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  1. #11281
    Burrasca L'avatar di Ciccio Scozzese
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da NoSync Visualizza Messaggio
    Non dimenticare mai la Corte dei Conti e la Tesoreria...
    Esatto. Erano proprio quelle alcune delle dinamiche inattaccabili.

    Intanto, come un refrain sempiterno, i sindacati sono "sul piede di guerra" per la manovra.
    "Se le sciocchezze fossero materia imponibile, alcuni personaggi subirebbero aliquote confiscatorie"

    Ciao Tub.

  2. #11282
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Ciccio Scozzese Visualizza Messaggio
    Intanto, come un refrain sempiterno, i sindacati sono "sul piede di guerra" per la manovra.


  3. #11283
    Uragano L'avatar di Friedrich 91
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    Quotone ...

    Io rimango veramente sempre più perplesso dell'incompetenza che regna ovunque, dal governo fino alle parti sociali ... e rimango sempre più perplesso perchè sono chiamati ad affrontare problemi che una persona dotata di licenza elementare è in grado di approcciare solamente con l'utilizzo della logica innata.

    Se non si capisce che stimolare il lato della domanda, in questa fase, significa gettare risorse al vento allora non se ne esce proprio. Io mi chiedo come si può pensare di risollevare il Pil partendo dall'ultimo anello della catena, cioè dall'incentivazione diretta dell'occupazione e del sostegno al reddito. Le risorse devono essere indirizzate interamente a sostegno dell'offerta, quindi deve essere incentivata la produzione la cui conseguenza diretta è la successiva trasmissione al mercato del lavoro e al reddito. E qui l'incompetenza è del governo e dei sindacati. Però, ancor prima dell'incentivazione della produzione occorre una politica industriale seria, cioè occorre fare sistema e stabilire cosa produrre. Perché se continuiamo a produrre la punto o i suv o beni di mercati oramai saturi allora nemmeno l'incentivo alla produzione espleterà i suoi effetti sull'intero sistema economico. Mancano idee, manca un piano induistriale, mancano industriali con le palle e di larga veduta, mancano competenze, manca scolarizzazione. Occorre aprire nuovi mercati e con una confindustria così non se ne esce
    Lorenzo condivido gran parte di quello che hai scritto te.
    Ma veramente sei convinto che per rilanciare l'offerta serva una cura da cavallo come quella che ci sta venendo sottoposta da 2 anni a questa parte, fatta di tasse (tante) e tagli (pochi e tutti lineari, quindi indistintamente uguali per tutti)?
    A me sembra che agire in questo modo stia ottenendo lo stesso effetto di una cura che guarisce il paziente semplicemente ammazzandolo.

    L'Italia è un Paese che presenta tutti i problemi enunciati da te: burocrazia eccessiva, mancanza di concorrenza in diversi settori, regolamentazioni esagerate e obsolete, tassazione che crea meccanismi distorsivi dell'economia, livelli di istruzione spaventosamente bassi x il Paese che diede i natali a Galileo e Dante, una giustizia lenta e macchinosissima, e potrei continuare ancora.

    Ma di certo, una "cura" come quella imposta dai miopi piani regolatori dell'Eurozona non porta e non porterà da nessuna parte, se non ad aggravare la situazione. Occorre rilanciare la domanda e l'offerta INSIEME, e l'unico modo per farlo è quello di : riformare completamente l'apparato normativo e giudiziario, privatizzare tutte le aziende pubbliche che non siano monopoli naturali, introdurre meccanismi di flessibilità fra il lavoro pubblico, tagliare OGNI sussidio alle imprese e al contempo abbassare la pressione fiscale su lavoro, imprese e consumi (IRAP,IRES e IVA) in misura maggiore rispetto ai tagli di spesa (un deficit che non è mai stato problematico, e che come dimostra la Curva di Laffer, viene ripagato automaticamente nel medio periodo quando la produzione cresce per via del maggior gettito).

    Di certo non serve e non servirà a nulla impuntarsi sul rispetto del Sacro Vangelo che è il Fiscal Compact. Oggi il ns. problema non sono i conti pubblici, ma la cronica incapacità di crescere.
    «L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)

  4. #11284
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?



  5. #11285
    Uragano
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    Ma di certo, una "cura" come quella imposta dai miopi piani regolatori dell'Eurozona
    L'Eurozona ha imposto parametri. La cura l'abbiamo decisa in pienissima autonomia.


  6. #11286
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Stau Visualizza Messaggio
    Lorenzo condivido gran parte di quello che hai scritto te.
    Ma veramente sei convinto che per rilanciare l'offerta serva una cura da cavallo come quella che ci sta venendo sottoposta da 2 anni a questa parte, fatta di tasse (tante) e tagli (pochi e tutti lineari, quindi indistintamente uguali per tutti)?

