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  1. #25221
    Brezza tesa
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    La BCE conferma la fine del QE da Gennaio ma proseguiranno i riacquisti dei titoli di Stato in scadenza(sennò chi se li comprerebbe?O meglio a che prezzo?), non ci saranno solo acquisti aggiuntivi. I tassi di interesse potrebbero aumentare da metà 2019

  2. #25222
    Vento forte L'avatar di Fabio68
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    C'è già andata più volte (EDIT: di fronte alla commissione c'è finita 983 volte; ovviamente non sono state tutte infrazioni ).
    ellapeppa
    è vero quello che affermi: la Francia è uscita dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo nel giugno scorso dopo ben 9 anni


    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    C'è già andata più volte (EDIT: di fronte alla commissione c'è finita 983 volte; ovviamente non sono state tutte infrazioni ). Perchè difficile stavolta? L'unico motivo possibile è che sia uno sforamente una tantum.
    si, penso a quello come motivo, ma non so come la pensi Moscovici realmente. Anche perché non capisco che fine facciano i 9 anni precedenti, come li calcolino (chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato... scurdammucce 'o passato

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Intanto prendendo la giornata positiva con spread sceso in zona 260, a volte mi chiedo come ragionino i mercati (e pure la commissione UE a dirla tutta...).
    Un sacco di tempo a parlare che non è una questione di decimali e oggi pare tutto sistemato per la discesa dal 2.4 al 2.04 con i veri casini ancora tutti in pista. Come se il problema fossero effettivamente gli 0.36 punti di deficit e non il suicidio (a questo punto assistito) di quella follia di quota 100 in grado di distruggere il bilancio dello Stato in 3 anni.
    Non ricordo chi diceva che l'UE non ha l'anello al naso e non si fa fregare da questi giochetti, ma se evitiamo così la procedura di infrazione mi sa che di anelli al naso ne ha almeno 2...
    sarà sbagliata, per carità, ma in questi anni mi sto facendo l'idea che l'UE punti molto alla formalità (è troppo dire che sfoci nelle apparenze?)
    adesso lo 0,36 in meno magicamente potrebbe andare bene. Mah... (e questo mah è rivolto sia all'UE che all'Italia...)

    per quanto riguarda la Francia: leggevo l'altro giorno che le misure proposte da MIcron (con la I) per far rientrare le proteste faranno uscire dai parametri la Francia, anche pesantemente
    deficit al 3,4
    aumento dello stipendio minimo di 100€
    abolizione della tassa sui carburanti di circa 4 miliardi e altri 6 miliardi in altri comparti non sono bruscolini

    però, c'è un però: queste sono misure che le president aveva già presentato alle precedenti elezioni e che sarebbero dovute entrare in funzione prima della fine del suo mandato

    e sono viste alla stregua di un bluff Il grande bluff di Emmanuel Macron

    mi sta facendo rivalutare positivamente quelle mezze figure di Hollande e Sarkozy. Incredibile, ma purtroppo è tutto vero
    aridateme De Gaulle e Giscard
    you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
    il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen

  3. #25223
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Fabio68 Visualizza Messaggio
    ellapeppa
    è vero quello che affermi: la Francia è uscita dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo nel giugno scorso dopo ben 9 anni
    Esattamente: quindi i nostri che fanno i piagnoni (con noi son cattivi e con loro buoni) stranamente... non sanno di cosa parlano.
    Citazione Originariamente Scritto da Fabio68 Visualizza Messaggio
    si, penso a quello come motivo, ma non so come la pensi Moscovici realmente. Anche perché non capisco che fine facciano i 9 anni precedenti, come li calcolino (chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato... scurdammucce 'o passato
    Scurdammuce mica tanto.
    Finchè sei in infrazione paghi. Poi ovviamente quando esci smetti di pagare.
    Poi se nel valutare un'eventuale nuova procedura pesi il fatto che in passato son stati "cattivi" francamente non lo so.
    Di certo se dici "è solo per quest'anno e per l'anno prossimo è già nero su bianco il piano di rientro" puoi cavartela; ma se l'anno prossimo sfori di nuovo ti becchi l'infrazione senza se e senza ma.
    Citazione Originariamente Scritto da Fabio68 Visualizza Messaggio
    sarà sbagliata, per carità, ma in questi anni mi sto facendo l'idea che l'UE punti molto alla formalità (è troppo dire che sfoci nelle apparenze?)
    adesso lo 0,36 in meno magicamente potrebbe andare bene. Mah... (e questo mah è rivolto sia all'UE che all'Italia...)
    Ma infatti: se la nostra manovra vien promossa solo perchè abbiamo tagliato 0.4 (pardon 0.36 così dicendo "2 e quattro" può andar bene per entrambi i valori ) punti di deficit vuol dire che la commissione si occupa solo di saldi. Magari formalmente non può fare altro (onestamente non lo so), ma nel caso francamente serve il giusto. In altre parole serve giusto a scalciare la lattina; ovvero ad impedire un suicidio buttandosi contro un treno, ma a consentire comunque un avvelenamento lento.
    Il che potrebbe anche suonare come "abbiamo capito che siete dei deficienti che vogliono suicidarsi, ma almeno così ci prendiamo il tempo per consolidare il cordone sanitario ai vostri confini"...


