Ecco cmq un articolo-riflessione(per la verità un pò lunghetta ma se cercate il bignami del "distruggiamo i poteri forti" sapete dove andare a vedere)su quel che potrebbe capitarci di vivere tra un paio di mesi, in relazione all'oggetto del post(astenersi da commenti del tipo:il Partito tal dei tali non ha i cosiddetti e quello Tal degli altri tali non dice una cosa di sinistra da quando mio nonno aveva ancora i capelli.Please!).
SPILLO/ Ecco i "nemici" dell
http://www.ilsussidiario.net/News/Ec...nale/3/350777/
Ultima modifica di Josh; 04/01/2013 alle 19:30
secondo me è lui l'autore del sito che Marco Iannucci ha linkato in un altro post
Eventi dal 2013 in poi
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you don't need the Weatherman to know where the wind blows - bob dylan
il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile - woody allen
E' superfluo(spero)dire che, anche se non si possiede un solo titolo del debito pubblico italiano in saccoccia, il tasso al quale il medesimo debito dev'essere rinnovato è affare della famiglia Agnelli come della pensionata di Canicattì,atteso che basterebbe una sola asta di titoli nostrani che va deserta e ci si trova in fila dietro l'Ungheria di Orban e la Romania all'uscio del FMI,col cappello in mano.
Intanto vedo che ci sono ancora(stando al giornale di stamattina) sostenitori dell'"Italian style" e della vulgata anni 80',secondo cui"piccolo è bello"e l'Italia è il Paese delle PMI,da cui grida di giubilo manco avessimo vinto la Champion.
Questo nanismo imprenditoriale-come da almeno 10 anni fa notare qualcuno più avveduto-è una condanna,non una benedizione quale poteva anche essere considerata nel 1973 o nel 1983,con la globalizzazione che poteva essere solo uno scenario futuribile.
Chi è piccolo tra i piccoli non ha interesse alcuno se non a sfangare da crisi e crisone,non fa ricerca,investe quel tanto per stare a galla o non investe affatto.
Questa conformazione in tempi di globalizzazione è un handicap,non una benedizione;chi ancora è convinto del contrario probabilmente pensa che la globalizzazione sia una parentesi(Borghi,Bagnai ecc.),che si chiuderà quando i popoli romperanno le catene e non la logica conseguenza di un mondo sempre più piccolo,man mano che la tecnologia ci avvicina e rende più virtuali le distanze delle contiguità.E nel mondo così come-sempre in attesa che i popoli rompano le catene,il che però non farà ingrandire la sfera che calpestiamo-che è piccolo piccolo resta,chi si chiude nei recinti potrà muggire o belare fino al 2113 e prendersela con monete e monetine,magari tornare anche al baratto ma vedrà altri doppiarlo alla velocità del lampo.
Mettiamola così:quando hai da rinnovare il quarto debito pubblico del mondo SENZA ESSERE LA QUARTA ECONOMIA DEL MONDO hai il viso esposto alle flatulenze dei mercati non già per il volere malvagio della Strega che uccise Biancaneve ma per forza di cose,data la posizione nella quale ti sei messo.
E qui mi direte:ma il Giappone ha un debito in proporzione al PIL più grande del nostro e sta a galla senza problemi...
A prescindere dal fatto che loro galleggiano ma hanno un PIL piatto dal 1999,cioè da quando mio padre comprò la Nissan Primera(ce l'ha ancora,se vi interessa saperlo)...parliamo di una nazione che ha un Know-how industriale che con,tutti i Brambilla e i Russo uniti(vedi mio post precedente),ce lo possiamo sognare di notte assieme alla Belen.
Ultima modifica di Josh; 06/01/2013 alle 11:12
secondo me la globalizzazione non è la logica conseguenza dell'IT che avanza e rende le distanze spaziali insignificanti. Se tutt'oggi esistessero i due blocchi ad esempio, secondo me la globalizzazione non esisterebbe comunque...internet o non internet. Voglio dire: come da questa parte avevamo l'Eurovisione, dall'altraparte avevano l'Intervisione. Stessa cosa avrebbero fatto con la rete internet![]()
Su Corriere di oggi c'è un fondo di Ostellino che, seppur esageratamente polemico, non mi sento di condannare in tutto
Il redditometro del dottor Stranamore - Corriere.it
Viviamo in un paese dove l'evasione è elevata, talvolta palese e spudorata: c'era proprio bisogno di arrivare a realizzare uno strumento così puntiglioso e minuziosamente particolareggiato nell'individuazione delle spese quanto incompleto, per definizione, nella valutazione delle entrate?
Perchè non realizzare uno strumento di valutazione progressiva fatto di altre valutazioni, oltre al mero confronto del tenore di vita reale con quello che si suppone sia verosimile?
Tantopiù, ed è questo in realtà che da cittadino onesto mi spaventa, l'onere della prova è a carico di chi è chiamato in causa. In questi mesi ho avuto riportate alcune esperienze altrui nel rapporto con il Fisco da far venire la pelle d'oca... E sapere di avere a che fare con un ente che, teoricamente, può accusarti anche se ha molto poco in mano e poi tocca a te provare il contrario non mette molto tranquilli, soprattutto chi ha la coscienza a posto.
Non ho ancora letto l'articolo in questione ma ti quoto in toto specialmente nell'ultima frase...
D'accordo che qualcosa andasse fatto per arrestare questa emorragia rappresentata dall'evasione fiscale ma ho la sensazione che per l'ennesima volta sarà il povero diavolo che non ha nulla da nascondere a dover avere a che fare con questo meccanismo farraginoso dovendo rendere conto di qualcosa che è stato fatto alla luce del sole.
Un pò come alcuni piccoli commercianti, costretti a chiudere perchè, non essendo congrui, devono versare un minimo di tasse stabilito non si sa bene come.
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
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