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  1. #26111
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Il problema è che questi non se ne vanno... Se si decidessero ad uscire come richiesto sarebbero un laboratorio perfetto. A quel punto potremmo studiarli e magari imparare qualcosa. Per esempio che quanto riporti è un problema interno, un po' come in Italia il divario nord-sud, e che l'UE non c'entra una beata minchia... Anzi fuori dall'UE perdi lo scudo di un sistema da mezzo miliardo di persone e di un'economia corrispondente.
    Purtroppo il sovranismo ha delle ragioni che la ragione non capisce...E' basato su un'idealizzazione della propria comunità ristretta

  2. #26112
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    2 giorni di silenzio e leggera discesa e poi noi che siamo furbi dichiariamo ai 4 venti che "non ci impicchiamo al 3%".
    E via... 5% di aumento di spread senza colpo ferire.
    E altri soldi che prendono la via della Germania...
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  3. #26113
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da paxo Visualizza Messaggio
    Ma come mai ci sono economisti anche premi Nobel molto critici con le politiche di austerità? Dipende dal fatto che i risultati non si vedono subito?
    Citazione Originariamente Scritto da Josh Visualizza Messaggio
    Hanno molte ragioni perché l'austerità dovrebbe essere sempre anticiclica e mai prociclica, come quella adottata nell'eurozona fra il 2011 ed il 2013(Seminerio nel 2012 parlò rettamente di cura letale).
    Un'austerity in fasi espansive ha effetti collaterali(comunque inevitabili) sopportabili e crea una base più sicura per la crescita successiva, come dimostra l'esperienza del Canada negli anni 90' e in parte della Germania del triennio 2004/06.
    Se fai austerity forte nel momento in cui il ciclo economico è basso, le conseguenze a livello sociale diventano pesanti, la gente giustamente ti si rivolta contro e inizia a sclerare.
    Invece la politica sana fa contenimento del disagio.
    Ricordo una mia discussione con @snowaholic nell'estate 2018 su questa questione.
    I keynesiani seri non dicono che non si possa uscire da una situazione di squilibrio strutturale senza svalutazione, ma in molti casi svalutare è il modo più efficiente, quindi non poter svalutare comporta dei costi elevati, principalmente perché costringe a politiche fortemente procicliche. Nei casi più gravi svalutare può essere l'unica alternativa al default o un modo per attutire l'impatto di un default inevitabile (cosa valida anche quando i default sono nel settore privato).

    In Europa però ci sono strumenti per garantire la liquidità dei Paesi membri che altrove non esistono, oltre ai già menzionati prestiti anche la BCE fa la sua parte (dal 2012 quantomeno). Ma comunque in queste situazioni l'euro impone costi elevati, ragion per cui servirebbero ulteriori meccanismi di compensazione come il fondo di stabilizzazione proposto da Macron, l'unione bancaria e possibilmente anche un eurobond. Non si può pensare di riuscire a bandire in eterno i deficit di conto corrente come si sta facendo adesso, la zona euro è troppi grossa per fare come le tigri asiatiche dopo la crisi del 1998.

    Comunque in Italia non è questo il problema principale adesso, lo è stato solo negli anni di Monti.

  4. #26114
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    2 giorni di silenzio e leggera discesa e poi noi che siamo furbi dichiariamo ai 4 venti che "non ci impicchiamo al 3%".
    E via... 5% di aumento di spread senza colpo ferire.
    E altri soldi che prendono la via della Germania...
    Ci vorrebbe un salvinometro che misuri quanto ci costa in spread ogni sparata che fanno...

    Adesso inizia la pantomima della prossima finanziaria, questi pensano di avere chissà quale potere negoziale verso la UE grazie al mandato del popolo quando invece dopo queste elezioni il nostro potere negoziale scende sostanzialmente a zero, anche perché non ci sono elezioni nazionali imminenti nei Paesi più importanti della zona euro. Adesso vediamo come faranno quadrare i conti e se si dovrà arrivare di nuovo ad una crisi di spread come lo scorso autunno prima che arrivino ad una finanziaria ragionevole, dalle dichiarazioni post-voto propenderei per la seconda ipotesi.

    Il mio timore è che la comprensione delle dinamiche politiche comunitarie di questi qui sia pari a quella dei tories, ovvero zero.