    Citazione Originariamente Scritto da Fabio68 Visualizza Messaggio
    mi sta facendo rivalutare positivamente quelle mezze figure di Hollande e Sarkozy. Incredibile, ma purtroppo è tutto vero
    Eh beh... Mai come in questo periodo tutto il mondo è Paese. C'è chi fa rimpiangere Sarkozy, chi fa rimpiangere Cameron, chi fa rimpiangere Bush Jr. e persino chi fa rimpiangere Berlusconi. Pensa un po' come siamo messi in Occidente...



    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  4. #25224
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Piuttosto che niente, è meglio piuttosto ma non ci può bastare e ci aiuta davvero poco:
    https://www.linkiesta.it/it/article/...OOvVCka23R0_IQ

    "Sappiamo che la grande maggioranza delle aziende in Italia e a maggior ragione al Sud è fatta di imprese individuali, artigiani, commercianti, ristoratori, ecc, naturalmente nel settore dei servizi, considerando il declino, e qui non c’entrano solo questioni interne, della manifattura. E sappiamo anche che purtroppo queste imprese hanno tassi di ricerca e sviluppo e di investimenti decisamente inferiori a quelli delle grandi aziende, così come tendono ad assumere meno laureati e personale specializzato, ed hanno grandi difficoltà a crescere.
    Purtroppo con la sola eccezione di Milano, l’unico luogo in Italia in forse cui è in atto una ripresa in stile europeo, è quindi molto improbabile che siano aziende innovative e con grandi possibilità di crescita quelle che stanno aprendo al Sud.
    E’ molto più facile che siamo di fronte alla emersione nei dati ufficiali di quei fenomeni che vediamo nelle nostre strade, la nascita di piccoli negozi e locali soprattutto nel campo del food.
    La conferma ci viene da Confesercenti che ci dice dal 2012 ad agosto 2016 vi era stato un aumento dell’8,3% di tutta l’attività di ristorazione, con 11 mila nuovi bar e ristoranti, ma nel Mezzogiorno si è toccato un +10,8%, che arriva a un +13,8% in Sicilia e a un +12% in Campania.
    Unioncamere conferma che tra 2010 e 2015 considerando i soli ristoranti c’è stata una crescita del 16% in Sicilia, e del 14% in Campania.
    E’ umanamente encomiabile che tanti giovani, non arrendendosi alla disoccupazione, provino ad aprire piccole attività, mettendosi in gioco.
    E però non sarà l’ennesimo ristorantino “come una volta” in cui si serve solo “olio d’oliva bio 100% italiano a km zero” a salvare né il Sud, né il resto dell’Italia, ad aumentare la produttività della nostra economia, il grande e vero problema italiano, quindi, a generare crescita e occupazione. C’è bisogno di grandi imprese che investano, di ricerca e innovazione, lo sappiamo da tempo".

  5. #25225
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Non hai messo la conclusione dell'articolo.

