Riporto una parte dell'articolo di Ricolfi sulla Stampa sul prpblema dell'evasione:
In Italia l’evasione fiscale ha due facce. La prima è quella che fa imbestialire i lavoratori dipendenti in regola: c’è chi potrebbe benissimo pagare le tasse, e non lo fa semplicemente perché vuole guadagnare di più. Questo tipo di evasione, da mancanza di spirito civico, si combatte con due strumenti: più controlli e aliquote ragionevoli. Se la si combatte solo con più controlli, il risultato è prevalentemente un aumento dei prezzi, come sa chiunque abbia a che fare con idraulici e ristoratori. Detto per inciso, è il ragionamento che - implicitamente fanno milioni di cittadini di fronte alla domanda: preferisci pagare 100 senza fattura o 140 con fattura?
C’è poi un secondo tipo di evasione fiscale, di sopravvivenza o di autodifesa. È l’evasione di quanti, se facessero interamente il loro dovere fiscale, andrebbero in perdita o dovrebbero lavorare a condizioni così poco remunerative da rendere preferibile chiudere l’attività. In questo caso quel che serve è innanzitutto una drastica riduzione delle aliquote che gravano sui produttori, altrimenti il risultato della lotta all’evasione è semplicemente la distruzione sistematica di posti di lavoro, un’eventualità che peraltro si sta già verificando: le regioni in cui Equitalia ha ottenuto i maggiori successi, sono le stesse in cui ci sono stati più fallimenti (vedi il dramma recente della Sardegna).
Son d'accordo che dobbiamo combatterla sì con più controlli ma anche con aliquote ragionevoli. Io aggiungerei anche con un fisco più semplice perchè essere costretti a rivolgersi (e pagare) ad uno specialista per sapere quante tasse devi pagare è folle.
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CIAO TUB!
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140, se come dicevo prima posso poi portarli in deduzione dal mio reddito !
D'accordissimo, infatti spostando la tassazione sulla ricchezza si dovrebbe contestualmente detassare il reddito d'impresa, PMI in primis, rendendola altresi' piu' "agevole" come burocrazia amministrativa.
Sogni, mi sa....
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secondo me bisognerebbe adottare un sistema simile agli stati uniti dove si può "scaricare" tutto nella dichiarazione dei redditi
in questo modo tutti saremmo più incentivati a chiedere scontrini o fatture quando acquistiamo qualcosa e quindi si ridurrebbe anche l'evasione e l'elusione
http://my.meteonetwork.it/station/pgl072/index.php
http://meteovalenzano.altervista.org/
https://www.wunderground.com/weather/it/valenzano/IBARIVAL2
E scommetto che quando gli affari vanno bene però non si lamentano dell'imposizione teorica ...
Si chiama mercato. L'imposizione è uguale per tutte le imprese. Se non sei in grado di sopravvivere CHIUDI e un tuo concorrente più attrezzato coprirà quegli spazi di mercato e assorbirà le persone.
'sta storia è una puttanata volta a giustificare dei LADRI che come tali andrebbero trattati.
Viceversa il discorso dello spostamento del carico fiscale dal lavoro (dipendenti e imprese) alle rendite (mobiliari e immobiliari) spesso improduttive è sacrosanto. Per un milione di motivi. Tra cui il quotato però non c'è.
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
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Sapevo che qualcuno avrebbe risposto così,per cui ho aspettato nel mettere le righe successive:
Immagino l’obiezione a questo ragionamento: «It’s the market, stupid!». Detto altrimenti: è un bene che nei periodi di crisi ci siano fallimenti, perché questo significa che il mercato riesce a far uscire le imprese meno efficienti, e a sostituirle con altre più dinamiche e competitive. Ma questa obiezione, che si basa sul concetto schumpeteriano di «distruzione creativa», vale solo se i regimi fiscali sono comparabili e ragionevoli. Oggi in Italia ci sono aziende in crisi che starebbero tranquillamente sul mercato se il nostro Ttr (Totale Tax Rate) fosse quello dei Paesi scandinavi, e simmetricamente ci sono floride aziende scandinave che uscirebbero dal mercato se le aliquote fossero quelle dell’Italia. Il mercato è un buon giudice dell’efficienza solo se le condizioni in cui le imprese operano sono comparabili. E in Italia le condizioni in cui le imprese sono costrette ad operare sono così sfavorevoli per tasse, adempimenti e infrastrutture, che la domanda vera non è «perché le imprese italiane arrancano?», bensì «perché ne sopravvivono ancora così tante?».
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confermo quanto riportato successivamente dal buon Max Bassini:
questo può portare anche a distorsione del mercato dove l'azienda che è corretta (cioè paga regolarmente le tasse) è costretta a chiudere perchè l'azienda scorretta (cioè evade) può permettersi di praticare tariffe più basse (per estensione si dice anche Dumping)
ragazzi: ci lamentiamo dei cinesi che sono scorretti sul mercato globale perchè praticano tariffe più basse rispetto alle nostre aziende e poi a casa nostra permettiamo il far west?
ma insomma mi viene da pensare che io accetto che l'altro ruba perchè appena posso lo faccio anche io
allora non lamentiamoci se troviamo il "nostro appartamento svaligiato"
you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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