  5. #26115
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Una certa svalutazione comunque l'ha fatta anche l'eurozona con il quantitative easing
    Insomma, il vantaggio è tutto sui tassi di interesse, la svalutazione della zona Euro ci serve a poco quando l'interscambio commerciale è prevalentemente interno alla zona Euro (e lo stesso vale per gli squilibri macroeconomici). Il miglioramento del tasso di cambio effettivo reale dal 2011 è dovuto più all'inflazione quasi a zero che a qualunque altro fattore.

    Il QE è servito soprattutto ad alleggerire il peso del debito pubblico e a garantire ampia liquidità ad un sistema finanziario ancora molto fragile.
    Ultima modifica di snowaholic; 27/05/2019 alle 22:14

  6. #26116
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da paxo Visualizza Messaggio
    Nel Regno Unito vince il partito pro brexit e no deal, dimostrazione che un secondo referendum non servirebbe a niente.
    Solo un inglese su 3 vorrebbe un'uscita rapida e anche senza accordo, e quel 32% di Farage lo dimostrerebbe, ma sono comunque un terzo del popolo britannico, gli altri 2 terzi vorrebbero restare in UE o perlomeno uscire in maniera soft.
    L'ondata sovranista che qualcuno paventava, cmq non c'è stata, nel resto dell'UE, tranne pochi paesi

  7. #26117
    Burrasca L'avatar di paxo
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano De C. Visualizza Messaggio
    Solo un inglese su 3 vorrebbe un'uscita rapida e anche senza accordo, e quel 32% di Farage lo dimostrerebbe, ma sono comunque un terzo del popolo britannico, gli altri 2 terzi vorrebbero restare in UE o perlomeno uscire in maniera soft.
    L'ondata sovranista che qualcuno paventava, cmq non c'è stata, nel resto dell'UE, tranne pochi paesi
    Solo uno su tre vorrebbe un'uscita rapida ma ci sono anche quelli per un'uscita soft, se sommiamo al brexit party il partito dei conservatori e l'ukip si supera il 40%. I verdi più i liberali non arrivano al 30%.

  8. #26118
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    Citazione Originariamente Scritto da paxo Visualizza Messaggio
    Solo uno su tre vorrebbe un'uscita rapida ma ci sono anche quelli per un'uscita soft, se sommiamo al brexit party il partito dei conservatori e l'ukip si supera il 40%. I verdi più i liberali non arrivano al 30%.
    Direi che siamo ben lontani da una separazione così netta.
    Anzi...

    Remain v hard Brexit: what the UK's EU election results tell us | Politics | The Guardian
    Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
    27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.

  9. #26119
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da FunMBnel Visualizza Messaggio
    Direi che siamo ben lontani da una separazione così netta.
    Anzi...

    Remain v hard Brexit: what the UK's EU election results tell us | Politics | The Guardian
    Bisogna capire quelli che non hanno votato per quale motivo lo hanno fatto, sanno che si uscirà e sono soddisfatti così quindi non hanno votato? Sono pro Europa ma hanno perso le speranze e quindi non hanno votato? Sondo disinteressati sull'argomento?
    Secondo me i pro Europa se volevano dare un segnale forte avrebbero dovuto fare una coalizione europea e non essere divisi in piccoli partiti.

  10. #26120
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da paxo Visualizza Messaggio
    Bisogna capire quelli che non hanno votato per quale motivo lo hanno fatto, sanno che si uscirà e sono soddisfatti così quindi non hanno votato? Sono pro Europa ma hanno perso le speranze e quindi non hanno votato? Sondo disinteressati sull'argomento?
    Secondo me i pro Europa se volevano dare un segnale forte avrebbero dovuto fare una coalizione europea e non essere divisi in piccoli partiti.
    Ma infatti questo voto non ci dice molto né su un eventuale secondo referendum né sulle eventuali elezioni anticipate per il parlamento.
    L' unica cosa chiara è la polarizzazione tra no-deal e remain che rende estremamente difficile qualsiasi accordo.
    In estrema sintesi il risultato è un 35% di hard brexit (Brexit+UKIP+DUP), 40% di remain (lib dem, verdi, change uk, snp e altri), 25% con posizioni più ambigue ma dovrebbero tendere verso remain visto che ci sono più laburisti che conservatori.

    Quindi si ritorna ai duri fatti, l'accordo della May non ha i numeri ma se il nuovo PM cercasse una uscita senza accordo cadrebbe immediatamente. Dubito che se ne possa uscire senza un nuovo referendum e/o nuove elezioni generali.

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