    <<Questo proliferare di nuove piccole imprese nonostante la crisi e nonostante l’enorme numero di quelle già esistenti appare come l’ennesima strategia disperata e sbagliata di reagire al declino, in realtà perpetuandolo.>>

    Ma i nostri deficienti (a tutti i livelli, non solo quelli attualmente nella stanza dei bottoni) continuano a soffiare sul fuoco della multinazionali kattive (a parole e nei fatti) e questi sono i risultati.
    Come ho sentito sabato dal mitico Mario S. il declino non è l'impatto di un asteroide che ti cambia l'esistenza in un attimo; non si va a letto una sera ricchi e la mattina dopo ci si sveglia poveri (anche se ci sono metodi per riuscire anche in questo, ndFunMBNel ); ma la nostra strada è quella dopo quasi 40 anni di stagnazione della produttività.
    Andiamo pure avanti così, a sussidi, e vedrai che si risolve tutto...
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
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  6. #25226
    Josh
    Ospite

    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Non hai messo la conclusione dell'articolo.

    <<Questo proliferare di nuove piccole imprese nonostante la crisi e nonostante l’enorme numero di quelle già esistenti appare come l’ennesima strategia disperata e sbagliata di reagire al declino, in realtà perpetuandolo.>>

    Ma i nostri deficienti (a tutti i livelli, non solo quelli attualmente nella stanza dei bottoni) continuano a soffiare sul fuoco della multinazionali kattive (a parole e nei fatti) e questi sono i risultati.
    Come ho sentito sabato dal mitico Mario S. il declino non è l'impatto di un asteroide che ti cambia l'esistenza in un attimo; non si va a letto una sera ricchi e la mattina dopo ci si sveglia poveri (anche se ci sono metodi per riuscire anche in questo, ndFunMBNel ); ma la nostra strada è quella dopo quasi 40 anni di stagnazione della produttività.
    Andiamo pure avanti così, a sussidi, e vedrai che si risolve tutto...
    Intanto secondo me oggi Polito coglie il nocciolo di molte questioni:

    LA FORZA NASCOSTA DEI VINCOLI ESTERNI
    Corriere della Sera 19 Dec 2018
    di Antonio Polito
    Se il più forte governo sovranista del continente deve accettare un negoziato fino all’ultimo centesimo con una Commissione debole perché ormai alla fine del mandato, allora vuol dire che il nostro destino in Europa è davvero ineluttabile. La manovra del popolo è stata scritta al telefono con Bruxelles, mentre il Parlamento sovrano aspettava di riceverla per motociclista sotto forma di maxi emendamento, prendere o lasciare. Se oggi saranno confermate le versioni che danno per chiuso l’accordo, verrebbe da domandarsi perché non l’abbiamo fatto prima, risparmiandoci tre mesi sull’ottovolante dello spread, e il pagamento dei relativi interessi. Tanto era chiaro che anche stavolta non potevamo rispondere all’europa «me ne frego».
    Perché? La risposta più semplice è: perché ne facciamo parte. Siamo cioè legati da una tale trama di convenienze comuni che se si strappa anche un solo filo l’intero tessuto nazionale rischia di slabbrarsi come un vecchio maglione. Facciamo parte dell’europa perché altrimenti il nostro debito ci costerebbe troppo. Facciamo parte dell’europa perché tutti i nostri commerci si svolgono nella Ue o secondo regole negoziate dalla Ue.
    E facciamo parte dell’europa perché dalla solidità della moneta comune che portiamo in tasca dipende il valore dei nostri salari e dei nostri risparmi.
    Sul piano politico questo legame funziona talvolta come una specie di freno automatico quando alla guida c’è un autista distratto, incapace o pericoloso: il nostro governo, per esempio, ha appena votato a favore delle proroghe delle sanzioni alla Russia e della missione Sophia, contro le quali fino a ieri tuonava. Ma, allo stesso tempo, l’interdipendenza ci aiuta: la crisi francese e il caos inglese hanno reso certamente più conveniente per Bruxelles e più agevole per noi raggiungere un accordo sul bilancio.
    C’è però anche un’altra ragione — più difficile a dirsi — per cui dovremo congratularci con il nostro governo per aver accettato il compromesso, e in particolare con il premier Conte e i ministri Tria e Moavero, che hanno svolto la parte più efficace del negoziato. E questa ragione è che il «vincolo esterno» dell’europa — secondo la felice intuizione di Guido Carli — ci difende anche da noi stessi. Ci protegge innanzitutto dai nostri politici, gli attuali e i predecessori, che sempre hanno la tentazione di spendere qualche miliardo mettendolo sul conto dei contribuenti. E ci protegge anche dal prevalere della legge del più forte, da quel coacervo di egoismi, corporativismi e clientelismi che tendono a dirottare risorse a scapito dell’interesse generale. Potrà sembrare un paradosso dirlo di questi tempi: ma le regole comuni dell’unione ci difendono anche dalla ingordigia di certe élite alle vongole.
    Dunque, chiunque governi, il nostro interesse nazionale è di gran lunga meglio servito restando dentro le regole dell’unione e nel mercato comune più grande del mondo; nei sondaggi gli italiani mostrano di averlo capito benissimo, e l’hanno fatto capire anche a chi li rappresenta, mitigandone le illusioni autarchiche. Mi sbaglierò, ma il governo gialloverde ha cominciato a cambiare strada sulla manovra dopo che l’asta dei Btp Italia, destinata alle famiglie, è andata male.
    Sarebbe però un errore concludere che i vertici europei siano un pranzo di gala dove a noi spetti solo di comportarci educatamente. Sono piuttosto un’arena nella quale si confrontano 27 interessi nazionali diversi e talvolta divergenti. Ma, proprio per questo, bisogna selezionare gli obiettivi che si intende raggiungere e costruire alleanze per ottenerli. Agitare i pugni non solo è inutile, come dimostra la vicenda del deficit al 2,4% annunciato da un balcone; ma è anche controproducente, se genera isolamento. Mentre minacciavamo sfracelli sulla manovra, per esempio, abbiamo dovuto incassare in silenzio due duri colpi al nostro interesse nazionale: l’ennesimo rinvio della garanzia europea sui depositi bancari, e la sepoltura definitiva del programma di ricollocazione all’interno della Ue dei rifugiati arrivati in Italia e in Grecia.
    Accettando di chiudere la trattativa sugli zerovirgola, il nostro governo fa cadere anche l’alibi di chi dice che è l’italia il problema dell’europa. Non è così. L’unione è corrosa da un male molto più profondo. A trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino, lo scambio tra l’unificazione tedesca e il marco tedesco, che portò alla nascita dell’euro, non ha prodotto l’europa che speravamo. La convergenza economica e politica delle periferie verso il centro carolingio non ha funzionato ovunque, e la querelle sul deficit italiano è parte di questa divergenza. Così oggi di Europe ce ne sono almeno tre: quella del rigore nordico, quella indisciplinata e mediterranea, e quella illiberale che sta sorgendo a Oriente. Se c’è qualcuno al governo che ha davvero voglia di dar battaglia per costruirne una nuova e migliore, l’occasione è d’oro. Ma prima bisognava mettere fine alle battaglie sbagliate, e perse in partenza.

