Dimenticate sempre il motivo economico nelle scelte. Oggi ormai il mercato va verso solare più accumulo che è la fonte meno costosa. Il gas verrà tenuto attivo per motivi di bilanciamento a fronte di incentivi che fra qualche anno vi faranno storcere il naso. La verità è che siamo sempre gli ultimi a vedere i cambiamenti e ad assecondarli, preferiamo percorrere sempre la stessa strada. P.s. i prezzi attuali non hanno nulla da spartire con la transizione energetica, ma sono puramente geopolitici e macroeconomici. Oppure pensate che l'esplosione dei prezzi in tutti i settori siano dovuti alla "fregola" della transizione?
Sciroccofilo e autunnofilo
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Parlo nello specifico di Italia; ho giusto, giusto in mano due preventivi freschi freschi per impianti a gas e fotovoltaici: per una turbina a gas da 5MW di potenza massima, siamo a 5.5 milioni, per un cogeneratore da 2MW siamo a 2,5 milioni, mentre per 5MW di fotovoltaico siamo a 3,5 milioni. Chiaramente sono impianti che rispondono a esigenze diverse e hanno una flessibilità di utilizzo diversa e sarei pure in malafede a non sottolineare che al fotovoltaico andrebbe affiancato un accumulo elettrochimico per renderlo paragonabile agli impianti a gas, però credetemi che poi i costi di manutenzione e i costi ambientali delle quote CO2 dovute al protocollo di Kyoto sono una mazzata sul funzionamento degli impianti a gas.
Per quanto riguarda i sussidi al gas confermo, vedere voce capacity market: Terna pagherà profumatamente per i prossimi 15 anni circa impianti a gas nuovi di zecca che non sarebbero mai stati costruiti perchè è in ritardo clamoroso nell'adeguamento del sistema all'irregolarità delle nuove fonti rinnovabili. Vedrete un'ulteriore voce in bolletta dal valore tra 5 e 10 €cent/kWh.
Sui prezzi attuali c'è sicuramente speculazione ma il grosso è proprio la chiusura dei rubinetti da Putin con cui facciamo la voce grossa senza poterlo fare. Fisicamente abbiamo poco gas negli stoccaggi e pochissimo ne sta arrivando (tranne qualche aiuto pochi giorni fa dagli USA che come solito ci stanno sguazzando nel casino geopolitico che loro fomentano). Il punto è il solito, l'Europa è un nano politico e si fa schiacciare dai grossi da cui dipende.
Pietro
Se la tabella di marcia verrà rispettata, DEMO, il primo reattore a fusione da connettere alla rete elettrica, non produrrà energia prima del 2050. Quindi prima del 2070/2080 (più probabile la seconda) è davvero difficile che si possa avere energia da fusione su scala industriale.
@snowaholic
hai un personale outlook aggiornato sull'inflazione?
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L'ILVA, pur essendo eclatante, è solo un esempio di attività energivora.
E tutte quelle industriali lo sono.
E se lo scordano di funzionare ad accumulo con la capacità di tutti gli accumulatori attuali.
Ergo "meno costosa" è un sogno. E' un problema di ordini di grandezza, c'è poco da fare.
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