ma infatti credo che le riforme sul TFR attuate negli anni scorsi, mirassero anche ad una trasformazione del senso di esistenza dello stesso.
fermo restando che per i lavoratori resta una retribuzione differita e per questo rivalutata, si è appunto impedito che per le aziende restasse un fondo di finanziamento come era un tempo, trasformandolo in una sorta di previdenza complementare
ricordiamo che il versamento al fondo tesoreria avviene solo se si raggiunge e supera i 50 dipendenti, altrimenti resta fisicamente in azienda, in tal caso, questi soldi non fanno piu parte del conto economico dell'azienda, ne come passività ne come patrimonio
certo alcune cose andrebbero riformate
non c'entra niente col discorso...ma per esempio è assurdo che il TFR venga versato dall'azienda all'INPS e poi pagato cmq dall'azienda che a sua volta deve farsi rimborsare dall'INPS
l'assurdo si esplica nel caso di azienda in crisi che non puo pagare, ed il lavoratore deve aspettare di piu per avere il TFR del fondo tesoreria perchè va burocraticamente chiesto all'inps il pagamento diretto. (vissuto sulla mia pelle nei mesi scorsi)
perchè non pagare direttamente sempre e cmq, non appena l'INPS riceve la comunicazione della cessazione del rapporto? visto che questa comunicazione obbligatoria avviene tempestivamente?
Sito Meteo https://meteoinpuglia.it
Stazione Meteo http://meteoinpuglia.altervista.org/putignano.htm
Olè, inizia ad andare a ******* pure l'export verso la Germania.
Bilancia commerciale italiana in rosso, prima volta dal 2009. Cade l'export nella Ue (Germania in testa) - Il Sole 24 ORE
Giovanni Tesauro
Responsabile Rete Stazioni Meteorologiche MeteoNetwork-Meteo.it
Dati in diretta da Capiago Intimiano (CO, 375 m s.l.m.) http://www.dropedia.it/stazioni/intimiano_sud/index.htm
Le ultime in particolare sono un argomento FONDAMENTALE da trattare in questo momento.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Poni una questione semplice semplice![]()
Innanzitutto io credo che i tassi d'interesse sul debito, quindi di conseguenza lo spread, siano influenzati più da cause di natura finanziaria che da cause di natura economica.
Detto questo, anche in riferimento alla congiuntura economica c'e' ancora una bella differenza fra Italia e Francia. E' vero che la Francia è entrata ufficialmente in recessione nel primo trimestre 2013 ma noi ci siamo già da 7 trimestri consecutivi e veniamo da un periodo 2008-2010 dove abbiamo lasciato sul campo oltre il 30% della produzione industriale e circa il 7% del pil. Dati spaventosi che seguono un decennio a crescita nulla.
Inoltre, la credibilità politica del nostro paese credo che non meriti approfondimento essendo talmente palese la situazione di difficoltà che viviamo ed essendo argomento non ammesso sul forum
Tale situazione economico/politica è un'aggravante non da poco per quanto riguarda il lato finanziario. Il nostro rapporto debito/pil è secondo solo a quello dei greci in area euro mentre la Francia si aggira intorno al 90%, se non erro. Questa situazione ha reso necessario da fine 2011 un commissariamento di fatto del nostro paese. Tale commissariamento, oltre ad agire nel campo della politica economica agisce anche sui mercati finanziari. Decine di miliardi di Euro di nostri titoli di stato del mercato secondario sono passati a bilancio della BCE. Il nostro mercato è diventato piuttosto illiquido, quindi maggiormente volatile e maggiormente BCE/dipendente. In questo contesto, i nostri titoli di debito sono maggiormente esposti alla speculazione (sia rialzista che ribassista) che di fatto ne aumenta la rischiosità intrinseca nonostante il rendimento sia abbattuto (in parte) artificialmente dalle politiche monetarie (indirette) e dirette della BCE. Tutto ciò non accade ai titoli francesi che beneficiano dell'abbattimento artificiale dei rendimenti da parte della politica monetaria, come nel caso tedesco, senza subire l'aumento intriseco della componente rischio di un mercato illiquido/BCE dipendente![]()
[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
Direi che alla luce dell'andamento odierno dei prezzi dei tds e delle notizie economiche giunte ci siano veramente pochissimi dubbi sul quotato.
Quotando tutto, tagliato compreso, non riesco a capire l'andamento di questi gg 2 volte.
Perchè anche a prescindere dalle questioni politiche e anche ponendo lo sganciamento (parziale) delle vicende economiche e finanziarie acquistare ai prezzi attuali imvho è un suicidio, anche finanziariamente parlando (a meno che, e qui ammetto la mia totale ignoranza, questioni contabili non consentano di rendere poco influente l'oscillazione dei prezzi dei tds in portafoglio; detta brevemente: oggi io "banca" compro 1 miliardo di tds italiani a 100; a fine anno valgono 80; secondo i principi contabili a che prezzo li devo contabilizzare? A 80, ovvero il prezzo corrente, o a 100 ovvero il prezzo rimborsato a scadenza? Perchè fa la sua porca differenza.![]()
).
L'unica spiegazione che riesco a darmi è che in fondo visto che i rendimenti dei tds dei Paesi forti sono veramente bassi in fondo il rischio sul nostro debito vale (ancora) la candela data dall'alto rendimento.
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Cosa ti saresti aspettato in questi giorni come movimento? Provo a capire cosa non capisci per vedere se è possibile fare qualche riflessione
Pure io ammetto la mia ignoranza in materia ma credo che i principi contabili internazionali abbiano previsto la sostituzione del concetto di costo storico con il concetto di fair value, quindi per gli strumenti quotati di fatto si contabilizza a prezzo di mercato. Ma attendiamo lumi da qualche bancario se presente sul forum![]()
[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Sestriere 8/12/14
Fede http://webgis.arpa.piemonte.it/webme...DTOT=001191902
Fermo restando che la situazione finanziaria dello Stato è migliore rispetto a novembre 2011, quindi ci sta che lo spread sia più basso negli ultimi gg si è dimostrato che:
1. a definire la situazione politica altamente instabile si compie una clamorosa sottostimae di solito la cosa non piace ai mercati
2. si discute di eliminazioni di entrate senza copertura e senza contropartite di rilancio economico e di solito la cosa non piace ai mercati
3. mo' addirittura si parla di addolcire, di nuovo, la riforma delle pensioni e questo sicuramente piacerà un sacco
4. i consuntivi macroeconomici trimestrali continuano ad essere peggiori delle attese e quindi, a tendere, i dati di bilancio ovviamente ne risentiranno in termini di deficit e di debito e di solito la cosa non piace ai mercati
5. il fiume di liquidità immesso per esempio dai giapponesi (ma non solo) indubbiamente si è rivolto anche ai titoli di stato periferici dell'area euro visto che gli altri rendono poco o nulla; evidentemente a oggi il saldo 5 - (1 + 2 + 3 + 4) è ancora positivo (o nullo); e come detto è l'unica spiegazione che riesco a darmi (dopo averla letta in varie analisi di mercato ovviamente; niente di mio). Al pari di quello che ho letto continuo a chiedermi quanto durerà e cosa succederà dopo...
Insomma... Considerati i rendimenti (e i differenziali) pre-crisi e i valori di picco raggiunti a fine 2011, per quel che vale la mia opinione da non esperto e da outsider, secondo me siam prezzati troppo bene... Ma finora il mercato, che per definizione ha sempre ragione, dice chiaramente che mi sbaglio...
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