  7. #25227
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    2 sole parole: siamo fottuti.

    La legge di bilancio e una bomba: col timer al 2020 - Phastidio.net

    Noi difendiamo quell'insulto all'intelligenza, a chi lavora e ai giovani (per fortuna loro sempre meno e sempre più in fuga) di quota 100 e reddito di cittadinanza.
    Ma a che prezzo? Nulla, uno scherzetto...

    1. Minori investimenti pubblici (ho già letto che si parla di 4 miliardi...)
    2. Riduzione dei crediti di imposta per investimenti
    3. Cancellazione de facto delle assunzioni nella PA nel 2019 che sembravano improrogabili...
    4. Clausole di salvaguardia fatte di ulteriori aumenti di IVA nel 2020; ora la somma delle clausole di salvaguardia, delle SOLE clausole di salvaguardia, vale 24 miliardi; per rientrare a suon di IVA l'aliquota del 22% dovrebbe salire al 26% (cit. Gianluca Codagnone); 24 miliardi: ovvero una manovra lacrime e sangue, quella ipotetica per il 2020, per NON FARE NULLA, ovvero solo per evitare un aumento di imposte. Mi vien da vomitare...

    Basta un rallentamento del ciclo economico globale e stavolta ci arriviamo completamente indifesi.
    Ma come dice Mario Seminerio che problema c'è... Tanto il risparmio privato degli italiani è enorme quindi saranno felicissimi di poter evitare il fallimento a suon di una patrimoniale da urlo...
    Ah... Giusto per informazione: per evitare la patrimoniale non basta portare i capitali all'estero, ma bisogna proprio abbandonare il Paese; possibilmente dimostrando di non averlo fatto solo per evitare la patrimoniale...

    A proposito... Ovviamente il tutto basato su stime di crescita riviste all'1% che ovviamente di fronte ad una tale porcata si riveleranno pura fantasia.

