dagli anni Settanta in avanti, e abbiamo il nostro schema mentale da cui non ne usciamo più.
    Una volta (fortunatamente per alcuni è ancora così) ci si riteneva artefici del proprio destino. Voglio studiare? Faccio sacrifici e studio. Voglio lavorare? Faccio sacrifici e lavoro. Non trovo lavoro? Emigro e mi sposto finchè non lo trovo. Non mi piace? Lotto e faccio sacrifici per fare quello che mi piace. Non poteva esistere il "non lavorare". Perchè - è vero che erano altri tempi - il posto per tutti c'è, ma va trovato. Nessuno ti bussa alla porta.

    Adesso (e questo è grazie ad una componente politica che ci ha marciato per anni) è tutto nelle mani dello Stato o del governo. Il governo deve trovarmi un lavoro, deve darmi l'asilo gratuito per i miei figli, deve pagarmi la pensione, deve darmi il sussidio, deve deve deve. Io non devo fare assolutamente niente, mi siedo sul divano e aspetto che qualcuno mi dia un lavoro. Ah, ovviamente se sono disoccupato è colpa del governo, delle multinazionali, del partito politico di turno, ecc.ecc. Colpa mia mai, assolutamente.
    Il nostro lassismo, il nostro "divanismo" ci ha condotto in questa situazione, la nostra mente bacata che ci dice che c'è sempre qualcuno (mai io) che deve fare qualcosa per me, e se la mia vita è una mer*a perchè non lavoro è sempre colpa di qualcun altro (mai mia).

    Avete visto (mi sembra sia passato in uno speciale tg o cose simili) un servizio sui colloqui di lavoro?
    Un imprenditore romano, gestore di una catena di pizzerie-ristoranti ha bisogno di personale: baristi e camerieri sostanzialmente. Si tratta di lavori che richiedono poco "studio" alle spalle, ma sicuramente voglia di lavorare. Contattando persone, ha fatto mi pare una ventina di colloqui. Di questi, solo una minimissima parte erano disponibili a lavorare da subito. Gli altri? C'è chi non si è neanche presentato al colloquio (nonostante sia stato ripetutamente chiamato), chi ha disdetto all'ultimo con una scusa idiota (ho la macchina rotta dal meccanico e non posso venire lì), molti che "Ah, ma si lavorerebbe il weekend? Eh, per me è un problema... devo vedere la mia ragazza/giocare a calcetto/andare in palestra", altri che "no, non posso iniziare da subito perchè ho già prenotato la vacanza con gli amici in Grecia, stiamo via tre settimane", e così via. E' questo uno dei nostri problemi. Che non abbiamo voglia di fare un c. Vogliamo il lavoro comodo, sotto casa, solo dalle 09.00 alle 18.00 e mai oltre, e che non sia troppo faticoso però. Ah, dimenticavo: non devo trovarlo io, ci dev'essere qualcuno che me lo trova, mi porta e mi fa lavorare. E mi raccomando, anche se sono una scarpa senza esperienza voglio subito 1.200 euro netti al mese, altrimenti non ne vale la pena.
    E' per questo che in questo Paese abbiamo una percentuale di disoccupati folle, perchè siamo vermi, siamo parassiti dello Stato pronti solo a succhiare soldi, fondi e sussidi offrendo in cambio assolutamente niente se non la nostra insulsa esistenza.
    Lou soulei nais per tuchi

  2. #24482
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Quello che manca in Italia, ma proprio alla base della base, è l'etica del lavoro.
    Siamo stati mal abituati, praticamente dagli anni Settanta in avanti, e abbiamo il nostro schema mentale da cui non ne usciamo più.
    Una volta (fortunatamente per alcuni è ancora così) ci si riteneva artefici del proprio destino. Voglio studiare? Faccio sacrifici e studio. Voglio lavorare? Faccio sacrifici e lavoro. Non trovo lavoro? Emigro e mi sposto finchè non lo trovo. Non mi piace? Lotto e faccio sacrifici per fare quello che mi piace. Non poteva esistere il "non lavorare". Perchè - è vero che erano altri tempi - il posto per tutti c'è, ma va trovato. Nessuno ti bussa alla porta.

    Adesso (e questo è grazie ad una componente politica che ci ha marciato per anni) è tutto nelle mani dello Stato o del governo. Il governo deve trovarmi un lavoro, deve darmi l'asilo gratuito per i miei figli, deve pagarmi la pensione, deve darmi il sussidio, deve deve deve. Io non devo fare assolutamente niente, mi siedo sul divano e aspetto che qualcuno mi dia un lavoro. Ah, ovviamente se sono disoccupato è colpa del governo, delle multinazionali, del partito politico di turno, ecc.ecc. Colpa mia mai, assolutamente.
    Il nostro lassismo, il nostro "divanismo" ci ha condotto in questa situazione, la nostra mente bacata che ci dice che c'è sempre qualcuno (mai io) che deve fare qualcosa per me, e se la mia vita è una mer*a perchè non lavoro è sempre colpa di qualcun altro (mai mia).

