A volte anche Cochrane scrive cose sensate.
Anche se temo sia solo perché è un discorso estremamente generico.
È abbastanza ovvio che la curva di Phillips abbia poco senso se ci sono forti shock dal lato dell'offerta, il movimento dell'inflazione è almeno in parte chiaramente esogeno (in Europa potremmo anche dire interamente esogeno). La Curva di Phillips entra in gioco nel passaggio successivo, se la disoccupazione è bassa diventa più facile per i lavoratori ottenere adeguamenti salariali e quindi innescare una spirale prezzi salari.
In un momento come questo sarebbe particolarmente importante guardare la curva tra crescita dei salari e disoccupazione più che quella tra inflazione e disoccupazione, per togliere la componente esogena che nel breve termine è dominante. Ci vorrà ancora un annetto per capire come siano cambiate effettivamente queste relazioni al netto dello shock collegato alla guerra.
La sensazione che ho è che le competenze richieste nel mondo del lavoro si stanno evolvendo rapidamente e la gente non ci sta dietro, ma soprattutto la scuola non ci sta dietro.
Potrei fare più di un esempio tratto da micro e piccola impresa ed uno in particolare riferito alla grande impresa dove lavora mia moglie.
Detto in parole povere difficoltà di incontro tra domanda ed offerta di lavoro, un po' per richieste che non collimano a livello salariale ma altrettanto per mancanza di profilo adeguato lato offerta.
Ed io ho anche l'impressione che le cose in questo senso potrebbero peggiorare.
Una dinamica del genere dal punto di vista del CPI che impatto può avere?
(Discorso totalmente a parte sono le attività ricettive che non trovano lavoratori. Quello a mio parere dipende dal fatto che bisogna ridimensionare un settore basato molto sul vivere al di sopra delle regole.)
A proposito sempre di inflazione ho trovato questo grafico, parliamo sempre di correlazioni e non di vangelo:
p-e.jpg
Al momento il P/E ratio è di circa 20 e CPI circa 8,5
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Quella relazione è abbastanza ovvia e causata dalla politica monetaria, se l'inflazione cresce le banche centrali reagiscono alzando i tassi e quindi il valore del mercato azionario scende. Anche in termini di semplice valutazione del valore delle azioni come valore attuale dei dividendi futuri il legame è molto diretto, poi ci sono gli effetti ulteriori dovuti al calo della liquidità del sistema.
I problemi di incontro di domanda e offerta portano ad uno spostamento verso destra della curva di Phillips, spostamenti analoghi in entrambe le direzioni ci sono stati più volte nel corso dei decenni.
Questo tipo di problema dovrebbe manifestarsi innanzitutto in un cambiamento della curva di Beveridge che si sposta verso destra (quindi le imprese cercano lavoratori ma non li trovano anche se la disoccupazione è alta), la curva di Phillips è influenzata da molti processi micro e macroeconomici quindi può spostarsi per varie ragioni, ma se l'origine fosse quella che suggerisci si dovrebbe vedere chiaramente nella curva di Beveridge (ammesso di avere i dati per costruirla).
Ultima modifica di snowaholic; 13/06/2022 alle 13:57
La curva di Phillips è una relazione empirica quindi non esiste un modo in cui "debba" funzionare. Peraltro è una relazione altamente instabile perché soggetta ad una miriade di fattori, il meccanismo centrale della curva di Phillips esiste sempre (se la disoccupazione scende i lavoratori hanno più potere contrattuale e viceversa) ma in termini empirici viene spesso sovrastato da altri e gli shock delle materie prime sono uno di questi fattori, così come la risposta della politica monetaria.
Ci sono varie teorie che generano relazioni simili alla curva di Phillips, in base a quale tipo di modello teorico utilizzi i risultati possono essere molto diversi.
Ultima modifica di snowaholic; 13/06/2022 alle 14:42
A proposito di protezione dai rischi, di seguito cosa ha fatto il bitcoin dall'inizio della guerra:
BITCOIN.jpg
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Io la vedo male e la sensazione di inevitabilità è la stessa che avevo a fine febbraio 2020 quando conoscendo dal di dentro come funzionano gli ospedali e vedendo i numeri, pur andando a spanne risultava chiaro che se non si fosse fatto il lockdown la sanità sarebbe esplosa.
Ora, sempre che sia giusta la sensazione, si delinea una situazione dove chi ha il posto pubblico sta relativamente tranquillo e magari stringe la cinghia se è il caso, tutti gli altri dipendenti sono a rischio, gli autonomi e professionisti invece affronteranno un giusto percorso di selezione naturale.
Ah e come al solito da 30 anni a questa parte ogni volta che si scende in italia, non si risale più e si crea un nuovo equilibrio.
Io sono comunque pessimista di natura probabilmente ingigantisco di molto la cosa
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P.s.
a proposito dei 200 euro salvifici:
Con il recente D.l. n. 50 del 17 maggio 2022 il Governo ha previsto l’erogazione ai lavoratori dipendenti di un importo una tantum pari a 200 euro, l’ indennità non costituisce reddito ai fini fiscali. La norma stabilisce infine che sia riconosciuta dai datori di lavoro previa dichiarazione del lavoratore di non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18.La norma richiede che il lavoratore formuli una formale dichiarazione che indichi la sussistenza dei requisiti per averne diritto: è necessario che il lavoratore attesti che sussistono le condizioni per l’erogazione seppur senza dover esprimere esplicitamente la volontà di riceverla. Per il bonus 200 euro se manca una “richiesta” del lavoratore, il datore di lavoro non adotta alcun automatismo.
In caso la dichiarazione non venga fornita il bonus non verrà erogato.
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Vedo che lo spread è arrivato a 245 bp.
E le elezioni che contano ancora sono lontane...
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