    Ho sempre detto che in fondo è giusto così, visto che sono stati scelti. Però, fanculo, io non ho scelto 'sti analfabeti e di pagare per il fallimento gran voglia non ne ho...
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
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  8. #25228
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    2 sole parole: siamo fottuti.

    La legge di bilancio e una bomba: col timer al 2020 - Phastidio.net

    Noi difendiamo quell'insulto all'intelligenza, a chi lavora e ai giovani (per fortuna loro sempre meno e sempre più in fuga) di quota 100 e reddito di cittadinanza.
    Ma a che prezzo? Nulla, uno scherzetto...

    1. Minori investimenti pubblici (ho già letto che si parla di 4 miliardi...)
    2. Riduzione dei crediti di imposta per investimenti
    3. Cancellazione de facto delle assunzioni nella PA nel 2019 che sembravano improrogabili...
    4. Clausole di salvaguardia fatte di ulteriori aumenti di IVA nel 2020; ora la somma delle clausole di salvaguardia, delle SOLE clausole di salvaguardia, vale 24 miliardi; per rientrare a suon di IVA l'aliquota del 22% dovrebbe salire al 26% (cit. Gianluca Codagnone); 24 miliardi: ovvero una manovra lacrime e sangue, quella ipotetica per il 2020, per NON FARE NULLA, ovvero solo per evitare un aumento di imposte. Mi vien da vomitare...

    Basta un rallentamento del ciclo economico globale e stavolta ci arriviamo completamente indifesi.
    Ma come dice Mario Seminerio che problema c'è... Tanto il risparmio privato degli italiani è enorme quindi saranno felicissimi di poter evitare il fallimento a suon di una patrimoniale da urlo...
    Ah... Giusto per informazione: per evitare la patrimoniale non basta portare i capitali all'estero, ma bisogna proprio abbandonare il Paese; possibilmente dimostrando di non averlo fatto solo per evitare la patrimoniale...

    A proposito... Ovviamente il tutto basato su stime di crescita riviste all'1% che ovviamente di fronte ad una tale porcata si riveleranno pura fantasia.

    Ho sempre detto che in fondo è giusto così, visto che sono stati scelti. Però, fanculo, io non ho scelto 'sti analfabeti e di pagare per il fallimento gran voglia non ne ho...
    Se tu fossi stato un vero patriota, li avresti scelti eccome Invece sei un mondialista liberoscambista e servo delle case farmaceutiche(e io con te)

  9. #25229
    Banned L'avatar di Folly
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Ah... Giusto per informazione: per evitare la patrimoniale non basta portare i capitali all'estero, ma bisogna proprio abbandonare il Paese; possibilmente dimostrando di non averlo fatto solo per evitare la patrimoniale...
    Alla veneranda età di 49 anni ho deciso di rimettermi in gioco accettando un'offerta di lavoro a Ginevra (e che offerta!) tra mille dubbi non ultimo quello di esser l'ennesimo topo che abbandona la nave...
    Ma più leggo (non solo te che quoto) e mi informo e più mi convinco che oltre a esser forse il modo, al momento più sicuro, di salvaguardare qualche risparmio di 20 anni di lavoro, è ormai, purtroppo, l'UNICO modo di dare qualche chance in più alla figlia 16enne che obtorto collo (ma solo perchè mi sta crescendo un pò troppo abitudinaria...) ci seguirà.

  10. #25230
    Uragano L'avatar di FunMBnel
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Folly Visualizza Messaggio
    Alla veneranda età di 49 anni ho deciso di rimettermi in gioco accettando un'offerta di lavoro a Ginevra (e che offerta!) tra mille dubbi non ultimo quello di esser l'ennesimo topo che abbandona la nave...
    Io ci sto guardando con attenzione. Ho la grossa sfiga del tedesco per i Paesi "germanici" ahimè... Ma tant'è il mondo è grande.
    Comunque i topi abbandonano la nave quando sanno che sta per affondare. L'immagine del topo solitamente è negativa, ma si dimostra animale intelligente.
    A proposito di figlie, pure mia figlia ha tendenzialmente "il culo pesante", ma sul fronte futuro mi sa che ha già capito che qui, non potendo campare di rendita, avrà probabilmente poco da dire. Bene così.

    In ogni caso in bocca al lupo.
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