
Originariamente Scritto da
Stau
I mercati non è che facciano finta di non vedere. Vedono eccome, ma a loro non importa la stabilità politica di un Paese, bensì la sua
solvibilità, che sono due concetti ben diversi. Se tu hai un titolo di Stato di un Paese, ti interessa che questo te lo rimborsi pagandoti gli interessi oppure ti importano le riforme che questo fa? Sicuramente anche la seconda è importante, ma la prima delle due cose è la priorità assoluta di ciascuno.
I mercati, ragionando in tal senso, interpretano l'Italia come una pedina fondamentale dell'area euro: se lei cade cade il progetto comunitario. E il progetto di moneta unica non lo vuol far cadere NESSUNO, tanto meno la Germania (visto quanto ci guadagna da essa). Ergo NESSUNO ,in Europa, permetterà che l'Italia fallisca. Il ragionamento è semplicistico, superficiale, quello che vuoi, ma fondamentalmente non fa una piega, perchè le cose oggi - a differenza del 2011 - stanno esattamente così.
Se, come credo, le cose stanno davvero così, a meno di svolte clamorose nell'assetto europeo, penso che non ci sia da attendersi grosse variazioni dello spread nei prossimi giorni (per non dire settimane).
Se e quando poi l'Italia potrà avere - chissà quando appunto - un Governo con un minimo di stabilità, allora anche i pochi scettici che invece questo ragionamento non lo fanno inizieranno ad acquistare anche loro e il nostro spread potrebbe insediarsi stabilmente sotto i 250 punti base (contro gli attuali 310).
Naturalmente è una mia interpretazione personale, poi d'altra parte siccome studio Economia devo avere anche un minimo di coraggio nel cercare di dare delle risposte a interrogativi (più che mai legittimi) come il tuo, risposte che solo il tempo dirà se sono giuste o sbagliate


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