    Avete visto (mi sembra sia passato in uno speciale tg o cose simili) un servizio sui colloqui di lavoro?
    Un imprenditore romano, gestore di una catena di pizzerie-ristoranti ha bisogno di personale: baristi e camerieri sostanzialmente. Si tratta di lavori che richiedono poco "studio" alle spalle, ma sicuramente voglia di lavorare. Contattando persone, ha fatto mi pare una ventina di colloqui. Di questi, solo una minimissima parte erano disponibili a lavorare da subito. Gli altri? C'è chi non si è neanche presentato al colloquio (nonostante sia stato ripetutamente chiamato), chi ha disdetto all'ultimo con una scusa idiota (ho la macchina rotta dal meccanico e non posso venire lì), molti che "Ah, ma si lavorerebbe il weekend? Eh, per me è un problema... devo vedere la mia ragazza/giocare a calcetto/andare in palestra", altri che "no, non posso iniziare da subito perchè ho già prenotato la vacanza con gli amici in Grecia, stiamo via tre settimane", e così via. E' questo uno dei nostri problemi. Che non abbiamo voglia di fare un c. Vogliamo il lavoro comodo, sotto casa, solo dalle 09.00 alle 18.00 e mai oltre, e che non sia troppo faticoso però. Ah, dimenticavo: non devo trovarlo io, ci dev'essere qualcuno che me lo trova, mi porta e mi fa lavorare. E mi raccomando, anche se sono una scarpa senza esperienza voglio subito 1.200 euro netti al mese, altrimenti non ne vale la pena.
    E' per questo che in questo Paese abbiamo una percentuale di disoccupati folle, perchè siamo vermi, siamo parassiti dello Stato pronti solo a succhiare soldi, fondi e sussidi offrendo in cambio assolutamente niente se non la nostra insulsa esistenza.
    Vero, però va anche detto, che prima una parte di chi lavorava (ma è così anche ora), è perchè era raccomandato

  3. #24483
    Vento fresco L'avatar di Presidente
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    In effetti in alcuni posti ci sono incompetenti che sono là perché avevano le conoscenze giuste... poi magari sono riusciti ad imparare qualcosa. Ho fatto l'attivista 5 stelle per 3 anni.. posso dire che alcuni del mio gruppo (meetup) erano con noi solo perché disoccupati o lavoratori precari che ce l'avevano col governo in carica.
    Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
    Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!

  4. #24484
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Presidente Visualizza Messaggio
    In effetti in alcuni posti ci sono incompetenti che sono là perché avevano le conoscenze giuste... poi magari sono riusciti ad imparare qualcosa. Ho fatto l'attivista 5 stelle per 3 anni.. posso dire che alcuni del mio gruppo (meetup) erano con noi solo perché disoccupati o lavoratori precari che ce l'avevano col governo in carica.
    Non ho difficoltà a crederti,ne conosco tanti così fra Caserta e Napoli ma anche a Formia

  5. #24485
    Vento fresco L'avatar di Presidente
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Comunque anche in questi decenni ci sono stati ragazzi che si sono rimboccati le maniche e bene o male hanno trovato lavoro, accanto a tanti altri che invece non hanno voglia di fare nulla.
    Addo' arrivamo, mettemo glio' pezzùco
    Luccicantella calla calla, mitti fuoco alla cavalla, la cavalla dé glio' ré, luccicantella mmàni a mmé!!

  6. #24486
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Presidente Visualizza Messaggio
    Comunque anche in questi decenni ci sono stati ragazzi che si sono rimboccati le maniche e bene o male hanno trovato lavoro, accanto a tanti altri che invece non hanno voglia di fare nulla.
    Ed è proprio questo il problema.
    Ho parecchi amici che sono emigrati (qualcuno forse per sempre, adesso è presto per capirlo) perchè qui non vedevano un futuro, o semplicemente perchè qui non potevano fare il lavoro dei sogni.

    Questo il problema

    NEET - Wikipedia

    Pensare che 1/4 delle persone tra i 20 e i 30 anni non studia e non lavora fa rabbrividire.
    Lou soulei nais per tuchi

  7. #24487
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Ieri ho letto un paio di interventi interessanti (Massimo Fontana) e ascoltato un breve confronto (Boldrin & soci) che parlavano della manovra.
    In particolari i secondi si sono soffermati sul fatto che la manovra, a quanto pare, disinnesca le clausole di salvaguardia IVA.
    Che da sole valgono da 1.2 a 1.5 punti di PIL a seconda delle stime.
    Partendo da una base di 0.8 punti e sommando il disinnesco si arriva a 2-2.3 punti di deficit.
    L'accordo è sul 2.4.
    Teniamoci sulla versione più bassa della forchetta e la mostruosa manovra che ci farà dominare il mondo vale 0.4 punti di PIL, circa 7 miliardi.
    In pompa magna sono stati indicati i 15 miliardi extra di investimenti pubblici in 3 anni: ben 5 miliardi (su 1600, arrotondato) all'anno; diciamo che se il moltiplicatore (che adesso è tanto di moda...) fosse 20 l'effetto sarebbe dirompente...
    Ne avanzano 2.
    2 per fare la pensione di cittadinanza, il reddito di cittadinanza (Giovaniiiiii? PRRRRRRRTTTTTT! Beccatevi un altro po' di debito sulle vostre spalle! Tiè!), un po' di riduzione fiscale (ma a pochi).
    E adesso aspetta che commento....