    Ciao Federico,

    io non ho minimamente parlato di come recuperare risorse per rilanciare l'offerta ma ho posto l'accento sul problema di fondo che è quello, appunto di rilanciare l'offerta. Perché se anche accettiamo un deficit di bilancio del 10% annuo, in barba a tutti gli accordi europei sul vincolo, ma tali risorse le utilizziamo per la social card, il finanziamento della cigo in deroga, togliere l'imu, dare 10 euro netti al mese in busta paga ai dipendenti, agevolando le assunzioni a tempo indeterminato in periodo di recessione, ecc ... cioè se li utilizziamo stimolando dal lato della domanda, non ne veniamo fuori, non creiamo né produzione, né ricchezza, né occupazione, né reddito
    [B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate

  7. #11287
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    Ciao Federico,

    io non ho minimamente parlato di come recuperare risorse per rilanciare l'offerta ma ho posto l'accento sul problema di fondo che è quello, appunto di rilanciare l'offerta. Perché se anche accettiamo un deficit di bilancio del 10% annuo, in barba a tutti gli accordi europei sul vincolo, ma tali risorse le utilizziamo per la social card, il finanziamento della cigo in deroga, togliere l'imu, dare 10 euro netti al mese in busta paga ai dipendenti, agevolando le assunzioni a tempo indeterminato in periodo di recessione, ecc ... cioè se li utilizziamo stimolando dal lato della domanda, non ne veniamo fuori, non creiamo né produzione, né ricchezza, né occupazione, né reddito
    Su tutti i punti sono d'accordo, su quello segnato in neretto invece ho dei dubbi. Perchè dovrebbe creare dei problemi ?


  8. #11288
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da Diego77 Visualizza Messaggio
    Su tutti i punti sono d'accordo, su quello segnato in neretto invece ho dei dubbi. Perchè dovrebbe creare dei problemi ?


    E' semplicemente assurdo e ti spiego perchè ponendoti domande a cui prova a darti le risposte:


    • il contesto è quello della recessione, quindi al ricorso massiccio di ammortizzatori sociali che, di fatto, ti precludono di assumere. Chi assume con cigo-s o solidarietà in corso?
    • i sopracitati incentivi sono ammessi, come ovvia conseguenza, in assenza di procedure di sostegno al reddito. Vedi punto precedente.
    • i sopracitati incentivi sono ammessi solo se nel caso in cui tu assumi un lavoratore a tempo indeterminato hai incremento occupazionale nei dodici mesi precedenti. In contesto recessivo chi può vantare un incremento occupazionale nei dodici mesi precedenti e quindi chi assume?
    • se sei fortunato e non hai ammortizzatori in corso e hai incremento occupazionale perché incentivare solo rapporti contrattuali rigidi e non flessibili?


    Quindi, partendo dal presupposto che incentivare direttamente occupazione non flessibile in contesto recessivo è una boiata perchè non vi è alla base il presupposto per assumere (investimenti in atto, produzione che tira, ecc...), queste risorse andranno ai pochi fortunati che già godono di buona salute a scapito di quelli che, eventualmente, ne avrebbero bisogno sul lato dell'offerta.
    [B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate

  9. #11289
    Brezza tesa L'avatar di Fdg
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Scusa CausaEffetto ma dai per scontata una direzione causale (offerta -> domanda, la c.d. "Legge di Say") che scontata non lo e´. Gli "economisti" sono ancora del tutto in disaccordo sulle situazioni in cui tale direzione puo´ essere vera o meno.
    Insomma non riesco a capire da dove derivi questa tua convinzione.
    Solofilo - freddofilo e seccofilo in inverno, caldofilo e variabilofolo in primavera, caldofilo e seccofilo in estate, tiepidofilo e variabilofilo in autunno - mi piacciono 6 ore di sole dopo 1 ora di temporale, o le giornate secche ed anticicloniche invernali dopo 1 giorno di neve fitta

  10. #11290
    Josh
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    Predefinito Re: Dura salita o "discesa" verso il default?

    Citazione Originariamente Scritto da CausaEffetto Visualizza Messaggio
    Ciao Federico,

    io non ho minimamente parlato di come recuperare risorse per rilanciare l'offerta ma ho posto l'accento sul problema di fondo che è quello, appunto di rilanciare l'offerta. Perché se anche accettiamo un deficit di bilancio del 10% annuo, in barba a tutti gli accordi europei sul vincolo, ma tali risorse le utilizziamo per la social card, il finanziamento della cigo in deroga, togliere l'imu, dare 10 euro netti al mese in busta paga ai dipendenti, agevolando le assunzioni a tempo indeterminato in periodo di recessione, ecc ... cioè se li utilizziamo stimolando dal lato della domanda, non ne veniamo fuori, non creiamo né produzione, né ricchezza, né occupazione, né reddito
    Iper-quoto.

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