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Elio Lannutti » Governo contro prodotti a Km 0
Già, davvero strano un ricorso verso una norma che va contro la normativa UE...
Ma guarda un pò? No,stavamo parlando di una consuetudine che va contro la normativa Unione degli stati di Marte... Secondo te il problema che ho posto era la diretta applicabilità dei regolamenti comunitari negli Stati Membri? Come se la Simmenthal non fosse mai esistita...\sk\
Interrogazione Parlamentare Elio Lannutti (lol):
"... giudizio dell’interrogante il ricorso governativo libera il campo alle multinazionali da qualsiasi tipo di concorrenza distruggendo le aziende locali, devastando il tessuto sociale e rendendo il popolo completamente dipendente da strutture extraterritoriali e multinazionali senza scrupoli;considerato che:
dal 1998 è in vigore una direttiva comunitaria (2010/60/UE) che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere (Monsanto e altre multinazionali) vietandolo agli agricoltori, così rendendo illegale ciò che i contadini hanno fatto per millenni;
per far fronte a questa imposizione sono nate varie associazioni di volontari impegnati nel recupero delle varietà antiche e tradizionali, con lo scopo di preservare e distribuire, a chi le richiede, sementi fuori dal catalogo ufficiale affidato alle mani delle multinazionali;
con sentenza del 12 luglio 2012 la Corte di giustizia dell’Unione europea ha confermato il divieto di commercializzare le sementi delle varietà tradizionali e diversificate che non sono iscritte nel catalogo ufficiale europeo;
con questa sentenza sono messe fuorilegge anche le associazioni di volontari impegnate nel recupero delle varietà antiche e tradizionali che commettono il ”crimine” di preservare e distribuire sementi fuori del catalogo ufficiale,
si chiede di sapere:
quali siano i motivi per cui il Governo Monti non ha scelto di portare queste istanze in sede comunitaria per proporre magari un’inversione di rotta;
se non ritenga che acquistare prodotti locali significa valorizzare il lavoro delle imprese locali agricole anche in aree di montagna, salvaguardare la loro sopravvivenza, difendere l’occupazione ed arginare il preoccupante fenomeno dell’abbandono delle terre, soprattutto da parte dei giovani, oltre a tutelare la stagionalità, le biodiversità ed il ritorno ad un’alimentazione di qualità e più sicura;
se non intenda, in linea con la legislazione europea, attivarsi al fine di orientare maggiormente il consumatore verso la scelta di prodotti di origine locale, non per arginare la concorrenza ma semplicemente per educare il consumatore, abituandolo alla stagionalità dei prodotti, e comunque promuovere azioni a tutela della salute dei cittadini, salvaguardia dell’ambiente e conservazione e valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali;
se il ricorso sarà esteso a tutta la normativa vigente sul territorio italiano o resterà circoscritto solo a quella della Regione Calabria."
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CIAO TUB!
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Strano pure che vietino di commercializzare prodotti fuori dal catalogo ufficiale. Pensa un po' ste multinazionali cattive. Il premier dovrebbe proprio andare a Bruxelles lancia in resta per difendere i contadini. \as\
Solofilo - freddofilo e seccofilo in inverno, caldofilo e variabilofolo in primavera, caldofilo e seccofilo in estate, tiepidofilo e variabilofilo in autunno - mi piacciono 6 ore di sole dopo 1 ora di temporale, o le giornate secche ed anticicloniche invernali dopo 1 giorno di neve fitta
Io darei una leggiuta![]()
qui.
UE: Dittatura delle sementi?
O magari qui.
Agricoltura: obbligo UE iscrizione registro ufficiale sementi
Magari si potrebbe arrivare persino a pensare che la possibilità che chiunque scriva in rete la prima cosa che gli viene in mente non è esattamente una conquista...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
Dimmi una cosa, lo hai letto tutto il primo articolo? Non eri per il liberismo economico? Ti sembra un provvedimento razionale quello di togliere l'indipendenza dei contadini, solo perchè autonomi nel ciclo produttivo, e favorire la Monsanto,OGM e quant'altro (perchè è così, non raccontiamoci baggianate)?
Lo stesso Avvocato Generale della Corte europea (ossia il «suo» avvocato) ha fatto notare l’assurdità di questo pretesto, rilevando giustamente che l’iscrizione obbligatoria al Catalogo non dichiara come scopo quello di proteggere i consumatori contro un qualche rischio sanitario o ambientale, a cui la legislazione vigente non fa’ alcun riferimento. A dire la verità, la Corte ha preso la sua decisione contro il parere del suo Avvocato Generale che, nella memoria depositata il 19 maggio precedente, rilevava che la registrazione obbligatoria di tutte le sementi nel catalogo ufficiale era una misura sproporzionata e violava i principii della libertà di esercizio dell’attività economica, della non-discriminazione e della libera circolazione delle merci. Uno dei tre dogmi del liberismo: non vige forse trionfalmente la «libera circolazione di uomini, merci e capitali»?
Ebbene, per una volta la Corte ha infranto il dogma ed ha dato torto alla sua Avvocatura Generale, altra cosa che non succede spesso, per non dire mai. Forse – chissà – perchè la potente lobby dei sementieri, la European Seed Association, durante la procedura ha avuto modo di far conoscere alla Corte il suo disaccordo con l’opinione dell’Avvocatura Generale; come oggi si rallegra in un comunicato della totale convergenza della Corte con le sue vedute. Fortunata coincidenza. (CJEU confirms validity of European seed marketing legislation)
«Perchè non esiste un registro ufficiale dei bulloni e delle viti?», si domanda la sconfitta Kokopelli. Forse perchè non c’è una Monsanto della minuteria metallica. Sottomettere le sementi ad una procedura del genere, che esiste ed è giustificata per i medicinali e i pesticidi, ha evidentemente il solo scopo di eliminare alla lunga le varietà di dominio pubblico, e quindi liberamente riproducibili, per lasciare in campo solo quelle brevettabili. L’agro-industria e le sue lobbies difendono la regolamentazione con l’argomento che essa permette di garantire il finanziamento della ricerca per specie «più resistenti e più produttive». Strano che in nome del libero mercato si pretenda la regolamentazione. La finanza invece, come ha preteso, è stata completamente deregolamentata , sicchè oggi può vendere ogni genere di titoli tossici, titoli sub-prime e prodotti derivati, fino ai CDS, che consentono di assicurarsi contro il fallimento di qualcun altro, con cui non si ha parte, in pratica puntando sul suo fallimento. Stranissima poi l’invocazione della regolamentazione per favorire la ricerca; di solito la ricerca pretende di essere totalmente deregolata, manipolare i geni umani, ibridarli con geni di maiali, utilizzare feti abortiti (volete buttarli via?) per la famosa ricerca sulle cellule staminali che guarirà tutte le malattie…
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CIAO TUB!
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