la ragione della deriva politica legata ai commenti di cui sopra è legata al passaggio dall'ideologia al personalisimo
io non voto più perché mi riconosco in una corrente ma in un individuo e dalle sue caratteristiche personali mi sento rappresentato
mi fido perchè penso che agirebbe come me o addirittura perché penso che vorrei essere come lui, non perchè presenti un programma che mi convinca
ragion per cui si è potuto e si può tutt'oggi parlare con continuità di espressioni individuali e non di ragion di stato nel momento in cui si operano valutazioni sul contesto politico degli ultimi decenni
poi certo, da che mondo e mondo il leader deve avere sempre una certa autorità legata alle sue caratteristiche intrinseche ma questo aspetto si è amplificato a dismisura
del resto tutta la politica come al solito è lo specchio della società ed è per l'appunto la società tutta che sta evolvendo in questa direzione, il social come ben dice Massimo ne è semplice riflesso e non causa
io non la vedo una deriva in senso assoluto e anzi lo reputo un passaggio fondamentale ma non entro nel merito perchè dovrei aprire un discorso sociologico molto complesso e completamente ot ma se volete ne possiamo parlare altrove
chiudo affermando doverosamente l'ovvio
ovvero che l'impoverimento di competenza è legato alla mancanza assoluta di investimenti statali in scuola, ricerca ed educazione civica, che non solo non si è evoluta in programmi, sviluppo e metodi ma è persino retrocessa sotto taluni aspetti
limitando la possibilità di coltivare una coscienza diffusa e trasversale
portando certamente su un livello estremamente più ampio la possibilità di ottenere delle competenze quantomeno basilari ma cedendo notevolmente il passo rispetto a formazione di livello
C'ho la falla nel cervello
C'ho la falla nel cervello
Scommetto che qualche deficiente troverà qualcosa da dire anche sugli 82...
Ma non sono senza condizioni, vero?
EDIT: mi dispiace molto per i numeri "polacchi".
Ultima modifica di FunMBnel; 28/05/2020 alle 06:04
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Mi sembra un ottimo risultato, tuttavia stamattina ho comprato il quotidiano Repubblica e mi pare di aver capito che questi 172 miliardi arriveranno a primavera del 2021 .
Sarebbe forse il caso di provare ad accelerare un pò i tempi… In caso contrario sarebbe importante stringere per avere subito i 36 miliardi del MES (che tuttavia non si a molta intenzione di usufruire).
Tuttavia il progetto deve essere approvato da tutti i membri UE, ovvero domani venerdì 29 giusto? Chissà se verrà trovata la quadra...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Oggettivamente la proposta di Recovery Fund della Commissione UE è una grande vittoria degli europeisti in genere e dei governi del sud Europa (Italia compresa) e della Francia. Non per questo i sovranisti hanno posato il fiasco :ieri l'augusto Bagnai già blaterava che sarebbe meglio fare a meno dell'UE e finanziarsi con titoli riservati agli italiani (sempre l'idea dell'oro alla patria che ritorna) e pazienza se il debito pubblico lievita come un burek serbo, tanto"famo come il Giappone "(seh, uguale proprio). Certamente, la vittoria di cui sopra concerne una battaglia e non la guerra. Per vincere quest'ultima, dovrà accadere che la bozza sopravviva agli assalti dei 4 Paesi c. d. frugali e poi(ma questo è veramente difficile) che l'Italia non sperperi risorse comuni meritate e così a lungo agognate per le Alitalia di turno, giacché la qualità infima della nostra spesa pubblica è nota in ogni dove
Sarò pessimista e quello che volete, ma proprio l'esultanza bipartisan - palese o a denti stretti - per i "soldi facili" europei mi spinge a dire che:
- i soldi non si creano dal nulla (altrimenti, non valgono nulla) e quindi in un modo (prestito) o in un altro (fondi europei) vanno prima o poi ripagati; i "fondi perduti" sarebbero veramente tali solo se l'Italia smettesse di versare fondi alla UE (speriamo di no);
- i soldi facili e quindi deresponsabilizzati sono spesso ancora più pericolosi dei soldi difficili e magari assenti; la sfiducia bipartisan che ho verso qualunque governo italiano degli ultimi 50 (forse 60) anni, nell'uso dei fondi "pubblici", mi fa dubitare che non ci saranno forti favori a questo o a quello; d'altronde tra Alitalia, 60mila assistenti civici o abbassamento strutturale delle tasse tramite fondi una tantum (e non tramite abbassamento spese) c'è solo l'imbarazzo della scelta.
P.S. Sono anche io convinto che un intervento statale/europeo ci dovesse essere, i miei sono dubbi su come verranno gestiti questi fondi date le chiare premesse.
Tranquillo, i 60000 assistenti civici sono volontari...
Comunque sfondi una porta divelta.
Questo è esattamente il motivo per cui la condizionalità è garanzia anche per il debitore e non solo per il creditore.
Ma non lo è per chi vuole comprarsi consenso facile e di breve periodo...................
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Ho letto questo girato da un amico, vorrei capire da qualcuno più esperto se è tutto vero e come stanno davvero le cose. Grazie
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"Il vice presidente esecutivo della Commissione Valdis Dombrovskis ha fugato ogni dubbio relativo alla natura degli stanziamenti e dei fondi del “Recovery Plan”:
Non si tratterà di versamenti una tantum, ma di tranche, udite bene, legate agli obiettivi di riforma, come vi avevamo velatamente anticipato con un precedente post.
Avete ancora qualche incertezza relativamente al significato di quanto detto? Nessuna paura, Dombrovskis è andato oltre, spiegando come gli Stati Membri che non dovessero implementare uno degli obiettivi prestabiliti perderebbero i fondi della tranche legata a quel obiettivo.
Queste parole descrivono ciò che succede quando un Paese che ha richiesto l’aiuto del MES non rispetta il piano di riforme concordato; niente riforme, niente denaro.
Possiamo dire che il MES ha assunto, per essere digerito meglio in alcuni paesi (come il nostro), una nuova veste.
La sostanza, purtroppo, resta la stessa.
D’altronde è oltremodo ingenuo credere che le tendenze, gli obiettivi e le intenzioni dei partner europei possano cambiare da un giorno all’altro.
Ciò che ritenevano imprescindibile uno o due mesi fa, lo è ancora: soldi in cambio di riforme eterodirette."
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