    E magari qualcuno rideva quando dicevano che il condono (rigorosamente una tantum, ma fa nulla...) serve...
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  8. #24488
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Riassumendo brevemente: portiamo il deficit a 2.4, ma ancora la nota del DEF assomiglia al decreto urgente urgentissimo per Genova. Passano i giorni, ma non si vede (poi quello per Genova urgente urgentissimo dopo un mese e mezzo ce l'ha fatta).
    Tria che va a spiegare la manovra e all'Ecofin e torna un giorno prima del previsto: ovviamente era tutto previsto; talmente previsto che si è detto che era previsto dopo che è tornato. A fare previsioni, soprattutto del tempo, così son buono anch'io.
    Comunque sì... Era previsto. E sicuramente il buon Tria è stato messo a suo agio dagli altri presenti. A suo agio tipo "Senti... Sei venuto qui per mesi a giurare sul deficit a 1.6 e oggi ti presenti a dire quanto sia bello e giusto il 2.4: perchè non torni a casa e mandi qui chi decide davvero?"

    E ovviamente i mercati sono stupidi e non capiscono: oggi siamo di nuovo in zona 300 e la borsa di nuovo apre a -1.5%.
    Quand'è che organizziamo un corso serale al CEPU per i mercati?
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  9. #24489
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Ma come dico sempre è bello che ognuno sia artefice del proprio destino (così ovviamente dopo può dare la colpa ai poteri forti...).

    Brexit è già costata 52 miliardi di sterline. E Parigi festeggia - Il Sole 24 ORE

    In particolare mi piace questa:
    <<Secondo i dati di Reuters ripresi dal magazine Challenges e quindi dal settimanale francese Le Point, in questi ultimi due anni dal referendum del 23 giugno 2016 Brexit è già costata al Regno Unito 52 miliardi di sterline, ovvero 26 miliardi all’anno, 500 milioni a settimana.>>

    Embè? Che problema c'è? Più o meno sono proprio i soldi che a Brexit effettiva la sanità britannica avrà in più a settimana, così i conti si pareggiano...
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  10. #24490
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Riassumendo brevemente: portiamo il deficit a 2.4, ma ancora la nota del DEF assomiglia al decreto urgente urgentissimo per Genova. Passano i giorni, ma non si vede (poi quello per Genova urgente urgentissimo dopo un mese e mezzo ce l'ha fatta).
    Tria che va a spiegare la manovra e all'Ecofin e torna un giorno prima del previsto: ovviamente era tutto previsto; talmente previsto che si è detto che era previsto dopo che è tornato. A fare previsioni, soprattutto del tempo, così son buono anch'io.
    Comunque sì... Era previsto. E sicuramente il buon Tria è stato messo a suo agio dagli altri presenti. A suo agio tipo "Senti... Sei venuto qui per mesi a giurare sul deficit a 1.6 e oggi ti presenti a dire quanto sia bello e giusto il 2.4: perchè non torni a casa e mandi qui chi decide davvero?"

    E ovviamente i mercati sono stupidi e non capiscono: oggi siamo di nuovo in zona 300 e la borsa di nuovo apre a -1.5%.
    Quand'è che organizziamo un corso serale al CEPU per i mercati?
    Aspetta Massimo, aspetta quando la manovra verrà rifiutata dalla Commissione UE.

    Le reazioni dei mercati potrebbero essere pure più forti dopo quella data.

    E vai di "gombloddo!" e di "poteri forti" dopo

    La cosa che più mi inquieta, personalmente, non è tanto la manovra in sé, che ovviamente considero penosa e che avrà effetti a lungo andare pesantemente recessivi (magari a breve potrebbe pure essere di no), ma il tifo da stadio che vedo aleggiare dietro a questo Governo.

    Sembra come che i c.d. "supporter" dell'attuale Governo vedano tutto ciò che rema contro alle sue policy (la realtà per farla breve) come un nemico contro il popolo e a favore delle èlite, mentre l'attuale Governo, ai loro occhi, è al di fuori da ogni critica, è honesto, è capace ed è soprattutto per il popolo .

    C'è un tifo da stadio pressoché cieco, gente che pur di difendere l'attuale governo si rifiuta proprio di vedere la realtà. Questo è veramente inquietante: in fondo, anche prima del tracollo del '29 tutti erano convinti che il mercato non sarebbe mai potuto scendere.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

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